martedì 30 ottobre 2012

30/10/12 - Nuova nomina Cambia il CdA del Filadelfia

LA RIUNIONE DEI FONDATORI
 
Al posto del dimissionario Montiglio ora c’è l’avvocato Voltolini come rappresentante dei tifosi. Mostrato ai componenti della Fondazione lo studio di fattibilità: serviranno correzioni
Marco Bonetto
TORINO. Si era dato conto nelle scorse settimane della decisione del Coordinamento dei Toro Club di sciogliersi, in polemica - oltreché con Cairo - con la parte predominante del tifo in Maratona. Successivamente erano arrivate al tavolo della Fondazione Filadelfia le dimissioni di Marco Montiglio : anima appunto del Coordinamento. Insieme a Domenico Beccaria dell’associazione Memoria storica granata, Montiglio era uno dei due rappresentanti dei tifosi all’interno del CdA della Fondazione stessa. Da ieri il vuoto è tornato a essere colmato e nel modo migliore, cioè attraverso la nomina di un altro rappresentante dei tifosi, lasciando invariate le altre “quote” nel CdA (di cui fanno parte anche i rappresentanti del Comune, della Regione e ovviamente del Torino). Non cambiano dunque i rapporti di forza e la tifoseria continua ad avere due rappresentanti motivati e ricchi di esperienza sulla vicenda del Fila. Al posto di Montiglio è stato nominato l’avvocato Andrea Voltolini , noto nel mondo della tifoseria anche per l’assistenza legale data a molti cuori granata in difficoltà. Nell’ambito della riunione del Collegio dei fondatori della Fondazione Filadelfia, sempre ieri, tecnici e architetti del Comune hanno anche presentato a tutti i componenti della Fondazione lo studio di fattibilità per la creazione di un centro sportivo (nuova visione dei disegni, dunque, dopo l’esposizione di questo progetto in embrione, nel recente passato, al gruppo ristretto dei componenti del CdA). E’ emerso che qualche correzione andrà fatta, relativamente alla gestione degli spazi. Come noto, lo studio di fattibilità preparato da architetti e commercialisti del Comune (il progetto in nuce e i costi, in ballo 10 milioni) servirà da modello di riferimento per il bando internazionale che verrà lanciato nel 2013 per la realizzazione del progetto definitivo.
Foto: Dal 1997 il Filadelfia è ridotto a un cumulo di ruderi (LaPresse)

23/10/12 - Delibera 2012 / 05467/010 - FONDAZIONE STADIO FILADELFIA. MODIFICA DELLO STATUTO

... AL FINE DI CONSENTIRE LA DEFINIZIONE DELL'ITER DI RICONOSCIMENTO GIURIDICO. APPROVAZIONE.

VDG Servizi Amministrativi
 2012 05467/010

Direzione Sport e Tempo Libero
Servizio Sport
FE
4

CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
23 ottobre 2012

Convocata la Giunta presieduta dal Vicesindaco Tommaso DEALESSANDRI, sono presenti gli Assessori:
Ilda CURTI
Stefano GALLO
Gianguido PASSONI
Mariagrazia PELLERINO
Mariacristina SPINOSA
Giuliana TEDESCO
Elide TISI

Assenti per giustificati motivi, oltre il Sindaco Piero Franco Rodolfo FASSINO, gli Assessori: Maurizio BRACCIALARGHE - Enzo LAVOLTA - Claudio LUBATTI.
Con l’assistenza del Segretario Generale Mauro PENASSO.

OGGETTO: FONDAZIONE STADIO FILADELFIA. MODIFICA DELLO STATUTO AL FINE DI CONSENTIRE LA DEFINIZIONE DELL'ITER DI RICONOSCIMENTO GIURIDICO. APPROVAZIONE.

Proposta del Vicesindaco e dell’Assessore Gallo.

Con deliberazione del Consiglio Comunale del 25 febbraio 2008 (mecc. 0800130/10) esecutiva dal 10 marzo 2008, la Città ha approvato la costituzione della “Fondazione Stadio Filadelfia” avente come obiettivo la ricostruzione e la successiva gestione dello storico stadio Filadelfia; con detto provvedimento veniva inoltre approvata la relativa bozza di Statuto.
Oltre alla Città che ha partecipato alla Fondazione in qualità di Socio Fondatore promotore, sono Soci fondatori ed hanno sottoscritto l’atto costitutivo la Società Torino F.C. S.p.A. e varie Associazioni di tifosi, oltre alla Regione Piemonte. La forma giuridica prescelta, la Fondazione di partecipazione, permetterà di accogliere, anche successivamente alla sua costituzione, altri soggetti giuridici che ne condividano finalità ed obiettivi.
Con la sopraccitata deliberazione è stato previsto l’impegno della Città a conferire, in quanto socio fondatore, al patrimonio indisponibile della costituenda Fondazione, il diritto di superficie sull’area compresa tra le vie Tunisi, Spano, Giordano Bruno e Filadelfia, rinviandone la costituzione a successivo provvedimento consiliare. In particolare l’articolo 4 dello Statuto avente ad oggetto il patrimonio della Fondazione, stabilisce che esso è composto, tra l’altro, dal “....fondo di dotazione indisponibile conferito in sede d’atto costitutivo e specificamente il diritto di superficie sull’area dello Stadio Filadelfia....., nonché le strutture che sulla stessa verranno edificate”.
Con il provvedimento deliberativo (mecc. 1100591/131) del Consiglio Comunale del 24 febbraio 2011, esecutivo dal 12 marzo 2011, si è provveduto al conferimento del diritto di superficie novantanovennale sull’area dello Stadio Filadelfia, così come sopra definita alla “Fondazione Stadio Filadelfia”, quale apporto della Città di Torino al Fondo di dotazione indisponibile della stessa.
Visti gli articoli 3 bis, punto 3 e 16, punto 2, della bozza di Statuto approvata con la citata deliberazione (mecc. 0800130/10), con la suddetta deliberazione (mecc. 1100591/131) si è, altresì, ritenuto opportuno definire in 18 mesi il tempo occorrente alla Fondazione, a far data dalla costituzione, per il reperimento dei fondi occorrenti per la ristrutturazione e gestione dello Stadio Filadelfia e l’avviamento delle conseguenti procedure ad evidenza pubblica a ciò finalizzate.
Tenuto conto che con deliberazione del Consiglio Comunale (mecc. 1008823/064), approvata il 31 gennaio 2011, esecutiva dal 14 febbraio 2011, sono state approvate le linee di indirizzo per l'adeguamento alle nuove norme introdotte dalla Legge 30 luglio 2010 n. 122 in materia di partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni e di altri organismi pubblici al fine di ridurre i costi degli apparati politici ed amministrativi;
Visto che in particolare, le disposizioni di cui all’art. 6 comma 5, relative alla riduzione del numero dei componenti degli organi collegiali, in misura di 5 per i componenti gli organi amministrativi e di 3 per il collegio dei revisori.
In data 3 ottobre 2011, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Stadio Filadelfia prima e il Collegio dei Fondatori poi hanno deliberato la modifica di alcuni articoli dello Statuto, in particolare degli artt. 3 bis punto 3; art. 6 punto 6; art 9 bis punto 3; art 10 punto 1; art 13 punto 2 e art. 16 punto 2.
Tali modifiche (la ridefinizione in 18 mesi del tempo occorrente alla Fondazione per il reperimento delle risorse per la ristrutturazione dello Stadio; la riduzione del numero dei componenti del comitato ad un massimo di 5, con determinazione del numero da parte del Collegio dei Fondatori; l’eliminazione dei membri supplenti in seno al Collegio dei Revisori dei Conti) sono state approvate con provvedimento deliberativo della Giunta Comunale del 25 ottobre 2011 (mecc. 1105788/010) esecutivo dall’ 8 novembre 2011.
Infine, con nota prot. 35364 del 30 agosto 2012, la Regione Piemonte ha suggerito la modifica dell’art. 16 – Estinzione della Fondazione con l’indicazione del quorum dei tre quarti dei componenti del collegio.
In data 1° ottobre 2012, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Stadio Filadelfia, accogliendo il suggerimento della Regione Piemonte, ha deliberato la modifica dell’art. 16 comma 1 dello Statuto (all. 1 – n. ). I restanti capoversi dell’art. 16 dello Statuto della Fondazione permangono pertanto inalterati.
Il Collegio dei Fondatori, nella stessa data, ne ha preso atto e ha precisato che occorre altresì procedere alla modifica dell’art. 9 comma 6 al fine di armonizzare il disposto statutario (all. 1 – n. ).
Considerato che le modifiche proposte e da recepire con il presente provvedimento sono finalizzate ad adeguare lo Statuto della Fondazione Stadio Filadelfia ai fini di consentire la definizione dell’iter di riconoscimento giuridico, si ritiene necessario approvare il nuovo testo dello Statuto (all. 2 – n. ) ed autorizzare il Sindaco o suo delegato a sottoscrivere l’atto pubblico di modifica statutaria, con facoltà di apportare eventuali modificazioni non sostanziali.
.
Tutto ciò premesso,


LA GIUNTA COMUNALE
Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai sensi dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli organi di governo che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del Sindaco o degli organi di decentramento;
Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;
Con voti unanimi espressi in forma palese;


D E L I B E R A
1) di approvare, per le motivazioni esposte in narrativa e che qui integralmente si richiamano, il nuovo testo dello Statuto della “Fondazione Stadio Filadelfia”, con sede in Torino, Via Filadelfia n. 36, allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale;
2) di autorizzare il Sindaco o suo delegato a sottoscrivere l’atto pubblico di modifica statutaria, con facoltà di apportare eventuali modificazioni non sostanziali;
3) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 .

