http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/05/77444878.pdf
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Dopo la rivelazione di Tuttosport sui 3,5 milioni che il patron verserà
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Il sindaco Chiamparino esulta «Bene, lo auspicavo da tempo!»
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«La promessa del presidente è molto importante e adesso faciliterà a trovare il resto del denaro, necessario per il Filadelfia»«Ribadisco: anche la Città verserà 3,5 milioni. Se altri ontribuiranno, il centro sportivo per gli allenamenti del Toro rinascerà»
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MARCO BONETTO
TORINO. Non poteva che succedere ciò che è successo. La clamorosa rivelazione emersa su Tuttosport, ieri, quanto agli impegni economici di Cairo per la rinascita del Filadelfia, ha avuto un effetto deflagrante. La tifoseria è stata colta da un’emozione improvvisa, eccezionale. Per tutti, vale lo stralcio di una mail inviata al nostro giornale da un giovane cuore granata: «Spero che sia arrivata la volta buona.Dopo quello che ha raccontato don Rabino, adesso comincio a essere convinto che il Fila rinascerà veramente. Se così sarà, a Cairo dovremo fare un monumento». Ma che cosa ha raccontato don Aldo Rabino? Che la sera dello scorso 3 maggio,vigilia dell’anniversario della tragedia di Superga e della fondamentale partita con il Napoli, di fronte a una decina di persone, in ritiro,Cairo fece una promessa d’onore al cappellano del Torino, stringendogli la mano. Un voto. Una promessa "tagliata”, suggellata da De Biasi. Questa: «Caro don Aldo, di fronte a te e al nostro allenatore, a patto che restiamo in A, mi impegno a mettere per il Filadelfia la stessa cifra che stanzierà il Comune. Tre milioni e mezzo? D’accordo: metterò tre milioni e mezzo. Non sto scherzando. Lo ribadisco: se ci salveremo, destinerò i soldi promessi alla rinascita del Fila».Una svolta clamorosa:sulla carta, può essere la svolta decisiva per la realizzazione di un centro sportivo per gli allenamenti del Torino (costo minimo: intorno ai 10 milioni). Interrogato telefonicamente nella serata dell’altro ieri, Cairo ha ovviamente confermato per filo e per segno il racconto del cappellano granata.
UN ANNO FA, DAI RUDERI. Chi ha buona memoria ricorda che un anno fa, parlando a migliaia di tifosi dai ruderi del Filadelfia, con un megafono, Cairo disse: «Non so per quanto tempo sarò il presidente del Torino. Spero per molti anni ancora: di sicuro fino a quando i tifosi mi vorranno bene, saranno contenti. Comunque sia,prima che io lasci il Toro il Filadelfia rinascerà. Sì, lo prometto solennemente parlando proprio da questi ruderi: sotto la mia presidenza il Fila rinascerà.Ci tengo tantissimo».
DALLE PAROLE AI FATTI Passare dalle parole ai fatti è il prossimo obiettivo obbligato. Non potrà essere un percorso immediato, da ultimare nel giro di poche settimane: a fianco, il resoconto dei passi burocratici da compiere in Municipio.Tuttavia il dado è tratto. E la notizia clamorosa riportata sul giornale di ieri ha creato un volano di entusiasmi, emozioni e reazioni non solo nella tifoseria granata, ma anche nel mondo di quei costruttori e architetti che in passato avevano già ripetutamente “annusato” l’aria, intorno al Fila, in vista della futura pubblica gara per individuare il progetto migliore. Un protagonista di primo piano,tuttavia, si staglia in queste ore.A suo modo, è anche lui un tifoso granata. Certo non è un architetto o un imprenditore. Ma più di tutti è coinvolto, da molti anni. E più di tutti, al fianco di Cairo o un passo dietro al presidente, potrà ergersi a protagonista principe, già solo perché quella discarica a cielo aperto che da 11 anni è il Fila appartiene al Comune di Torino: e non al club granata. Cairo, oltretutto, in passato ha sempre sottolineato, comprensibilmente, di «non avere alcuna responsabilità quanto alla scellerata demolizione del Filadelfia e al suo abbandono».Ebbene: chi è quel protagonista principe,al fianco o un passo dietro al presidente? Molto semplice: il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. UNA BELLA SCOPERTA«Ho letto su Tuttosport che il Torino è disposto a intervenire significativamente per la rinascita del Filadelfia - ha commentato ieri il primo cittadino -. Era quello che tutti auspicavamo