martedì 31 marzo 2009

30/03/09 - Egregio Signor Sindaco...

leggo con enorme stupore e disappunto le interviste da Lei concesse, delle quali Le riporto stralci relativi alla vicenda Stadio Filadelfia:
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Tuttosport del 7 Marzo 2009
D. Da tifoso del Toro, cosa dice del Filadelfia?
R. Quello che dico come sindaco: se ci sono dei privati, il Toro e chi altri, che mettono dei capitali, il Fila si farà. Soprattutto di questi tempi mi sembra irresponsabile investire soldi pubblici per uno stadio di cui non c'è uno stringente bisogno.
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Repubblica 28 Marzo 2009
Di sicuro Chiamparino non sogna di regalare il nuovo Filadelfia ai tifosi granata pur essendo lui un supporter del Toro: «Sinceramente, vorrei che ci si occupasse più della squadra, che rischia di nuovo di finire in B. Sono pronto a dirlo davanti a una platea di ultrà: io 10-12 milioni per costruire un terzo stadio che poi dovrebbe servire per gli allenamenti o per qualche partita tra vecchie glorie, non li stanzierò mai. Meglio trasformare l´area in un´area verde con al centro un memoriale dedicato al Toro. Se qualche privato si fa avanti - ma a quel punto i tifosi dovranno accettare una contropartita commerciale - noi come Comune stanzieremo i tre milioni previsti ai tempi di Cimminelli. Altro non c´è».
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Al riguardo mi permetto di evidenziarLe che Lei non è probabilmente correttamente informato rispetto alla vicenda Filadelfia, poiché il Comune di Torino NON deve investire un bel niente.
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Il Comune di Torino, DEVE, come da delibere di Giunta e di Consiglio conferire a favore della ricostruzione dello Stadio Filadelfia:

. 1 milione di Euro, già da tempo versati al Comune dalla soc. Bennet e destinati al Filadelfia

. 4,3 milioni derivanti dalle ipoteche iscritte su immobili ERGOM (la delibera di Giunta, del 13 Marzo 2007 deliberava: "di autorizzare la Città a proporre azione avanti il Giudice competente al fine di dare esecuzione alle garanzie ipotecarie prestate dalla Società Ergom Holding s.p.a." A che punto è la procedura di escussione?)

. quota parte degli oneri di urbanizzazione già incassati dal Comune di Torino (in totale 2,3 milioni) che dovevano invece essere scomputati a favore della realizzazione di varie opere, fra le quali un parcheggio sotterraneo, da realizzarsi a spese della soc. Bennet, lato Via Giordano Bruno, utile per la fruizione dell'area Filadelfia

. quanto avanzato dalla Fondazione Filadelfia presieduta da Diego Novelli – nel cui Consiglio di Amministrazione risulta a tutt'oggi presente l'Asssessore Montabone (per sua ammissione pubblica) - fondazione che palesemente non ha raggiunto lo scopo sociale.
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A tal riguardo sarebbe d'uopo che si interessasse di verificare i conti economici di detta Fondazione, visto che pare che gli “avanzi” ammontino a soli 200 mila euro, nonostante i 600 milioni di Lire conferiti dal Comune, i 140 milioni di lire introitati dalla cessione dell'area alla SIS di Cimminelli, il ricavato dalla vendita dei “mattoni” a 100.000 lire cad., il conferimento iniziale dei soci fondatori e gli interessi maturati negli ultimi 12 anni.
Già che c'è chieda anche all'Assessore Montabone dove sono finiti i palloni di pietra e le lapidi della tribuna... magari sarebbe il caso di esporli al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata ( non so se ha mai avuto modo di visitarlo... è quello che ha trovato collocazione a Villa Claretta a Grugliasco, dato che il Comune di Torino non è riuscito a trovargli una idonea collocazione).
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Mi permetto infine di evidenziarLe uno stralcio di un'altra Sua intervista, rilasciata a Repubblica il 18 Maggio 2008:
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D. Era proprio necessario investire 5 milioni di Euro per un'area che non farà in alcun modo cassa?
R. Ma chi ha detto che doveva fare cassa? Noi abbiamo recuperato un'area. Dove sta scritto che questo impianto dovesse trasformarsi in una slot-machine? Scelte come queste servono per risolvere problemi. Punto.
D. Per ora però l'impianto della Continassa è orfano di prenotazioni...Come ribatte all'accusa di aver buttato 5 milioni di euro?
R. Buttati? Ma stiamo scherzando? Quella è un'area utilissima, al di là della prossima data torinese di Vasco Rossi.
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L'area “utilissima “alla Continassa (fra l'altro Vasco Rossi è poi andato al Delle Alpi...) non mi risulta che ad oggi abbia mai avuto alcun tipo di utilizzo e non sono a conoscenza di utilizzi futuri (sbaglio, o Bruce Springsteen suonerà il 21 Luglio all'Olimpico?) e Lei sostiene a spada tratta che non sono stati buttati 5 milioni di euro.
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Mi spiega, la differenza sostanziale fra l'Arena Rock e lo Stadio Filadelfia?.
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Per quale motivo non sente uno “stringete bisogno” di recuperare l'area del Filadelfia, (in estremo degrado, circondata da abitazioni e frequentata da spacciatori) per la quale non è richiesto al Comune di Torino, alcun esborso? E per la quale c'è già un impegno di conferimento anche da parte della Regione e della Provincia? E per la quale ci sarebbe un utilizzo futuro da parte del Torino FC ed una fruizione costante dei tifosi e degli abitanti della zona? Per quale motivo devono necessariamente intervenire i privati e noi tifosi dobbiamo accettare ulteriori contropartite commerciali? La contropartita di oltre 10.000 mq di superficie commerciale sfruttati dal Bennet, non mi sembra sia servita a garantire la ricostruzione del Fila...
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Perché, infine, Lei parla di soli 3 milioni di euro conferiti dal Comune, quando l'Assessore Viano, lo scorso 5 Dicembre - in Va Commissione – ha dichiarato che tutte le cifre che Le ho sopra specificato saranno conferite a favore della ricostruzione dello Stadio Filadelfia? (credo non sia per Lei un problema farsi consegnare la registrazione audio della seduta...)
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Me lo spieghi, per favore.
E visto che si è detto disponibile a parlare anche davanti ad una platea di ultras, perché non si rende anche disponibile a spiegare quanto da Lei dichiarato ai giornali in un dibattito pubblico alla presenza di chi vuole delle spiegazioni chiare e comprensibili?
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Una cittadina di Torino, tifosa vera del Toro.
Marina Cismondi


http://www.toronews.net/?action=article&ID=12119

31/03/09 - Tifosi furenti sul Filadelfia. «Chiamparino, cosa dici?»

SU INTERNET

TORINO. Il tam tam viaggia su internet si propaga nei forum granata e finisce dritto dritto nella mail di Sergio Chiamparino, inondata di proteste dei tifosi.Tutto nasce dalle recenti dichiarazioni del sindaco, che ha ribadito ciò che va dicendo da tempo sul Filadelfia: «Io 10-12 milioni per costruire un terzo stadio, che poi dovrebbe servire per gli allenamenti o per qualche partita tra vecchie glorie, non li stanzierò mai - ha detto Chiamparino - . Meglio trasformare l’area in un’area verde con al centro un memoriale dedicato al Toro. Se qualche privato si fa avanti - ma a quel punto i tifosi dovranno accettare una contropartita commerciale - noi come Comune stanzieremo i tre milioni previsti ai tempi di Cimminelli». Frasi che non sono piaciute a una torinese («tifosa vera del Toro») che si è messa alla tastiera e ha lasciato sui forum granata una lunga e circostanziata lettera, invitando tutti i tifosi a copiarla e inviarla al primo cittadino. Il testo ripercorre le tappe della vicenda Fila, ricostruendo anche le cifre della ricostruzione e individuando i fondi già disponibili. La lettera si chiude con un invito a Chiamparino: «Perché non si rende disponibile a spiegare in un dibattito pubblico quanto da Lei dichiarato ai giornali?».

31/03/09 - Zaccarelli : «Il Filadelfia? E’mancata la volontà dei poteri politici ed economici di Torino, ecco il problema»

L’OMBRA DEL FILA.
Da Pianelli al Filadelfia il passo è breve. E l’attualità di questo tema è testimoniata dai tifosi che anche nelle scorse settimane si sono mobilitati, prima accompagnando il sopralluogo degli assessori comunali, poi denunciando lo stato di degrado in cui versa l’area in cui sorgeva lo stadio del Grande Torino. «E pensare che già mio padre - ricorda Cristina Pianelli - aveva presentato un progetto di ristrutturazione oltre 30 anni fa...». Invece il tempo è passato invano. «Le opportunità per evitare che diventasse una discarica pubblica ci sono state - ribadisce Zaccarelli, che “l’agonia” del Fila l’ha vissuta anche da dirigente granata -, ma è mancata la volontà dei poteri politici ed economico-finanziari della città di Torino».

31/03/09 - Cairo : "tifo per il Filadelfia, è un obiettivo che va colto"

TS - pag.13

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" Siamo tutti convinti: non c’è investimento migliore che puntare sui giovani.
E tifo per il Filadelfia, è un obiettivo che va colto. Purtroppo c’è un problema con l’Agenzia delle Entrate, spero si risolva in fretta. Da parte mia c’è tutta l’intenzione di collaborare, sono pronto a contribuire e non solo riportando il Toro ad allenarsi lì. Lo riconfermo». "

Cairo dixit

lunedì 30 marzo 2009

30/03/09 - PULICI : "Il FILA serve come il pane"

TS - pag.9

Il grande ex promuove il tecnico e si appella alla squadra

«Giocatori, basta scuse!»

PULICI «Fiducia cieca in Camolese: solo così potete diventare “da Toro” e salvarvi»

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in un vivaio non bastano ottimi osservatori e maestri, è indispensabile anche un centro sportivo dove più formazioni lavorino una a fianco dell’altra, a stretto contatto con la prima squadra. Così nascono giocatori capaci di formare un’ossatura e dei leader. E’ quello che fa l’Atalanta a Zingonia: e il suo settore giovanile è floridissimo.
E’ quello che capitava al Filadelfia, decennio dopo decennio. E il Toro aveva il miglior vivaio non solo d’Italia.
E’ evidente che io mi auguri che il Fila rinasca. Ma se non si potesse proprio... e sarebbe sicuramente un grande dolore... bisognerebbe crearne un altro subito, di Filadelfia. In nuove zone della città. Dove volete: ma si faccia, perché serve come il pane.
Il Fila non era solo uno stadio di mattoni con un altro campo vicino. Erano le persone stesse che incontravi lì i mattoni del Toro: dirigenti, allenatori, collaboratori e tifosi, con i loro ricordi e i loro insegnamenti.
Ripeto: senza fondamenta non c’è società; senza ossatura non c’è squadra; senza vivaio non c’è futuro; senza un Filadelfia non c’è un vivaio e si minano persino l’attaccamento popolare, la fedeltà al Toro. ...