Il Vicesindaco
Tommaso Dealessandri


L’Assessore ai Servizi Civici, Sistemi Informativi
Sport e Tempo Libero
Stefano Gallo


Si esprime parere favorevole sulla regolarità tecnica.
Il Dirigente
Servizio Sport
Sergio Enrietto

Il Dirigente
Servizio No Profit e Vigilanza Cimiteri
Elisabetta Bove


Si esprime parere favorevole sulla regolarità contabile.
p. il V.D.G. Finanza e Tributi
il Dirigente Delegato
Anna Tornoni


In originale firmato:
IL VICESINDACO IL SEGRETARIO GENERALE
Tommaso Dealessandri Mauro Penasso

___________________________________________________________________________
La presente deliberazione è pubblicata all'Albo Pretorio del Comune, ai sensi dell'art. 124, 1° comma, del D.Lgs. 18.8.2000 n. 267 (Testo Unico Leggi sull'Ordinamento degli EE.LL.), dal 27 ottobre 2012.
 

 
 
 

sabato 20 ottobre 2012

20/10/12 - Il nuovo Filadelfia costa 10 milioni

Due campi, sede, museo, 4 mila posti: ecco il piano
C’è lo studio di fattibilità: il tempio di Mazzola può rinascere come centro sportivo entro il 2015


MARCO BONETTO
 TORINO. Il costo complessivo balla intorno ai 10 milioni. Due campi con misure regolamentari, uno più grande e il secondo più piccolo, com’era nel vecchio Fila quando il tempio di Valentino Mazzola smise di ospitare gare di campionato e fu trasformato in un centro sportivo. Tribuna centrale da 2 mila posti, più altri 2 mila dispiegati su gradoni destinati ad allungarsi sugli altri 3 lati del campo principale. Mantenimento dei ruderi più importanti: i due monconi di curva su via Filadelfia e via Spano, la stele all’ingresso, il muretto-biglietteria con le antiche scritte. Il tutto, realizzando anche la sede del club, il nuovo museo e il granata store . E’ lo studio di fattibilità che la commissione di architetti e commercialisti, coordinata dal segretario della Fondazione Filadelfia e vicedirettore generale del Comune, Giuseppe Ferrari , ha presentato ai membri del CdA della Fondazione stessa. Disegni, tavole e lunghe, articolate spiegazioni. E poi quella previsione benaugurante: perché questo progetto preliminare in embrione, chiamiamolo così, destinato a indirizzare la rotta nelle scelte dei progettisti quando nel 2013 verrà lanciato il bando per la stesura e la scelta di un progetto definitivo, esecutivo, questo progetto preliminare in embrione - si diceva - si porta appresso una valutazione dei costi del tutto realistica. Il nuovo centro è realizzabile, assolutamente: e Comune e Regione hanno già preso impegni per un totale complessivo di 7 milioni di finanziamenti (quelli in capo a Cota , peraltro, saranno da trasformare in legge regionale a breve, come da intese). Il Toro, sulla carta, dovrebbe mettere ciò che manca. Fatto salvo l’intervento di sponsor, in aggiunta.
IL TORO CI STA Le prime indiscrezioni che arrivano dall’assessorato allo Sport di Torino, dove si è svolta questa riunione sicuramente importante, foriera di sviluppi (il 29 ottobre lo studio di fattibilità verrà illustrato anche al Collegio dei fondatori della Fondazione), pongono in evidenza pure la soddisfazione del dirigente di Cairo deputato a seguire la vicenda, il consigliere Ferrauto : sorrisi e apprezzamenti. Così come rilievi costruttivi sono stati espressi dal rappresentante della Regione, il consigliere Vignale . Architetti e commercialisti avevano il compito di tradurre i migliori progetti del concorso di idee (dai costi inavvicinabili, fino a 25 milioni) in uno studio di partenza che rispondesse alle necessità del Torino. E alle esigenze della Fondazione: rispetto della storia del luogo, impatto sulla zona, fruibilità... Il tutto, con un obiettivo: la costruzione nel 2014, superato l’iter amministrativo e burocratico il prossimo anno, così da realizzare il centro sportivo entro i primi mesi del 2015, al più tardi. C’è chi ha sollevato - come Beccaria della Memoria storica e del museo granata di villa Claretta - il problema degli spazi dedicati all’esposizione dei cimeli di oltre 100 anni di vita, giudicati troppo ridotti. Ma tutto è ancora migliorabile. Ferrauto si è portato via copie da mostrare a Cairo a Milano: oltreché per ricontrollare le misure previste per gli spogliatoi, la palestra, la sala medica e via di seguito. Gli architetti hanno anche immaginato l’edificazione di una piazzetta con arretramento dell’ingresso e piloni dedicati ai giocatori del Grande Torino lungo l’area del vecchio cortile. E l’area commerciale di 4 mila metri quadrati? Su due livelli, in teoria (l’impatto a raso è sulla metà della metratura, lato via Bruno). La commissione ha scorporato l’area, lasciando libera la mano della Fondazione per affrontare in un secondo tempo l’argomento, non prioritario e decisivo per la rinascita del Fila. E i parcheggi? Al posto dell’area commerciale, volendo (50 verranno realizzati sotto il vecchio cortile, ma solo per le esigenze del Torino).
Foto: Le curve storiche del Filadelfia saranno restaurate e conservate (Studio 4)

venerdì 19 ottobre 2012

19/10/12 - Filadelfia Oggi summit per i progetti

IN ASSESSORATO
ELISA GENESIO
TORINO. Era l’estate del 1997 quando il Filadelfia venne raso al suolo: tra lungaggini burocratiche, errori, promesse e chiacchiere sono passati 15 anni. Quindici anni in cui il Fila è stato lasciato a se stesso o quasi, se non fosse stato per un gruppo di tifosi che per amore hanno cercato quantomeno di mantenerne il decoro. Ed è solo dal febbraio 2008 [ ndr: 2011 ] , grazie alla nascita della Fondazione Stadio Filadelfia, che il processo di ricostruzione di uno dei simboli della storia del Torino Calcio, luogo di crescita e formazione per tante generazioni di calciatori e ritrovo dei tifosi, sta andando avanti. Magari lentamente, ma costantemente. E oggi si aggiunge un altro mattoncino alla lunga strada che si spera porti presto alla sua ricostruzione. Alle 14.30, presso la sala dell’Assessorato allo Sport di corso Ferrucci a Torino, nell’ambito della riunione del CdA, il consiglio della Fondazione Stadio Filadelfia incontrerà la commissione tecnica incaricata del downsizing, ovvero del ridimensionamento dei tre progetti vincitori del “Concorso d’Idee” indetto dalla Fondazione stessa. Questo downsizing servirà a studiare per ognuna delle tre idee una soluzione sostenibile rispondente alla gestibilità del piano e soprattutto alla necessità di rientrare nel limite di 15 milioni di euro stabilito per la ricostruzione dell’impianto. Già, perché i progetti presentati sono stupendi, ma un po’ onerosi (si aggirano intorno ai 20 milioni di euro). E come ribadisce lo stesso Consiglio, la Fondazione può vantare promesse di finanziamenti dal Comune di Torino (3,5 milioni per il momento non ancora versati ma messi a bilancio) e dalla Regione Piemonte, che ha garantito l’accensione di un mutuo che coprirà con proprie risorse fino alla stessa cifra del Municipio, 3,5 milioni. Ciò che manca dovrebbe arrivare dal Torino. Mentre si cerca di risolvere la questione economica, che al momento pare la più spinosa, la questione tecnica sta facendo passi avanti. I risultati del downsizing dovrebbero arrivare sulla scrivania del Consiglio entro il 29 ottobre, dopodiché il Collegio dei Fondatori e il Consiglio della Fondazione procederanno alla scelta della proposta migliore e al lancio del bando per il progetto definivo. Entro fine anno, o al più tardi all’inizio del 2013, ci sarà un progetto su cui ragionare in maniera univoca. Con la speranza che siano pronti anche i fondi necessari per realizzarlo.

mercoledì 17 ottobre 2012

17/10/1926 - Inaugurazione Stadio Filadelfia


 
oggi il FILA compie 86 anni...dopodomani ci sarà un CdA in cui cercheremo di dare un termine a questa situazione. intanto, TANTI AUGURI FILA!!!


