mercoledì 5 marzo 2014

05/03/14 - «Due anni e sarà Filadelfia»

L’INTERVISTA
SALVADORI «Lavoriamo con un obiettivo: maggio 2016»
Il presidente della Fondazione: «I tempi non dipendono solo da noi, però entro la fine di quest’anno vogliamo chiudere la fase progettuale»

«Se Fassino e Cairo hanno la possibilità sarebbe bello averli con noi durante il CdA del 19 marzo: sarà una tappa molto importante»
 
STEFANO LANZO
 TORINO. Per trasformare da sogno in realtà la rinascita del Filadelfia entro la fine del 2016 servono due anni di lavoro a testa bassa. Uno dei simboli di tale impegno incessante è Cesare Salvadori, da poco presidente del CdA della Fondazione e prontamente attivo nello sviluppo del processo di ricostruzione. «Ma il merito è di chi ha lavorato prima di me e si è impegnato per il Filadelfia. Solo con il sostegno e il contributo di tutti potremo raggiungere l’obiettivo nelle tempistiche che ci siamo posti».
E quali sarebbero?
«Dipendono da molte circostanze che a volte esulano dalle nostre precise volontà e possibilità di intervento. Noi vogliamo entro la fine dell’anno in corso arrivare alla fine del ciclo della progettazione e chiudere anche con l’assegnazione dei lavori. La realizzazione poi potrà cominciare al termine del 2014 o all’inizio del 2015 e quindi con tempi che verranno indicati con precisione nel bando: daremo una scadenza per il momento è fissato nel 2016».
Con una data che non è soltanto simbolica?
«Tra il 4 maggio 2016 e ottobre, il mese in cui si celebreranno i 90 anni dalla costruzione del Filadelfia: in quella fetta di annata riteniamo ci sia la possibilità di avere l’impianto pronto e da inaugurare. Però noi lavoriamo per maggio 2016: è il nostro target».
Il Torino dunque dovrà stringere i denti altri due anni alla Sisport.
«Sì, ma ci tengo a precisare che il Filadelfia non è soltanto avere due campi di allenamento. E’ molto di più: è la casa dove ritrovarsi, tra le radici più profonde. Il campo è solo una parte: si ricostruirà una struttura che diventerà un centro sportivo importante. Il Filadelfia era il punto di riferimento unico dell’universo granata e deve tornare a esserlo. Il Torino è stato uno dei primi club ad avere qualcosa del genere nella storia del calcio».
Di sicuro la parte che verrà costruita per prima è quella sportiva.
«Certamente. Noi stiamo operando in tre direzioni diverse. E sono tutte priorità. La prima è arrivare a terminare la fase progettuale, dunque a emettere i bandi necessari per giungere a una progettazione da mettere in gara per assegnare i lavori: è l’urgenza primaria. La seconda priorità è liberare i contributi previsti e promessi: da quello del Comune a quello del Torino Fc passando per il mutuo acceso dalla Regione. Sono adempimenti obbligatori: senza quelli non si può neanche pensare a partire. La terza è sensibilizzare la città affinché questo intervento per il Filadelfia trovi le risorse necessarie per la parte aggregativa e culturale. Per quest’ultima fase avremo bisogno di volontari, di strutture di fundraising, di ricerca di sponsorizzazioni: è un lavoro parallelo che stiamo portando avanti per fare in modo che tutte le parti del nuovo Filadelfia possano essere completate insieme».
Cosa succederà il 19 marzo, nel prossimo CdA?
«Sarà insieme al Collegio dei Fondatori, che approverà il bilancio. Sarà un’occasione che, ci auguriamo, verrà accolta non solo da assessori e rappresentanti, ma anche da autorità e presidenza del Torino perché sarà un’occasione per fare il punto della situazione ai massimi livelli».
Ha invitato Fassino e Cairo?
«E’ un auspicio, non un invito. Sarebbe importante e rappresenterebbe un riscontro ulteriore per chi lavora quotidianamente per raggiungere l’obiettivo della ricostruzione. Io l’invito posso rivolgerlo adesso, pubblicamente. Poi dipenderà dagli impegni di ognuno: di sicuro la giornata del 19 sarà nodale per sviluppare le prossime mosse».
Foto: Cesare Salvadori, 72 anni, oro olimpico di scherma a Monaco ’72
__________
 
04/03/14 - Tuttosport
- Due anni e si torna al Fila
 
L’OBIETTIVO
TORINO. I granata non si allenano al Filadelfia da 20 anni, da quando cioè nel settembre 1994 ne venne dichiarata l’inagibilità: preludio alla scellerata demolizione del 1997. Il Torino tornerà ad allenarsi al Filadelfia tra due anni abbondanti, in avvio della stagione 2016-17: è questo l’obiettivo per il quale lavora la Fondazione Filadelfia. Il CdA lavora senza sosta quotidianamente, riunendosi almeno una volta alla settimana per portare avanti i vari tavoli di lavoro. Una partita molto importante per il futuro immediato dell’iter burocratico si avrà mercoledì 19 marzo, quando si riunirà il CdA in concomitanza con il Collegio dei Fondatori: l’argomento più caldo verterà sulla questione riguardante la società che andrà a rivestire il ruolo di stazione appaltante. Cioè quella che si occuperà delle varie fasi progettuali: pubblicazione del bando di gara, direzione dei lavori, stipula dei contratti e tutte le questioni tecniche inerenti. Si va verso l’assegnazione del compito alla società di committenza regionale del Piemonte: società di capitali interamente partecipata dalla Regione Piemonte che ha l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica e di ottimizzare le procedure di scelta degli appaltatori pubblici nelle materie di interesse regionale, in particolare nei settori delle infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni e sanità.
S.L.