giovedì 28 ottobre 2010

28/10/10 - TS di oggi


Sergio Vatta, ex mago del vivaio granata, al Filadelfia con un gruppo di bambini del Toro

Il CT (Prandelli) AVEVA DETTO:
" Il Torino ha smesso di investire nel vivaio e al suo posto lo ha fatto la Rube. Sono scelte societarie: se non si creano fondamenta solide, si fanno dei rattoppi. Il discorso vale per tutti."

lunedì 18 ottobre 2010

13/10/10 - Agroppi: “Cairo ha speso male. E sul Filadelfia solo parole...”

La storica bandiera granata: “I tifosi sono esasperati ma contestando si fa il gioco degli avversari”

“Meglio due feriti che un morto” raccontò in riferimento alla differenza tra una sconfitta ed un pareggio. Con la sua solita schiettezza, intrisa di amore per il suo Toro, Aldo Agroppi ha voluto dire la sua sul momento che vive la società e sullo sfogo recente di Papa Urbano.

Cairo nel suo monologo ha detto: “Un clima così negativo danneggia di sicuro la squadra a gioco lungo. La condizione psicologicamente, la distrae, la turba.” E’ la contestazione che rovina l’andamento sportivo del Toro o, caso mai, il contrario?
“ A parte che rientra tutto nella normalità, nel mondo del calcio quando i risultati non vengono i tifosi, o almeno quelli più esagitati, non è che accettano il verdetto del campo serenamente, tranquillamente. Il tifoso del Torino in realtà è esasperato da tutti questi anni di insuccessi, è normale tutto ciò visto con l’ottica del tifoso. Io da persona equilibrata dico che contestando si fa soltanto il gioco degli avversari , che non porta alcun vantaggio contestare la squadra e il presidente. Dunque se da una parte posso capire il tifoso, dall’altra dico, state boni perché soltanto con la serenità si può riemergere e salire in classifica. Se si contesta non è che aumenta la forza della squadra, anzi può darsi che si crei un clima di tensione che poi si ripercuote negativamente sul rendimento della squadra. “

Altra considerazione: “Il gruppo che mi attacca è sempre il solito, da un anno ormai: anche contro il Portogruaro ne ho contati 200 o poco più. Ho fatto un sondaggio mesi fa con il quale posso dimostrare che il 70% dei tifosi è con me.” Al di là delle cifre, il malumore è diffuso…
“Io ora chi siano i contestatori non lo so, ma immagino sia una buona parte della tifoseria granata. Sono senza dubbio più di 200 però voglio dire ai tifosi che questo non porta nessun contributo alla causa. Poi ammesso che Cairo abbia sbagliato molto, non lo fa volontariamente. Lui cerca ogni anno di fare una squadra forte, che possa tentare la scalata alla serie A e che ci possa rimanere. Spende anche molti quattrini, poi il fatto che non ci riesca e che faccia mosse sbagliate è un altro discorso. Ma nei suoi intendimenti c’è quello di metter su una squadra competitiva, poi non ci riesce. Capisco il tifoso passionale, ma chi vuol bene al Torino non può contestare, perché c’è la volontà di far bene. Cairo ha speso, ma ha speso male. Il punto è questo.”

“Ho provato a mettere in vendita la società, ma di acquirenti all’altezza non se ne sono presentati. Arrivasse qualcuno più ricco di me, mi farei da parte.” E’ tutta la verità?
“Su questo punto solo Cairo sa davvero come stiano i fatti. Io dico che oggi una persona che entra nel calcio è un pazzo scatenato, anche se ha tantissimi soldi. Cairo alla sua creatura ci tiene, è affezionato. Ma se non ha trovato acquirenti, allora giusto che rimanga lui. Ma ad una condizione: che faccia investimenti migliori e più mirati.”

“La gente mi dice, presidente riprovaci! Io ci sto mettendo l’anima e anche i soldi. E sto cercando di creare altre basi solide, come un nuovo centro sportivo tutto nostro. E poi il Fila che è nel mio cuore: se potrà rinascere magari ci porteremo la prima squadra.” Bisogna credere sul serio a questa politica dei “valori”?
“Sarebbe bellissimo se davvero il vivaio fosse al centro dei pensieri di Cairo. Sarebbe di più, quasi un sogno, perché ormai tutte le squadre di un certo blasone ne posseggono uno. Il Torino dove si allena oggi? Un centro vero e proprio sarebbe necessario per potere investire nel futuro. Se lui davvero dice di voler fare la cittadella, io sono perfettamente d’accordo.
Ma va fatta immediatamente, senza perder tempo. Sarei il primo a congratularmi con il presidente se ciò avvenisse sul serio. Per quanto riguarda il Filadelfia…mah c’è una canzone di Mina e di Alberto Lupo che si intitolava “Parole, parole, parole”. Direi che basta questo per dare un giudizio, mi sembra che fra tutti quanti, istituzioni e Torino calcio, ci siano state tante promesse. Noi continuiamo a vedere la zona del Filadelfia in quelle condizioni: per chi ama il Toro è ogni volta una fitta al cuore, è un'offesa alla storia del Grande Torino.”

Gabriele Cavallaro
Nella foto Aldo Agroppi, storica bandiera granata (Foto: LaPresse)

09/10/10




sabato 16 ottobre 2010

15/10/10 - VOLA SEMPRE PIU’ IN ALTO GIGI!

C’è una Farfalla che vola alta in cielo e che,
non smette mai di sbattere le sue ali.
Gigi vola alto, e si erge tra le nubi,
lui la terra non l’amava,
al massimo la sfiorava sui campi,
per questo forse ha ”deciso”
di volare per sempre nei cieli dell’universo,
il mondo terreno gli stava stretto,
lui voleva volare, volare,
e così si è erto per sempre quel 15 ottobre del ‘67.
Gigi era unico, in campo e fuori,
Gigi ora vola sempre più in alto,
sempre più lontano,
dando un occhio al Fila che non vede più e così si dispera,
perchè lui era là che voleva andare a riposare
.