 

 
"PILLOLE" di STORIA GRANATA. È successo il 17 ottobre. (di Sandro Bertolino)
Torino 17 ottobre 1926. INAUGURAZIONE del “TEMPIO”: lo Stadio FILADELFIA.
3° Giornata del Campionato 1926/27: TORINO - FORTITUDO ROMA 4-0. Reti: 70’ e 75’ Rossetti, 80’ e 83’ Libonatti. Formazioni; TORINO: Bosia; Balacics, Martin II; Janni, Colombari, Aliberti; Carrera, Baloncieri, Libonatti, Rossetti, Franzoni. Allenatore: Peter Farmer. FORTITUDO ROMA: Vittori; Montanari, Cobyons; Ghisi II, *Ferraris IV, Scocco; Puerari, Bianchi I, Boros, Cappa, Sbrana. Allenatore: “Fra” Porfinio Cipriani. Arbitro: Trezzi (Milano). *Attilio Ferraris IV (Roma 26/03/1904), fu scoperto proprio dal “FRATE” ALLENATORE, Don CIPRIANI che, oltre ad allenatore, era anche il Presidente della Fortitudo Roma. Nel 1927 passa alla ROMA dove in 7 Campionati disputa 210 partite, 3 reti. Gioca poi due stagioni nella LAZIO, due nel BARI per ritornare alla ROMA nel 1938 e concludere la carriera nel 1939/40 nel CATANIA in Serie B. Fu il Primo Giocatore della ROMA a vestire la MAGLIA DELLA NAZIONALE. Vinse la MEDAGLIA DI BRONZO alle OLIMPIADI di Amsterdam e si laureò CAMPIONE DEL MONDO giocando da laterale destro. Entrò da titolare nella ripetizione della Gara ITALIA - SPAGNA, in sostituzione di PIZZIOLO e giocò anche la Semifinale: ITALIA - AUSTRIA 1-0 e la FINALISSIMA: ITALIA - CECOSLOVACCHIA 2-1. ATTILIO FERRARIS IV, muore prematuramente (a soli 43 anni) l’8 maggio 1947, mentre disputava una partita tra “Vecchie Glorie”. La sua salma tumulata nel cimitero di VERANO Brianza e sulla lapide c’è scritto: ATTILIO FERRARIS - CAMPIONE DEL MONDO. 
 

 

lunedì 15 ottobre 2012

15/10/1967 - 15/10/2012... Ciao GIGI

... 45° anniversario dalla Sua scomparsa  :-(











 



Dedicato a...Gigi Meroni
 
GIGI MERONI*

Che dire di te,
quando anche il tempo
si è fermato nel tuo nome.


Pneumatici color ballila,
solcano le strade del ricordo,
occhiali scuri
celano dolcezza,
diverso per essere simile
urli il silenzio dell’anima,
scomodo per un mondo falso.


La giostra dell’amore,
una luce nel cuore di Cristiana
autoscontri di dolcezza
nel luna park del suo sguardo.


Una tela lunga una vita,
pennellate e cross
per dipingere l’impossibile,
abiti inediti indossano la tua fantasia….
In una sera di mezzo ottobre
il sorriso si stinse nel tramonto,
presto… troppo presto


Che dire di noi,
con il pennello dell’affetto
dipingiamo tele mai dipinte
per te
lariano dal cuore granata,
giocoliere di un attimo…
Gigi..
Gigi Meroni.


Ermanno Eandi

http://www.eandiermanno.it/gigi-meroni.html
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 

Gigi sempre nei nostri cuori!
45 anni fa in un rocambolesco, drammatico incidente stradale in corso Re Umberto moriva Gigi Meroni, la Farfalla Granata. Il suo talento, il suo estro e la sua personalità unica restano ancora oggi ben vivi e impressi nella testa e nel cuore di tutti i tifosi del Torino.
Noi, oggi, vogliamo ricordarlo anche così.  [ http://www.youtube.com/watch?v=NdQ9n7RoVTw ]
Per gentile concessione di Tuttosport pubblichiamo la pagina 3 del quotidiano andato in edicola martedì 17 ottobre 1967.
Clicca qui per leggerlo! [ http://www.torinofc.it/images/04_11_08/meroni.pdf ]

http://www.torinofc.it/content/view/10880/61/


In ricordo della Farfalla Granata     
http://www.torinofc.it/content/view/10882/61/

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Poesia e tragedia: la vita della farfalla
Calciatore-artista. Beatle italiano. Esteta. Bohemien. Ye-ye.
Impossibile imbrigliare Gigi Meroni in unica definizione. Impossibile portare dentro schemi precisi un personaggio così multiforme, per molti eroe omerico moderno di fama e destino controversi, che affascina e sbigottisce. Mai ci erano riusciti, durante il suo breve arco di vita, in campo e fuori, allenatori, compagni e critica. Solo una riduzione possibile: inquadrarlo in un periodo storico e farne interprete, seppur originalissimo.
Prima di lui, gli anni cinquanta di Marylin Monroe, la rivoluzione dei linguaggi del fascino sessuale come detonatore per la deflagrazione dei conformismi nel decennio successivo. Dopo, il mito di Che Guevara, la rivolta giovanile e le ideologie collettiviste del 68. Nel mezzo, la breve carriera di Gigi Meroni e le spinte di libertà individuale dei primi anni sessanta.
'Lei è di un'altra generazione e, forse, non può capirmi; io faccio così non per esibizionismo, ma perché sono così; perché anelo alla libertà assoluta e questi capelli, questa barba sono uno dei segni di libertà. Può darsi che un giorno cambierò quando la mia libertà sarà un'altra'. Parole di Gigi Meroni in risposta a un giornalista che lo incalza su presunte manie esibizioniste.
È questo Luigi Meroni, nato a Como il 24 febbraio del 1943, un ribelle atipico pure di natali, non il ghetto a far da scenario ma la tranquilla città di provincia. Qui, orfano di padre in tenerissima età, vive un'infanzia umile, resa dignitosa dai sacrifici della madre, a cui riserva un atteggiamento truffaldino ma sempre ubbidiente che sarà costante nei seguenti rapporti con gli allenatori.
Poca voglia di scuola, cresce 'a pane e pallone' nel cortile sotto casa e nel campetto dell'oratorio, superficie polverosa interrata, muretti di pietra a delimitare il campo e farsi complici di furbesche e precise triangolazioni dei più estrosi, solitamente 'innamorati' a tal punto della palla da preferire il duetto sicuro col muro, improbabile amante, a quello pericoloso del compagno a cui gelosamente si nega il passaggio: leggenda vuole abbia origine in questo posto il suo modo anarchico di aleggiare sulle fasce del campo.
Il ragazzo mingherlino inizia a farsi notare nelle giovanili del Como, arriva la chiamata dell'Inter ma la madre è irremovibile: troppa apprensione le avrebbero causato i viaggi settimanali per Milano, solo in treno, del figlio.
Non se ne fa nulla e il giovane Luigino inizia a lavorare come disegnatore di tessuti e cravatte: quel suo particolare modo di vestire degli anni successivi, per molti scandaloso, per altri bizzarro, per lui solo suo, troverà spunto in competenze e idee di questi tempi.
Appena maggiorenne esordisce col Como in serie B; un anno dopo, nell'estate del 62, viene acquistato dal Genoa.
È un continuo crescendo a caratterizzare poi la sua vita. Cresce il suo valore in campo, la sua valutazione economica fuori, diviene inarrestabile l'ascesa del personaggio e con questa la portata delle critiche. Non c?è atteggiamento del ragazzo che non faccia rumore.
Nel 1964 passa al Torino per una cifra mai pagata per un ventenne; con la maglia granata si consacra, amatissimo dal suo pubblico che per scongiurarne la partenza verso i rivali della Juventus scende in piazza e minaccia rivolte: afferma il giornalista Ormezzano che 'il polso della città batteva troppo' e così l'Avvocato Agnelli, patron della Juventus, rinuncia all'acquisto.
Il 15 Ottobre 67, al rientro a casa dopo una partita di campionato, muore investito. Dopo Superga, una nuova tragedia si abbatte sul popolo granata.
Alcuni particolari consegnano gli ultimi istanti di vita della farfalla granata alla storia e le danno il sapore dolce-amaro della favola: alla guida dell'auto che lo investe c?è Attilio Romero, giovane che Gigi ha come idolo, e che sarebbe divenuto poi presidente del Torino. La domenica successiva il Toro sfodera una prestazione maiuscola, tre reti di Combin, suo grande amico, inarrestabile nonostante la febbre; l'ultima rete è per tutti segnata non da un giocatore ma da una maglia, il numero 7 di Meroni. E da quel maledetto 15 ottobre, ogni qualvolta il Toro giochi in questa data non c?è altro risultato che la vittoria, omaggio alla figura di Luigi Meroni.
Questo il ricordo del giornalista Luigi Gianoli sulle pagine della Gazzetta dello Sport del 17 ottobre 1967: 'sia stato, pur così apparentemente truccato ed estroso, l'eroe nuovo, nuovo perché disinteressato e privo di invidia [..] uomo laconico e intelligente, ben diverso dagli abatini o dagli impiegati standardizzati del calcio moderno'.



http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/gigi-meroni/679/default.aspx

 

14/10/12 - Beretta: «Aiutare il Fila a rinascere? Fuori il progetto»

«PURTROPPO SE NE PARLA DA QUANDO ERA ANCORA IN PIEDI QUELLO VECCHIO...»
Il Torino in A ha riportato entusiasmo nei tifosi. Che aspettano la salvezza e l’inizio della ricostruzione del Filadelfia. Ha mai pensato a una collaborazione fattiva al progetto di rinascita dello stadio?
«Di questo progetto se ne parla da 20 anni, da quando era ancora mezzo in piedi. Il vero problema è stato la politica. Deve prendere in mano questa situazione che è un problema morale per la città. Ora la politica è distratta da mille altre cose. Non si può risolvere solo col Torino o un altro privato. Ha ragione Cairo quando chiede impegni precisi agli interlocutori nelle sedi appropriate. Spero che la Fondazione riesca a dare messaggi sempre più forti. Io potrei essere disponibile a vedere ed esaminare le proposte concrete che possono arrivare e non potranno prescindere dalla volontà precisa, chiara e forte della politica piemontese e torinese».
........

domenica 14 ottobre 2012

11/10/12 - Sbriglio: ''Non c'è stata parità di trattamento tra Juventus e Torino"

''Sull'Olimpico bisogna sbloccare la questione ipoteche, sul Fila si procede a rilento ma intravedo l'arrivo''

Proprio ieri ha depositato un'interpellanza in Consiglio Comunale a Torino sulla questione delle ipoteche dell'olimpico, tematica da molti sottovalutata ma strettamente connessa all'appetibilità degli investimenti nell'area dello Stadio: è l'Avvocato Giuseppe Sbriglio, ex Presidente della Fondazione Filadelfia, in qualità di Assessore allo Sport della giunta Chiamparino, ed ora capogruppo dell'IDV a Palazzo di Città. TN l'ha sentito per sentire il suo punto di vista sulla situazione della ricostruzione del Filadelfia, ma non solo.