30/03/09 - «Tutte le squadre in un unico centro»

TS - Sez . B2

BUTTIGLIERA. Dici vivaio del Toro e pensi al Filadelfia. Ci può essere settore giovanile senza quella storica culla? Vatta: «Il Fila va ricostruito, non ci sono dubbi. Però i miei ragazzi spesso si allenavano nel cortile, sulla ghiaia, perché il nostro campetto veniva preso dalla prima squadra: per forza, lo curavo così bene... Il cane del custode mordeva il sedere ai giocatori, il materiale sportivo e le strutture non erano quelle di oggi, eppure si andava avanti. Quello che è importante è il gruppo di lavoro, la possibilità di collaborare, di interagire: un centro sportivo che riunisca tutte le giovanili è fondamentale. Però quel che fa la differenza è la qualità dello staff tecnico: un ragazzino si butta anche nel fuoco per il proprio allenatore, se lo stima, se capisce quant’è bravo. Non basta essere stati bravi calciatori: il ragazzo ti pesa per quel che sei, non per quel che eri». Rampanti conferma: «Non è necessario essere stati grandi giocatori per essere grandi allenatori del vivaio. Anche perché in quel contesto bisogna essere anche ottimi istruttori e attenti educatori».
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IL CENTRO SPORTIVO
Comi: «Tutti vorremmo riavere il Fila, ma oggi non basterebbe per coprire le nostre esigenze, avendo undici squadre. Sì, è vero, la società sta valutando un’area alle porte di Torino che potrebbe fare al caso nostro. Al momento opportuno, ci penserà il presidente Cairo». L’amarezza di Rampanti: «Sul Filadelfia siamo fermi, mentre qualcun altro si costruirà un nuovo stadio spendendo molti più quattrini. Mi sono attivato in prima persona per il Filadelfia, qualcuno è intervenuto nell’Associazione di ex calciatori granata per dividerci: non mi aspettavo di ricevere tante cattiverie. Io sono una persona perbene, continuo a sperare che il nostro stadio rinasca dalle ceneri della demolizione, ma adesso credo che debba essere il Torino Fc il capofila della volontà di restituire al popolo granata quel luogo magico».
P.VEN.

04-05-2005 . Partita al Filadelfia



http://it.youtube.com/watch?v=5mUr5G_Ur2s

04 maggio 2005. Partita al Fila con gli ex campioni del Toro

Aggiunto: 03 settembre 2007 >>> Da: mauriziodangelo3

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http://it.youtube.com/watch?v=3VQlJAS0Z2I

il 4 maggio 2005. Interviste ad Ormezzano, Castellini, Pulici.

Aggiunto: 02 settembre 2007 >>> Da: mauriziodangelo3


05/12/08 - Resoconto dettagliato - Rappresentante dei Tifosi

( tratto dal forum ForzaToro ) marat ha scritto:

La Commissione è iniziata con una mezz’oretta di ritardo… alle nove c’erano solo i tifosi.

E’ stata data subito la parola alla premiata ditta Cat & Fox che con il solito forbito politichese hanno sostanzialmente detto che:

Viano
. al momento di disciplinare il passaggio del diritto di superficie alla costituenda Fondazione è emerso il problema delle ipoteche ottenute da Uniriscossioni a fronte dei debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate del fallito Torino AC
. si sapeva delle ipoteche di Uniriscossioni ma il curatore fallimentare del Torino AC – Cerri – dopo aver attentamente esaminato la questione aveva stabilito che il bene, per la propria natura,non poteva essere gravato da ipoteche e quindi per il Comune la questione era risolta.
. L’agenzia delle Entrate ha fatto ricorso e nei prossimi mesi – si ipotizza entro marzo 2009 – il tribunale si pronuncerà in merito.
. Il Comune confida nell’esito negativo del ricorso, comunque ha proposto ai partecipanti al “tavolo” di inserire nella “narrativa” della Delibera di conferimento del diritto di superficie alla Fondazione, un impegno “morale” del Comune a dare manleva alla Fondazione, nel caso che venisse data ragione all’Agenzia delle Entrate.
. I partecipanti al “tavolo” non hanno ritenuto sufficiente detta “manleva morale” in quanto non quantificava in alcun modo gli eventuali oneri che il Comune si sarebbe dovuto accollare nel caso che il Comune avesse dovuto intervenire per riscattare l’ipoteca (la purgazione).
. Dato che non è però possibile proporre al Consiglio di deliberare un atto in cui il Comune si impegna senza stabile esattamente il valore del bene su cui l’ipoteca è stata iscritta è stato chiesto al presidente del Tribunale di richiedere una perizia da parte di un perito del Tribunale.
. Questa perizia richiederà circa tre mesi. Non appena si disporrà della perizia il Comune cercherà di “purgare” l’ipoteca trovando un accordo con l’Agenzia delle Entrate, utilizzando i 500.000 Euro già accantonati dal curatore fallimentare Cerri ed eventualmente integrando (anche se Viano reputa la cifra sufficiente)
Montabone
. non ha detto praticamente nulla se non una sbrodolata sull’importanza dell’approvazione dello Statuto della Fondazione e su quanto è importante la ricostruzione del Fila per i valori che rappresenta, bla... bla.... bla
Sbriglio
Ha ribadito la richiesta di un sopralluogo al Fila, perché tutti i membri della Commissioni si rendano conto dello stato attuale dell’area ed ha richiesto aggiornamenti dello sviluppo della situazione già calendarizzati senza dover sempre richiedere e sollecitare che la Commissione si riunisca. Ha poi chiesto che fosse data la parola ad un rappresentante dei tifosi presenti.

Presidente della Commissione
Ha detto che dovrà verificare se è possibile il sopralluogo, poiché gli è stato detto che il Fila è pericolante e quindi potrebbe essere pericoloso e qualche membro della Commissione potrebbe farsi male ( Sbriglio: “Tanto siamo assicurati”) ed ha proposto una prossima seduta a fine febbraio.
Montabone
Ha detto che il Fila non è pericoloso poiché sono stati fatti due interventi: la bonifica bellica e la recinzione.
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La Commissione ha poi accettato di dare la parola al rappresentante dei tifosi, che ha posto le seguenti domande:
_ Come mai – visto che l’ass. Viano aveva già parlato del problema dell’ipoteca e del ricorso di Uniriscossioni nella riunione in Circoscrizione 9 del 4 Luglio 2006 – si sono fatti due anni di incontri al “tavolo” e solo ora è nuovamente saltato fuori il problema dell’ipoteca?
_ Come mai – pur sapendo che il diritto di superficie era gravato da un’ipoteca - su proposta dell’ass. Viano il Consiglio Comunale aveva approvato una delibera che consentiva di inserire nell’area del Filadelfia, lato via Giordano Bruno, 4.000 mq. di commerciale + foresteria + parcheggi aumentando così il valore dell’area in modo considerevole (visto che 4.000 mq della zona Delle Alpi – trasformati da uso sportivo ad uso commerciale – sono stati valutati, pochi giorni fa, dal Settore Valutazioni del Comune 2 milioni di Euro )?
_ Che fine ha fatto il milione che il bennet si è impegnato a versare al Comune o alla costituenda Fondazione al momento dell’atto transattivi?
Come mai il Comune ha fatto una delibera per introitare gli oneri di urbanizzazione del Bennet e dei palazzinari decidendo che il posteggio sotterraneo (che il bennet doveva realizzare a scomputo di detti oneri) non era più necessario, visto che non c’era ancora nessun progetto di ricostruzione?
_ A che punto sono le escussioni delle ipoteche che il Comune doveva effettuare nei confronti dei beni Ergom date a garanzia della ricostruzione del Fila da Cimminelli, quantificate dall’ass. Viano in un Consiglio Comunale in almeno 4,3 milioni ?
_ Perché se c’era 1 milione del Bennet + gli oneri di urbanizzazione + 4,3 milioni di ipoteche il Comune aveva deliberato di mettere nella Fondazione 3,5 milioni e solo ad avanzamento lavori?
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Viano ha risposto, in ordine:
_ Non è colpa del Comune se i tempi della magistratura sono così lunghi.
_ L’inserimento dei 4.000 mq non incidono sulla valutazione del terreno, in quanto il valore dell’ipoteca è da quantificare sul bene come era nel momento in cui l’ipoteca è stata iscritta e le successive variazioni non comportano variazioni al valore.
_ Il Comune ha già incassato il milione del Bennet e gli oneri di urbanizzazione, perché il Bennet non poteva più tenere a bilancio un debito, ma sono cifre che saranno messe a disposizione della Fondazione per la ricostruzione del Fila
_
Si sta trattando con Fiat (che ha “comperato” la Ergom) per le ipoteche di 4,3 milioni, per evitare di dover procedere all’esproprio dei beni ed alla loro messa all’asta , perché quando i beni vanno all’asta si realizza quello che si realizza….
Montabone
I soldi il Comune li metterà alla fine, per non trovarsi nuovamente nelle situazione già successe in passato.
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Rappresentante dei Tifosi (al quale il Presidente chiede di essere molto breve, sottolineando che non è prassi che venga data parola al pubblico)
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Si dice lieto di apprendere che per il Fila il Comune metterà oltre i 3,5 milioni anche il milione del Bennet, quanto introitato dagli oneri di urbanizzazione ed il ricavato delle ipoteche Ergom/Fiat. (viene interrotto in coro da Cat & Fox che sbraitano che non è esattamente così, che dipenderà dal momento, dal bilancio, dalle finanze…).

Relativamente ai 4.000 mq commerciali fa presente che se l’Agenzia delle Entrate non accetterà l’offerta del Comune per la purgazione dell’ipoteca, potrà chiedere l’esproprio del diritto di superficie e chiedere che detto diritto venga messo all’asta. In questo caso eventuali costruttori potrebbero essere molto interessati alla costruzione di 4.000 mq. di superficie commerciale…
Ricorda che l’ass. Viano – in risposta ad un’interpellanza di Carossa – aveva dichiarato che i 4,3 milioni erano assolutamente reali e ricorda anche che una delibera di Giunta di Marzo 2007 dava incarico all’avvocatura del Comune di iniziare le pratiche di escussione dell’ipoteca. Quindi si stupisce molto che dopo un anno e mezzo si stia ancora trattando con Fiat per evitare di procedere con l’escussione.
Fa inoltre presente che da ricerche effettuate presso la sovrintendenza i monconi non risultano tutelati e che sarebbe il caso di chiederne la tutela (stupore di Viano e Montabone che chiedono ai loro funzionari conferma…)
Ribadisce in chiusura che – se la matematica non è un’opinione – per il Fila il Comune dovrebbe mettere più di 6 milioni derivanti da: 1 milione del Bennet + ipoteche Ergom + oneri di urbanizzazione).
Viano
Relativamente alla possibilità che il diritto di superficie venga messo all’asta dice che non può sapere che cosa succederà in futuro (viene interrotto dal rappr. dei tifosi che dice “Però sappiamo tutti molto bene cosa è successo in passato”) che ognuno resta delle proprie idee e che lui ritiene che l’agenzia delle entrate non abbia interesse a non accettare la proposta del Comune.
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Si son fatte le 10,40, la Commissione viene chiusa di fretta e furia: restano i funzionari Arena e Virano che litigano furiosamente su chi deve fare il comunicato che doveva essere mandato ai tifosi dopo la riunione al “tavolo” di 20 giorni fa e che nessuno dei due ritiene sia di propria competenza.