( disegno di Giampaolo MULIARI - http://www.giampaolomuliari.com )
Simone Stara 15 ottobre ‘09 - http://www.simonestara.it/?page_id=32

venerdì 15 ottobre 2010

13/10/10 - Gli strani valori del Presidente - Game Over o Insert Coin?



Gli strani ‘valori’ del Presidente

Urbano Cairo rilascia interviste in cui si autoproclama ‘ricco’ di forza morale e di altre risorse. Ma i fatti parlano in maniera molto diversa

Voglio un gran bene ai colleghi della redazione Toro di Tuttosport, amici e sinceri appassionati delle vicende granata. Così come voglio bene al Tuttosport, nelle figure del suo attuale Direttore, Di Paola, di quello precedente, Padovan, e del Direttore Amministrativo Sertoli. La gente del Toro deve sapere, quando critica il quotidiano sportivo cittadino, che senza il loro fondamentale aiuto, il Museo del Grande Torino, non esisterebbe nella sua splendida forma attuale.
Proprio per questo profondo affetto e sincero rispetto che nutro per loro, mi permetto di scrivere che non comprendo, anche se rispetto totalmente, la loro linea – legittima, sia ben chiaro – di utilizzare verso la dirigenza del Toro il guanto di velluto. Anche se, per la verità, anche per l’altra metà del cielo calcistico torinese è applicata, con perfetto stile bipartisan, la stessa gentilezza. Comunque sia, l’intervista apparsa la settimana scorsa a Cairo, lascia stupefatti.

TIFOSI PRO E CONTRO.
Non ci soffermiamo sul metodo con cui sono stati contati i tifosi “pro” e quelli “contro”, ma parlare di “esigua minoranza” è ridicolo. I numeri parlano di 5000 abbonati e 4000 paganti circa per ogni partita. Aggiungendo la tara, ovvero che una parte degli abbonati sono club di fuori Torino, che hanno pesanti difficoltà ad acquistare i tagliandi volta per volta e quindi hanno scelto, obtorto collo, di abbonarsi, la parità è sostanziale. Parlo dei Tifosi, quelli con la T maiuscola. Quelli invece che applicano il bollino alla targa e nel tardo pomeriggio di sabato, dopo la spesa, chiedono il risultato del match casalingo, li lascio al loro limbo. Solo chiacchiere e distintivo, per mutuare una storica frase di De Niro negli “Intoccabili”.
Soffermiamoci invece su quanto detto dal presidente. I giocatori sarebbero dei contaballe, quando dicono che loro non percepiscono qual che accade fuori. Anzi, sono li che soffrono le pene dell’inferno per lui, il loro “punto di riferimento”. Questo spiegherebbe alcune atroci prestazioni e certi preoccupanti cali di tensione? Non penso proprio. Cercare di addossare ai tifosi più appassionati questo fardello, è fuori dal mondo. Sono proprio loro, che hanno sempre dato la spinta verso il successo, non viceversa. La bagarre, sabato 2 ottobre, è iniziata col Toro in vantaggio, dopo che era stato sostenuto dalla curva. Ripeto, dalla curva. I fischiatori, zitti, come sempre. Un silenzio da fare invidia a Wimbledon. Senza dimenticare che furono proprio quei “pochi facinorosi” a strappare il Toro dalle mani di Giovannone per consegnarlo nelle sue. Non mi par di ricordare che all’epoca li avesse apostrofati con gli stessi epiteti con cui li definisce oggi. Ma allora faceva comodo cavalcare la tigre, oggi, che la tigre s’è stancata delle lusinghe del domatore, il gioco s’è fatto rischioso. Un presidente che si autoproclama ricco di forza morale e di risorse, dovrebbe cercare il dialogo, dimostrando coi fatti il suo buon governo. Ma per far ciò, occorrerebbero i fatti, più delle parole. Vediamoli, questi fatti.

IL SETTORE GIOVANILE.
Il settore giovanile è una babele, in cui solo la buona volontà ed il carisma di due grandi vecchi come Benedetti e Comi, regge la baracca. Squadre sparse ovunque, ragazzini cui viene detto di tener da conto la tuta da allenamento, che deve durare più di un anno. Quando, prima della demolizione del Filadelfia, recuperammo i trofei del settore giovanile, di quasi duemila pezzi, la maggior parte celebravano primi posti, pochi erano i secondi e quasi nessuno i terzi. Oggi i primi si contano sulle dita della mano. Cinque anni, dal fallimento, sarebbero stati più che sufficienti per vedere qualche risultato. Invece l’unica cosa straordinaria che s’è vista, è stato il passaggio di Simone Benedetti, non dimentichiamolo , figlio di uno dei responsabili del settore giovanile granata, all’Inter. Non sono neppure stati capaci di rinnovare il contratto a uno che al Toro sarebbe rimasto col cuore, ma che ha dovuto tutelare il proprio futuro.

Game Over o Insert coin?
Niente soldi investiti per il Filadelfia. Il settore giovanile in disarmo.
Il museo lasciato al buon cuore dei volontari... Chi ha ragione?


LA STORIA, IL ‘FILA’
In ultimo la Storia. Il Filadelfia è li che aspetta da 13 anni, che venga riparato l’oltraggio subito. Invece assistiamo al vergognoso palleggio di responsabilità tra Comune e Società. Una indegna “gara al ribasso” dove nessuno dei due contendenti si vergogna di scendere a più infimi livelli. Per tre anni ho partecipato alle riunioni del Tavolo per il Filadelfia, a sentire le sparate di Toro & Torino. Alle promesse, elargite a piene mani, specialmente sotto elezioni, dai politici, rispondevano le contro promesse della dirigenza. “Metteremo tre milioni e mezzo” sparava il comune! “Anche noi metteremo la stessa cifra” ribatteva la società granata.
Oggi, che le ipoteche sono state definitivamente cancellate dall’Agenzia delle Entrate (qualcuno lo dica a Cairo, che pare essere l’unico a non saperlo) e le parole devono diventare fatti, la premiata ditta Chiamparino & Sbriglio dice che il Toro deve farsi motore della rinascita (in italiano “fatevelo voi”) e Cairo ribatte che “il Fila è nel mio cuore, ma li si possono fare solo due campi” (in italiano “e il commerciale per tirar su qualche soldino?”) e favoleggia di ipotetiche soluzioni nella prima cintura torinese, dove il solo acquisto dei terreni, rari come le mosche bianche e cari come l’oro, consentirebbe di rifarne due, di Filadelfia.