Avvocato, sa dirci, dal suo punto di vista, a che punto siamo con l'iter della ricostruzione del Filadelfia?

Possiamo dire a buon punto, i progetti sono stati presentati e direi che a questo punto mancano solo gli ultimi dettagli economici: Comune di Torino e Regione hanno già stanziato i fondi, mentre attendiamo di comprendere quale sarà il contributo del Torino e delle Fondazioni bancarie, che seppure siano impossibilitate per clausola statutaria ad investire sullo sport potrebbero comunque finanziare gli aspetti culturali correlati. Bisogna, però, fare qualche considerazione. Io ho avuto l'onore di essere Presidente della Fondazione, e negli anni in cui l'ho presieduta mi sono battuto innanzitutto per risolvere la questione più importante di tutte, il punto di partenza fondamentale, ossia le ipoteche che gravavano sull'area. Dopo mesi di trattativa con l'Agenzia delle Entrate siamo riusciti a raggiungere una soluzione transattiva, a quel punto pensavo che le cose potessero procedere speditamente. Purtroppo, però, una volta rimesso il mio incarico (avevo specificato che sarebbe stato soltanto pro tempore), con l'insediamento della giunta Fassino, ho notato che le cose sono andate a rilento.

A cosa addebita questa situazione?

Io avevo proposto al nuovo Sindaco di mettere a capo della Fondazione una figura rappresentativa del Torino, che avesse un trascorso importante nella storia granata e un legame forte con la tifoseria. Uno alla Pulici, o alla Don Aldo Rabino, per intenderci. Fassino non ha dato molto peso alla mia proposta e ha scelto Luigi Chiabrera, che, a parte fare parte del suo comitato elettorale, non aveva particolari meriti né particolari competenze a riguardo, ed anzi ha rallentato tutta la procedura, facendo passare mesi senza attivarsi per risolvere il nodo del riconoscimento della personalità giuridica della Fondazione, sostanzialmente nascondendo la polvere sotto il tappeto.

Ed ora che anche quel problema è stato risolto cosa dobbiamo aspettarci?

Ormai il treno, pur con qualche ritardo addebitabile al capo-treno, è lanciato e prima o poi arriverà a destinazione, di questo ne sono sicuro. Restano da risolvere dettagli su quella che sarà la gestione effettiva della struttura, e questo è un tema che si ricollega anche al problema dell'Olimpico.

Può spiegarci bene in cosa consiste la situazione dell'Olimpico sulla quale ha depositato proprio ieri un'interpellanza?

Sull'Olimpico gravano due questioni importanti. La prima è che la struttura, di proprietà del Comune di Torino, è costata 40 milioni di Euro e tuttora Palazzo di Città paga circa un milione di Euro l'anno di mutuo, ricavandone dal Torino FC soltanto 250mila, a fronte di una gestione complessiva della struttura che ha un prezzo di 500mila Euro l'anno. E' chiaro, insomma, che il Comune con lo Stadio Olimpico ci rimette parecchio ogni anno e che sarebbe una scelta migliore affidare l'impianto a dei privati, ma questo, allo stato attuale, non sarebbe possibile. La seconda questione, infatti, riguarda le ipoteche che ancora gravano anche sull'area dell'Olimpico, che impediscono a qualsiasi soggetto privato, in primis al Torino, di valutare la possibilità di rilevarne la proprietà. Lei la comprerebbe una casa gravata da ipoteca? Ovviamente no, ed è il ragionamento che farebbe chiunque. Ecco la ragione per cui non è più tollerabile l'immobilismo di questa giunta sul tema, finché ero in carica come Assessore dello Sport mi sono concentrato soprattutto sull'area del Filadelfia, ed avendo raggiunto già con non poco impegno una transazione per le ipoteche che vi gravavano ho preferito non forzare la mano sull'Agenzia delle Entrate, coinvolgendo anche l'Olimpico. Appena abbiamo risolta la questione del Fila ho dato mandato all'Avvocatura di occuparsi delle ipoteche che gravano sullo Stadio ma il mio mandato è scaduto e nessuno ne ha più fatto nulla, ogni volta che chiedo informazioni mi dicono che è tutto fermo. Ora, invece, è giunto il momento, perché un Olimpico senza ipoteche potrebbe essere un investimento ghiotto anche per il Torino.

Lei sa, in tal caso, se la Società sarebbe interessata ad un investimento simile?

Glielo dico sinceramente, la soluzione migliore per il Comune e, secondo me, anche per la Società sarebbe indubbiamente una gestione perlomeno trentennale da parte del Torino FC del Filadelfia, nonché l'acquisto dello Stadio Olimpico. Il Comune vorrebbe che a Torino ci fossero due distinti stadi, entrambi di proprietà delle rispettive Società perché, come le ho detto, la gestione è troppo costosa per le casse della città. Noi dobbiamo mettere chiunque sia a capo del Torino, non solo Cairo ma anche chi, magari in futuro, potrebbe rilevarne la proprietà, nelle condizioni di poter almeno valutare come opportuno questo investimento.

Sappiamo che lei ha di recente espresso le sue vive perplessità anche su quella che interpreta come una "diversità di trattamento" da parte del Comune sulla gestione dell'area Continassa, destinata alla "Cittadella della Juventus", può dirci qualcosa a riguardo?

Certo! Io ho sempre visto positivamente l'investimento effettuato dalla Juventus sull'area del Continassa, una zona effettivamente degradata che è stata oggettivamente riqualificata da parte dei bianconeri, ma quando ero Assessore mi sono interessato anche della zona della nota Arena Rock, quell'area costata al Comune 4 milioni di Euro e mai effettivamente utilizzata, per la quale ho previsto un bando di concorso affinché qualcuno la prendesse e ne facesse qualcosa. Ai tempi, una società se l'è regolarmente aggiudicata, ed ha avviato (anzi, ormai praticamente concluso) i lavori per la costruzione di un kartodromo, una struttura che mi è parsa subito interessante poiché a Torino non c'è niente di simile. Si trattava di una procedura ad evidenza pubblica, alla quale la stessa Juventus avrebbe potuto partecipare ed aggiudicarsi l'area per farci ciò che voleva, ma la Società di Agnelli all'epoca non era intenzionata all'investimento, salvo poi cambiare idea di recente ed iniziare a fare pressioni sull'attuale giunta affinché gli concedesse l'intera area circostante lo Stadio, Arena Rock e Macello compresi.

Come si sta comportando il Comune a riguardo?

Questa è la nota dolente, la giunta Fassino è addirittura arrivata ad immaginare la possibilità di espropriare l'area sulla quale la Società che si è aggiudicata il bando ha pressoché terminato i lavori per il kartodromo, ma una soluzione di questo genere è ipotizzabile soltanto per casi specifici di "pubblica utilità", ed a mio parere è inaccettabile che si intendano come "pubblica utilità" gli interessi di una Società calcistica privata come la Juventus, soprattutto perché allora, il giorno in cui, magari, il Torino avesse altrettanto denaro da investire, gli si dovrebbe concedere, per parità di trattamento, magari l'espropriazione di un'area pubblica quale Parco Rignon... mi sembra un'assurdità. Il Comune di Torino deve garantire parità di trattamento e su questo non possiamo transigere.

Comprenderà, insomma, lo sconforto di molti tifosi granata...

Lo comprendo, ed è chiaro che anch'io, da tifoso, a volte vorrei che fosse tutto semplice anche per il Torino. Ma sono sicuro che, pur con tutte queste difficoltà, siamo sulla strada giusta e presto vedremo la fine, soprattutto per il Filadelfia.


