martedì 14 aprile 2009

14/04/09 - Fila: dove sono finiti i soldi?


TS - Sez. B2

La vergogna dell’impianto mai nato chiama in causa presidente e sindaco

Tra ipoteche e contributi Bennet, il Comune pianificava 6 milioni per ricostruire
Ma Chiamparino parla di 3 milioni e Cairo si “nasconde” dietro ai politici.

La gente pretende risposte chiare in un dibattito pubblico il prossimo 1° maggio

di M. Bonetto

TORINO. Sono passati ben più di 10 anni da quando il Grande Demolitore, cioè Diego Novelli con la sua (s)Fondazione, fece radere al suolo il Filadelfia, sventolando i permessi.Sono passati 4 anni da quando il Comune ha preso atto del fallimento del Torino di Francesco Cimminelli e ha posto in essere più atti deliberativi per far fronte al disastro, davanti ai destini del Fila. Il Comune di Torino è sempre il medesimo: quello che con il signor Ergom (e con la Bennet) stipulò accordi contestatissimi non solo dall’opinione pubblica, cambiando ripetutamente le carte in tavola. Ma ribadendo, nei fatti, la necessità di costruire un supermercato a due passi dal Fila,per favorire la nascita di un centro sportivo per gli allenamenti del Toro.E il Comune è anche divenuto proprietario del Filadelfia,da anni.E l’area, da sempre,è una discarica a cielo aperto. Questa è una vergogna, pura e semplice. Il sindaco è sempre il medesimo da Cimminelli in avanti: Sergio Chiamparino. E medesimi sono anche gli assessori: all’Urbanistica, Mario Viano, e allo Sport, Renato Montabone. Intanto il nuovo supermercato della Bennet, limitrofo al Fila, funziona già da molto tempo. Punto e a capo.

IL FISCO
Dopo il 2005, cioè dopo la resurrezione del Torino per opera di Urbano Cairo, diverse associazioni di tifosi e cittadini, lo stesso club granata e il Comune hanno dato vita a due anni di lavori per tentare di costituire una nuova Fondazione chiamata a ricostruire il Fila. Sono arrivati quasi al fondo, sulla carta: l’intelaiatura burocratico-legale è stata tracciata. Mancano i soldi. Almeno una decina di milioni, per costruire quel benedetto centro sportivo. Ma non mancano solo i soldi, in realtà. Perché è spuntato anche il pasticciaccio delle ipoteche, a seguito di un ricorso dell’Uniriscossioni, a fronte delle tasse non pagate dal Torino di Cimminelli: 2 ipoteche poste sul Comunale e sul Fila, ciascuna del valore di circa 38 milioni. E così tutto si è bloccato.Congelata la Fondazione da far nascere. Scontro con l’Uniriscossioni.Si attende una sentenza del Tribunale.

LA SVOLTA
Cairo fa il suo gioco, per tanti aspetti a ragione. Non ha guadagnato neanche un euro sul Fila.Non lo ha demolito lui.Non ha stretto lui i patti con Cimminelli e la Bennet. Non è nemmeno mai stato proprietario dell’area. Ma le responsabilità permangono, seppur in modo differente. Al Comune i tifosi,i cittadini chiedono di provare l’esistenza di una reale volontà politica, quanto alla rinascita del Fila: perché sono anche immorali le condizioni in cui versa il Filadelfia di Chiamparino, dopo oltre 10 anni. A parole, i sindaci hanno già costruito un Duomo di Milano. Nei fatti, si sente solo l’olezzo della spazzatura che sotto i ruderi. Di fronte a Cairo, poi, si invoca maggior decisionismo, intraprendenza, azioni ben più concrete: non è sufficiente partecipare a un tavolo di lavoro o “nascondersi” dietro agli errori del Comune, per dimostrare quanto si è interessati a rivedere il Fila in piedi. Cairo ha detto che vuole riportare il Toro, lì. E che è pronto a stanziare gli stessi soldi del Comune. Bene: ma quando verrà fatta una mossa sostanziale, da parte del Comune o del presidente granata, atta finalmente a sbloccare l’impasse, fatta salva la risoluzione del caso ipoteche? E’ una delle domande che la gente vorrebbe porre a Cairo e Chiamparino la sera del 1° maggio, nel parco del museo sul Grande Torino a Grugliasco, durante un dibattito pubblico. Cairo ha dato la sua disponibilità. Chiamparino non si sa.

DELIBERE
Ma i tifosi vorrebbero chiedere al sindaco anche altro.Perché (a fronte delle garanzie ipotecarie date da Cimminelli per il Fila e valutate dai tecnici comunali 4.329.060 euro),perché, si diceva, in questi ultimi anni sindaco e assessori hanno dichiarato che non stanzieranno più di 3 o 3,5 milioni? E ancora: che fine ha fatto quel milione versato in più dalla Bennet nell’ambito dell’ultima ridiscussione degli accordi sul Fila, come da delibera del 25 maggio 2006? Quei soldi - si legge - erano richiesti dal Comune «avendo interesse alla realizzazione dello stadio Filadelfia». E dove sono finiti gli altri contributi sempre della Bennet («oneri di urbanizzazione»), nell’ambito della costruzione del supermercato e dell’agognata rinascita del Fila? Ballano 1.370.945 euro. La quasi totalità (un milione?) fa riferimento alla costruzione al Fila di un parcheggio sotterraneo, poi dichiarato non più necessario. Già: il parcheggio si è rivelato non più necessario, per il Comune, ma introitare i soldi sì, nelle pieghe del Fila. Però il sindaco ripete di voler mettere a disposizione solo 3 milioni (o giù di lì), garantiti dall’escussione delle garanzie di Cimminelli. Che però, per il Comune, ammontavano a quasi 4,5 milioni. Sarà sicuramente lecito ragionare così:ma eticamente è giusto? Seguendo le varie delibere, il Comune potrebbe stanziare per il Fila oltre 6 milioni. «La stessa cifra del sindaco la metterò io», ha detto Cairo. Si arriverebbe a 12 milioni. Eccoli, in teoria, i soldi sufficienti per il Fila. Non è così? Allora Chiamparino e Cairo spieghino perché. Il 1° maggio sembra fatto apposta. I tifosi e gli elettori aspettano.

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