Inviato: ven dic 05, 2008

06/12/08 - «Chiarezza sul Fila. Il tempo è scaduto»

Ieri riunione in Comune, ma restano gli interrogativi

TS - Sez. Piemonte B2

I tifosi: «Ora basta». Il consigliere Sbriglio: «Scadenze precise»

Gli assessori Montabone e Viano: «Un perito valuterà le ipoteche in 3 mesi per accelerare il passaggio alla Fondazione». A gennaio sopralluogo.

STEFANO LANZO
TORINO. Eppur si muove. Si torna a parlare di Filadelfia,finalmente. Anche se non tutte le domande del popolo granata hanno ottenuto risposta da parte dell’amministrazione comunale.Ieri gli assessori competenti, Mario Viano (Urbanistica e Patrimonio) e Renato Montabone (delega allo Sport),hanno provato a chiarire la situazione davanti alla commissione consigliare: «Al momento di predisporre l’atto di passaggio di consegne del diritto di superficie dal Comune alla Fondazione Filadelfia, che avrà l’obiettivo di ricostruire il centro sportivo, è emersa la questione delle ipoteche risalenti all’epoca Cimminelli e per le quali si è aperto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate.Il giudice competente si esprimerà sulla vicenda nei primi mesi del prossimo anno. Contiamo che il ricorso non abbia effetto, in ogni caso abbiamo concordato con l’Agenzia delle Entrate sulla nomina di un perito del Tribunale che possa quantificare il valore delle ipoteche di quell’area. Questo per accelerare i tempi, in modo che si possa formalizzare un atto nel quale il Comune si impegna a non far gravare sulla Fondazione le eventuali incombenze. Così da poter consegnare l’area al più presto. Il tetto massimo di intervento sarebbe 500mila euro, qualora la cifra dovesse essere superiore i tempi sarebbero un po’ più lunghi.Contiamo che nel prossimo trimestre ci siano delle novità». Queste le dichiarazioni ufficiali,ma restano alcuni interrogativi.
STRINGERE I TEMPI «La ricostruzione del Fila deve essere un impegno prioritario - tuona il consigliere comunale Giuseppe Sbriglio, che da anni si batte per il Filadelfia - come se si trattasse delle Olimpiadi. In quell’occasione venne stilato un “cronoprogramma”, ritengo sia necessario anche in questo caso. La situazione del Fila non è soltanto un oltraggio alla grande storia del Toro, ma è anche una vergogna per la città, perché si tratta di un’area fatiscente, degradata, che deve ritornare a essere un simbolo di Torino. Per prima cosa, serve chiarezza sui tempi: non vorremmo che poi ci si trovasse di fronte a ulteriori rinvii». Pure il Comune, a parole, si mostra sensibile e vorrebbe accorciare la tempistica. Però non c’è traccia di date certe. Ed essendo una questione che non trova pace da anni, legittimo che rimangano perplessità.
DUBBI. Il malumore dei tifosi è palese. Che si tratti di liberi cittadini o appartenenti ad associazioni (legati al progetto Fila ci sono il Coordinamento dei tifosi, i gruppi organizzati della Maratona,il Circolo Soci, la Memoria Storica granata,la Dignità granata e la circoscrizione del Filadelfia), i quesiti restano sempre gli stessi: «Di queste ipoteche si sa da oltre due anni, ma non se ne è più parlato. Perché alzare il valore di un’area sapendo che è ipotecata? L’impegno economico del Comune per il Filadelfia, lo ha ribadito, sarà di 3,5 milioni, l’altro 50% dovrà rimediarlo la Fondazione.Ma dove è finito il milione del Bennet? E le proprietà ipotecate da Cimminelli per salvare il Fila? E se il Comune non dovesse ripianare le ipoteche, cosa succederebbe? L’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere l’esproprio e mettere all’asta l’area.E a quel punto?». Di certezze, alla fine, la commissione ne regala due: entro febbraio ci si risiederà al tavolo per fare il punto della situazione e redarre il piano della nuova casa del Toro. E prima, a gennaio, verrà effettuato un sopralluogo in quella che è,allo stato attuale,una discarica. Vilipendio a un pezzo di storia del calcio e disagio per tutta la cittadinanza. Ora bisogna accelerare i tempi.
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06/12/08 TORINO CRONACA Filadelfia, la difficile rinascita si decide in tre mesi

05/12/08 - Caso Filadelfia - Oggi il Comune farà chiarezza?

TS - Sez.Piemonte - B1

IN COMMISSIONE
TORINO. Chiarezza sul Filadelfia. Questo chiede, in sintesi, il consigliere comunale Giuseppe Sbriglio, anche a nome di tutte quelle persone che non vorrebbero vedere un pezzo della storia del Toro cadere nell’abbandono più totale. Stamattina, nella sala Orologio del comune di Torino, la Commissione Consigliare Permanente è convocata alle ore 9: ci saranno gli assessori Viano (Urbanistica) e Montabone (delega allo Sport) per rispondere alle perplessità sul futuro del Filadelfia.«Questa necessità - dice Sbriglio - nasce da un lungo silenzio. Vorremmo capire qual è la situazione della Fondazione, ci auguriamo che possa partire al più presto. Inoltre ci piacerebbe avere qualche chiarimento riguardo le questioni sollevate sulle ipoteche di Cimminelli.Finalmente qualcuno potrà darci delle risposte, in particolare sui tempi. E’ necessario, al di là delle questioni sentimentali, sollevare anche il problema della sicurezza in un’area, di proprietà del Comune, fatiscente e accessibile a tutti. E’ necessario, perciò, risolvere in fretta la situazione: siamo arrivati quasi alla fine del 2008...». Il Consiglio Comunale chiederà anche un sopralluogo dell’area del Filadelfia, per valutare la situazione: «Ho già presentato formale richiesta - conclude Sbriglio - ma per adesso non ho ricevuto risposta».

29/11/08 - CCTC: "Il Filadelfia sta diventando una realtà"

di Marina Beccuti

http://www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=2605

Beatrice Pecchenino, membro del consiglio direttivo del Centro Coordinamento Toro Club, ha fatto il punto della situazione riguardo al Tavolo sul Filadelfia, che si è costituito con le varie forze in campo che hanno dato vita alla Fondazione Filadelfia.
A che punto siamo con la Fondazione?“E’ stata fondata ed ora dobbiamo ratificare il tutto davanti ad un notaio, entro sei mesi dovrebbe essere tutto a posto”.
La Fondazione che ruolo avrà per la ricostruzione del Filadelfia?“Sarà l’organo preposto innanzitutto per raccogliere fondi privati e pubblici atti alla ricostruzione. Vogliamo chiarire che quando tutta la burocrazia sarà a posto ci sarò un bando di concorso per quanto riguarda l’appalto dei lavori”.
I tempi perchè il progetto sia reale sono ancora lunghi, si parla di oltre due anni. Nel frattempo cambierà la giunta torinese, c’è qualche rischio che tutto il lavoro sin qui svolto venga vanificato? “Io sono ottimista, perché nella Fondazione non c’è solo il Comune, ma sono entrati anche Provincia e Regione, che sono comunque una garanzia di continuità. Poi si sa che quando entra la politica non si è mai certi di nulla. Ad ogni modo l’assessore allo sport Renato Montabone ci tiene davvero alla ricostruzione del Filadelfia”.
Il Torino Fc in quale modo ha partecipato al tavolo delle trattative? “Ci ha sempre sostenuto il Dott. Ferraudo, che è stata veramente una persona importante in questi mesi, al quale dobbiamo molto”.
In che misura, economicamente parlando, contribuiranno i vari soggetti che al momento fanno parte della Fondazione?“A livello di cifre non si hanno ancora certezze, ma ciascuno in qualche modo contribuirà. Comune, Provincia e Regione hanno assicurato di stanziare un finanziamento a proposito”.
Il progetto, occhio e croce, come sarà? “Di sicuro ci saranno due campi, uno per l’allenamento della prima squadra e l’altro per la Primavera. I posti dovrebbero essere sui 3mila/3,5. I campi saranno omologati anche per permettere alla Primavera di giocare le sue competizioni e per qualche amichevole della prima squadra. In seguito ci dovrebbe anche essere lo spazio per il Museo e altre attività collegate”.
L’Olimpico tutto del Toro (quando dovrebbe chiamarsi, si spera, Stadio Grande Torino), il Filadelfia ricostruito, significa creare una zona tutta granata. “L’idea della Cittadella Granata c’è sempre, magari con negozi, centri di aggregazione a altre attività che facciano di Via Filadelfia un percorso tutto granata. Quando i tifosi, soprattutto quelli di fuori, verranno a Torino per le partite, potranno avere così a disposizione un luogo dove poter sostare fino all’inizio della gara”.
Quel giorno sarà memorabile, dopo anni di combattimenti veri e propri si intravede un lumicino e si spera che non passino troppi anni prima di vedere la luce vera del progetto finito.