Intervista di Diego Fornero (Twitter: @diegofornero)

http://www.toronews.net/?action=article&ID=29851

domenica 7 ottobre 2012

07/10/12 - Olimpico e Filadelfia Ipoteche e politica

Cairo e Cellino sono accomunati dai problemi con gli stadi
 
TORINO. La questione stadi a Torino è uno dei problemi rimasti irrisolti nell’era Cairo. E pure un motivo di tensione con la tifoseria, estremamente sensibile riguardo l’argomento. C’è di mezzo il Filadelfia, chiaramente: la casa granata abbattuta nel 1997 e tutt’ora discarica a cielo aperto. Uno scandalo che ha tanti padri, non soltanto il Torino fallito e quello che ne ha raccolto l’eredità. Una vergogna alla quale adesso si cerca di porre rimedio, con il lavoro di una nuova Fondazione. Se il processo per il Filadelfia, con imperdonabile lentezza, si è finalmente innestato, decisamente più in alto mare è la situazione collegata allo stadio Olimpico, l’ex Comunale. Uscita di scena la Juventus, che possiede uno stadio di proprietà con il robusto sostegno del Comune di Torino, quella struttura sarebbe dovuta diventare unicamente del club di Cairo, a uso e consumo granata. Così è, però soltanto in parte. Perché l’accordo tra Torino Fc e Municipio è sempre lo stesso: affitto, da rinnovare anno dopo anno. Dello stadio di proprietà non se ne parla nemmeno. Anche perché attorno all’Olimpico aleggiano problematiche ormai incrostatesi negli anni e non risolvibile dalla sera alla mattina.
NAVIGARE A VISTA La mannaia che danza sopra la testa dell’ex Comunale è di 38 milioni di euro: la cifra dell’ipoteca che dal 2006 pende sull’area dell’impianto torinese. Mentre le ipoteche del Filadelfia sono state tolte nell’ultimo mandato di Chiamparino (sotto l’assessorato allo sport di Giuseppe Sbriglio), per l’Olimpico non è stata ancora avviata la macchina, che parte dall’avvocatura comunale per poi arrivare fino all’Agenzia delle Entrate. Un disagio non soltanto formale: a conti fatti, in questa condizione, un’acquisizione non sarebbe nemmeno praticabile, dal punto di vista tecnico. Lo stadio ha inoltre costi di gestione e manutenzione ingenti. Se a questo si aggiunge la freddezza del Torino nel voler accelerare i pachidermici processi burocratici, si ottiene un quadro nebuloso nel quale l’Olimpico resta uno dei (tanti) impianti sportivi di Torino dal futuro incerto. Difficile parlare di programmazione, anche sulle strutture, quando si naviga a vista.
S.L.

venerdì 5 ottobre 2012

04/10/12 - Trasmissione ToroAmoreMio - Stadio Filadelfia

_ Dopo la presentazione degli ospiti ( in studio Gian Luca Vignale, Consigliere Regionale e Vicepresidente della Fondazione Stadio Filadelfia ) , parte iniziale della trasmissione dedicata alle novità sul FILA  ( da 2'14" ) ...
 

 
 
 
 

giovedì 4 ottobre 2012

04/10/12 - Olimpico ipotecato «Il sindaco che fa?»

Sbriglio: «E’ da un anno che attendo risposte». Si scioglie il Coordinamento dei tifosi: e il Filadelfia?
Pronte nuove interpellanze in Comune sullo stadio
 
MARCO BONETTO
TORINO. «Non voglio alimentare nessuna polemica per il gusto della polemica. Però non ha senso andare avanti così - esordisce Giuseppe Sbriglio , ex assessore allo Sport a Torino, consigliere comunale di maggioranza -. Per questo sto per presentare una nuova interpellanza al sindaco Fassino e alla sua giunta. Affinché vengano a spiegarci, una buona volta, cosa intendono fare per risolvere il problema delle ipoteche all’Olimpico. Un problema annoso che risulta solo dannoso per gli interessi della città. Già un anno fa mi mossi anche ufficialmente per avere spiegazioni, indicazioni. Lo stadio Olimpico è un bene comunale, della collettività. Occorrono chiarezza, trasparenza, oltreché una strategia vincente».
L’AVVOCATURA
Ancora Sbriglio: «Io, quando ero assessore allo Sport, misi in moto l’avvocatura del Comune perché cominciasse l’iter burocratico volto a ottenere la cancellazione delle ipoteche in tribunale, attraverso un contenzioso, come da indicazioni dei nostri legali. La strada era tracciata, passi in avanti furono anche mossi». Ma poi è cambiato il sindaco e con il sindaco la giunta. «E tutto si è arrestato nel nulla. Delle due l’una: o Fassino e i suoi assessori competenti stanno muovendosi in gran segreto, ma questo non mi pare corretto visto che stiamo parlando di un’amministrazione pubblica e di un bene dei cittadini, oppure in oltre un anno di tempo non hanno fatto alcunché per cercare di liberare lo stadio dalle ipoteche. E credo che quest’ultima ipotesi sia l’unica vera. Non certo una consolazione».
LA STORIA
Come noto, dal 2006 sull’Olimpico (perso dal Torino per il fallimento e ripreso dalla città subito dopo la caduta di Cimminelli ) pendono ipoteche per 38 milioni di euro. «E’ un’assurdità questa storia - riattacca Sbriglio -. In queste condizioni lo stadio non attira nessun privato, a cominciare ovviamente da Cairo col suo Torino. Chi può avere voglia di acquistare uno stadio gravato da ipoteche così pesanti, ingenti? Nessuno, è evidente. Tanto è vero che il club granata continua ad andare avanti con affitti annuali. Come se non bastasse, lo stadio grava sul bilancio della città. Le spese sono superiori alle entrate, bisogna anche tenere conto dei milioni da versare per il mutuo acceso a suo tempo al fine di ristrutturare l’Olimpico. Mantenere lo stadio costa un patrimonio alla città, non rende, non attira nessun acquirente, il Torino non può pianificare un acquisto neanche se lo volesse... Invoco ancora una volta che il sindaco e gli assessori competenti agiscano, studino una soluzione, facciano qualcosa. Cominciando a dare risposte precise sulla situazione attuale e sui loro programmi».
IL COMUNICATO
Da uno stadio che esiste a un altro che è stato demolito. Un nuovo caso scoppia e rischia di avere riflessi non sull’Olimpico, ma sul Filadelfia: dopo anni si scioglie il Coordinamento dei Toro club, una delle componenti della tifoseria che fa parte dei fondatori dell’associazione deputata a promuovere la rinascita del quadrilatero del Grande Torino, la Fondazione Filadelfia. Si aprirà un buco nell’organigramma della Fondazione e del CdA? Con che effetti, nel caso? Ecco gli stralci più importanti del comunicato del Coordinamento: «La storia del Coordinamento è una storia d’amore, una storia di passione vera, che consuma, che sfianca. Di tempo speso, di strada fatta insieme e da soli. Di soldi spesi, di notti insonni. Una storia d’amore per il Toro, per la sua gente. Di amore poco corrisposto, di amore tradito. La storia finisce qui. Noi del Coordinamento ci siamo spesi, abbiamo dato tutto. Ma a questo punto ci fermiamo, non trovando più la voglia di rappresentare nessuno e per non incorrere nel rischio di scendere a compromessi». Poi una serie di dure critiche alla società del Torino e a «una tifoseria nella quale non riusciamo a riconoscerci»: i motivi alla base dell’addio. Il caso non finirà qui, è chiaro.
Foto: I tifosi granata si stringono sulle tribune dell’Olimpico per sostenere il Torino: con Cairo presidente il record di spettatori, 25.753, è stato fatto registrare nella recente gara con l’Inter (LaPresse)

03/10/12 - Vignale : ''Fila? Non siamo mai stati così vicini''

Esclusiva TN/ Vignale: ''Ancora un po' di pazienza e poseremo la prima pietra''

Qualche giorno fa la Regione Piemonte ha varato una legge regionale per garantire alla Fondazione Filadelfia una copertura finanziaria pari a 3,5 milioni di Euro: TN ha contattato in esclusiva il membro designato dalla Regione stessa, il Cons. Gian Luca Vignale, cuore granata che ha dato (e darà) il proprio contributo affinché il progetto della ricostruzione venga portato a termine.

Cons. Vignale, può dirci, secondo i suo dati, a che punto siamo con l'avanzamento progettuale per lo Stadio Filadelfia?
Per quanto riguarda questo aspetto, direi senz'altro a buon punto. La Fondazione ha commissionato ad uno Studio la presentazione di un progetto che potremmo definire "definitivo", basato sulle proposte che ci erano pervenute ma economicamente più sostenibile. I progetti che erano stati pubblicati sui giornali ed osservati dai tifosi erano senza dubbio affascinanti ma avevano costi decisamente impensabili, superando addirittura i 20 milioni di Euro. Entro il 29 ottobre il CdA potrà riunirsi per approvare il progetto definitivo.

E per quanto riguarda gli aspetti finanziari?
Come saprete, il Comune di Torino ha già stanziato 3,5 milioni di euro su tre esercizi di bilancio, mentre la Regione ha appena approvato una legge regionale che prevede la prestazione di garanzia sull'apertura di un mutuo per la stessa cifra, nonché l'accollo del pagamento delle rate corrispondenti. Si tratta già di 7 milioni di euro che potrebbero essere a nostra disposizione per iniziare i lavori entro il 2013.

Ma a quanto prevede che possa ammontare l'investimento totale?
Per la realizzazione dell'intero Filadelfia direi che ci serviranno circa 12 milioni: oltre al contributo del Torino FC, di cui non conosciamo ancora l'esatta entità, contiamo anche sulla collaborazione di alcuni imprenditori che ci hanno manifestato la loro disponibilità ad intervenire, investendo sull'acquisto vero e proprio del mattone. Poi bisognerà valutare anche la questione dei 4.000 mq che il Comune di Torino ha destinato, secondo il piano regolatore, ad attività commerciale. Se, come auspichiamo, andassero ad ospitare la nuova sede del "Museo del Grande Torino", allora si potrebbero ottenere i finanziamenti delle Fondazioni bancarie che, da statuto, non possono finanziare attività sportive ma soltanto attività culturali.