LA STORIA, IL MUSEO.
Per ultimo ho lasciato il Museo. Il Barcellona, a fronte di un investimento di 4,5 milioni in tre anni, per una superficie espositiva di tremila metri quadri, solo la scorsa stagione ha avuto 1,5 milioni di visitatori, a 13 euro a biglietto. Più i proventi di bookshop e caffetteria. Mal contati, una trentina di milioni. Torino non è Barcellona e soprattutto il Toro non è il Barca, ma ne vogliamo comunque parlare? Il nostro mecenate, così attaccato al Toro, alla sua Storia e alla sua Casa, non solo non è interessato a supportare un museo già esistente, che non gli costerebbe un centesimo e potrebbe rendergli molto, anche come immagine, ma addirittura non l’ha mai visitato. Eppure ha il coraggio di parlare di cedere il Toro a un offerente più ricco e soprattutto più tifoso di lui. Ma per favore! “il Toro non è più in vendita da oggi”, è il proclama presidenziale. Bene, allora ci faccia vedere che cosa, concretamente, sa fare. Per ora, dopo la prima inattesa promozione, abbiamo visto due salvezze risicate, una retrocessione e una seconda, amarissima, serie B. Il tutto condito da un via vai di diesse, allenatori e giocatori, che persino Porta Nuova all’ora di punta si sogna. Fatti, non parole. Un programma serio, per la prima squadra e il settore giovanile, per la ricostruzione del Fila e per la valorizzazione del Museo, che dimostri che la sua permanenza a Torino voglia essere duratura e proficua.
Tutto il resto, sono solo chiacchiere e distintivo.

Domenico Beccaria

14/10/10 - Granata DOC di Carlo Testa - Stadio Filadelfia



Marina Cismondi vs. Gian Maria De Pauli... e viceversa

CHI HA DISTRUTTO IL FILADELFIA?
- GRANATA DOC 07.10.10

giovedì 14 ottobre 2010

14/10/10 - La Signora di bianconero vestita...

"In base ad una critica giunta alla nostra redazione, da noi pubblicata, è arrivata la controreplica firmata dai tanti amici di Marina Cismondi"
di Marina Beccuti

Un sorriso. E’ quello che riceve ogni granata all’ingresso dai cancelli del Fila.
Da uno stuolo di persone che con amore e dedizione si occupano di conservare ciò che rimane di quel glorioso campo di calcio,calcato da gloriosi ed indimenticati campioni.
Un gruppo di persone tutte amiche tra di loro,che spesso intraprendono iniziative per avvicinare il tifoso timido al Fila.
Come me che non mi ero mai recato fino ad un anno e mezzo fa.
Un sorriso, il primo di tanti, di tutti coloro che mi hanno visto titubante ed emozionatissimo.
Era quello di Marina,Marat per tutti, per me in quel momento Marina.
Si avvicina a me ed alla mia ragazza e ci invita a fare un giro insieme a lei, ad osservare il Tempio,a farmi da Cicerone,a soddisfare le mie curiosità storiche sul Fila.
Mi accompagna ad un banchetto improvvisato dove posso riscaldarmi con vin brulè e crostate.
Mi presenta i suoi amici.
Da allora sono tutti miei amici.
Sono gli angeli custodi del Fila, sono gli organizzatori di eventi che cercano di far provare emozioni da bambini a grandi e piccini.
Quel sorriso,tutte le volte che mi sono di nuovo recato lì mi ha sempre riaccolto.
E non è un sorriso contestatore.
E’ un sorriso che indistintamente è rivolto a chi vuole con coscienza conoscere,capire,sapere,affrontare una realtà.
Ed uscire dal Fila dopo quel sorriso,è difficile.
Interiormente però sovviene una promessa.
Ci tornerò, per quel sorriso, per quell’amore per il Toro e la sua Storia che qualcuno riesce a conservare ed a trasmettere.
Ci tornerò per essere solidale con LEI, e testimoniare sempre,in ogni modo ed in ogni luogo,il SUO impegno costante,produttivo ed estenuante per il FILA
Ci tornerò per essere ancora ricevuto come nel salotto di casa,per reincontrare i Custodi,amici del Fila.
Insiema a Marina ed a loro ho vissuto la sensazione più bella provata da tifoso granata.
Più forte di un goal al 95°, più forte di una standing ovation ad un goal bellissimo di Rolando Bianchi.
e da allora,da quel momento anche quando apro il forum forzatoro.net ricevo quei sorrisi,quegli abbracci virtuali,da tantissimi forumisti, in particolare da coloro che si occupano del Fila e da Marina.
Ascoltarla nelle trasmissioni televisive a cui con pieno diritto partecipa è un piacere.
Racconta la sua verità,ed enuncia gli errori della dirigenza, le promesse non mantenute,non è una provocazione dettata da chissà quale astio.
sono dati oggettivi,veri,scanditi sempre con l'ausilio di prove inconfutabili e documentabili. L'unica sua provocazione è stata di vestirsi in bianconero, come risposta alla presidenza del Torino FC che ha definito chi lo contesta come schierato a favore dell'altra squadra di Torino.
Chi ha firmato la lettera alla quale mi permetto di riferirmi, non sa (come me fino ad un anno e mezzo fa) cos'è il Fila, perchè si contesta il presidente.
Il mio consiglio è di entrarvi e di vedere in che condizioni è,e magari non ascoltare sempre indicazioni provenienti da trasmissioni dove la maggior preoccupazione appare il risentimento muscolare di un giocatore probabilmente non di proprietà della società,o l’ironia su proteste civili che vengono rappresentate in tinte non granata.
Oppure lanciando a random immagini di amarcord,di come era il Toro sostenendo con un sorriso "sono sicuro che tornerà grande".
Tralasciando invece di proporre il filmato che evidenzia in quale situazione è ridotto il nostro amato Toro o quello che in questi giorni è visionabile on-line, il filmato promosso dal FAI nell'ambito del Milano Film Festival: un filmato realizzato al Fila.
Insomma, un sorriso, di chi sa amare profondamente il Toro e la Sua Casa, lo dimostra ogni giorno con sacrifici e costanza,un sorriso che io apprezzo da un anno e mezzo, ma che da sempre coinvolge i tifosi granata che hanno a cuore la Storia della Nostra Squadra.
In quanti siamo ad averlo apprezzato?