19/11/08 - Torino, chi si ricorda del Fila?

di Marina Beccuti - Fonte: srweb.eu

http://www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=2370

Sarà la giornata nebbiosa e fredda, sarà perché quando le cose vanno male ognuno si reca , passateci il termine, nella sua Chiesa a chiedere un aiutino … parlando di calcio, viene in mente il Filadelfia.Oggi pronunciando questa parola, si rischia di fare la figura di quelli che coniugano tutto al passato remoto, cioè che vivono di ricordi e non riescono a guardare al futuro perché continuamente “sintonizzati” su quello che è stato.La situazione è oramai talmente incancrenita, pasticciata, piena di rivoli, di falle che sembra persino impossibile capire chi ne sia il colpevole e soprattutto come venirne fuori.Novelli, Cimminelli, il Sindaco, le banche ed i centri commerciali, il diritto di superfice, debiti pregressi, interessi, non ci si capisce veramente più nulla e in questi casi alla fine si lascia perdere. Non proprio tutti lo fanno però. Ci sono quelli della Fondazione che si danno un gran da fare e quelli che, forse, hanno altri interessi che contrastano, sta di fatto che il Fila è blindato, sempre più pericolante, sempre più lontano da una rinascita che appare impossibile.Da cuore pulsante della vita granata, da fabbrica di talenti, da scrigno di ricordi, il caro e vecchio Filadelfia è passato ad essere terreno di caccia per gatti randagi. Tristezza è l’unica parola che ci viene in mente.L’occasione olimpica è andata sprecata, come lo fu quella dei mondiali di Italia 90.Ora senza volersi mettere a fare discorsi del tipo, sul terreno del Combi hanno costruito una piscina che è ferma a metà, la Juventus si ritrova con uno stadio, il Delle Alpi (situato in Corso Grande Torino) che verrà smantellato, rifatto e che porterà ancora più € nelle casse bianconere.Il Pala Isozaki costa 20.000 € a manifestazione per la sicurezza & company e da tempio del ghiaccio e diventato poliedrico punto per manifestazioni di arte varia.Insomma potremmo andare avanti per un po’ parlando dell’Oval e delle altre strutture olimpiche, ma tanto oramai non servirebbe più a nulla. Il Fila fa parte di questa gestione “disordinata” delle ricchezze, senza voler assolutamente pescare nel torbido o menare accuse a vanvera, sicuramente ci sono responsabilità e leggerezze un po’ da tutte le parti.Alla fine di tutti i ragionamenti però rimane una domanda: ma a qualcuno interessa veramente ancora che fine farà l’area che fu teatro dei grandi gesti sportivi granata?Provocatoria la nostra domanda ma, purtroppo terribilmente reale.Certo ha ragione Pulici quando afferma che la vera fucina dove cercare di costruire nuovi successi passa proprio da li. Certo hanno ragione quelli della Fondazione quando pretendono che venga fatta chiarezza e che si possa tornare a giocare in via Filadelfia.Certo è che si sono accumulati talmente tanti debiti che ora è difficile venirne fuori.Se il Toro avesse un Moratti, nel senso che non guarda mai il conto quando paga, tirerebbe fuori i 38 Milioni (?) per i diritti di superfice, più altri 20/30 per rifare tutto e regalerebbe, poi, ai tifosi un luogo dove sognare e a se stesso l’immortalità, o quasi. Purtroppo però questo non è possibile, ha ragione Cairo quando afferma che non può essere lui a pagare per gli errori commessi da un po’ tutti quelli che si sono avvicendati al timone di comando.Tra supermercati, stadi con piscine e palaghiaccio, centri commerciali vari, ci si è persi e ora fra via Tunisi, via Filadelfia e via Giordano Bruno regna la calma piatta.Farne un giardino della memoria è l’ultimo pensiero.Novelli che diede il via alla distruzione, ma che ancor più colpevolmente ha “ucciso” la voglia di contribuire del tifoso, pensando a “Un Mattone per il Filadelfia”, guarda ancora “l’area sacra” aspettando che capiti qualche cosa.Ma anche se il tifosi decidessero, riuscissero, inventassero il modo per rifare lo stadio, se poi il Toro non ci giocasse dentro a cosa servirebbe tutto questo?Che interesse avrebbe il Toro a pagare un affitto per un campo d’allenamento in spazi ridotti, senza parcheggio e tutto da reinventare?Se il Fila non diventasse parte integrante del patrimonio granata a cosa servirebbe realmente?Ma i tifosi lo regalerebbero al Toro (magari con qualche vincolo giusto per sicurezza)?Forse questa è l’unica domanda a cui si può rispondere … probabilmente si!Se ci volessero 50 Milioni per rifare tutto, ipotizziamo, calcolando che i tifosi del Toro sono circa 1.500.000, considerando che ci sono anche i bambini prendiamo in considerazione 500.000 persone … ci vorrebbero 100€ a testa!Questo più che altro per dire che con un po’ di fantasia, concretezza e voglia, si potrebbero fare 1000 cose senza dover per forza , costruire stadi a forma di scarpa per trovare “gli euri” che servono.
Chi vuol dire la sua può scrivere a
calcio@srweb.it e, come si dice, vediamo quello che succede.
GMC

20/11/08 - Addio Filadelfia

Oggi giù il velo al nuovo Delle Alpi, silenzio totale sullo stadio del Grande Toro.

http://www.epolistorino.it/

Rinasce il Delle Alpi senza storiamentre il Filadelfia non esiste più

La storica arena dei granata dimenticata dal Comune oggi è solo un ammasso di detriti

Jan Pellissier

P. 25

La questione stadi è irrisolta a Torino da più di 20 anni. Da quando, con una sciagurata decisione, si decise di costruire un nuovo grande stadio per i mondiali di Italia '90. Con quella decisione si segnò la fine del Comunale e del Filadelfia. Come tutti sanno le Olimpiadi hanno rovesciato i destini di Delle Alpi e Comunale, con quest'ultimo tornato operativo e l'altro abbandonato a se stesso.

LA PRESENTAZIONE odierna del nuovo Delle Alpi che sarà pronto nel 2001 riprogettato dalla Rubentus, che nel frattempo ne è diventata proprietaria, si rimette a posto un altro importante tassello della vicenda stadi. Il nuovo stadio non avrà nulla a che spartire col vecchio impianto se non la posizione : la capienza scenderà da 70mila a 41mila posti, saranno realizzati nuovi parcheggi alberati per 5.300 auto, un museo, un cinemaed centro commerciale da 35mila metri quadri. Più di 100 i milioni di investimento, ottenuti anche grazie al maxi contratto da 75 milioni che Jean Claude Blanc ha siglato con la società di sports marketing Sportfive, che gestirà l'impianto e relativi introiti. Anche il nome dell' impianto, che sarà quello di uno sponsor, frutterà dei bei soldini ai bianconeri, circa 26 milioni di euro nei prossimi 6 anni.
Tutto fermo invece sul fronte granata, il Torino era diventato proprietario sia dell'area del Filadelfia che del Comunale, fino a quando Ciminelli e la sua sciagurata gestione crollarono nel 2005. Da allora nulla si è mosso. Cairo infatti non è intenzionato a rilevare il Comunale /Olimpico, e dell'area del Filadelfia se ne infischia. Proprio attorno a quell'area Ciminelli fece uno dei suoi ultimi affari, barattandola con un'altra area vicina e realizzando un centro commerciale, purchè non lo costruisse sul prato dove giocarono Valentino Mazzola e compagni." Abbiamo votato in primavera il regolamento per creare la fondazione per il Filadelfia - spiega il consigliere comunale Giuseppe Sbriglio dell'Idv - però nulal si è più mosso. Ho chiesto di convocare su questo tema la commissione sport, ma per ora nessuno mi ha risposto.Vorrei fare una seduta direttamente sui ruderi di quel che resta delle tribune: quell'area è un buco nero dove può succedere di tutto, l'area non è nemmeno recintata". Non sarà recintata, ma è edificabile, ed infatti l'agenzia dell'entrata potrebbe entrarne in possesso per pagare una parte dei 38 milioni di euro di tasse non pagate e di debiti che Ciminelli ha lasciato in giro per l'Italia. Il tribunale fallimentare dovrebbe decidere sulla validità di questa proposta nella prossima primavera.