Potremmo chiederle, a questo punto, se sia possibile farsi un'idea dei tempi effettivamente necessari per vedere la posa della prima pietra?
Purtroppo bisogna avere pazienza: basta pensare che la Fondazione è nata nel 2008 e solo nel 2011 siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento giuridico. Siamo un ente privato, ma di diritto pubblico, quindi i nostri tempi non possono essere velocissimi perché dobbiamo garantire la massima trasparenza a tutti i cittadini, anche ai non tifosi: questo significa che si dovrà agire per bando sia per il progetto esecutivo, sia per l'individuazione vera e propria della ditta che inizierà a costruire. Occorre avere pazienza, anche se è chiaro che i tifosi granata ne hanno già avuta molta.

A questo proposito... come saprà, una domanda ricorrente è: perché lo Stadio della Juventus è stato costruito in fretta e furia e per il "piccolo" Filadelfia i tempi sono così lunghi?
Purtroppo bisogna essere realisti, in quel caso c'era una Società con 50 milioni di Euro a disposizione da spendere immediatamente. Certamente il Comune ha contribuito con la famosa "concessione", è chiaro che sarebbe stato sufficiente destinare alla Società Torino FC anche solo un quinto della cubatura edile che è stata destinata alla Juventus, ed a quel punto per Cairo sarebbe stato un ottimo investimento costruire il Fila con annessi e connessi, tanto che avrebbe potuto farlo anche da solo.

Proprio per quanto riguarda il Comune, avete già immaginato con che tipo di contratto il Torino verrebbe ad occupare la struttura del Fila? Di chi sarebbe la proprietà? Comune, Regione o Fondazione stessa?
Per ora la proprietà è presumibile sia della Fondazione, nel caso dovessimo ricorrere al c.d. "project financing" a quel punto sarebbe una Società esterna ad accollarsi proprietà e gestione della struttura in cambio del sostenimento dei costi di costruzione, ma è un'ipotesi che non reputo probabile. Non è da escludere che possa essere il Comune a voler ottenere la proprietà della struttura, magari "concedendola" al Torino FC inserendo in una sorta di "pacchetto" anche lo Stadio Olimpico, ma è un'ipotesi che non è ancora stata esplicitamente discussa. E' chiaro che, in ogni caso, la Società di Cairo dovrà accollarsi delle onerose spese di gestione della struttura e sarà quella la parte più importante del proprio contributo, ancora più dell'investimento nella costruzione.

Ricapitolando, si sente ottimista sull'esito della procedura? Il Fila si farà davvero?
Si farà davvero, ne sono sicuro. So che è difficile crederci per i tifosi che in questi diciotto lunghi anni hanno masticato parecchi bocconi amari, ma è così, e lo dico pur sapendo perfettamente che molti non ci crederanno finché non vedranno aprirsi i cancelli. Non ci siamo mai stati così vicini, e sia noi come Regione che il Comune di Torino non avremmo potuto esporci così tanto senza poi arrivare davvero ad un risultato, queste non sono le generiche promesse che i tifosi granata conoscono bene.

Insomma, anche Gian Luca Vignale pare ottimista sul buon esito dei lavori della Fondazione, che dovrebbero condurre, si spera addirittura alla fine del 2013, alla posa della prima pietra del Nuovo Filadelfia. Come già scritto ieri, TN vigilerà attento su una questione così fondamentale per tutti i tifosi e, diciamolo, per la storia non solo della città ma di un po' tutta l'Italia, quell'Italia che ha ammirato quegli Invincibili che in questo Stadio hanno compiuto le loro gesta più importanti.

Diego Fornero (Twitter: @diegofornero )
 
http://www.toronews.net/?action=article&ID=29734


''Il Filadelfia? Possiamo dirlo, si farà''
Esclusiva TN/ Beccaria: ''Le istituzioni stanno giocando a poker con le cifre, ma sono ottimista''


Domenico Beccaria, Presidente del "Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata" definisce sé stesso come un "Ministro senza portafoglio", ma il suo peso nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione FIladelfia, riunitosi ieri, si è fatto sentire eccome, e se fra qualche anno la prima squadra del Torino si allenerà sul "nuovo" terreno che erediterà il nome glorioso del "Tempio" del Grande Torino, sarà anche, indubbiamente, merito suo.
TN l'ha intervistato in esclusiva per raccogliere le sue impressioni sull'avanzamento della situazione e sull'operato della Fondazione, della quale lui e Marco Montiglio, Presidente del "Centro Coordinamento Toro Club" rappresentano gli unici membri "non istituzionali", in compagnia della Regione Piemonte, del Comune di Torino e del Torino Football Club.

Ciao Domenico, puoi farci un riepilogo della situazione del Filadelfia?
Ieri c'è stata la riunione del CdA e si è finalmente sbloccato il cavillo del riconoscimento giuridico della Fondazione, un passo dovuto e necessario per procedere più speditamente. In più, ora sappiamo che entro fine ottobre avremo finalmente un elaborato su cui lavorare: una commissione tecnica appositamente incaricata si sta, infatti, occupando di scegliere gli aspetti migliori dei tre progetti che già precedentemente avevamo selezionato (dei 38 che ci erano pervenuti) e, a questo punto, compatibilmente con le voci di spesa, potremo finalmente farci un'idea di quello che sarà il futuro Fila.

Hai menzionato la questione economica, da questo punto di vista com'è la situazione?
Il progetto che ci verrà sottoposto entro la fine del mese tiene conto di alcune piccole modifiche orientate al "downsizing": per essere concreti, abbiamo dovuto limare alcune proposte che rappresentavano un costo oggettivamente troppo elevato, ma contiamo di risparmiare ancora qualcosa nel momento in cui si arriverà alle aste fra le ditte aggiudicatrici dei lavori, che sicuramente si faranno concorrenza presentandoci costi competitivi.

Come ben saprai, la voce che gira è sempre la stessa: "E il Torino l'attore istituzionale che gioca a nascondino, non promettendo cifre..."
Posso smentire sostanzialmente questa voce: spesso scherziamo con Giuseppe Ferrauto, che è il rappresentante della Società nel CdA, e cerchiamo di convincerlo, in quanto uomo di fiducia del Presidente Cairo, a firmarci subito un lauto assegno... Ma è solo uno scherzo, perché sappiamo che il Torino non avrebbe problemi di liquidità e che, prima o dopo, 3,5 o 4 milioni di Euro per la ricostruzione li stanzierà. La mia sensazione è che la Società stia giocando una sorta di partita a poker con le altre istituzioni che dovranno sborsare di tasca propria, ossia Comune di Torino e Regione Piemonte, che si stanno studiando reciprocamente senza scoprire del tutto le carte. Per esempio, se il Comune ha varato il proprio contributo di 3,5 milioni spalmandolo su tre anni di bilancio (2012, 2013, 2014), la Regione ha recentemente stanziato altrettanto ma tuttora non ha chiarito se verserà immediatamente quanto promesso o se si limiterà a garantire un mutuo per la cifra equivalente. Sono dettagli da limare che, una volta sistemati, consentiranno anche al Torino di uscire allo scoperto.

Il tuo ottimismo ci rincuora: se tutto andasse per il verso giusto, dunque, che caratteristiche avrà il nuovo Fila?
Dovrà essere senza dubbio un impianto moderno, con due campi regolamentari di cui il principale riscaldato (anche se l'ideale sarebbe averne due con questa caratteristica), pensato per l'allenamento della prima squadra e per le partite della Primavera, e magari anche per gli Allievi. In più ospiterà la Sede del Torino FC ed alcune pertinenze fondamentali, quali la Sala Stampa e l'infermeria.

E per quanto riguarda il "tuo" museo, attualmente a Villa Claretta in quel di Grugliasco?
L'idea iniziale era quella dello spostamente del museo ma è un'ipotesi su cui stiamo ancora lavorando: il nuovo Fila avrà 4.000 mq a disposizione per attività commerciali ed ho proposto di poterli utilizzare proprio per il nostro museo, inteso non quale luogo di esposizione statica (che, secondo me, rappresenta un'idea museale destinata a scomparire) ma come centro culturale polivalente, con sale per conferenze e presentazioni, bookshop e caffetteria. Abbiamo tantissimo materiale e ci servirà molto spazio, pensate che metà dei cimeli di cui disponiamo non li possiamo esporre attualmente perché non abbiamo più locali a disposizione, eppure chi c'è stato potrà confermare che Villa Claretta è già piuttosto grande...

Insomma, tirando le somme, puoi garantirci che, in un modo o nell'altro, questo Fila si farà?
Si farà, è solo una questione di tempo ma questa volta possiamo dirlo: si farà senza dubbio.

Domenico "Mecu" Beccaria, insomma, è ottimista sull'esito della vicenda, e rassicura tutti i tantissimi tifosi che attendono notizie su questo fronte. Da parte nostra, a TN garantiamo, d'ora in poi, la massima attenzione verso questo tema sentitissimo ed il massimo impegno, nel nostro piccolo, verso la ricostruzione di questo pilastro fondamentale non soltanto per la memoria, ma soprattutto per il futuro del Torino. Staremo a vedere.