Qui di seguito unitevi a me nella firma, se non ritenete lo scrivente e la Sorridente Signora di bianconero vestita…farneticanti.


Massimo Scanavino
Andrea Fazio
Sara Di Lorenzo
Marco Ferraris
Paolo La Bella
Giusi Stolfa
Alberto Daglio
Daniele Benvenuti
Giuseppe Miglietta
Roberto Calabrese
Laura Ala
Giovanni Sotgiu
Massimo Mussano
Alberto Ferrari
Marco Gastini
Nicola Percivaldi
Massimo Brizio
Adriando Gandolfo
Marco Cubal
Roberto Amerio
Luca Marzini
Chiara Giammarioli
Michele Fantasia
Manuela Capello
Roberto Faccenda
Luca Isabella
Mario Borgogno
Andrea Boretto
Andrea Maffei
Cristiano Manenti
Francesco Cubito
Fabio Ernesto Emanuele Brizio del Torrazzo
Alessandro Di Paola
Marco Sciutto
Marco Ardizzoia
Raffaele Piccolantonio
Massimo Geronazzo
Andrea Maurizio Vigo
Nicola Manfredi
Mara Toschino
Maja Engelsbeger
Micaela Bantic
Krunoslav Kruncev
Alessandro Butta
Fabrizio Vismara
Francesco Tuoto
Fabio Tallarico
Dario Cortesi
Paola Giovanelli
Franco Anselmo
Alessandro Melli
Giancarlo Giachino
Francesca Delizia
Davide Imarisio
Lorenzo Imarisio
Marco Busca
Fabio Spurio
Luigi Schiavone
Piero Bandi
Fabrizio Drivet Todaro
Giorgio Saglio
Nicola Sileo
Paolo Gregori
Andrea Gagliardi
Fabrizio Bo
Alessio Lagonigro
Vittorio Bertola
Roberto Baldacci
Flavio Maggi
Antonio Proietti
Andrea Cenedese
Luca Monteleone
Lorenzo Arcidiaco
Luca Carosso
Francesco Coda
Roberto Reggio
Danilo Quaranta
Fulvio Olivetti
Massimo Aprà
Emanuela Stuani
Piera Barberis
Enrico Valle
Carlo Sarra
Guido Tomasi
Stefano Sarti
Andrea Messori
Marco Agosto
Emanuele Seno
Ernesto Bugnone
Daniele Tibaldo
Stefano Tabacco
Claudio Florissi
Lorenzo Armando
Roberto Russo
Matteo Berti
Alessandro Pinato
Ezio Fara
Dario Boi
Michele Nicola
Giuseppe Pignatelli
Camillo Gentile
Gianluca Boccalatte
Paolo Barucco
Angelo Verre
Benedetta Rizzi
Sergio Rosso
Marco Vigna
Andrea Rosselli
Fausto Rolland
Mirko Gambucci
Fabrizio Fabbri
Simone Bidali
Igor Cavallari
Gabriele Toderini
Edoardo Valle
Davide Di Mauro
Bernardo Pisani
Michele Novero
Luciano Mastroianni
Gianluca Sartori
Andrea Danusso
Umberto Bandi
Paolo Bevilacqua
Antonello Casalaspro
Marco Castagneris
Flavio Cocci


http://www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=17239

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Torino Granata - Lettere dei tifosi.
Noi stiamo con il Toro

09.10.2010 12.48 di Marina Beccuti



Siamo un gruppo di tifosi del Toro, con oltre trenta/trentacinque anni di abbonamento. Dire che siamo al cento per cento con la società così non è, ma noi rispettiamo chi oggi sta a capo del club , pur sapendo e avendo vissuto i tanti errori del presidente. La contestazione inoltre sta diventando assurda in tutte le sue caratteristiche: aggressività , dialettica controproducente, attacchi su ogni cosa dice il Presidente.

Per non parlare poi di chi, vestito di bianconero, in una tramissione del martedi sera, diventa il "controllo di gestione" del bilancio presentato da Cairo. Ora noi ci stiamo stufando di queste situazioni e di questi personaggi farneticanti, che improvvisamente spuntano e si sentono i tutori di che cosa non si sa. L'abbiamo già visto e rivisto con qualsiasi Presidente sia mai passato dalla nostra corte. Per questo ci sentiamo di dire basta, lasciate stare il Toro, un bene che va oltre ogni tentativo di destabilizzazione.

Con il Toro siamo cresciuti, abbiamo avuto le nostre esperienze, ci siamo sposati e avuto figli e ai nostri figli abbiamo insegnato ad amarlo. Questo è il popolo granata, quelli che ricordano i Grandi e nel nome di questi vogliono che il Toro continui a vivere al di là di contestazioni varie e di tutti i Presidenti che ci sono e che verranno. Vogliamo la continuità e combatteremo contro tutto e tutti per averla.