da molto tempo.Finalmente il segnale è arrivato, finalmente il Torino si è aggiunto. Ciò faciliterà indubbiamente il lavoro della costituenda Fondazione che si occuperà della ricostruzione del Filadelfia. La positiva presa di posizione del Torino è un altro tassello importantissimo. Ribadisco che il Comune è pronto a stanziare 3,5 milioni per il Fila. Ora che la cifra a disposizione sale a 7 milioni, potrà essere più agevole incentivare altri a stanziare del denaro.Penso a enti e investitori privati. E sarà anche da verificare il concreto appoggio che potrà dare la Regione Piemonte,dopo il recente impegno formale che si è presa. E’ evidente che se al Comune e al Torino si aggiungeranno la Regione e altri enti e investitori privati, il cerchio si potrà chiudere per davvero.E il progetto del nuovo Filadelfia potrà decollare,finalmente, e diventare realtà».I rapporti, da tempo sostanzialmente inesistenti, tra Cairo e Chiamparino non possono sortire oggi, per miracolo, il dolce suono di brindisi e di tappi di champagne che volano nell’aria.Ma certo si può “disegnare” sulla carta un sindaco ben disposto, dopo la clamorosa svolta del presidente granata.Sottinteso (sempre cercando di interpretare Chiamparino): purché i fatti corrispondano alle parole. Ma questo, a ben pensarci, vale per tutti. Sempre.
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Già martedì un summit in Municipio
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TORINO. Il Filadelfia è di proprietà del Comune di Torino. Dopo oltre un anno di incontri, un gruppo di lavoro coordinato dall’assessore allo Sport Montabonee formato dal Municipio, dal Torino, dagli Ex calciatori granata e da diverse associazioni di tifosi ha partorito lo statuto, approvato poi in Comune, di una costituenda Fondazione. Una Fondazione cui toccherà il compito di cercare i fondi necessari per la realizzazione di un centro sportivo per gli allenamenti del Torino, di lanciare una gara pubblica e di individuare il progetto migliore. Il prossimo appuntamento, martedì. Il gruppo di lavoro incontrerà Montabone e l’assessore all’Urbanistica, Viano.In ballo vi è quanto il Comune sta predisponendo, affinché in futuro una delibera affidi il Filadelfia, in diritto di superficie, alla Fondazione.Che intanto dovrà nascere davanti a un notaio. Da quel momento scatterà il conto alla rovescia:un anno per trovare i fondi e scegliere il progetto migliore per il Fila.
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Cimminelli e il denaro recuperato
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TORINO. Perché il Comune ha deciso di stanziare 3,5 milioni? «Non un euro di più e non un euro di meno», ripete Chiamparino. Perché 3,5 milioni è la cifra che il Municipio considera di recuperare dall’escussione delle ipoteche consegnate a suo tempo da Cimminelli al Comune, a garanzia della riqualificazione del Fila: che mai si è materializzata. Dopo il fallimento del Toro cimminelliano, rimangono quelle ipoteche su un buon numero di parcheggi auto nel centro polifunzionale Piero della Francesca di Torino e su capannoni industriali nel sud del Piemonte,di proprietà del signor Ergom.
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La Regione deve dire quanto darà
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TORINO.Giustamente, Chiamparino ha fatto riferimento nella sua intervista anche all’impegno formale preso dalla Regione Piemonte per il Filadelfia. Quale impegno, nei dettagli? Lo scorso 9 maggio, grazie all’intervento del consigliere Vignale, il Consiglio regionale ha approvato un emendamento che consentirà alla Regione di partecipare al progetto di ricostruzione e di individuare il miglior modo per garantire un sostegno economico. Ecco l’articolo, proposto da Vignale,inserito e approvato all’interno della Finanziaria 2008: «La Regione partecipa, in qualità di socio fondatore, alla costituzione della Fondazione Stadio Filadelfia, di concerto con il Comune di Torino e il Torino Fc». Essere socio fondatore della Fondazione (deputata a cercare i fondi e i progetti per la riqualificazione del Fila) significa, nei fatti, collaborare in prima fila, impegnandosi anche a investire del denaro. La domanda adesso è: tutto bene, ma quanti milioni, effettivamente, verserà la Regione per il Filadelfia?
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