domenica 15 marzo 2009

07/07/92 - Tanti i goleador cresciuti in granata,

ma finora un solo vero campione Vieri e' sulle orme di Pupigol.
Per tutti una buona carriera


STAMPA, TORINO, pag.42

Da Paolino Pulici a Christian Vieri, quante punte di valore ha prodotto (e continua a produrre) il vivaio granata. Da quella fabbrica di campioni e onesti lavoratori del pallone che si chiama FILADELFIA e' uscito un numero altissimo di ottimi o buoni attaccanti: i piu' bravi e fortunati hanno recitato a lungo sui palcoscenici della A, gli altri hanno svolto (o stanno svolgendo) dignitosa milizia nella cadetteria. Christian Vieri e', in ordine di tempo, l' ultimo gioiello delle giovanili del Toro. Figlio d' arte (il padre, l' eccentrico Bob che a cavallo tra gli Anni Sessanta e Settanta delizio' e fece dannare i tifosi di Sampdoria, Juve e Bologna), ventenne, un fisico da corazziere, e' stato l' artefice principale del secondo scudetto consecutivo conquistato dalla Primavera guidata da Rampanti. Secondo i tecnici, il centravanti potrebbe diventare il Gigi Riva di fine secolo: non per nulla il Milan ha offerto, a detta di Borsano, 10 miliardi: cifra strepitosa per un ragazzo che in A ha disputato solo alcuni spezzoni di partita riuscendo, pero', nell' impresa di segnare gia' un gol. Dall' aprile del ' 68, quando Puliciclone, a S. Siro contro l' Inter, realizzo' la prima delle 142 reti che mettera' a segno nella massima divisione, il FILADELFIA ha regalato al calcio professionistico ben 11 attaccanti. Il pezzo migliore e', indiscutibilmente, Pulici: per tredici stagioni ha fatto impazzire la Maratona, fini' la carriera a Firenze. I tifosi non hanno dimenticato la sua potenza, la caterva di gol messi a segno nelle situazioni piu' differenti (testa, piede, in acrobazia, di rapina, con gran tiri) tant' e' che sempre, quando l' attacco del Toro soffre di sterilita', dalla curva si leva il coro: . Nella tabella qui a fianco sono riportati i del vivaio torinista. Tutti giocatori che, nel campionato Primavera, hanno fatto sfracelli, vincendo classifica cannonieri, scudetti, Coppe Italia, tornei internazionali. Nessuno, pero', una volta fatto il salto in prima squadra, e' stato capace di ripetersi tanto alla grande, tranne Puliciclone. Chi prometteva di eguagliarne le gesta, Pietro Mariani, venne bloccato dalla malasorte: Mariani, che tra i giovani aveva segnato addirittura piu' di Paolino, in A ha segnato soltanto 10 volte. Due gravi incidenti gli hanno spezzato i sogni di gloria e cancellato il fiuto del gol. Lasciato il granata, l' ex bomber s' e' trasformato, prima a Brescia e adesso al Bologna in difensore. Lo stesso cammino a ritroso ha percorso Antonio Comi: castiga portieri in Primavera, divenne titolare in A nel 1985 86: pochi gol e un progressivo arretramento, sino al ruolo di libero nella Roma di Bianchi. Tutti gli altri attaccanti cresciuti al FILADELFIA, invece, hanno continuato a in area di rigore Tra coloro che hanno vissuto bella carriera, Claudio Pellegrini (38 reti in un quindicennio di A sotto diverse bandiere) e Giorgio Bresciani (26 centri con la maglia di Toro e Atalanta). Poco o nulla, rispetto alle attese, ha sinora combinato Franco Lerda, per il quale gli esperti stravedevano. Pero', la piccola punta di Centallo e' maturata, nel Foggia ha l' occasione di ripercorrere le orme di Baiano e Signori. Occhio anche a Benito Carbone (21 anni): oltre che, naturalmente, a Vieri.
Claudio Giacchino

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