La lettera è firmata da: Ferrari Gian Carlo, Marco Zano, Mirco e Alessandra, Luca e Carola Zanocchi, Barbara Federico e Cristina Madama, Fabio Carboni e Federico Milano

www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=17116

09/10/10

mercoledì 13 ottobre 2010

13/10/10 - Filadelfia: via libera per pagare il Fisco


http://www.ecostampa.net/Servizi/RasClienti/imgrsnew.asp?numart=ULOBB&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1QG0ZDE7VQUR&video=0

12/10/10 - Estinzione ipoteche Filadelfia, ok all’accordo

TorinoClick - Anno 4, n° 177 (817) - Pagina 8

Disco verde questa mattina dalla Giunta alla delibera relativa alla presa d’atto dell’accordo tra la Città di Torino e l’Agenzia delle Entrate in merito alla cancellazione delle ipoteche gravanti sull’area del Filadelfia. Vincolo, quello delle ipoteche, che fino a oggi ha impedito il trasferimento dei diritti di superficie alla Fondazione Filadelfia, l’organismo costituito da associazioni di tifosi ed ex calciatori, Comune, Provincia di Torino e Regione Piemonte e dal Torino Fc, che dovrà lavorare per ricostruire e restituire ai torinesi lo storico stadio del calcio granata.
Per liberare il bene dalle ipoteche, l’Agenzia delle Entrate riceverà una somma pari a 535 mila euro, 500 mila dei quali dal curatore fallimentare del Torino Calcio e i restanti 35 mila euro dal Comune di Torino.
(mge)

12/10/10 - Trasmissione ToroAmoreMio - Stadio Filadelfia

Collegamento telefonico con Assessore allo Sport Giuseppe Sbriglio



http://www.youtube.com/watch?v=N9dTqPjZYmk

09/10/10

lunedì 11 ottobre 2010

martedì 5 ottobre 2010

04/10/10 - Cairo: «Non cedo il Toro, faccio un centro sportivo»

TORINO, 4 ottobre -

Buon giorno, presidente Cairo. Sabato è parso vera­mente arrabbiato per la contestazione.

«Sì, perché non penso solo a me, ma anche al bene del Toro e ai giocatori. Che patiscono. Se si vuole lottare per la A, un cli­ma così negativo danneggia di sicuro la squadra a gioco lungo. La condiziona psicologicamen­te, la distrae, la turba. Tutti questi cori ostili, la confusione sulle gradinate... Creare dal nulla contestazioni del genere significa togliere punti decisivi al Toro, in un campionato. I gio­catori vedono in me un punto di riferimento, sono il loro pre­sidente. E io credo in loro, li sti­molo, li pago, ho un rapporto molto bello con tanti... E soffro­no questa situazione, la pati­scono, anche se poi nelle inter­viste dicono di non essersi neanche accorti della contesta­zione... Ma che possono dire? E’ ovvio che rispondano così. Intanto anche loro mi trasmet­tono sempre affetto e solida­rietà. Però restano penalizzati grandemente da questa situa­zione assurda ordita da pochi noti. Il gruppo che mi attacca è sempre il solito, da un annetto: anche sabato ne avrò contati 200 o poco più di scalmanati contro di me. Un accanimento a priori. Di pochi che non pos­sono pensare di decidere il de­stino di una società a dispetto di tutto e tutti. E’ intollerabile. Comunque sia, io tiro dritto, punto e basta. Ci ho fatto l’abi­tudine. La considero talmente ripetitiva questa cosa che neanche mi tocca più. Vale an­che per gli episodi incivili che sono successi lontano dallo sta­dio. Senta, posso andare avan­ti io senza interruzioni?».

Se vuole sfogarsi...
«Voglio mettere un nuovo pun­to fermo. Ho il cuore pieno. Per­ché io ci metto proprio quello, il cuore, oltre al portafoglio. Per la cronaca, dal 2005 a oggi ci ho rimesso 40 milioni. Ma sono contentissimo lo stesso di aver salvato il Toro, anche se avrei potuto tenerli in banca, quei soldi. Però la realtà è questa. E questa nuova stagione di B mi costerà almeno 15 milioni. Già ne sto pagando. Gli stipendi di luglio sono stati appena versa­ti, entro novembre salderò an­che agosto e settembre. Insom­ma, denaro vero. E tanto. Ri­peto: 40 milioni ci ho rimesso. Se non fossi arrivato io, dove sarebbe il Toro oggi? Sarebbe morto, temo. Lo dicono i fatti. E riflettete pure sul fatto che la gente, il vero popolo del Toro, sta comprendendo sempre di più tutto ciò. Proprio sabato si è visto benissimo come tutto uno stadio si sia ribellato in modo veemente, con cori e fi­schi, dopo l’ennesimo show di quei pochi. La gente è con me perché vede che ce la sto met­tendo davvero tutta per il bene della squadra. E vede anche che nessuno mi aiuta. Ricono­sce il mio impegno genuino. La gente del Toro incarna lo spiri­to di Davide contro Golia. E in me vede Davide. Non ho anco­ra battuto Golia, ma nemmeno sono stato battuto. Ecco perché il vero popolo granata mi so­stiene, mi esprime solidarietà. E sabato, con quella reazione, ha dimostrato di avere le palle: come sempre. Li ringrazio. Mi ha fatto molto piacere. Mesi fa, un sondaggio dimostrò che il 70% dei tifosi è con me. Ora ne farò fare un altro, sono proprio curioso... Intanto un gruppo del tutto minoritario si accani­sce, si ostina ad attaccarmi in modo incivile. Nonostante si stia tutti lavorando... io per pri­mo... per costruire un Toro nuo­vamente vincente, per tornare in A. Mi viene da pensare ma­le. Da pensare che non tutto sia spontaneo. Sembra proprio che io e il Toro diamo fastidio a qualcuno. Penso anche agli er­rori arbitrali: ci hanno fatto re­trocedere con sbagli pazzeschi, mentre gli errori erano tutti a favore del Bologna. E nella scorsa stagione abbiamo avuto il record di espulsioni, per fini­re con un rigore e un gol nega­ti nella finale playoff di andata. Clamoroso. Perché tutta que­sta voglia di destabilizzare il Toro? Mi tornano alla mente le parole di chi nel 2005, quando il Toro era fallito, morto, diceva che a Torino doveva esistere una sola squadra. Sommo tut­to, potrei scriverci un libro.
Ho tanti dubbi, difatti. Ma non mollo. Anzi, sono ancor più mo­tivato. Perché ho preso degli impegni precisi con i tifosi veri del Toro e con Petrachi, Ler­da, Ferri, Comi, tutto lo staff, i giocatori... Non scappo mai dalle responsabilità, io. Credo fortemente nel nuovo progetto a lungo termine. E ho la sensa­zione di aver trovato attorno a me le persone giuste, di gran­de qualità. Mentre di acquiren­ti non ce n’è neanche l’ombra. A febbraio dissi che mettevo il Toro in vendita. E non si è vi­sto nessuno all’altezza. Bene, segnatevi questa data: il Toro non è più in vendita. Poi, per carità, se arrivasse una perso­na seria e molto più ricca di me, beh, non sarei matto... Ma non c’è. Costruisco io, il nuovo Toro. Con ancor più motivazio­ni. Non sono uno che si arren­de. I tifosi veri hanno valori im­portanti: e mi hanno teso una mano con affetto. Mi ripetono: «Presidente, riprovaci». Hanno la mia stessa grande voglia. Il Toro non sono quei 200 che nel torbido cercano solo di destabi­lizzare, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del club, se non ci fossi io con la mia grande forza morale e il mio portafoglio a impedire tutto ciò. Mettendoci anima e soldi. E cercando di creare altre basi solide. Come un nuovo centro sportivo tutto nostro, 6 campi, palestra, il pensionato per il vi­vaio... Ne sto già parlando con alcuni collaboratori, stiamo va­lutando delle situazioni nella cintura di Torino, vogliamo realizzarlo ex novo. Devo e vo­glio andare avanti, non posso più aspettare altro tempo. Già un anno fa avrei potuto parti­re, ma mi dicevano di aspetta­re il Filadelfia... Il Fila è nel mio cuore, ma lì si possono fa­re solo 2 campi, e poi le ipote­che non sono ancora state can­cellate. In futuro vedremo: se potrà rinascere, magari ci por­teremo la prima squadra. Ma intanto il vivaio... anzi, tutto il Toro ha bisogno al più presto di un grande centro sportivo con tanti campi. A breve avremo novità. Ecco, avevo un po’ di co­se da dire di getto, capitemi».