21/05/06 - FILADELFIA: NOVELLI SU GRANATISSIMO, L'INTERVISTA INTEGRALE

http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/05/45683029.pdf

RememberingDossena ha scritto:
questo è quanto ha detto il signore in questione (mi esento dall'utilizzare aggettivi).
un grazie a 'marat' che ha pazientemente investito quota parte della mattinata nella noiosa opera di ribattitura.
mi piacerebbe si aprisse un dibattito serio al quale potessero intervenire persone informate sicuramente più del sottoscritto (per esempio qui sul forum attendo i vari libero, brontolo, ferrini ed altri stimati forumisti che hanno negli anni sviluppato una certa 'cultura' sull'argomento).
armatevi di pazienza quindi e... buona lettura (se riuscirete a convogliare l'esubero di bile che la vostra cistifellea si accinge a produrre)
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Diego Novelli: “Ora basta, ecco la verità sul Filadelfia” –
di Alessandro Colombo
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D: Onorevole Novelli Lei è considerato dai tifosi granata come il colpevole numero uno per l’abbattimento del Filadelfia., il vero responsabile dello stato nel quale ora versa uno dei più importanti simboli della storia granata. Cosa risponde a queste accuse?
R. Sono state scritte e dette tante falsità da parte di persone dalle quali non me lo sarei aspettato, persone con le quali ho sempre avuto un buon rapporto, e che hanno orchestrato una campagna diffamatoria nei miei confronti per ragioni o per interessi a me oscuri. Mi riferisco a gente come Beccaria, Ossola e tutti coloro che ho aiutato a mettere in piedi il piccolo museo, gente che è sempre stata informata di tutto, persino Bellino, che si è poi messo con la cordata per il lodo Petrucci, è venuto più volte a casa mia, ed è stato uno dei primi a riconoscere che il Filadelfia non stava più in piedi. E’ stata insomma costruita un’orgia diffamatoria, cavalcata da alcuni giornalisti del Tuttosport. Si è parlato della “Sfondazione Filadelfia”, ma quale sfondazione?
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D: Quella dello Stadio Filadelfia forse?
R. Partiamo dal primo atto. Il Filadelfia è stato demolito perché ritenuta una struttura pericolosa, abbiamo ricevuto le diffide dalla commissione di vigilanza, dalla questura, dal Municipio, ci sono le fotografie a documentarlo, non stava in piedi. Io a un certo punto ho corso il rischio di finire in galera, le gradinate erano completamente marce, mettevi il piede sopra e si sfondavano, se qualche ragazzino fosse salito lì sopra, si sarebbe fatto certamente del male. Come possono dire che si poteva ristrutturare?
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D. E la questione della tribuna come la mette?
R. Innanzitutto voglio ricordare che la famosa tribuna non era quella originale, perché la tribuna originale era stata bombardata, in ogni caso restava comunque la tribuna storica del Grande Torino. Questa tribuna era in legno fradicio ed era tenuta su da un’impalcatura fatta di tubi, che i fratelli Pederzoli avevano dato in affitto al Torino, affitto che il Torino non aveva mai pagato. Ad un certo punto i fratelli Pederzoli mi dicono.” Noi vogliamo tornare a casa e togliamo l’impalcatura”, togliere l’impalcatura avrebbe comportato il crollo della struttura, a quel punto gli abbiamo chiesto di darci qualche mese di tempo e dopo l’abbattimento sono venuti a recuperare i tubi senza chiedere una lira per gli anni di affitto. Torno dunque a ripetere che la tribuna era in legno marcio, fradicio, ed era irrecuperabile.
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D. E per quanto riguarda invece il problema del tetto?
R. Il tetto della tribuna era in amianto, Il giudice Guariniello mi disse che era un problema da risolvere. A quel punto ho dovuto fare tutta una procedura, perché per rimuovere l’eternit bisogna fare una pratica, ci vuole una ditta specializzata che dia delle garanzie sia per la rimozione che per il luogo dove il materiale viene depositato. A quel punto cosa dovevo fare? Se io toglievo il tetto, toglievo l’impalcatura e crollava tutto? Ma dico dove siamo? Stiamo scherzando? E le persone che ho citato prima erano al corrente di tutto.
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D. Ma il tetto in eternit era necessario rimuoverlo? Non era possibile applicarvi una vernice speciale come succede per altri casi?
R. Bisognava rimuoverlo, questa era stata l’indicazione delle autorità competenti, E poi perché avrei dovuto verniciare una struttura che non stava in piedi? Non avrebbe avuto senso.
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D. La Sovrintendenza che parte ha giocato in tutta questa vicenda?
R. C’è una lettera del 6 Maggio del 1997 indirizzata alla Fondazione Filadelfia e al Comune di Torino a firma del sovrintendente Pasquale Bruno Malara e controfirmata dall’incaricato dell’istruttoria, architetto Daniela Biancolini, con cui si da atto della situazione di irreversibile degrado di larga parte della struttura ed esprime parere favorevole alla conservazione di alcuni settori architettonici individuati, come le curve su via Filadelfia e via Spano, il nucleo centrale della tribuna con tutto il blocco scala, la zona di ingresso su via Filadelfia.Tutti i particolare architettonici che ci è stato richiesto di conservare sono stati conservati. La tribuna in legno non è mai stata menzionata dalla Sovrintendenza anche perché, come ripeto, era marcia e da anni era retta da un’impalcatura di tubolari, mentre il tetto era in eternit in disfacimento che andava rimosso. Tutto è documentato, come può anche testimoniare l’ingegner Quirico del Comune.
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D. E quindi si è proceduto alla demolizione
R. A questo punto si. Abbiamo speso 300 milioni per la demolizione e teniamo presente che il giorno dell’inizio della demolizione c’erano tutti i tifosi granata, non lo abbiamo fatto di nascosto.
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D. Si, ma voi avevate presentato un progetto di ricostruzione con tanto di data di inaugurazione fissata al 4 maggio del 99
R. Noi no, il Torino Calcio lo aveva presentato, io non potevo ricostruire. Noi come Fondazione avevamo espresso un auspicio a che il Filadelfia si inaugurasse per il cinquantenario, ma la ricostruzione spettava al Torino Calcio.
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D. Ho capito, ma dire ai tifosi “Lo abbattiamo per ricostruirlo” e diverso dal dire “Lo abbattiamo e basta”
R. Questo si, ma indipendentemente dai tifosi, la demolizione doveva essere fatta perché imposta dalla legge sulla sicurezza.
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D. Dunque Onorevole in conclusione Lei dice che con c’era nella maniera più assoluta la possibilità di recuperare la struttura. E’ così?
R. Assolutamente si. Insomma cosa dovevo fare io? E’ assurda la montatura che è stata creata per denigrarmi. Io ho salvato il Filadelfia, l’ho salvato perché Calleri aveva deciso di liberarsene, me lo disse una sera a cena, mi disse “ Basta, non ne posso più, mi devo liberare del Filadelfia”, a quel punto gli proposi la costituzione di una fondazione per la ristrutturazione dello stadio, perché inizialmente non sapevo che doveva essere abbattuto.
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D. Dunque le sue intenzioni inizialmente erano di ristrutturare il Filadelfia?
R. Inizialmente si, poi abbiamo verificato come le ho detto che non si poteva fare da un punto di vista tecnico.
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D. Proseguendo?
R. Proseguendo abbiamo costituito la Fondazione con gente qualificatissima come Gianpaolo Ormezzano, don Aldo Rabino, Giancarlo Caselli, Gianmaria Rosignolo ed altri. Poi Calleri se ne va e arrivano i genovesi: Vidulich, Palazzetti e Regis e comincia una campagna, cavalcata da Tuttosport, che se la prende con la Fondazione perché la Fondazione non passa il bene del Filadelfia al Torino Calcio di questi tre personaggi. Noi a quel punto diciamo che siamo disposti a cederlo, purché ci vengano date garanzie della ricostruzione del Filadelfia da parte del Torino Calcio. Sono stato accusato di volermi tenere il giocattolo, che volevo farmi la campagna elettorale, teniamo presente che io politicamente ero sul viale del tramonto. Io non volevo invischiarmi più di tanto, tanto è vero che quando Cimminelli venne a Montecitorio, assieme al suo direttore di fabbrica Marangiu, a propormi di fare il presidente del Torino Calcio io dissi di no, perché volevo rimanere dentro la Fondazione, ma non volevo essere coinvolto oltre, e a quel punto nominarono Romero.
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D. Mi permetta una piccola digressione: l’Associazione Memoria Storica Granata ha denunciato il fatto che durante la demolizione sono stati buttati nei cassonetti e quasi dati alle fiamme, tutta una serie di cimeli, come i documenti risalenti al 1906, le scarpe, i gagliardetti, lettere e che sono stati salvati in extremis
R. Tutto falso, sono andati a recuperarli su mia indicazione, sono venuti a casa mia Beccaria, Thani, il medico oculista Giardino e altri e li ho autorizzati io, e per parecchi sabati sono andati a recuperare le cose. Quindi hanno recuperato grazie a me e soprattutto non durante la demolizione, ma almeno un anno prima.
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D. Facciamo ancora un passo indietro. Dopo la costituzione della Fondazione avete fatto un consiglio di amministrazione e avete lanciato la sottoscrizione del mattone, che è un altro aspetto della vicenda piuttosto controverso
R. La storia del mattone è un’altra falsità enorme. Noi abbiamo raccolto 60 milioni di vecchie lire e abbiamo spiegato che chi voleva indietro i soldi – lo abbiamo pubblicato più volte su Tuttosport – non aveva da fare altro che farne richiesta telefonica. Tra i sottoscrittori, fino ad oggi, solamente 15 hanno fatto richiesta di restituzione,
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D. Di che cifre parliamo?
R. Questo non so dirlo di preciso, ma credo che si tratti di entità da cento mila lire, non ci sono i grossi sottoscrittori, tipo quelli che sottoscrissero 10 mattoni, che hanno chiesto indietro il denaro
D. E il denaro raccolto adesso dov’è?
R. E’ depositato presso la banca Brignone di Torino. Attualmente in banca noi abbiamo circa 400 milioni di lire, che sono totalmente vincolati e che sono il frutto dell’operazione con Cimminelli. Non dimentichiamo inoltre che noi abbiamo pagato tutta una serie di debiti.
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D. Per esempio?
R. Un esempio è quello dell’ex arbitro Bonetto il quale ha preteso dalla Fondazione una liquidazione perché lui ai tempi di Calleri era amministratore della Società Civile Campo Torino, che era proprietaria del terreno. Noi abbiamo dato a questo signore alcune decine di milioni di liquidazione, E poi avevamo fatto tutta una serie di operazioni come l’affitto di spazi esterni per la pubblicità. Avevamo cercato insomma di gestire al meglio questo patrimonio che adesso si trova in banca
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D. E con questo denaro che cosa intendete fare?
R. Io ho contattato il curatore fallimentare prof. Pietro Angelo Cerri per acquistare in blocco le coppe del Torino Calcio . Lui mi ha risposto che il patrimonio non sarà smembrato o disperso e che mi terrà informato non appena acquisirà gli elaborati peritali, quindi non appena i periti gli comunicheranno il valore commerciale complessivo di queste coppe, noi come Fondazione li compriamo
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D. Proseguendo c’è un’altra questione interessante: il Comunale. Come è andata?
R. L’opzione Comunale nasce da un colloquio tra me e Domenico Carpanini, io dissi a Carpanini che era assurdo rifare un terzo stadio da 40 o 50 mila posti per il Filadelfia, avere il Delle Alpi, il Comunale e il Filadelfia era troppo. Allora Carpanini manda avanti l’idea del Comunale per il Torino, il Delle Alpi per la gi**e e il ridimensionamento del progetto del Filadelfia che sarebbe dovuto diventare uno stadio della memoria con 4 o 5 mila posti, con l’impegno a spese del Torino Calcio. Inizia dunque la trattativa tra Comune e la giu***tus e Comune e Torino e non dimentichiamo che nell’atto di cessione della Fondazione alla Sis di Cimminelli, c’è la clausola che dice che qualora lui non ricostruisca il Filadelfia, il terreno torna alla Fondazione.
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D. Ma onorevole, parliamoci chiaro, è vero o no che si vuole costruire sul terreno del Filadelfia? C’è o no una speculazione edilizia dietro?
R. Altra confusione, altra falsità; il campo del Filadelfia è una cosa, il terreno vicino al Filadelfia è un’altra cosa (il campetto di allenamento ndr), il terreno vicino al Filadelfia è della Recchi, è area privata, non c’entra niente con il Torino Calcio. Chi dice che si vuole costruire sul terreno del Filadelfia dice il falso. L’unica cosa che si può dire è che il Comune poteva evitare di dare alla Recchi la variante, cosa che ho sostenuto e che avrebbe fatto in modo che la Recchi avesse un terreno che valeva una decima parte di quello che vale adesso, in quel modo il Torino avrebbe potuto acquisire quel terreno, tant’è che era stata avviata da parte nostra una trattativa con la Recchi per acquisirlo.
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D. Il 19 Dicembre 2002 la Sis di Cimminelli cede al Torino Calcio di Cimminelli il Filadelfia. Perché questa operazione?
R. Cimminelli mi chiese di cedere alla Sis il Filadelfia poiché ai fini del bilancio del Torino Calcio conveniva tener fuori dal bilancio stesso questa operazione patrimoniale, perché avrebbe sbilanciato e creato dei problemi per la questione dei parametri, così mi dissero i legali del Torino. Poi scoppia la polemica, si comincia a dire che io avevo favorito la Sis e non il Torino Calcio, così intervengo sul Sindaco e l’apparato comunale affinché dicano a Cimminelli di passare il terreno al Torino, anche perché c’era una permuta di terreni dell’ex Chinino che il Comune cedeva a Cimminelli il quale poi li cederà alla Bennet
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D. Poi il Torino di Cimminelli fallisce
R. Non è esatto, il Torino di Cimminelli è stato fatto fallire
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D. Chi lo ha fatto fallire?
R. Le Banche e la Figc di Carraro e Ghirelli. Cimminelli aveva messo a disposizione un patrimonio di 150 miliardi e non gli hanno dato una fideiussione da 30 miliardi, e il Torino era in serie A, ma dove siamo? Perché? Perché c’era l’interesse a far fallire il Torino Calcio, a cominciare dalla Fiat, la quale intendeva liberare Cimminelli dal Torino, perché Cimminelli aveva tutti gli impianti di Napoli che producevano i pezzi per la nuova macchina che doveva uscire, mi riferisco ovviamente alla Grande Punto. Se Cimminelli fosse andato in malora la Fiat sarebbe andata incontro a grosse difficolt, e non a caso la Fiat gli mette un illustre avvocato per sganciarlo da Toro e salvare la Ergom. Pallenzona dell’Unicredit era disposto a dare il 50% della fideiussione, perché Salza non ha dato l’altro 50%? Il Torino Calcio di Franco Cimminelli è stato fatto fallire
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D. Visto che si parla di Fiat, la gi**e in tutta questa vicenda che parte ha giocato?
R. La giu***tus ha giocato la parte storica che ha sempre giocato: la prepotenza.
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D. Ma alla fine secondo Lei questo Filadelfia si farà o no?
R. Partiamo subito con il dire che l’area Filadelfia sarà inedificabile da qui all’eternità. Io ho un impegno con Chiamparino e Montalbone, è un impianto in più per la città. C’è un interesse storico, politico, culturale e morale. Le accuse di speculazione edilizia sono infondate, in mala fede.
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D. Lei in definitiva non ritiene di dover fare autocritica?
R. Io non credo, qualcuno mi dica dove ho sbagliato e mi ricrederò. Io non potevo fare nulla di diverso da quello che ho fatto.
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D. Ai tifosi che cosa si sente di dire?
R. Che sono profondamente amareggiato per tutto quello di infamante è stato detto su di me.

