giovedì 23 aprile 2009

28/06/00 - La Fondazione nel Toro fa arrossire Castellani

Repubblica — pagina 3

Rosso è il colore dell' imbarazzo e dell' espulsione, granata quello del Toro, del suo stadio e della Fondazione Campo Filadelfia. «Ma come? dice, il capogruppo dei Verdi, Silvio Viale Il Comune che entra far parte del consiglio d' amministrazione di una squadra di calcio? E' la prima volta che capita una cosa del genere in Italia». È così che si passa, quasi distrattamente, dall' imbarazzo al conflitto d' interesse e dal dubbio alla polemica. «La Fondazione Campo Filadelfia deve sciogliersi spiega, a nome del gruppo consiliare di Rifondazione Comunista, Mario Contu . È venuto decisamente meno il ruolo di super partes che aveva assunto la città». Ora tutti si chiedono cosa farà l' imbarazzato, gran tifoso granata, e soprattutto sindaco di Torino, Valentino Castellani: perché qualcosa, probabilmente, dovrà fare. Castellani è stato preso in contropiede da Diego Novelli, onorevole e presidente della Fondazione Campo Filadelfia, di cui il Comune è socio di minoranza. Novelli, dopo essere stato corteggiato e consultato dai nuovi padroni della squadra granata, è stato cooptato nel consiglio d' amministrazione del Torino Calcio in qualità di rappresentante di spicco della fondazione. Il che vuol dire, in parole povere, che adesso anche il sindaco di Torino si ritrova, suo malgrado, strettamente avvinto agli interessi della squadra di calcio del suo cuore: non proprio una congiuntura politicamente corretta. Cosa dirà, ad esempio, la Rubentus, orfana di un padrino tanto importante al tavolo di trattative delicatissime? Nessuno aveva valutato questo aspetto della vicenda. «Studierò attentamente ogni cosa spiega Castellani certo se ci fossero gli estremi che configurano il conflitto di interessi, dovrò prendere le decisioni del caso. Il problema è capire se Diego Novelli è stato cooptato a titolo personale o a nome della fondazione». In realtà, non paiono esserci dubbi al riguardo: il nuovo statuto del Torino Calcio, che verrà approvato a settembre, prevede proprio un posto nel consiglio d' amministrazione per un rappresentante della fondazione. E' nata nel ' 95: il Comune vi era entrato per un credito non riscosso di 600 milioni nei confronti del Toro. Come si legge nel suo statuto, «la fondazione si pone come scopo la salvaguardia del campo per i suoi valori architettonici, storici e sportivi il restauro e la successiva utilizzazione degli impianti a fini sportivi e sociali». Adesso in via Filadelfia 40 c' è un mucchio di macerie: su quello spazio il Toro ha un progetto e il Comune deve decidere.
- NICCOLO ZANCAN

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