http://www.tuttosport.com/calcio/serie_b/torino/2010/10/04-87027/Cairo%3A+%C2%ABNon+cedo+il+Toro%2C+faccio+un+centro+sportivo%C2%BB+





TORINO, 17 aprile 2009

Cairo: «Ora ho deciso di investire nel Filadelfia»


Ecco l'intervista completa a Cairo sul caso Filadelfia.

Presidente Cairo, i tifosi hanno invitato lei e il sindaco Chiampari­no per il 1° maggio con un preciso obiettivo: chiarire la situazione Filadelfia in un dibattito pubblico. Ci andrà?
«Io ho già dato la mia disponibilità di massima, vedremo se sarà fattibile. Certo, sarebbe importante la presenza del sindaco Chiamparino in quanto il terreno è di proprietà del Comune, per cui lui conosce sicuramente meglio la situazione attuale. Non mi sono noti i dettagli della questione ipoteche. Comunque, confermo la mia disponibilità a tutti i livelli».

Il problema è che tifosi e cittadini, dopo tante parole, si aspettano fatti.
«È quello che penso anche io: meno chiacchiere, più azioni concrete. Lo ribadisco: il Toro è disponibile a investire nel Filadelfia. Lo abbiamo fatto per am­pliare e rimodernizzare l’Olimpico, fi­guriamoci se non lo faremo per un pezzo di storia granata come il Filadelfia. Prima però devono essere risolte le varie incombenze e di questo deve occu­parsi il Comune. Voglio riaprire il dialogo con Chiamparino: abbiamo un buon rapporto, anche se non ci sentia­mo spesso. Adesso è il momento di ac­celerare».

Il sindaco, intanto, si è detto dispo­nibile a incontrare Ettore Forieri, un imprenditore che si è detto inte­ressato al recupero del Filadelfia. Lo ha saputo?
«Mi hanno mandato degli sms ripor­tandomi questa notizia. Sinceramente, non conosco questa persona. Io dico: se arriva qualcuno a dare una mano per il Filadelfia, ben venga».

Nessuno, però, fa niente per niente. Impegnarsi nel Filadelfia può esse­re un investimento: non teme che possa entrare in conflitto con gli in­teressi del Torino?
«Credo, in questi anni, che qualcosa in più delle parole io abbia fatto. Per il resto, la questione non è in mano mia, de­ve parlare chi è titolare del terreno. Noi vogliamo che il Fila torni a essere la ca­sa del Toro, il posto dove la prima squa­dra possa allenarsi e dove possano gio­care le giovanili. Tutto quello che si può fare, lo faremo».

......

Stefano Lanzo

http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/torino/2009/04/17-24811/Cairo:+%C2%ABOra+investo+nel+Filadelfia%C2%BB

24/05/09 - Urbano Cairo parla del Fila

http://purple66.blogspot.com/2009/05/240509-urbano-cairo-parla-del-fila.html

25/05/09 - «Il Fila resta una priorità»

http://purple66.blogspot.com/2009/05/250509-il-fila-resta-una-priorita.html





25/05/08 - "Finalmente! Pure da Cairo soldi al Fila"

http://purple66.blogspot.com/2009/03/250508-finalmente-pure-da-cairo-soldi.html




http://purple66.blogspot.com/search/label/Prez

lunedì 4 ottobre 2010

15/09/10 - I corti del FAI - Cristina MANTIS




Luoghidelcuore 04 ottobre 2010

Questo documentario è la perfetta testimonianza dell'amore e del rispetto di privati cittadini nei confronti di un luogo storico dello sport italiano, il Campo Torino, meglio noto come Stato Filadelfia. Questo luogo è stato testimone di un'epoca di incredibili successi sportivi per la città di Torino: è proprio qui, infatti, che il Grande Torino vinse sei campionati successivi.
Da un'epoca di prestigio e di successi si è però passati ad una situazione completamente opposta: a partire dagli anni Cinquanta del Novecento lo stadio cominciò ad essere progressivamente meno utilizzato, fino ad arrivare ad un suo completo disuso sul finire degli anni Novanta.
Oggi i resti dello stadio -- che aveva una tribuna Liberty oggetto di grande attenzione anche da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici - è abbandonato a sé stesso e giace in stato di totale degrado.
Straordinario è il rapporto affettivo che lega i tifosi del Torino Calcio al Filadelfia, impegnati in prima persona a difendere questo Luogo del Cuore recandosi a turno a togliere le erbacce o a rimettere in piedi pezzi di strutture fatiscenti a continuo rischio di crollo.
Ideatore: Cristina Mantis, regista e attrice di teatro e cinema.