05/11/08 - FILADELFIA - Un silenzio che fa paura

Dopo la “scoperta” delle ipoteche di Cimminelli, il Comune nicchia

TS - Piemonte - Pagina B2

Sbriglio: «Lo scaricabarile continua. Sindaco, rispondi!»
Il consigliere comunale attacca: «La Giunta ci deve spiegazioni da tempo e deve evitare che la ricostruzione sia messa a rischio»
MARCO BONETTO
TORINO. Filadelfia, la grande paura. La grande paura di non farcela. Di veder finire nel cestino un impegno continuo, giornate e giornate di lavoro in oltre 2 anni di incontri in Comune e in assessorato. Di dover prendere atto che anche le migliori azioni, come le attuali, potrebbero trasformarsi solo in pie illusioni.Con dietro l’angolo, purtroppo, il medesimo risultato delle illusioni, questa volta solo fallaci e deprecabili, che sono state dispensate alla gente, ai tifosi del Torino e ai cittadini di Torino, negli 8 anni disgraziati intercorsi tra la scellerata demolizione del Fila (1997, 71 anni dopo la sua inaugurazione) e il fallimento cimminelliano (2005). La grande paura è il sentimento che permea quanti si sono impegnati perché dalle macerie del Filadelfia nasca un centro sportivo per gli allenamenti del Torino: diverse associazioni di tifosi, la Circoscrizione competente, la stessa società granata. Al loro fianco, al tavolo di lavoro, sedeva il Comune. Un Comune, però, che da qualche tempo sembra più simile a un fantasma in fuga che al principale protagonista. E’ sempre opportuno rammentare che sotto la responsabilità del Comune venne abbattuto il Fila e mai fu ricostruito, nonostante le ripetute promesse di sindaci e assessori. E l’area è da anni di proprietà comunale:una scandalosa discarica a cielo aperto. Da soli, senza l’appoggio dei governi cittadini, il demolitore Diego Novelli e l’irripetibile Francesco Cimminelli non avrebbero potuto sommare disastri a disastri, vergogne a vergogne.
FULMINE NEL SERENO. Come noto, lo stop al tavolo di lavoro è stato causato dall’improvvisa rivelazione, da parte dell’assessore all’Urbanistica, Mario Viano, dell’esistenza di nuove problematiche legate all’esistenza di due ipoteche iscritte a favore dell’Agenzia delle Entrate, destinate alla copertura di debiti del vecchio Torino di Cimminelli:ammontano ciascuna a circa 38 milioni di euro e sono poste l’una sul Filadelfia e l’altra parzialmente sul Fila e per la restante parte sullo stadio Olimpico. E’ in atto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, che potrebbe cominciare a sbloccarsi solo dopo la prossima primavera, con altre nefaste (se non decisive, esiziali) perdite di tempo. I tecnici comunali ribadiscono la totale infondatezza del ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Nell’attesa, però, tutto l’iter burocratico e operativo per la rinascita del Fila è stato congelato. Sino a quando? E chi può dirlo? Intanto la vergogna del Filadelfia rimane sotto gli occhi di tutti.
ATTO DI ACCUSA. Dopo le proteste di tifosi e cittadini, era sceso in campo anche un consigliere comunale di fede granata, l’avvocato Giuseppe Sbriglio, da anni in azione per salvare il Filadelfia. «Diverse settimane fa chiesi formalmente alla Commissione comunale competente, la quinta, facente riferimento al presidente Luca Cassiani, di organizzare al più presto un incontro con gli assessori competenti (Viano e, per lo Sport, Renato Montabone), per saperne di più».Sbriglio rinnovò pure la sua richiesta,ma sempre invano: mai si è riunita la Commissione sul Fila, perché i due assessori non hanno dato la disponibilità a fornire delucidazioni ai consiglieri comunali. Allora Sbriglio è tornato alla carica con una richiesta scritta di comunicazioni da parte del sindaco Sergio Chiamparino,sempre sui destini del Filadelfia. Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castronovo, gli ha appena risposto. Nella missiva si spiega che la conferenza dei capigruppo solleva (per il momento) il sindaco e dà ordine al presidente della Commissione competente, Cassiani, di organizzare quella benedetta audizione di Viano e Montabone: non si puntualizza quando, però. «Lo scaricabarile continua - attacca Sbriglio -. E’ inaccettabile che non si voglia discutere di un argomento così importante per la città come il Filadelfia, tanto più dopo che sono venute a galla in modo del tutto inaspettato quelle gravi novità sulle ipoteche. E’ diritto del Consiglio comunale e della cittadinanza essere messi a conoscenza. Solo così si possono prendere dei provvedimenti, nel caso. Da anni sul Fila si susseguono colpi di scena incredibili e intollerabili silenzi. La vicenda è di una gravità estrema. Quando verranno a darci spiegazioni, una buona volta? Se non sarà il sindaco a fornire comunicazioni, avremo finalmente l’opportunità di sentire da Viano e Montabone che cosa diavolo è successo?E che cosa diavolo pensano di fare per evitare che la rinascita del Fila sia messa a rischio? ».
Ecco cosa resta del Filadelfia: pochi ruderi abbandonati, qui coperti con bandieroni dai tifosi in occasione di un 4 maggio
1926 - L’ANNO in cui fu costruito il Campo Torino, poi detto Stadio Filadelfia, inaugurato il 17 ottobre con Torino-Fortitudo Roma 4-0
1997 - L’ANNO dell’inopinata demolizione, che inizia il 18 luglio. Demolizione richiesta dalla Fondazione voluta da Diego Novelli

domenica 29 marzo 2009

23/10/08 - Illuminazione retro Basilica di Superga e intitolazione vie a Gigi Meroni & Giorgio Ferrini

----- Original Message -----
From: Gruppo Identità Granata
Sent: Thursday, October 23, 2008 11:40 AM

Cari fratelli,vi trasmetto - in allegato - i due O.d.G. presentati da un gruppo di consiglieri della Circoscrizione 7 (competente zona Superga) per risolvere l'annosa questione dell'illuminazione della zona retrostante la Basilica di Superga (ove è ubicata la lapide degli Invincibili) e per intitolare due vie (o altrettanti giardini) ai nostri indimenticati Gigi Meroni e Giorgio Ferrini.Vi trasmetto altresì il relativo comunicato stampa inviato ai media nel merito della questione.La speranza è che i due O.d.G. vengano approvati (all'unanimità o meno) dal Consiglio di Circoscrizione, per essere successivamente trasmessi con urgenza all'amministrazione comunale. Non si tratta di notizie "prettamente" legate al Fila, ma credo vi faccia piacere ricevere informazioni anche su queste iniziativeCome vedete, non ci si può mai fermare, poiché le problematiche legate ai nostri colori sono molteplici ed implicano sempre la massima attenzione ed impegno e spesso battaglie che dobbiamo combattere, per far valere i diritti e la dignità che si deve al Toro ed alla sua gloriosa e centenaria storia.Sarebbe importante che - la sera in cui la Circoscrizione 7 verrà riunita per l'approvazione dei due O.d.G. - fosse presente un gruppo di tifosi granata.Io ci sarò, poiché potrei essere "audita" in materia, ma se fossimo una decina, anche i consiglieri più restii a votare i due provvedimenti, potrebbero essere indotti a farlo.Quindi vi chiedo - se vi fosse possibile (naturalmente coloro che risiedono in Città) se poteste essere presenti.Non so ancora il giorno in cui verrà calendarizzata l'approvazione di tali atti (sarà mia cura informarvi preventivamente), ma l'orario è sempre quello delle ore 18/18.30. Fatemi sapere chi fosse disponibile.Il comunicato stampa e gli originali dei due O.d.G. allegati, possono essere utilizzati per la pubblicazione sui vari forum granata, se lo credete utile. Ricordatevi sempre che TORINO SIAMO SOLO NOI!!!

Laura
G.I.G.Gruppo Identità Granata - Il portavoce
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COMUNICATO STAMPA.

ILLUMINAZIONE RETRO BASILICA DI SUPERGA

INTITOLAZIONE VIE A MERONI E FERRINI.

