...finisce all'ospedale. Il presidente del Moncalieri aggredito da un calciatore della Sestrese
TORINO Sembra una maledizione, ma il Toro non riesce mai a festeggiare fino in fondo. Neppure quando strappa una vittoria nel finale, inguaia un'avversaria diretta per la salvezza, esce dalla serie nera di sconfitte, lascia il quart'ultimo posto in classifica. E' stata una domenica di violenza quella di ieri, e non soltanto per gli scontri fra ultras a Piacenza. Giuseppe Aghemo, 57 anni, l'imprenditore che ha offerto 70 miliardi per rilevare la societa', e' stato picchiato al termine di una partita di calcio fra dilettanti. Aghemo e' presidente del Moncalieri, campionato dilettanti, primo in classifica. Come ogni domenica aveva seguito in panchina la partita dei suoi, impegnati sul campo di casa (a pochi chilometri da Torino) contro la Sestrese, seconda a un punto. Al fischio finale dell'arbitro si dirige verso l'uscita. E' felice perche' il Moncalieri ha vinto, anche se in quel momento il Toro a Piacenza e' fermo sullo 0-0. La partita e' stata abbastanza corretta, ma la tensione e' alta. Tra i giocatori scoppia un battibecco, uno della Sestrese punta al presidente avversario: arriva in corsa e lo colpisce al fianco con un calcio in stile karate'. Sono passate da pochi minuti le 16,30. Il Toro sta per segnare con Ferrante il gol che interrompe un incubo. E comincia il dramma di Aghemo, crollato a terra privo di conoscenza. Arrivano i volontari che prestano servizio di pronto soccorso a bordo campo. Cercano di rianimarlo. Dalla tribuna accorre la figlia in lacrime, i tifosi inferociti assediano gli spogliatoi. Il presidente viene trasportato in ambulanza all'ospedale Santa Croce di Moncalieri, mentre i carabinieri faticano a calmare gli animi. L'aggressore viene incastrato dalla telecamera di una videoamatrice. In serata, dai medici arrivano notizie confortanti: Aghemo sta meglio. Era svenuto perche' il colpo gli aveva bloccato il respiro, non ci sono lesioni, ma dovra' restare in ospedale almeno fino a oggi per accertamenti. «Quanto mi fanno soffrire le partite» aveva detto nell'intervallo dell'incontro, raccontando del suo ingresso nel mondo del calcio dalla porta di servizio. Era il '97 quando rilevo' il Moncalieri. Promise di arrivare tra i professionisti della C2 in tre anni e rischia davvero di riuscirci entro giugno, visto il ruolino di marcia. Ma e' la scalata al Torino che ha acceso i riflettori sul personaggio. La sua ultima offerta, settanta miliardi, e' stata snobbata dal presidente granata Massimo Vidulich. Una strategia per tirare sul prezzo o una chiusura senza appello? Oggi e domani sarebbero stati i giorni decisivi per il futuro societario dei granata. Aghemo sarebbe andato a Genova per incontrare Vidulich. Non si sa ancora quando potra' farlo. I tempi sono serrati, perche' il Toro - secondo Aghemo - entro la mezzanotte del 18 deve presentare una fideiussione da settanta miliardi per lo STADIO FILADELFIA. «Se non lo fara' - sono le parole dell'imprenditore - dovra' continuare a giocare in un altro STADIO». I tifosi sono frastornati e divisi. Aghemo, novanta minuti prima di essere malmenato, li rassicurava cosi': «Prometto un paio di acquisti subito, la salvezza a fine campionato, la zona Uefa in un paio d'anni. Voglio essere giudicato dai risultati, mi raccomando lo scriva».
Stefano Mancini
TORINO Sembra una maledizione, ma il Toro non riesce mai a festeggiare fino in fondo. Neppure quando strappa una vittoria nel finale, inguaia un'avversaria diretta per la salvezza, esce dalla serie nera di sconfitte, lascia il quart'ultimo posto in classifica. E' stata una domenica di violenza quella di ieri, e non soltanto per gli scontri fra ultras a Piacenza. Giuseppe Aghemo, 57 anni, l'imprenditore che ha offerto 70 miliardi per rilevare la societa', e' stato picchiato al termine di una partita di calcio fra dilettanti. Aghemo e' presidente del Moncalieri, campionato dilettanti, primo in classifica. Come ogni domenica aveva seguito in panchina la partita dei suoi, impegnati sul campo di casa (a pochi chilometri da Torino) contro la Sestrese, seconda a un punto. Al fischio finale dell'arbitro si dirige verso l'uscita. E' felice perche' il Moncalieri ha vinto, anche se in quel momento il Toro a Piacenza e' fermo sullo 0-0. La partita e' stata abbastanza corretta, ma la tensione e' alta. Tra i giocatori scoppia un battibecco, uno della Sestrese punta al presidente avversario: arriva in corsa e lo colpisce al fianco con un calcio in stile karate'. Sono passate da pochi minuti le 16,30. Il Toro sta per segnare con Ferrante il gol che interrompe un incubo. E comincia il dramma di Aghemo, crollato a terra privo di conoscenza. Arrivano i volontari che prestano servizio di pronto soccorso a bordo campo. Cercano di rianimarlo. Dalla tribuna accorre la figlia in lacrime, i tifosi inferociti assediano gli spogliatoi. Il presidente viene trasportato in ambulanza all'ospedale Santa Croce di Moncalieri, mentre i carabinieri faticano a calmare gli animi. L'aggressore viene incastrato dalla telecamera di una videoamatrice. In serata, dai medici arrivano notizie confortanti: Aghemo sta meglio. Era svenuto perche' il colpo gli aveva bloccato il respiro, non ci sono lesioni, ma dovra' restare in ospedale almeno fino a oggi per accertamenti. «Quanto mi fanno soffrire le partite» aveva detto nell'intervallo dell'incontro, raccontando del suo ingresso nel mondo del calcio dalla porta di servizio. Era il '97 quando rilevo' il Moncalieri. Promise di arrivare tra i professionisti della C2 in tre anni e rischia davvero di riuscirci entro giugno, visto il ruolino di marcia. Ma e' la scalata al Torino che ha acceso i riflettori sul personaggio. La sua ultima offerta, settanta miliardi, e' stata snobbata dal presidente granata Massimo Vidulich. Una strategia per tirare sul prezzo o una chiusura senza appello? Oggi e domani sarebbero stati i giorni decisivi per il futuro societario dei granata. Aghemo sarebbe andato a Genova per incontrare Vidulich. Non si sa ancora quando potra' farlo. I tempi sono serrati, perche' il Toro - secondo Aghemo - entro la mezzanotte del 18 deve presentare una fideiussione da settanta miliardi per lo STADIO FILADELFIA. «Se non lo fara' - sono le parole dell'imprenditore - dovra' continuare a giocare in un altro STADIO». I tifosi sono frastornati e divisi. Aghemo, novanta minuti prima di essere malmenato, li rassicurava cosi': «Prometto un paio di acquisti subito, la salvezza a fine campionato, la zona Uefa in un paio d'anni. Voglio essere giudicato dai risultati, mi raccomando lo scriva».
Stefano Mancini
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