STAMPA, TORINO, pag.44
Se scoppia, e' una bomba che acceca e assorda. Se non scoppia, o non si vede scoppiare, puo' essere un esperimento sotterraneo, un' esplosione in grotta che e' seguita piu' dai fisici (in questo caso burocrati), dai politici e dai diplomatici che dal pubblico. Il Torino ha chiesto al Comune di potersi allenare al Combi, quello dove si allena, da tempo immemorabile, la Juventus, adesso specialmente con i ragazzini, visto che la prima squadra va molto sovente ad Orbassano. Il Combi e' comunale, e al Torino fan sapere che viene dato in affitto alla Juventus al prezzo simbolico di 100. 000 lire annue. Se l' inagibilita' del FILADELFIA, proprieta' del club granata, si allarghera' anche agli spogliatoi, e in tal caso i giocatori granata dovrebbero arrivare sul campo glorioso gia' in divisa da fatica, ecco che il Torino chiedera' di poter usufruire anch' esso di un impianto che e' della citta'. La Juventus, ovviamente, non puo' essere di questo parere. L' accordo con il Comune, al di la' di ogni definizione economica, e' un vero contratto, e rinnovato di recente per altri cinque anni. In casa bianconera si fa notare che, proprio sulla base di questo contratto la Juventus che pero' non emette dichiarazioni ufficiali ha fatto importanti opere di manutenzione e di miglioria, per chi si allena e per chi assiste agli allenamenti, e ha messo a disposizione della circoscrizione un campo di calcio attrezzato. Di spartizione con coinquilini non si puo' parlare: e questo senza tirare in ballo l' allergia dei tifosi granata a spostarsi in una zona connotata come bianconera. La bomba e' pronta, la miccia e' accesa ma e' lunga, ed ha delle strane (o no? ) serpentine. Passa infatti per lo stadio detto Comunale, per lo stadio detto FILADELFIA, per lo stadio detto Delle Alpi. La Juventus potrebbe ottenere l' uso dei locali sotto le gradinate del Comunale che e' di proprieta' della citta', ha offerto un piano di grossi lavori con grosse spese, in sintonia con il Coni che vuole spostare li' i propri uffici e quelli delle Federazioni. Il Torino non aveva chiesto nulla e per minore disponibilita' economica e contando ancora, almeno ufficialmente, sul FILADELFIA da restaurare (vedi progetto di Goveani). Le difficolta' a dar corpo ai progetti di un FILADELFIA ristrutturato e' un colpo per il Torino, che si sente tagliato fuori, da difetti suoi (se e' un difetto non avere soldi) e da iniziative altrui. E' un derby, insomma, giocato per ora a colpi di richieste nero su bianco. In Comune per ora prendono tempo: quando arrivera' la richiesta del Torino la esamineremo, si dice. Il Torino aveva avviato (Borsano presidente) l' operazione Borgaro, per un campo di allenamento fuori Torino finanziato in parte dal credito sportivo, ma tutti sanno come e' andata a finire. E ora la squadra dovra' forse allenarsi al Ruffini o al campo Agnelli, quello dei Salesiani Il Delle Alpi c' entra per ora di striscio, piu' che altro per vanificare le speranze sul FILADELFIA, visto che per trent' anni le partite di Juventus e Torino sono previste li' (pena un contenzioso tra Comune e Acqua Marcia). Entrerebbe pero' in un discorso complessivo se e quando prendesse corpo in citta' una situazione paradossale, una patatona bollente per il sindaco Castellani: Torino avrebbe uno stadio modernissimo, un Comunale che non vuole saperne di morire, un FILADELFIA che sta li' a invecchiare fra i sogni e i pericoli, dunque tre stadi o almeno tre ipotesi di stadio sempre interessanti e valide, e vedrebbe le due sue massime squadre intente a litigare per l' uso di un campo di allenamento. Con la Juventus nella parte di un inquilino che ha fatto tanti lavori dentro l' abitazione per la quale ha un regolare contratto di affitto, e con il Torino nella parte del senza tetto che possiede un hotel ma non puo' andarci ad abitare neppure con la famiglia.
(g. p. o. )
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