Repubblica — pagina 1
La notizia è questa: la Fondazione Filadelfia è entrata a far parte del consiglio di amministrazione del Torino Calcio. Il che vuol dire sostanzialmente due cose: la prima è che c'è accordo sul progetto e fiducia fra le persone, la seconda, assai più rilevante, è che il nuovo Toro tornerà presto a giocare nel suo vecchio stadio. Se tutto andrà bene, succederà in un giorno memorabile del 2003. È una buona notizia: dovrebbe essere l'ultimo mattone prima della ricostruzione affidata agli ingegneri e alle ruspe. Ieri il consiglio d'amministrazione del Torino ha cooptato Diego Novelli, in qualità di rappresentante della Fondazione Campo Filadelfia. «Cimminelli mi aveva proposto di fare il presidente della squadra ha spiegato Novelli non ho accettato perché considero il mio ruolo incompatibile per quella carica. Sono stato molto felice della nomina di Tilli Romero, come sono felice adesso del fatto che la Fondazione sia entrata a far parte del consiglio d'amministrazione granata. È il ricongiungimento fra il vecchio Filadelfia e la proprietà» . Il nuovo Filadelfia sarà costruito sul modello dello stadio di Arnhen, dove l'Italia ha giocato la prima partita degli Europei: 32 mila posti, copertura apribile e campo a scomparsa, per usare l'impianto anche per manifestazioni non sportive, senza per questo rovinare il prato. Nel nuovo stadio troveranno posto il Museo del Toro e la sede, un albergo, ristoranti, una biblioteca, una cineteca e negozi. È un Toro che pensa in grande senza imbarazzo. Lo si vede anche dal fatto che si appresta a festeggiare l'inizio della nuova stagione, che sarà pur sempre serie B, con una grande manifestazione in Piazza San Carlo. Quella che si terrà la sera del 18 luglio, sarà un festa per presentare la nuova squadra e cercare un nuovo abbraccio con i tifosi. «Io devo essere prudente ha detto Diego Novelli - ma la dirigenza granata mi sembra composta da gente che mantiene le promesse che fa».
- NICCOLO ZANCAN
La notizia è questa: la Fondazione Filadelfia è entrata a far parte del consiglio di amministrazione del Torino Calcio. Il che vuol dire sostanzialmente due cose: la prima è che c'è accordo sul progetto e fiducia fra le persone, la seconda, assai più rilevante, è che il nuovo Toro tornerà presto a giocare nel suo vecchio stadio. Se tutto andrà bene, succederà in un giorno memorabile del 2003. È una buona notizia: dovrebbe essere l'ultimo mattone prima della ricostruzione affidata agli ingegneri e alle ruspe. Ieri il consiglio d'amministrazione del Torino ha cooptato Diego Novelli, in qualità di rappresentante della Fondazione Campo Filadelfia. «Cimminelli mi aveva proposto di fare il presidente della squadra ha spiegato Novelli non ho accettato perché considero il mio ruolo incompatibile per quella carica. Sono stato molto felice della nomina di Tilli Romero, come sono felice adesso del fatto che la Fondazione sia entrata a far parte del consiglio d'amministrazione granata. È il ricongiungimento fra il vecchio Filadelfia e la proprietà» . Il nuovo Filadelfia sarà costruito sul modello dello stadio di Arnhen, dove l'Italia ha giocato la prima partita degli Europei: 32 mila posti, copertura apribile e campo a scomparsa, per usare l'impianto anche per manifestazioni non sportive, senza per questo rovinare il prato. Nel nuovo stadio troveranno posto il Museo del Toro e la sede, un albergo, ristoranti, una biblioteca, una cineteca e negozi. È un Toro che pensa in grande senza imbarazzo. Lo si vede anche dal fatto che si appresta a festeggiare l'inizio della nuova stagione, che sarà pur sempre serie B, con una grande manifestazione in Piazza San Carlo. Quella che si terrà la sera del 18 luglio, sarà un festa per presentare la nuova squadra e cercare un nuovo abbraccio con i tifosi. «Io devo essere prudente ha detto Diego Novelli - ma la dirigenza granata mi sembra composta da gente che mantiene le promesse che fa».
- NICCOLO ZANCAN
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