Corti FAI il tuo film 2010
Ecco i dieci corti vincitori del concorso di cortometraggi FAI il tuo film 2010


http://www.iluoghidelcuore.it/corti_fai_il_tuo_film

venerdì 1 ottobre 2010

01/10/10 - Filadelfia, un'altra svolta

Tuttosport :




http://www.ecostampa.net/Servizi/RasClienti/imgrsnew.asp?numart=UBZ2G&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1QFCVDE7VQUR&video=0

Toro, assessore Sbriglio: «Filadelfia, un'altra svolta»

«Ipoteche cancellate a breve, poi parlerò con Cairo di ricostruzione»
TORINO, 1 ottobre - Ci sono giorni in cui il Filadelfia sembra meglio differenziarsi dall’immagine del­la celebre tartaruga che Achil­le, per filosofico paradosso, mai riusciva a raggiungere nel suo inseguimento. Sono giorni di rinnovate speranze, quei gior­ni. Questo è uno di quei mo­menti, per quanto sospeso tra una rinascita agognata da più di un decennio e un’impietosa realtà (quella scandalosa di­scarica a cielo aperto che è il Fila) che continua a proporre la medesima domanda: dove e quando si troveranno i soldi necessari (10 o 12 milioni, se­condo le proiezioni) per realiz­zare un centro sportivo a uso del Torino per gli allenamenti della prima squadra e le parti­te della Primavera? Intanto, sotto l’aspetto burocratico, an­ch’esso sostanziale, si conti­nuano a registrare da un anno scatti in avanti importanti. Un passaggio chiave affonda nel­l’attualità.

QUEI 535 MILA EURO - Il di­rettore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Palit­ta, ha inviato una missiva al Municipio di Torino che si tra­duce, finalmente, nel supera­mento dello stallo creatosi tra fine primavera ed estate: dopo che l’opera dell’assessore co­munale allo Sport, l’avvocato Giuseppe Sbriglio, aveva con­sentito al Comune di trovare un accordo col Fisco per l’estinzione delle ipoteche. Ipoteche ­come noto - risalenti al periodo cimminelliano. Queste hanno impedito, anno dopo anno, con­creti passi in avanti nella ricer­ca di privati interessati a so­stenere economicamente la rinascita del Filadelfia. Nello scorso aprile, grazie agli sforzi di Sbriglio, subentrato a Mon­tabone alla guida dell’assesso­rato, il Comune era riuscito a convincere l’Agenzia delle En­trare ad accettare l’offerta di 535 mila euro per cancellare le ipoteche: 500 mila euro garan­titi dal curatore fallimentare del vecchio Torino, Cerri, e 35 mila a carico della municipa­lità. Un successo inibito però dal successivo confronto sulla modalità dell’estinzione. L’A­genzia prevedeva di adottare, come normalmente accade in questi casi, la procedura della purgazione (si parla di uno o due anni); il Comune ha inve­ce sempre spinto per la cancel­lazione, ben più veloce e meno onerosa. «Le nostre deduzioni erano in sostanza tre», spiega Sbriglio -. «Seguire l’iter buro­cratico della cancellazione (senza il possibile ingresso di soggetti terzi, ndr) consente di chiudere la vicenda in tempi brevi e non biblici, riduce i co­sti e viene incontro alle richie­ste dei cittadini e dei tifosi, comprensibilmente insofferen­ti e non più disposti a tollerare rinvii su rinvii».

Leggi l'articolo completo nell'edizione odierna di Tuttosport

Marco Bonetto

http://www.tuttosport.com/calcio/serie_b/torino/2010/10/01-86671/Toro%2C+assessore+Sbriglio%3A+%C2%ABFiladelfia%2C+un%27altra+svolta%C2%BB

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Torino Cronaca:

" Via alla cancellazione delle ipoteche "

http://www.ecostampa.net/Servizi/RasClienti/imgrsnew.asp?numart=UBZ9K&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1QFCVDE7VQUR&video=0



LA STAMPA :

Cancellate le ipoteche. Il Comune: il Toro ricostruisca il “Fila”


http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quitoro/articolo/lstp/345312/

L'assessore Sbriglio a Cairo: sia motore della rinascita

GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Da una parte lo sprint finale dei tifosi per segnalare il Filadelfia al Fai come luogo del cuore 2010, dall'altra il Comune che riceveva l'ultimo via libera dall'Agenzia delle Entrate per le ipoteche sul Fila. Ieri sono state vissute ore di passione granata per lo stadio del Grande Torino, ridotto ad un rudere da 13 anni, anche se una prima timida luce inizia a vedersi in fondo al lungo tunnel dell'oblio. In attesa di sapere se il Fondo Ambiente Italiano varerà una campagna per salvare il Filadelfia, in base ai voti cartacei e virtuali giunti in questi mesi ad un concorso nato sette anni fa con 10 luoghi già recuperati e chiusosi ieri a mezzanotte, una buona notizia è arrivata da Roma.

