TS - pag. 1
Scandalo Fila, mancano 2 milioni
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TS - pag. 13
FINISCE IN FARSA IL SUMMIT TRA CHIAMPARINO E L' IMPRENDITORE ROMANO CHE VORREBBE COOPERARE
Forieri: «Il sindaco garantisce molto meno di quanto promesso»
«A me Chiamparino ha detto che ha a disposizione una cifra ben inferiore a 3 milioni, attendo altri chiarimenti».
Il primo cittadino di Torino “dimentica” anche il milione che aveva dato la Bennet. Intanto è scattata una denuncia
MARCO BONETTO
TORINO. Pazzesco. Clamoroso. Sconcertante. E chi più ne ha, più ne metta. Quel che è successo ieri tutt’attorno allo scandalo della discarica a cielo aperto più gloriosa d’Italia, ovvero il povero Filadelfia ridotto a macerie e divenuto un immondezzaio, è veramente incredibile. Una tragicommedia. La classica farsa all’italiana: ma non è un film.
Capita che un sindaco (Chiamparino) di una città importante come Torino si... dimentichi per strada i soldi (patrimonio pubblico!) destinati alla rinascita del campo.
Scandalo Fila, mancano 2 milioni
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TS - pag. 13
FINISCE IN FARSA IL SUMMIT TRA CHIAMPARINO E L' IMPRENDITORE ROMANO CHE VORREBBE COOPERARE
Forieri: «Il sindaco garantisce molto meno di quanto promesso»
«A me Chiamparino ha detto che ha a disposizione una cifra ben inferiore a 3 milioni, attendo altri chiarimenti».
Il primo cittadino di Torino “dimentica” anche il milione che aveva dato la Bennet. Intanto è scattata una denuncia
MARCO BONETTO
TORINO. Pazzesco. Clamoroso. Sconcertante. E chi più ne ha, più ne metta. Quel che è successo ieri tutt’attorno allo scandalo della discarica a cielo aperto più gloriosa d’Italia, ovvero il povero Filadelfia ridotto a macerie e divenuto un immondezzaio, è veramente incredibile. Una tragicommedia. La classica farsa all’italiana: ma non è un film.
Capita che un sindaco (Chiamparino) di una città importante come Torino si... dimentichi per strada i soldi (patrimonio pubblico!) destinati alla rinascita del campo.
Capita che quello stesso sindaco cambi improvvisamente le carte in tavola e dichiari di non poter più mettere a disposizione quanto prometteva pubblicamente da mesi, per non dire da anni, fino a pochi giorni fa: e con lui i suoi assessori (Vianoe Montabone).
Capita che proprio un suo stesso assessore (sempre Viano) racconti anche verità differenti, rispetto a quelle dispensate dal gran capo in Giunta.
Capita che in mezzo a tutto ciò, raggelato dai colpi di scena, finisca un imprenditore (Forieri) che era partito apposta da Roma,con tutte le belle intenzioni del caso, per atterrare a Torino e dare la sua disponibilità a collaborare per far rinascere il Fila: e si metta le mani nei capelli, poi.
E adesso viene anche a galla che la Fiat (addirittura la Fiat, sì!) stia facendo opposizione su una parte dei soldi del Municipio destinati al Filadelfia, rivendicandoli e creando ulteriori ostacoli a chi si batte per la rinascita di quell’area gloriosa.
E adesso viene anche a galla che la Fiat (addirittura la Fiat, sì!) stia facendo opposizione su una parte dei soldi del Municipio destinati al Filadelfia, rivendicandoli e creando ulteriori ostacoli a chi si batte per la rinascita di quell’area gloriosa.
Intanto un gruppo di professionisti, di cittadini, ha appena presentato un esposto alla Corte dei Conti, puntando il dito sui soldi da girare al Fila. Un caos inquietante. Complimenti davvero: il sindaco li gradirà di certo...