Diego Fornero (twitter: @diegofornero)

(nella foto di Dreosti: Domenico Beccaria con Gianluca Petrachi, in visita al Museo del Grande Torino)
 
 

mercoledì 3 ottobre 2012

02/10/12 - VECCHIO FILA, A FINE OTTOBRE IL PROGETTO. IDEA FIN PIEMONTE PER IL FUTURO MUTUO


http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=1L636Q&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

La commissione tecnica sta finendo di accorpare i lavori migliori Accelera la Fondazione Filadelfia per risolvere gli ultimi vincoli burocratici legati al riconoscimento giuridico, ma soprattutto per far decollare il bando di progetto per ricostruire lo stadio del Grande Torino. Ieri si sono riuniti sia il Consiglio di Amministrazione che il "Collegio dei Fondatori" per fare il punto della situazione sul Fila. Innanzitutto la Regione Piemonte ha confermato il proprio impegno economico: con un apposito emendamento si farà garante presso le banche del mutuo e coprirà le rate (fino a 275mila euro all'anno per 15 anni). Il mutuo, però, dovrà essere stipulato dalla Fondazione o dal Comune, anche se ieri non veniva scartata l'ipotesi di attivarsi con Fin Piemonte dell'ente regionale per avere tassi agevolati e migliori rispetti a quelli del Credito sportivo. La novità più importante, alla fine, veniva dalla Commissione tecnica che per la fine di ottobre produrrà un'ipotesi di progetto con tanto di volumetrie e costi. Un ottimo lavoro che, una volta approvato dalla Fondazione, diventerà la base per il capitolato del progetto esecutivo. I migliori lavori del concorso di idee sono stati dunque valutati e accorpati dagli architetti della Commissione per arrivare ad avere un nuovo Filadelfia funzionale e non utopico. Il prossimo passo, però, sarà quello della ricerca fondi dopo le promesse di Comune e Regione. Ieri il rappresentante del Torino, Ferrauto, non si è sbilanciato sulle volontà societarie e solo Cairo potrà rompere la melina e far svoltare l'infinita partita del Fila. Il prossimo incontro della Fondazione sarà per il 29 ottobre con la presentazione del progetto, mentre il CdA ha accolto anche la modifica dello Statuto suggerito dalla Regione per superare i problemi dell'articolo 21 del codice civile. Ipotesi quasi definitiva il progetto che la commissione tecnica sta approntando servirà per il capitolato del progetto esecutivo

http://www.swas.polito.it/services/Rassegna_Stampa/articolo.asp?ID=4028-160872922.pdf

28/09/12 - Dalla Regione: «Adesso tocca al Torino fare la sua parte sul Fila»

COTA «E’ il mio appello a Cairo. Noi stanziamo 3,5 milioni»
E’ la stessa cifra messa dal Comune. Cirio: «Richiediamo al patron di agire». Vignale: «Il nostro è un grande passo in avanti»
 
MARCO BONETTO
TORINO. La conferenza del governatore Roberto Cota è appena terminata quando l’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Alberto Cirio , torna a prendere la parola: «Le nostre ultime decisioni ci mettono ancor più nelle condizioni di richiedere con forza a Cairo di intervenire, agire, fare anche lui la sua parte. E in tempi ragionevoli, brevi. I rapporti con il Torino e il suo presidente, peraltro, sono molto buoni e stretti. Non ho dubbi sul fatto che d’ora in poi Cairo non si sottrarrà dal prendere impegni precisi sul Filadelfia». Aveva già detto il presidente della Regione, pochi minuti prima: «Il Comune ha stanziato 3,5 milioni e anche noi investiremo la medesima cifra. L’intervento di Cairo, a questo punto, è importante, auspicato, ben accetto. Se volete, il mio è un appello accorato. D’altra parte questa è una questione annosa, non certo bella, che si protrae dal 1997», quando il Comune, sulla spinta dell’ex sindaco Diego Novelli , decise di demolire lo storico stadio Anni 20. «E’ una piaga aperta per i tifosi, non solo un neo per la città. E’ ovvio che un appello forte al Torino deve esserci e c’è». Urbano Cairo è in tutta un’altra città e in altre faccende affaccendato, ma il suo nome viene evocato più volte nel corso della conferenza stampa che ufficializza l’investimento della Regione per la rinascita del Fila, «come da promesse e impegni presi dal sottoscritto ancora ai tempi della campagna elettorale. Promesse e impegni mantenuti», sottolinea ancora Cota. Il Comune di Torino ha già deliberato di garantire 3,5 milioni per la costruzione di un centro sportivo per gli allenamenti del Toro, la Regione non è da meno con la medesima cifra, seppur stanziata in forme diverse, come più avanti si spiegherà.
LA MUSICA In effetti «manca soltanto l’impegno chiaro e all’altezza del Torino», diceva già nelle scorse settimane Luigi Chiabrera , il presidente della Fondazione Filadelfia, l’associazione deputata a promuovere la rinascita dell’area. Parole che sono echeggiate ieri, in un altro palazzo, per bocca di esponenti politici di ben altra dimensione . Ma poi si torna sempre lì. Che a dirlo sia un tifoso, un sindaco o un governatore, gli effetti potranno indubbiamente cambiare in futuro, ma la musica attuale resta la medesima: si attende sempre di conoscere quale sarà l’entità degli investimenti assicurati dal Torino, futuro fruitore dell’area e co-fondatore dell’associazione che ridarà vita al Filadelfia. Anni fa Cairo aveva promesso di investire la medesima cifra garantita dal Comune: una sorta di voto per la salvezza (non escatologica, prettamente sportiva, per restare in A), formulato nelle mani di don Aldo Rabino , il cappellano granata. Quel Toro non retrocesse, all’epoca. Ma quelle parole sono poi rimaste sospese in aria, fino a prova contraria. «Manca solo il Torino», dicono dal Comune, dalla Fondazione e dalla Regione. Lo dicono, lo ripeteranno.
LE BANCHE «Quello compiuto dalla Regione è un grande passo in avanti sulla strada della rinascita del Filadelfia», ha chiosato a un certo punto Gianluca Vignale , consigliere di maggioranza, rappresentante della Regione nella Fondazione e da molti anni attivo per promuovere la ricostruzione del Fila. Per poi aggiungere, con lungimiranza: «Certo, è importante sapere quanto investirà Cairo per la ricostruzione, ma anche l’impegno del club per coprire i costi di gestione annuali, una volta che il centro sportivo sarà utilizzato dal Toro. Mentre eventuali versamenti da parte dei tifosi verranno chiesti solo a lavori in corso o quasi ultimati, perché non si ripeta la deprecabile vicenda dei mattoni di Novelli». Ma torniamo alle decisioni della Regione. «Abbiamo scelto di investire 3,5 milioni utilizzando una formula che eviterà di tagliare risorse ad altre associazioni sportive, iniziative e attività di valore sociale - ha spiegato Cota -. E quei soldi verranno erogati nel momento in cui ci sarà effettivamente bisogno, per ricostruire un monumento storico di grande importanza anche per la collettività. Entro lunedì sarà presentato dalla Giunta un emendamento che nel mese di ottobre diverrà legge regionale, con la votazione in consiglio. Un emendamento che prevede di coprire le spese, gli interessi per il mutuo che dovrà essere acceso per ricostruire il Fila (col Credito sportivo o istituzioni bancarie, ndr), fino appunto a un massimo di 3,5 milioni. Il contributo sarà annuale per un importo non superiore a 275 mila euro. La Regione interverrà anche per garantire l’apertura di credito della Fondazione, al fianco del Comune, appunto per l’accensione del mutuo. E io mi impegnerò anche per ottenere contributi da fondazione bancarie, che da statuto non potranno finanziare la costruzione di un centro sportivo, ma il progettato museo del Toro al Filadelfia assolutamente sì».
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15 anni di parole
TORINO. Sono passati ormai tre lustri dalla sciagurata demolizione del leggendario stadio del Grande Torino. E da tre lustri, tra parole (tante), opere (nessuna) e omissioni (molteplici), l’area è purtroppo una discarica a cielo aperto. Soltanto i tifosi in questi anni si sono preoccupati di ripulire lo storico quadrilatero e di farlo rivivere con amichevoli e manifestazioni. Nella foto LaPresse, un’amichevole con le Vecchie Glorie in campo
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Filadelfia: lunedi’ summit
Fondazione: altra modifica per avere il riconoscimento
TORINO. «Il dispositivo che seguiremo per investire 3,5 milioni sul Fila ricalca quanto già fatto per il Palazzo del ghiaccio di Pinerolo con effetti positivi», ha spiegato Vignale. «A ottobre sarà anche pronto il capitolato per la progettazione del Fila, mentre lunedì si svolgeranno due summit, del CdA della Fondazione e del collegio dei fondatori, per apportare un’ultima modifica dello statuto, al fine di ottenere il riconoscimento giuridico. Non ci sono pericoli per la vita della Fondazione anche rispetto al reperimento delle risorse nei 18 mesi previsti dallo statuto». M.BON.