Dopo una lunga valutazione, l'Agenzia delle Entrate ha deciso di cancellare le ipoteche da 38 milioni di euro sul Filadelfia e non più purgarle. In questo modo non si perderà altro tempo in aspetti burocratici e passaggi delicati, ma si potrà ragionare fin da subito sul destino del Fila.
La richiesta del Comune, dunque, è stata accettata. «Dalla giornata dell'accordo - spiega Giuseppe Sbriglio, assessore allo sport - c'è stato un gran lavoro da parte di tutti gli uffici per completare la procedura in tempi minimi. Ieri siamo arrivati al punto di svolta e ringrazio l'Agenzia delle Entrate per la sensibilità mostrata. La purgazione avrebbe portato tempi biblici, mentre con la cancellazione sono state recepite le istanze del Comune sulla maggiore celerità, sui minori costi e sull'assenza di tensioni sociali». Con la mediazione del dottor Pallitta dell'Agenzia delle Entrate, la vicenda ipoteche viene chiusa col pagamento di 535mila euro: 500mila a carico del curatore fallimentare, i restanti soldi dal Comune.

Adesso, però, si apre realmente la partita sul futuro del Fila. Il terreno è libero da ogni vincolo, lo statuto della Fondazione è pronto da tempo e non resta che fare il primo passo per ricostruire il Filadelfia. Ma a chi tocca farlo? «La prima idea - analizza Sbriglio - sarebbe quella di capire se il Toro è interessato ad essere il motore della rinascita della sua casa. Anzi, direi che sarebbe opportuno chiedere direttamente al Torino Fc se vuole fare lui il Filadelfia. Un po' come è accaduto alla Juve con il suo stadio alla Continassa: stesse condizioni».

Dunque il Comune sarebbe disposto a garantire il diritto di superficie al Toro senza oneri di urbanizzazione, l'escussione delle fidejussioni di Cimminelli e tutti gli strumenti per attivare agevolazioni col credito sportivo affinché il Fila possa rinascere come centro sportivo del Torino in tempi rapidi.

La ricostruzione del Fila, su cui non mancano progetti di ogni tipo, è stata valutata attorno ai 10 milioni di euro e finora si era sempre parlato di un intervento misto privato-pubblico. Il Comune nel corso di questi anni ha sempre parlato di 3,5 milioni di euro a disposizione, mentre la Regione aveva manifestato la possibilità di una cospicua partecipazione. Il resto dei soldi dovrebbero arrivare da privati cooptati dalla stessa Fondazione per il Filadelfia. Che non è stata ancora fondata, ma rappresenta tutti i principali attori: istituzioni, tifosi ed ovviamente il Toro. Urbano Cairo, però, ha sempre sostenuto che si sarebbe limitato ad un contributo simbolico e soprattutto a far allenare la prima squadra su quello storico campo. Ora il Comune chiede al presidente granata, pesantemente contestato dagli ultrà, di esplicitare il suo pensiero e sull'ipotesi di una ricostruzione del Fila in prima persona.


http://www.ecostampa.net/Servizi/RasClienti/imgrsnew.asp?numart=UC15J&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1QFCVDE7VQUR&video=0


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by marat :

Sia l'articolo di Oddenino che quello di Bonetto dimenticano entrambi alcuni particolari non da poco:

. Il Comune di Torino ha già incassato da almeno 3 anni 1.000.000,00 di euro dal Bennet destinato (da delibera) alla ricostruzione del Fila

. Il Comune di Torino ha incassato da più di un anno gli oneri di urbanizzazione derivanti dalla vicenda Fila, sia dai palazzinari che dal Bennet, oneri che erano stati in un primo tempo in parte destinati alla costruzione del posteggio sotterraneo del nuovo Fila.... ma c'era da finire la piscina in via Filadelfia ed allora il posteggio sotterraneo Viano ha deciso che non serviva più e quei soldi sono stati utilizzati per l'ennesima opera inutile ed incompiuta.

. Il comune di Torino si dimentica dal 2006 di escutere le ipoteche su beni Ergom (NON FIDEJUSSIONI ed è una differenza non da poco, visto che qualunque amministrazione comunale non appecorinata ai voleri superiori avrebbe preteso Fidejussioni e non accettato ipoteche) visto che la Ergom è diventata Fiat. E la Fiat si è opposta all'escussione di dette ipoteche ed il Tribunale di Torino, in I° grado, guarda caso ha dato ragione a Fiat... quindi allo stato attuale i soldi derivanti dalla Ergom sono pari allo zero.

. il comune di Torino non ha mai chiesto a don Diego [Novelli] di rendere conto delle entrate e delle uscite della vecchia Fondazione e non ha mai chiesto che detta Fondazione venisse dichiarata estinta e che "gli avanzi" venissero destinati alla ricostruzione... avanzi che scemano a colpi di 30.000 euro/annui.

A Cairo di tutta questa vicenda si può imputare di aver fatto un solenne giuramente a Don Aldo (confermatomi personalmente dal Don) di mettere 3,5 mio di euro per il Fila e di essersi poi rimangiato quanto giurato.

Comunque considerati i soldi che ci dovrebbe mettere il Comune (almeno 6 milioni) e quelli di Regione e Provincia, SE CI FOSSE LA VOLONTA' POLITICA - visto che il FILA è ora totalmente del Comune ed è il Comune ad averne permesso l'abbattimento - non ci sarebbe alcun bisogno di Cairo.
Inoltre per Regione e Provincia mettere 1 milione/anno spalmato su 3 anni e su più Assessorati - Sport/Cultura/Turismo - sarebbe un costo ridicolo... come sarebbe ancor più ridicolo per gli enti pubblici chiedere un mutuo al credito sportivo che, per 10 milioni, sarebbe inferiore agli 800.000 Euro/anno.

E a tutti quelli che sostengono che il Comune di Torino non ha soldi, ricordo - per l'ennesima volta - i 7.000.000 di euro stanziati per ristrutturare il ristorante del Borgo del Valentino o la rinuncia da parte del Comune ad incassare gli oneri di urbanizzazione del posteggio dell'ipermercato che sorgerà al delle Alpi, area per la quale i gobbi hanno incassato 20 milioni. E questi sono solo due esempi... potrei farvene altri 30, altrettanto scandalosi.

Però per il Fila ci vuole il Forieri di turno oppure i tifosi dovrebbero trovare i capitali privati... e i giornalisti nell'ode a Sbriglio (vero Bonetto?) si dimenticano "stranamente" di tutto quello pubblicato da loro stessi fino a poco tempo fa.

18/09/10