Presentati due Ordini del Giorno da alcuni Consiglieridella Circoscrizione 7

Il 16 ottobre scorso, un gruppo di consiglieri della Circoscrizione 7, nel cui ambito grava la zona della Basilica di Superga, hanno stilato un O.d.G. (prima firmataria Patrizia Alessi), per richiedere con urgenza al Comune di Torino di provvedere all’illuminazione del retro della Basilica, ove è presente la lapide che ricorda l’immane sciagura in cui perirono tutti i componenti della più grande squadra del mondo: il Grande Torino.Come noto la zona è meta di migliaia di turisti, ed è visitata da cittadini e sportivi che – abitualmente – vi si recano per sostare in raccoglimento. Quando cala la sera la zona resta nel buio più assoluto.La vibrata protesta di tanti cittadini, che vedono illuminati anche i più minuscoli campanili o targhe di relativa importanza, rispetto all’impatto fortemente emotivo e di alta rilevanza storica e culturale che riveste il luogo della tragedia avvenuta nel maggio 1949, non ha mai ricevuto la minima attenzione da parte degli amministratori della Città, anche se la previsione di spesa per la sistemazione del sito, è molto esigua.L’iniziativa del gruppo di consiglieri della Circoscrizione 7 è stata accolta con molto favore dall’opinione pubblica che si augura venga approvata all’unanimità dal Consiglio circoscrizionale, per essere poi trasmessa all’amministrazione comunale affinché ponga fine a questo annoso problema.E’ stato altresì presentato un O.d.G. – sempre dai consiglieri della Circoscrizione 7 – per chiedere al Comune di Torino che provveda a modificare parzialmente la toponomastica della zona, al fine di intitolare due vie (o giardini) ai calciatori Gigi Meroni e Giorgio Ferrini, indimenticati campioni che hanno militato nel Torino Calcio perdendo la vita in giovane età per incidente stradale (Meroni – 1967) o per malattia (Ferrini – 1977).La proposta fa seguito all’avvenuta intitolazione di una via al giocatore Gaetano Scirea, anch’esso morto per incidente stradale nel 1989.Nel testo dell’O.d.G. che si produce in allegato, sono già stati individuati alcuni spazi nell’ambito della Circoscrizione 7, che potrebbero essere presi in considerazione per le due intitolazioni. Molti cittadini e sportivi hanno assicurato la propria presenza in Circoscrizione durante la prossima votazione, dimostrando apprezzamento per l’iniziativa intrapresa.
Torino, 23 ottobre 2008
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P.S. : Grazie infinite a Laura per aver messo a disposizione questa documentazione ( in allegato alle email ricevute dalla mailing list del FILA :wink: ) , ma soprattutto per il solito sbattimento...

18/10/08 - "Se vinco il SuperEnalotto mi regalo il Fila"

Forum ForzaToro - RememberingDossena ha scritto:

dal rutto di oggi sabato 18 ottobre, articolo di marco bonetto

(...) meravigliosamente onirico è un altro tam tam partito su Internet nei forum granata. Con il SuperEnalotto che veleggia verso i 100 milioni di euro di premio, un tifoso ha già promesso, in caso di vincita, di devolvere 30 milioni alla ricostruzione del Filadelfia, lo stadio del Grande Torino.Il suo annuncio ne ha sortiti altri in sequenza, tutti di totale condivisione.E poi è nata anche l’idea, ovviamente, di acquistare tutti assieme un supersistema per aumentare le probabilità di vittoria. Tutto meravigliosamente onirico,insomma: ma i sogni talvolta si realizzano, no? E poi sognare un nuovo Filadelfia è così bello... Giù il cappello. Fa anche rima.

http://forum.toronews.net/viewtopic.php?t=282205

09/05/05 - Interrogazione a risposta scritta 4/14287 presentata da Giorgio Benvenuto


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Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-14287
presentata da GIORGIO BENVENUTO
lunedì 9 maggio 2005 nella seduta n.622
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Allegato B
Seduta n. 713 del 29/11/2005
INTERROGAZIONI PER LE QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA
(4-14287)

Pag. IX - X
BENVENUTO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che: come riportato dalla stampa quotidiana (in particolare Tuttosport dei giorni 8 e 9 settembre 2004), il competente concessionario della riscossione ha iscritto nel corso dell'estate ipoteca legale, a garanzia di un credito tributario di circa 18 milioni di euro, su beni immobiliari facenti riferimento al Torino Calcio SpA (i giornali hanno parlato di «Comunale e Filadelfia a rischio pignoramento»); notoriamente numerose squadre di calcio di serie A e B hanno analoghe o peggiori pendenze erariali (anche da vecchia data), ma nei loro confronti non risulta attivata a tutt'oggi la citata procedura di ipoteca legale, propedeutica alla espropriazione forzata; proprio all'inizio del campionato di calcio tale disparità di trattamento viene a determinare evidenti, rilevanti e non giustificate situazioni in danno del Torino Calcio SpA, e ciò mentre occorre assicurare la più piena e garantita par condicio tra i vari soggetti competitori -: quali urgenti iniziative intendano adottare affinché, ovviamente nel più sostanziale e chiaro rispetto delle norme di legge e degli interessi erariali, si possa pervenire ad una considerazione, valutazione e decisione unitaria di tutte le situazioni analoghe, anche e soprattutto quanto alla tempistica ed agli effetti concreti delle procedure conservative ed esecutive, tali da garantire pienamente le regole del gioco.

Risposta. - Con l'interrogazione al nostro esame l'interrogante chiede di conoscere le iniziative che il Governo intende adottare per assicurare uniformità di comportamento nelle azioni di riscossione coattiva svolte nei confronti delle società di calcio debitrici nei confronti dell'Erario. Al riguardo, l'Agenzia delle entrate ha fatto presente che l'attività di controllo, a seguito della quale è emerso l'ingente debito erariale del Torino Calcio spa, ha interessato circa 150 società di calcio professionistiche sull'intero territorio nazionale ed è stata avviata e condotta secondo tempi e modi prestabiliti in funzione dell'esigenza di assicurare parità di trattamento a tutti i soggetti interessati. Tale attività, volta a verificare esclusivamente l'adempimento da parte delle menzionate società nel versamento delle imposte dovute negli anni 2001, 2002 e 2003, è iniziata il 10 settembre 2003 e si è conclusa nel dicembre dello stesso anno con iscrizioni a ruolo pari a circa 429 milioni di euro. L'Agenzia delle entrate ha, inoltre, evidenziato che, successivamente alla consegna dei ruoli ai concessionari della riscossione, ai quali istituzionalmente compete l'attività di riscossione coattiva dei tributi, le società destinatarie delle cartelle di pagamento hanno posto in essere comportamenti diversificati e così, ad esempio, alcune sono rimaste inadempienti sicché il concessionario ha dovuto procedere in via esecutiva ovvero hanno proposto ricorso avanti alle Commissioni tributarie provinciali ottenendo la sospensione della riscossione, altre hanno chiesto di potersi avvalere della sanatoria ex articolo 9-bis, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289; talune hanno richiesto la dilazione ai sensi dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602; altre ancora hanno richiesto la transazione dei tributi prevista dall'articolo 3, comma 3, del decreto legge 8 luglio 2002, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2002, n. 178. Da ciò consegue, a parere dell'Agenzia delle entrate, che il quadro attuale dei rapporti Erario/società di calcio è caratterizzato da una oggettiva diversificazione di situazioni che, con particolare riferimento alle azioni esecutive da parte dei concessionari, non consente una gestione unitaria, quantomeno sotto il profilo strettamente temporale. Pur tuttavia, al fine di continuare ad assicurare, per quanto possibile, una parità di trattamento a tutte le società di calcio, l'Agenzia delle entrate ha riferito che, laddove ne ricorrano i presupposti, darà le opportune istruzioni ai concessionari interessati, finalizzate ad uniformare tempi e modi delle attività di riscossione coattiva nei confronti della categoria di contribuenti di cui trattasi. Per quanto, infine, concerne la situazione del Torino Calcio spa, si riporta quanto comunicato dall'Agenzia delle entrate. In data 19 settembre 2003, l'Ufficio locale di Torino 1 ha rilevato il mancato versamento di ritenute d'acconto nell'anno 2002 e nel periodo da gennaio a luglio 2003; ciò ha determinato l'iscrizione a ruolo e l'emissione di una cartella di pagamento per un debito erariale di complessivi euro 16.927.312,77 che il concessionario della riscossione per la provincia di Torino, Uniriscossioni spa, ha notificato in data 9 febbraio 2004. Successivamente, il Torino Calcio spa ha presentato, in data 23 febbraio 2004, al locale Ufficio dell'Agenzia delle entrate un'istanza di rateazione dei tributi iscritti a ruolo, ai sensi dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973, che è stata rigettata in data 29 giugno 2004 non essendo stata prodotta la garanzia fideiussoria prevista dalla richiamata disposizione normativa; ciò ha determinato l'avvio delle attività di riscossione coattiva da parte del concessionario, secondo le modalità di cui al citato decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973.

Il Sottosegretario di Stato per l'economia e per le finanze: Daniele Molgora.


18/10/08 - Articoli " IPOTECA FILADELFIA "

08/09/04 TUTTOSPORT Il Toro non paga e il Fisco reagisce ipotecati gli stadi - Torino, ipotecati gli stadi - Bonetto Marco
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/09/27442035.pdf

09/09/04 REPUBBLICA TORINO Toro, l'ultimo guaio. Ipotecati i due stadi - Gamba Emanuele
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/09/27468754.pdf

20/01/05 TUTTOSPORT Incredibile: stadi di nuovo ipotecati! - Bonetto Marco
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/01/30648060.pdf

05/07/05 REPUBBLICA TORINO Torna l'ipoteca sul Comunale dopo la fidejussione taroccata - Griseri Paolo
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/07/35242286.pdf
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/05/torna-ipoteca-sul-comunale-dopo-la.html

07/07/05 REPUBBLICA Ipotecati due stadi per iscrivere il Torino in A - p.g.
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/07/35292077.pdf

07/07/05 REPUBBLICA TORINO Per i Toro c'è speranza - Toro, un'ipoteca ti salverà - Griseri Paolo
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/07/35298685.pdf
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/07/toro-un-ipoteca-ti-salvera.html

10/07/05 REPUBBLICA TORINO Così Gallo ha colpito il Toro - PAOLO GRISERI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/10/cosi-gallo-ha-colpito-il-toro.html

11/07/05 REPUBBLICA TORINO Calcio nel caos - FULVIO BIANCHI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/11/calcio-nel-caos.html

IL CRACK DEL TORINO CALCIO. CON GLI INGAGGI DI FERRANTE E GALANTE CAIRO PAGA L'INTERA ROSA
In 5 anni sperperati 150 milioni
Pubblicazione: [08-10-2005, STAMPA, TORINO, pag.43] - Autore: AL_GA
http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6478930

IL CRACK DEL TORINO CALCIO. IL PATRON VORREBBE LIQUIDARE I CREDITORI CON 20 MILIONI: C'E' GIA' IL VIA LIBERA DEL FISCO.
E TRA I DEBITORI DEL CLUB SPUNTA CAIRO
Su Cimminelli pesa l'incognita Comune. Palazzo Civico diserta l'udienza fallimentare. Il procuratore: perche' non e' venuto nessuno?
Pubblicazione: [11-10-2005, STAMPA, TORINO, pag.43] - Autore: GAINO ALBERTO
http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6485923

LAVORI ALLO STADIO COMUNALE. AL CENTRO DELL'ARBITRATO RICHIESTO DALL'AMMINISTRAZIONE CIVICA
«Cimmi ridacci 28 milioni» Chiamparino vuole recuperare i soldi dalla societa' granata
Pubblicazione: [12-11-2005, STAMPA, TORINO, pag.44] - Autore: AL_GA
http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6569490