CENTRI DI RICERCA IN CAMBIO
Fare chiarezza è un’impresa improba, visto che il Comune si sta rivelando capace di partorire tutto e il contrario di tutto, di continuo. Tutto comincia alle 11, quando Forieri (imprenditore romano, leader dell’informatica in Italia tra settore pubblico e privato) entra in Comune per incontrare il sindaco, come da intese. E’ pronto anche a investire denaro per risolvere lo scandalo del Fila. Lo muovono pure ragioni di opportunità: con la sua azienda, la Data Management, intende sbarcare anche in Piemonte e creare in giro per Torino e in regione diversi centri di alta tecnologia.
Meno di due ore dopo si presenta ai cronisti e annuncia: «Chiamparino mi ha fatto un’ottima impressione, mi ha fornito tanti chiarimenti, ma ora bisogna attendere almeno 2 o 3 mesi perché si risolvano dei problemi giudiziari (scontro Comune- Agenzia delle Entrate su 2 ipoteche da circa 38 milioni l’una, poste anche sul Filadelfia; ndr).
Solo dopo si potrà capire se io, con altri amici imprenditori, potrò dare una mano.
Se ho avuto una bella sensazione? Posso solo dire che la mia sensazione non è negativa. Ma non voglio illudere i tifosi.
Anche perché mi pare assurdo che dopo oltre 2 lustri la situazione sia questa (e da anni il Fila è di proprietà della Comune; ndr).
Cairo? Certo, sono pronto anche a incontrarlo, nel caso. Io non voglio acquistare il Toro, a me interessa il Filadelfia. E so bene che lì può solo nascere un centro sportivo per gli allenamenti dei granata. Questo vorrei fare, oltre a creare dei centri di ricerca per la mia azienda.
Chiamparino mi ha anche detto che per collaborare dovrei entrare nella Fondazione che il Comune sta per costituire apposta.
Però ha pure precisato che non può più garantire 3,5 milioni (come aveva sempre ribadito pubblicamente fino a pochi giorni fa, ndr).
I vecchi progetti non si possono più realizzare. Il sindaco ha detto che può mettere molto meno di 3 milioni (fonti non solo municipali parlano di una cifra tra 1,3 e 2 milioni: e per rifare il Fila servirebbero tra 9 e 10 milioni; ndr).
Che faccio adesso? Continuo a ragionare, ma più che altro devo aspettare che si risolva il caso ipoteche. E poi, tra 2 o 3 mesi, tutto si chiarirà».
DA 6,6 a 1,8 MILIONI
Il Comune negli anni scorsi aveva pianificato di avere circa 6,6 milioni come paracadute per salvare il Fila, nel caso in cui Cimminelli si fosse rivelato inadempiente (cosa poi successa, col fallimento del Toro nel 2005).
Il dettaglio dei soldi: un milione garantito dalla Bennet (ultima delibera in merito: 25 maggio 2006), visto che “grazie” al Fila si è costruita un supermercato a due passi dall’area del Grande Torino: ebbene, di questo milione il sindaco ieri non ha fatto cenno.
Se lo è dimenticato? Poi: altri 1,3 milioni dalla Bennet per oneri di urbanizzazione, e qui le delibere in questione sono diverse: sembravano “spariti” questi oneri, invece il sindaco li ha improvvisamente garantiti a Forieri, come ha spiegato anche un portavoce di Chiamparino e hanno confermato altre fonti; e poi ci sarebbero le ipoteche da 4,3 rilasciate da Cimminelli per il Fila.
Ma il sindaco ha spiegato a Forieri che teme di recuperare solo 500 mila euro o poco più, comunque una cifra modestissima.
Da 6,6 milioni, insomma, si è passati a 3,5 e ora a 1,8: incredibile davvero. Vero, Chiamparino?
TOH! Dimenticavamo. Un gruppo di cittadini ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per comprendere il destino proprio delle ipoteche cimminelliane, non ancora intascate dal Comune.
