TS - Piemonte - Pagina B2
Sbriglio: «Lo scaricabarile continua. Sindaco, rispondi!»
Il consigliere comunale attacca: «La Giunta ci deve spiegazioni da tempo e deve evitare che la ricostruzione sia messa a rischio»
MARCO BONETTO
TORINO. Filadelfia, la grande paura. La grande paura di non farcela. Di veder finire nel cestino un impegno continuo, giornate e giornate di lavoro in oltre 2 anni di incontri in Comune e in assessorato. Di dover prendere atto che anche le migliori azioni, come le attuali, potrebbero trasformarsi solo in pie illusioni.Con dietro l’angolo, purtroppo, il medesimo risultato delle illusioni, questa volta solo fallaci e deprecabili, che sono state dispensate alla gente, ai tifosi del Torino e ai cittadini di Torino, negli 8 anni disgraziati intercorsi tra la scellerata demolizione del Fila (1997, 71 anni dopo la sua inaugurazione) e il fallimento cimminelliano (2005). La grande paura è il sentimento che permea quanti si sono impegnati perché dalle macerie del Filadelfia nasca un centro sportivo per gli allenamenti del Torino: diverse associazioni di tifosi, la Circoscrizione competente, la stessa società granata. Al loro fianco, al tavolo di lavoro, sedeva il Comune. Un Comune, però, che da qualche tempo sembra più simile a un fantasma in fuga che al principale protagonista. E’ sempre opportuno rammentare che sotto la responsabilità del Comune venne abbattuto il Fila e mai fu ricostruito, nonostante le ripetute promesse di sindaci e assessori. E l’area è da anni di proprietà comunale:una scandalosa discarica a cielo aperto. Da soli, senza l’appoggio dei governi cittadini, il demolitore Diego Novelli e l’irripetibile Francesco Cimminelli non avrebbero potuto sommare disastri a disastri, vergogne a vergogne.
FULMINE NEL SERENO. Come noto, lo stop al tavolo di lavoro è stato causato dall’improvvisa rivelazione, da parte dell’assessore all’Urbanistica, Mario Viano, dell’esistenza di nuove problematiche legate all’esistenza di due ipoteche iscritte a favore dell’Agenzia delle Entrate, destinate alla copertura di debiti del vecchio Torino di Cimminelli:ammontano ciascuna a circa 38 milioni di euro e sono poste l’una sul Filadelfia e l’altra parzialmente sul Fila e per la restante parte sullo stadio Olimpico. E’ in atto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, che potrebbe cominciare a sbloccarsi solo dopo la prossima primavera, con altre nefaste (se non decisive, esiziali) perdite di tempo. I tecnici comunali ribadiscono la totale infondatezza del ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Nell’attesa, però, tutto l’iter burocratico e operativo per la rinascita del Fila è stato congelato. Sino a quando? E chi può dirlo? Intanto la vergogna del Filadelfia rimane sotto gli occhi di tutti.
ATTO DI ACCUSA. Dopo le proteste di tifosi e cittadini, era sceso in campo anche un consigliere comunale di fede granata, l’avvocato Giuseppe Sbriglio, da anni in azione per salvare il Filadelfia. «Diverse settimane fa chiesi formalmente alla Commissione comunale competente, la quinta, facente riferimento al presidente Luca Cassiani, di organizzare al più presto un incontro con gli assessori competenti (Viano e, per lo Sport, Renato Montabone), per saperne di più».Sbriglio rinnovò pure la sua richiesta,ma sempre invano: mai si è riunita la Commissione sul Fila, perché i due assessori non hanno dato la disponibilità a fornire delucidazioni ai consiglieri comunali. Allora Sbriglio è tornato alla carica con una richiesta scritta di comunicazioni da parte del sindaco Sergio Chiamparino,sempre sui destini del Filadelfia. Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castronovo, gli ha appena risposto. Nella missiva si spiega che la conferenza dei capigruppo solleva (per il momento) il sindaco e dà ordine al presidente della Commissione competente, Cassiani, di organizzare quella benedetta audizione di Viano e Montabone: non si puntualizza quando, però. «Lo scaricabarile continua - attacca Sbriglio -. E’ inaccettabile che non si voglia discutere di un argomento così importante per la città come il Filadelfia, tanto più dopo che sono venute a galla in modo del tutto inaspettato quelle gravi novità sulle ipoteche. E’ diritto del Consiglio comunale e della cittadinanza essere messi a conoscenza. Solo così si possono prendere dei provvedimenti, nel caso. Da anni sul Fila si susseguono colpi di scena incredibili e intollerabili silenzi. La vicenda è di una gravità estrema. Quando verranno a darci spiegazioni, una buona volta? Se non sarà il sindaco a fornire comunicazioni, avremo finalmente l’opportunità di sentire da Viano e Montabone che cosa diavolo è successo?E che cosa diavolo pensano di fare per evitare che la rinascita del Fila sia messa a rischio? ».