COME UNA TELENOVELA IL COMUNE INTEGRA L'ACCORDO: ALLA CURATELA L'ONERE DELL'IPOTECA (500 MILA EURO)
Filadelfia, il Fisco dice no. L'Uniriscossioni si e' opposta al provvedimento del giudice
Pubblicazione: [05-07-2006, STAMPA, TORINO, pag.46] - Autore: GARBARINO SILVIA
http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7088454

16/10/08 - NUBI SUL FILADELFIA, TIFOSI ALL'ATTACCO

Forum ForzaToro - RememberingDossena ha scritto:

finalmente un organo di stampa ne parla. bene.
questo è l'articolo che oggi giovedì 16 ottobre, compare sulle pagine di tuttosport. preciso che compare soltanto sul cartaceo di tuttosport (mi rammarico di aver dovuto dare l'eurozzo al rutto), perchè nella versione on line, e di conseguenza sulle rassegne stampa (come si evince anche dal 3d di immo), non compare. tra l'altro la pagina dedicata alla faccenda non ha il numero, cioè la pagina precedente e la successiva riportano il numero 15 e 16. come se fosse stata inserita in un secondo tempo rispetto alla prima bozza... boh...comunque questo è l'articolo che riporto dopo amanuense opera:
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Il contenzioso aperto dal Fisco sulle ipoteche di cimminelli crea paure e ritardi
NUBI SUL FILADELFIA, TIFOSI ALL'ATTACCO'
Il Comune deve fornirci subito garanzie scritte
'Le associazioni di sostenitori granata si sono riunite al tavolo di lavoro per la ricostruzione dell'impianto: appello al sindaco
di Marco Bonetto
La grana giudiziaria delle ipoteche sul Filadelfia è un focolaio di rischi per la rinascita dello storico quadrilatero, destinato, nelle condivise prospettive generali, a diventare un giorno sede degli allenamenti della prima squadra e della Primavera del Torino. La prima domanda è: quando arriverà quel benedetto giorno, visto che i tempi continuano a dilatarsi? La seconda è: ma quante speranze realistiche esistono perchè quel giorno sopraggiunga per davvero, dopo l'ennesimo colpo di scena a testa in giù, cioè foriero solo di problemi? Quanto al primo quesito, vanno ricordate alcune dichiarazioni di buon senso del presidente Cairo, ma ormai di un anno fa, improntate a un sano realismo. Per la serie: "sarebbe opportuno che il comune desse un'accelerata". Ma siamo ancra qua. Che cosa poi pensino i tifosi fin dal 1997, cioè dalla sciagurata demolizione del Fila con il parto delle prime promesse non mantenute, è noto: e più volte le polemiche per i ritardi, le omissioni e le prese in giro hanno originato cortei di protesta per le strade, con sotto accusa non solo Cimminelli, ma anche il governo cittadino. E in questi giorni su internet il tam tam arroventato è ripreso. Un'altra spremuta dialettica? In sostanza "per lo stadio della Juve, il Delle Alpi, il Comune sta viaggiando a una velocità supersonica. Per noi, per il Fila, è una lumaca che produce solo guai". Per la cronaca: da anni l'area è di proprietà del Comune che firmò gli accordi con cimminelli rivelatisi, alla fine della fiera, del tutto fallimentari. E da 11 anni il Fila è una discarica a cielo aperto, ripulita sporadicamente soltanto dai tifosi. Il secondo quesito (la rinascita del Fila è messa a rischio dalla grana giudiziaria delle ipoteche?) il secondo quesito - si diceva - strappa un sipario e allarga la visione oltre confini difficilmente intuibili, non nascondendo nel contempo una grande nuvola di dubbi. Come rivelato nei giorni scorsi, il Comune (nella figura dell'assessore all'Urbanistica, Viano) ha improvvisamente comunicato, dopo un prolungato e curioso silenzio, che è in corso un contenzioso sul Fila, avviato dall'Agenzia delle Entrate. In ballo due vecchie ipoteche iscritte a favore dell'Agenzia, destinate alla copertura dei debiti del Torino Calcio di Cimminelli (ammontano ciascuna a circa 38 milioni di euro e sono poste l'una sul Filadelfia e l'altra parzialmente sul Fila e per la restante parte sullo stadio Olimpico). Il curatore del fallimento del Torino di Cimminelli, nel 2005, aveva dichiarato inesigibili le ipoteche: dichiarazione avallata dal Tribunale Fallimentare. L'Agenzia delle Entrate ha però impugnato la delibera del curatore, presentando un ricorso. I tenici comunali, adesso, ribadiscono la validità della delibera del curatore fallimentare e la totale infondatezza del ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate: e, pertanto, la certezza che il ricorso non possa essere accettato. Il Comune ha dato ampie garanzie, ma per ora solo verbali: è disposto a farsi garante della copertura di eventuali costi che si rendesse necessario onorare nel corso dell'iter giudiziale, proponendo di inserire le eventuali clausole nell'atto costitutivo della Fondazione e nell'atto di conferimento dell'area Filadelfia alla Fondazione stessa (che poi avrà l'incarico di cercare i fondi e avviare la riedificazione).In queste ore le varie associazioni granata in azione al permanente tavolo comunale per il Filadelfia si sono riunite per valutare le novità (Coordinamento, Gruppi della Maratona, Dignità Granata, Memoria Storica, Circoslo Soci, oltre alla Circoscrizione competente, la nona). Di qui un nuovo forte appello al sindaco Chiamparino e ai suoi assessori: "La sentenza di primo grado sul contenzioso arrverà non prima della prossima primavera. A questo pnto è fondamentale che la Giunta presenti al più presto, nero su bianco, quelle clausole indispensabili perchè il Fila possa rinascere. Clausole che non devono dare adito a nuovi dubbi e tranquillizzare chiunque voglia impegarsi economicamente per far rinascere il Fila (come il Torino stesso, le stesse associazioni dei tifosi e altri privati eventuali; ndr). Noi ci aspettiamo che la delibera sia presentata molto, molto prima di dicembre: basti dire che l'avevano promessa per gli inizi di settembre..."
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ora... non perdendo troppo tempo in alcune considerazioni che mi verrebbe naturale fare ma che dovrei esporre direttamente all'autore del pezzo, anche se non so se quanto scritto sia solo ed esclusiva farina del suo sacco (essendo l'articolo firmato, dò per scontato sia lui), al quale domanderei nella fattispecie come può scrivere: "Come rivelato nei giorni scorsi, il Comune (nella figura dell'assessore all'Urbanistica, Viano) ha improvvisamente comunicato, dopo un prolungato e curioso silenzio, che è in corso un contenzioso sul Fila, avviato dall'Agenzia delle Entrate". sembra una notizia nuova anche per il giornalista, tuttavia, visto che proprio lui (Bonetto) firmava due articoli minuziosi sull'argomento, comprendente anche le immagini fotografiche del cartaceo delle ipoteche, uno 4 anni fa(*), l'altro 3 anni e mezzo fa(**)... boh.e poi avrei da soffermarmi anche su altre imprecisioni non irrilevanti, presenti nell'articolo odierno...

Ottobre 2008 - E il Filadelfia? ( Cairo dixit )

TS - 13/10/08 - pag.15

E il Filadelfia?

«La palla è nei piedi del Comune, noi siamo pronti a fare la nostra parte. A portare lì il Toro per gli allenamenti, e a donare pure un contributo. Vediamo di quale entità, perché non abbiamo risorse illimitate».
Cairo dixit
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TS - 16/10/08 pag.15

FILADELFIA - I tifosi si appellano al sindaco sul contenzioso del Fisco: «Il Comune deve darci subito garanzie scritte»
In questi giorni a Torino si parla anche del Filadelfia. Sta seguendo la vicenda?«Il tavolo gestito dal Comune fa passi avanti, magari non velocissimi. Purtroppo non c’è per ora uno starting point. Una data d’inizio»
Cairo dixit

04/10/08 - Filadelfia, il mito in polvere l' erba del campo a 5 euro

Repubblica — pagina 57

Cinque euro di leggenda, diciassette centimetri per undici. Da lontano sembra solo un biglietto d' auguri che costa, appunto, cinque euro. Da vicino invece è un oggetto più intrigante. Sul retro c' è scritto, in corsivo: "Il manto erboso della rappresentazione grafica è stato realizzato e profumato con erba colta dal campo di calcio del Mitico Filadelfia". Dove l' uso della maiuscola per l' aggettivo spiega, da solo, il senso dell' operazione. Volta la carta, ed ecco il disegno. Una veduta laterale del vecchio "Fila", dove l' immaginario spettatore guarda dall' alto di una curva, a sinistra della porta. Ci sono gli spalti, ovviamente granata, il profilo del borgo e dei palazzi di barriera. Ma c' è soprattutto il prato. Di un verde, ecco, proprio un verde erba. Infatti è erba vera, trattata e profumata, che l' inventore dell' oggetto - si chiama Tony Bambino e produce biglietti augurali davvero insoliti: ne esiste persino un tipo dedicato ai luoghi storici di Torino, con la Mole all' aroma di gianduiotto!) - va a raccogliere sul campo degli Invincibili e poi impagina. Sotto il disegno del campo c' è infatti scritto, di nuovo con le iniziali maiuscole e con i caratteri di stampa che si usavano ai tempi della "bella scrittura": "Il Filadelfia Mitico Stadio degli Invincibili". La carta è elegante, frastagliata e lievemente beige, tipo partecipazione di matrimonio. Sopra il copribusta trasparente, un adesivo spiega: "Realizzato a mano con creatività artigianale". E lui, Tony Bambino, cioè l' artigiano, racconta: «Sono un tifoso del Toro, ho avuto quest' idea perché il Fila per noi granata è più di una memoria, è una presenza fisica. Così taglio l' erba di persona, con le forbici, la faccio essiccare all' ombra perché non diventi gialla, la trituro, la conservo in contenitori ermetici e infine la uso per i biglietti. L' immagine l' ho tratta da una vecchia fotografia». Non è tutto, perché il cartoncino è anche profumato: «Per via di un' essenza d' erba che acquisto in Provenza, a Grasse, la capitale mondiale dei profumi e delle fragranze. Anche se l' operazione più affascinante è trasformare un pezzo del vecchio Filadelfia in un piccolo oggetto che passa di mano in mano. Gli ultras granata mi incoraggiano: quando il Comune recintò i resti dell' impianto, furono proprio loro a indicarmi un varco nella rete per poter raggiungere ugualmente il prato». Pare di vederlo, Tony, la sera, mentre compie il sacro rito tra le ombre di quello che adesso è un rudere, anche se nel cuore di tanta gente rimane intatto come nei giorni belli. Poi, con la preziosa sporta va in laboratorio ed elabora il suo distillato d' amore.
- MAURIZIO CROSETTI TORINO