CENTRI DI RICERCA IN CAMBIO
Fare chiarezza è un’impresa improba, visto che il Comune si sta rivelando capace di partorire tutto e il contrario di tutto, di continuo. Tutto comincia alle 11, quando Forieri (imprenditore romano, leader dell’informatica in Italia tra settore pubblico e privato) entra in Comune per incontrare il sindaco, come da intese. E’ pronto anche a investire denaro per risolvere lo scandalo del Fila. Lo muovono pure ragioni di opportunità: con la sua azienda, la Data Management, intende sbarcare anche in Piemonte e creare in giro per Torino e in regione diversi centri di alta tecnologia.
Meno di due ore dopo si presenta ai cronisti e annuncia: «Chiamparino mi ha fatto un’ottima impressione, mi ha fornito tanti chiarimenti, ma ora bisogna attendere almeno 2 o 3 mesi perché si risolvano dei problemi giudiziari (scontro Comune- Agenzia delle Entrate su 2 ipoteche da circa 38 milioni l’una, poste anche sul Filadelfia; ndr).
Solo dopo si potrà capire se io, con altri amici imprenditori, potrò dare una mano.
Se ho avuto una bella sensazione? Posso solo dire che la mia sensazione non è negativa. Ma non voglio illudere i tifosi.
Anche perché mi pare assurdo che dopo oltre 2 lustri la situazione sia questa (e da anni il Fila è di proprietà della Comune; ndr).
Cairo? Certo, sono pronto anche a incontrarlo, nel caso. Io non voglio acquistare il Toro, a me interessa il Filadelfia. E so bene che lì può solo nascere un centro sportivo per gli allenamenti dei granata. Questo vorrei fare, oltre a creare dei centri di ricerca per la mia azienda.
Chiamparino mi ha anche detto che per collaborare dovrei entrare nella Fondazione che il Comune sta per costituire apposta.
Però ha pure precisato che non può più garantire 3,5 milioni (come aveva sempre ribadito pubblicamente fino a pochi giorni fa, ndr).
I vecchi progetti non si possono più realizzare. Il sindaco ha detto che può mettere molto meno di 3 milioni (fonti non solo municipali parlano di una cifra tra 1,3 e 2 milioni: e per rifare il Fila servirebbero tra 9 e 10 milioni; ndr).
Che faccio adesso? Continuo a ragionare, ma più che altro devo aspettare che si risolva il caso ipoteche. E poi, tra 2 o 3 mesi, tutto si chiarirà».
DA 6,6 a 1,8 MILIONI
Il Comune negli anni scorsi aveva pianificato di avere circa 6,6 milioni come paracadute per salvare il Fila, nel caso in cui Cimminelli si fosse rivelato inadempiente (cosa poi successa, col fallimento del Toro nel 2005).
Il dettaglio dei soldi: un milione garantito dalla Bennet (ultima delibera in merito: 25 maggio 2006), visto che “grazie” al Fila si è costruita un supermercato a due passi dall’area del Grande Torino: ebbene, di questo milione il sindaco ieri non ha fatto cenno.
Se lo è dimenticato? Poi: altri 1,3 milioni dalla Bennet per oneri di urbanizzazione, e qui le delibere in questione sono diverse: sembravano “spariti” questi oneri, invece il sindaco li ha improvvisamente garantiti a Forieri, come ha spiegato anche un portavoce di Chiamparino e hanno confermato altre fonti; e poi ci sarebbero le ipoteche da 4,3 rilasciate da Cimminelli per il Fila.
Ma il sindaco ha spiegato a Forieri che teme di recuperare solo 500 mila euro o poco più, comunque una cifra modestissima.
Da 6,6 milioni, insomma, si è passati a 3,5 e ora a 1,8: incredibile davvero. Vero, Chiamparino?
TOH! Dimenticavamo. Un gruppo di cittadini ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per comprendere il destino proprio delle ipoteche cimminelliane, non ancora intascate dal Comune.
E ora spunta la Fiat, come si legge a fianco...
23/04/09 TUTTOSPORT Fila: ora mancano altri soldi! Esposto alla Corte dei Conti Bonetto Marco
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/04/93249966.pdf
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