 
LA REPUBBLICA - EDIZIONE TORINO
28/09/12 . pag. 11
La Regione tifa per il Filadelfia e garantisce tre milioni e mezzo
 
ALTRI3 milioni e mezzo per ricostruire il Filadelfia. La Regione, dopo il Comune, mette la sua quota. E il governatore Roberto Cota si rivolge al Torino e al presidente Urbano Cairo: «Ora tocca a te». Il finanziamento alla Fondazione Filadelfia da parte di piazza Castello diventerà legge: un emendamento di giunta che entrerà a far parte dell' assestamento di bilancio. Il meccanismo scelto da piazza Castello è diverso da quello adottato da Palazzo Civico. La Regione fornirà le garanzie necessarie alla Fondazione Filadelfia, guidata da Luigi Chiabrera, per aprire un mutuo. E pagherà le rate, 275 mila euro all' anno, per quindici anni. «Una modalità di copertura economica - spiega il consigliere regionale Gianluca Vignale e membro della Fondazione Filadelfia - è già stata sperimentata con successo dalla Regione per la realizzazione del Palazzo del Ghiaccio del Comune di Pinerolo». Il finanziamento della costruzione del nuovo Fila, considerato sacro dai granata, era uno degli impegni presi dal presidente della Regione in campagna elettorale: «Il Filadelfia è un monumento dello sport non solo di Torino ma di tutto il Piemonte e forse anche qualcosa in più- dice il governatore - è questo il motivo per cui come Regione facciamo questo intervento, che comunque, tengoa sottolinearlo, non implica alcun taglio di risorse su altri capitoli, vista la formula scelta. Indipendentemente dalla fede calcistica di ciascuno, il Filadelfia è un pezzo importante della nostra storia, della storia della nostra regione». E l' assessore al Turismo, Alberto Cirio, aggiunge: «Avere uno spazio e un museo dedicato Torino, dove si celebra la grande storia della società, è sicuramente un' occasione di attrazione in più per la città e per il Piemonte». A novembre ci dovrebbe essere la gara per il progetto del nuovo stadio. Quelli presentati al concorso di idee «sono uno spunto - dice Vignale - ma non si possono ipotizzare costi intorno ai 20 milioni di euro. Non si vuole costruire un terzo stadio a Torino. La spesa deve essere più sostenibile». Sui tempi della posa della prima pietra nessuna certezza: «Dopo 5 mila giorni dall' abbattimento del Fila- aggiunge però Vignale - non ci si può più permettere di prendere in giro il popolo granata». E il governatore Cota si rivolge al presidente Cairo: «Regione e Comune hanno dimostrato la volontà di risolvere la questione, ora l' intervento della società non solo è auspicato, ma richiesto e ben accetto».
DIEGO LONGHIN
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/09/28/la-regione-tifa-per-il-filadelfia-garantisce.html

 28-09-2012 LA STAMPA Cronaca di Torino  - pag. 63
"IL FILA? UN MONUMENTO" PRONTI 3 MILIONI E MEZZO

(G. Oddenino)



http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=1KZNOX&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0


28/09/2012 18:00
La Regione per il Fila
 Dopo Comune e Regione resta ancora da capire la posizione del terzo attore interessato alla vicenda. L'ultimo, in ordine di tempo, ma certo quello le cui parole hanno per i tifosi più peso, Urbano Cairo ed il Torino FC
 Tre milioni e mezzo di Euro per la costruzione del nuovo Filadelfia. È la quota di finanziamento che la Regione Piemonte intende garantire alla Fondazione. E lo farà con un emendamento alla legge finanziaria regionale, che sarà discusso e votato in consiglio già lunedì prossimo.
 A confermarlo il presidente della Giunta Roberto Cota e Gianluca Vignale, consigliere di Progett'Azione rappresentante della Regione nel Consiglio di amministrazione della Fondazione Stadio Filadelfia.
 La Regione si farà garante per l'accensione di un mutuo e per la copertura del rimborso delle rate. Importo del mutuo 3,5 milioni di Euro. A chiedere il prestito sarà sempre la Fondazione, che ora potrà così presto contare su una liquidità di sette milioni di euro. Tre e mezzo dalla Regione ed altrettanti dal Comune di Torino.
 Dal punto di vista tecnico -hanno spiegato Cota e Vignale- l'operazione ricalca quanto già fatto dalle Regione per lo stadio del ghiaccio di Pinerolo, ma con una sostanziale differenza: l'area del Filadelfia ospiterà sì un campo sportivo, per gli allenamenti della prima squadra del Toro e per le partite delle giovanili ma avrà al suo interno anche il Museo del Torino, che lascerà Grugliasco.
 Un valore aggiunto per l'intera area, capace quindi di attrarre turisti oltre che tifosi. Aspetto questo non secondario, se si pensa che i musei più visitati al mondo sono proprio quelli del Barca e del Real Madrid, entrambi collegati ai rispettivi stadi.
 Dopo il concorso di idee, terminato con le premiazioni dei progetti vincitori la scorsa estate i passi successivi saranno due. Prima l'individuazione della banca disposta ad erogare il mutuo ad un tasso accessibile. Non è detto che sia il Credito sportivo, visto che da un primo sondaggio il 4% di interesse richiesto viene giudicato troppo oneroso. E si aspetta ancora un cenno dalle Fondazioni bancarie, che potrebbero tornare ad interessarsi all'area del Filadelfia in virtù del suo essere, oltre che centro sportivo, un monumento storico.
 Reperiti i fondi sarà la volta del capitolato per la progettazione dell'opera. Fase che potrebbe concludersi già nel mese di ottobre.
 Quale che sia il capitolato, il nuovo impianto -che come è stato ribadito da Cota Vignale e dall'assesore al Turismo Alberto Cirio non sarà il terzo stadio di Torino- dovrà avere costi di costruzione e gestione compatibili con le risorse a disposizione.
 Dopo Comune e Regione resta ancora da capire la posizione del terzo attore interessato alla vicenda. L'ultimo, in ordine di tempo,  ma certo quello le cui parole hanno per i tifosi più peso, Urbano Cairo ed il Torino FC.
Jacopo Bianchi
http://www.tuttotoro.eu/articolo.php?id=21938



Il Giornale del Piemonte - Sabato 29 Settembre 2012
 
La Regione investe sul Filadelfia
 
IMPEGNO DA PIAZZA CASTELLO
RICOSTRUZIONE
Contributo straordinario dell'ente di tre milioni e mezzo di euro
«Il Filadelfia è un monumento dello sport non solo di Torino ma di tutto il Piemonte e forse anche qualcosa in più.
È questo il motivo per cui come Regione facciamo questo intervento, che, tengo a sottolinearlo, non implica alcun taglio di risorse su altri capitoli, vista la formula scelta.
Si tratta di un investimento su qualcosa che resterà negli anni e sarà fruibile da tutti, se fosse stata cosa diversa da questa non ci saremmo impegnati sul progetto.
Indipendentemente dalla fede calcistica di ciascuno, questa struttura è un pezzo importante della nostra storia, della storia della nostra regione.
Inoltre posso dire che questo è un altro di quegli impegni che avevamo preso in campagna elettorale e che abbiamo mantenuto».
Con queste parole il presidente della Regione Roberto Cota, insieme all'assessore allo Sport e al Turismo Alberto Cirio e al consigliere regionale Gianluca Vignale, hanno presentato l'impegno della Regione sulla ricostruzione dello Stadio Filadelfia.
Con un emendamento che verrà presentato al Ddl 291 «Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie», la Regione intereverrà nella copertura economica dei costi di ricostruzione dello Stadio Filadelfia concedendo alla Fondazione Stadio Filadelfia un contributo straordinario di 3.500.000.
L'intervento economico, pari a quello previsto nei prossimi tre anni dal Comune di Torino, verrà erogato alla Fondazione Stadio Filadelfia sotto forma di pagamento delle singole rate di mutuo che la stessa aprirà per un'importo annuo non superiore ai 275mila per quindici anni.
«Vedere quanti turisti si muovono in occasione degli eventi - ha sottolineato l'assessore allo Sport e al Turismo Alberto Cirio - ci ha fatto capire quanto sia importante avere degli spazi per il turismo sportivo, che sono anche confermati dalle visite che si stanno registrando al Juventus Stadium e al museo da poco inaugurato.
Avere uno spazio di questa tipologia per il Torino Calcio, dove si celebra la grande storia del Torino, è un'occasione di attrazione in più per la città e per il Piemonte.
Non dimenticando che i turisti attratti da questi eventi sono poi coloro che pernottano nei nostri alberghi, mangiano nei nostri ristoranti, entrano nei nostri negozi a comprare: il meccanismo non è quello di una spesa, ma quello dell'investimento.
Questo permetterà tra l'altro alla Regione di potere essere coinvolta nella gestione turistica di questo patrimonio.
Il meccanismo di stanziamento annuale della cifra messa dalla Regione sul progetto, è un meccanismo efficiente, perché ci permette di avere le risorse spendibili da subito, ma soprattutto di non incidere sul bilancio ordinario dello Sport».
«Tale modalità di copertura economica - spiega il consigliere regionale Gianluca Vignale e membro della Fondazione - è già stata sperimentata con successo dalla Regione nei confronti del Palazzo del Ghiaccio del Comune di Pinerolo.
L'emendamento prevede inoltre che la Regione si faccia garante per l'apertura di credito della Fondazione, con altri soggetti pubblici presenti, finalizzato alla ricostruzione dell'impianto Filadelfia.
Grazie all'intervento della Regione una parte consistente del costo complessivo dell'opera è ad oggi garantito, pur non essendo scontato non avendo l'amministrazione regionale responsabilità sull'abbattimento del Filadelfia».

http://www.swas.polito.it/services/Rassegna_Stampa/articolo.asp?ID=4028-160731882.pdf