giovedì 16 aprile 2009

18-08-1999, Nuovo Filadelfia come lo stadio dell'Arsenal Progetto entro settembre

STAMPA, TORINO, pag.33

L'impianto avra' 32-34 mila posti a sedere, tutti coperti, costera' una settantina di miliardi

Assomigliera' allo STADIO dell'Arsenal. Il nuovo FILADELFIA sta prendendo la forma del catino londinese sul tavolo dell'architetto Roberto Renacco. Il progetto esecutivo per cui verra' chiesta la concessione edilizia sara' consegnato al Comune entro settembre. L'Highbury e' un impianto coetaneo di quello del Torino Calcio. Maggiore di un paio d'anni, ha un destino simile, se andra' in porto la proposta della Fondazione, titolare del terreno compreso tra via FILADELFIA, via Tunisi, via Spano e via Giordano Bruno. Il primo e' nato nel 1922, il Fila tra il 1924 e il 1926. L'Italia vi gioco' per la prima volta nel 1934, in amichevole contro l'Inghilterra (perdemmo 3 a 2). "Quindici anni fa - spiega Renacco - fu oggetto di una ricostruzione pesante: tre blocchi, quelli che ospitano le tribune e una gradinata funorno interamente demoliti e rifatti, il quarto fu ristrutturato. Ora ha una capienza di 44 mila posti, e sotto gli spalti ospita il museo, il circolo della societa', alcuni pub". E' un po' il modello che il progettista ha cercato di prendere per la futura Casa Granata. "Fuori - precisa Renacco - il Nuovo FILADELFIA vestira' di mattone e cemento come il vecchio glorioso STADIO". Ma dentro... Oltre all'Highbury, l'architetto Renacco aveva visitato lo STADIO di Montecarlo e l'Ullevaal di Oslo. Ha attinto idee da tutti e tre gli impianti, ma l'Highbury da' garanzie di un pathos maggiore: "E' un luogo dove il calcio te lo gusti da vicino, dove c'e' motivo per stare assieme, oltre la partita", assicura il progettista. Quanti posti? Con la disponibilita' del ministero delle Finanze di cedere al Comune l'area di via Giordano Bruno, il nuovo FILADELFIA potra' avere 32-34 mila seggiolini, tutti coperti. Come all'Highbury e all'Ullevaal si potra' seguire la partita a 5-6 metri dal rettagolo di gioco. Una spesa da due milioni per spettatore, in totale una settantina di miliardi considerando che dovra' essere realizzata una tribuna su un cavalcavia da costruire sopra via Giordano Bruno. Sono stati esaminati anche i problemi delle vie di fuga e dei parcheggi: durante le partite sara' vietato il transito nelle vie del quadrilatero, fatta eccezione per i residenti; in via Zini sono gia' stati ricavati 600 posteggi, e altri sono previsti dove attualmente si trovano i campi Combi e Marchi. Mentre la parte procedurale sta marciando, sul versante del calcio vero e proprio resta da fare una sola tappa, ma fondamentale: quella dell'accordo tra Fondanzione e Torino Calcio per la costruzione e l'uso dell'impianto. La Fondazione, infatti, ha gia' raggiunto un'intesa con la societa' di Giuseppe Aghemo (manager, presidente della squadra del Moncalieri, che, da quest'anno, milita nel Campionato Nazionale Dilettanti) e Franco Ciminelli (imprenditore, con attivita' a Borgaro); i privati hanno i capitali, garantiti con fidejussione bancaria, per far erigere l'opera. La forza della Fondazione e' il terreno, che le fu donato dall'allora presidente del Toro, Gian Marco Calleri. La Fondazione Campo FILADELFIA fu fondata da Diego Novelli, con tifosi doc quali don Aldo Rabino, Gian Paolo Ormezzano, Paolo Emilio Ferreri e con la partecipazione della Citta', appositamente per gestire la ricostruzione dello STADIO, "e siamo pronti a darlo allo societa' di calcio", sostengono i promotori. In quale forma - affitto o mutuo - tocchera' all'attuale presidente del club granata, Massimo Vidulich, dirlo. Ci vorranno sei mesi per avere la concessione edilizia, spiega Renacco, nel frattempo sara' svolta una ricognizione per individuare il costruttore. I lavori potrebbero partire a giugno del duemila, una scadenza importante anche per il futuro dello STADIO dei mondiali. Da quella data in poi, infatti, Rubentus e Torino non avranno piu' impegni per l'utilizzo del Delle Alpi.

Luciano Borghesan

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