Ecco cosa resta del Filadelfia: pochi ruderi abbandonati, qui coperti con bandieroni dai tifosi in occasione di un 4 maggio
1926 - L’ANNO in cui fu costruito il Campo Torino, poi detto Stadio Filadelfia, inaugurato il 17 ottobre con Torino-Fortitudo Roma 4-0
1997 - L’ANNO dell’inopinata demolizione, che inizia il 18 luglio. Demolizione richiesta dalla Fondazione voluta da Diego Novelli
TORINO. Filadelfia, la grande paura. La grande paura di non farcela. Di veder finire nel cestino un impegno continuo, giornate e giornate di lavoro in oltre 2 anni di incontri in Comune e in assessorato. Di dover prendere atto che anche le migliori azioni, come le attuali, potrebbero trasformarsi solo in pie illusioni.Con dietro l’angolo, purtroppo, il medesimo risultato delle illusioni, questa volta solo fallaci e deprecabili, che sono state dispensate alla gente, ai tifosi del Torino e ai cittadini di Torino, negli 8 anni disgraziati intercorsi tra la scellerata demolizione del Fila (1997, 71 anni dopo la sua inaugurazione) e il fallimento cimminelliano (2005). La grande paura è il sentimento che permea quanti si sono impegnati perché dalle macerie del Filadelfia nasca un centro sportivo per gli allenamenti del Torino: diverse associazioni di tifosi, la Circoscrizione competente, la stessa società granata. Al loro fianco, al tavolo di lavoro, sedeva il Comune. Un Comune, però, che da qualche tempo sembra più simile a un fantasma in fuga che al principale protagonista. E’ sempre opportuno rammentare che sotto la responsabilità del Comune venne abbattuto il Fila e mai fu ricostruito, nonostante le ripetute promesse di sindaci e assessori. E l’area è da anni di proprietà comunale:una scandalosa discarica a cielo aperto. Da soli, senza l’appoggio dei governi cittadini, il demolitore Diego Novelli e l’irripetibile Francesco Cimminelli non avrebbero potuto sommare disastri a disastri, vergogne a vergogne.
FULMINE NEL SERENO. Come noto, lo stop al tavolo di lavoro è stato causato dall’improvvisa rivelazione, da parte dell’assessore all’Urbanistica, Mario Viano, dell’esistenza di nuove problematiche legate all’esistenza di due ipoteche iscritte a favore dell’Agenzia delle Entrate, destinate alla copertura di debiti del vecchio Torino di Cimminelli:ammontano ciascuna a circa 38 milioni di euro e sono poste l’una sul Filadelfia e l’altra parzialmente sul Fila e per la restante parte sullo stadio Olimpico. E’ in atto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, che potrebbe cominciare a sbloccarsi solo dopo la prossima primavera, con altre nefaste (se non decisive, esiziali) perdite di tempo. I tecnici comunali ribadiscono la totale infondatezza del ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Nell’attesa, però, tutto l’iter burocratico e operativo per la rinascita del Fila è stato congelato. Sino a quando? E chi può dirlo? Intanto la vergogna del Filadelfia rimane sotto gli occhi di tutti.
ATTO DI ACCUSA. Dopo le proteste di tifosi e cittadini, era sceso in campo anche un consigliere comunale di fede granata, l’avvocato Giuseppe Sbriglio, da anni in azione per salvare il Filadelfia. «Diverse settimane fa chiesi formalmente alla Commissione comunale competente, la quinta, facente riferimento al presidente Luca Cassiani, di organizzare al più presto un incontro con gli assessori competenti (Viano e, per lo Sport, Renato Montabone), per saperne di più».Sbriglio rinnovò pure la sua richiesta,ma sempre invano: mai si è riunita la Commissione sul Fila, perché i due assessori non hanno dato la disponibilità a fornire delucidazioni ai consiglieri comunali. Allora Sbriglio è tornato alla carica con una richiesta scritta di comunicazioni da parte del sindaco Sergio Chiamparino,sempre sui destini del Filadelfia. Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castronovo, gli ha appena risposto. Nella missiva si spiega che la conferenza dei capigruppo solleva (per il momento) il sindaco e dà ordine al presidente della Commissione competente, Cassiani, di organizzare quella benedetta audizione di Viano e Montabone: non si puntualizza quando, però. «Lo scaricabarile continua - attacca Sbriglio -. E’ inaccettabile che non si voglia discutere di un argomento così importante per la città come il Filadelfia, tanto più dopo che sono venute a galla in modo del tutto inaspettato quelle gravi novità sulle ipoteche. E’ diritto del Consiglio comunale e della cittadinanza essere messi a conoscenza. Solo così si possono prendere dei provvedimenti, nel caso. Da anni sul Fila si susseguono colpi di scena incredibili e intollerabili silenzi. La vicenda è di una gravità estrema. Quando verranno a darci spiegazioni, una buona volta? Se non sarà il sindaco a fornire comunicazioni, avremo finalmente l’opportunità di sentire da Viano e Montabone che cosa diavolo è successo?E che cosa diavolo pensano di fare per evitare che la rinascita del Fila sia messa a rischio? ».
Ecco cosa resta del Filadelfia: pochi ruderi abbandonati, qui coperti con bandieroni dai tifosi in occasione di un 4 maggio
1926 - L’ANNO in cui fu costruito il Campo Torino, poi detto Stadio Filadelfia, inaugurato il 17 ottobre con Torino-Fortitudo Roma 4-0
1997 - L’ANNO dell’inopinata demolizione, che inizia il 18 luglio. Demolizione richiesta dalla Fondazione voluta da Diego Novelli
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