lunedì 28 giugno 2010

2004 - Studio Rolla...Ricostruzione impianto...

Stadio Filadelfia

storico Soc. Torino Calcio

Area mq 17.000

Progetto mq 4.800

Spettatori n. 2.500


NON REALIZZATO

http://www.studiorolla.it/architettura/filadelfia.htm



Bennet Filadelfia

Torino, 2007

Centro Commerciale

Area mq 13.000

Progetto mq 10.000


REALIZZATO.

http://www.studiorolla.it/architettura/07.htm

domenica 27 giugno 2010

31/12/1995 - Fondazione Campo Filadelfia - UN SOGNO, REALIZZABILE!




Fondazione Campo Filadelfia

UN SOGNO, REALIZZABILE!

Con rogito notarile si è costituita in Torino la "Fondazione Campo Filadelfia", per restituire alla città il glorioso campo di calcio e per creare un centro sportivo ed educativo per i giovani. Ogni cittadino può partecipare alla realizzazione di questo sogno sottoscrivendo l'acquisto di uno o più Mattoni necessari per realizzare l'opera.
Per ulteriori informazioni potete contattare la

Fondazione Campo Filadelfia
Via Roma 101 - 10123 Torino
Tel. 011/545402 dalle 16 alle 19 dal lunedì al venerdì.

FAR RIVIVERE IL FILADELFIA
... UN SOGNO REALIZZABILE.

Nel cuore della città, ma sopratutto nel cuore dei torinesi, c' è un vecchio campo di calcio, conosciuto dagli anziani e dai giovani come il "Filadelfia". In quel rettangolo di gioco, fasciato dalle gradinate in cemento e da un' austera tribuna in legno e ghisa, sono scesi in gara uomini i cui nomi appartengono ormai alla storia del calcio nazionale e mondiale. Su quel tappeto verde il Grande Torino di Valentino Mazzola, tragicamente scomparso a Superga nel 1949, ha conquistato cinque scudetti consecutivi, trasformando in leggenda una meravigliosa avventura sportiva.
Dal momento in cui il campo Filadelfia è stato abbandonato dalle autorità oltre alle manifestazioni sportive ricreative e culturali da svolgere negli impianti ristrutturati con una capacità di circa 15.000 posti a sedere tutti coperti, particolare attenzione sarà dedicata alle iniziative di carattere turistico e culturale, collegando l'attività calcistica della prima squadra con la presenza in città di tifosi provenienti dalle altre parti d'Italia, lanciando un'offerta "fine settimana" che prevede visite ai musei, pellegrinaggio a Superga, ed anche proiezioni di filmati nel costituendo Museo del Torino. Per l'estate si prevedono tornei ed esibizioni di campioni per restituire al gioco del calcio la dignità e la spettacolarità che gli sono proprie; il Campo Filadelfia può diventare il salotto del calcio europeo.
Nell' arco dell' anno le strutture, oltre ad essere a disposizione in modo prioritario alla Società Torino Calcio, saranno utilizzate anche da altre organizzazioni sportive e ricreative, in primo luogo quelle del quartiere.
L' apertura dei cantieri è prevista entro il 1996 e l' inaugurazione del rinnovato impianto è già fissata per il 4 maggio 1999 per la celebrazione del cinquantenario di Superga.
Si tratta di un' impresa ardua, difficile, ma non impossibile. Con l' aiuto di tanti amici del vecchio e glorioso Filadelfia ritengo si tratti di un obiettivo perseguibile... un sogno realizzabile.
(Presentazione del progetto da parte dell' on. Diego Novelli, principale fondatore dell' iniziativa e grande e illustre tifoso granata)

COME NASCE IL PROGETTO

Il degrado e l' abbandono

Gli studi per realizzare uno stadio per il Torino calcio risalgono agli inizi degli anni '20; tra il '24 e il '26, sotto la presidenza di Marone Cinzano, venne realizzato in quell' area allora periferica di Torino il nuovo impianto subito noto ai tifosi ed ai torinesi come il "Filadelfia".
La costruzione originaria era costituita da due sole tribune, la est e la ovest; la capienza iniziale, poco più di 3.000 posti, si manifestò presto insufficiente e l' impianto fu così oggetto di successivi ampliamenti e modifiche.
Nel '28 furono realizzati bassi fabbricati biglietteria, nel '32 venne ampliata la gradinata della tribuna e nel '45 si avviò la ristrutturazione per i danni riportati dalla guerra.
Dal 1963 sul terreno del Filadelfia non si disputarono più partite di campionato; il campo non venne però del tutto abbandonato; fu utilizzato per gli allenamenti e nel suo intorno rimasero presenti ancora per alcuni anni i capannelli della tifoseria.
Non fu curata però più alcuna manutenzione né delle strutture né degli spalti che immediatamente si deteriorarono.
Gli anni '80 vedono il rapido degrado dell' impianto ormai lasciato alla mercé del tempo e degli agenti atmosferici; il calcestruzzo è attaccato da un irresistibile processo di degradazione e, dopo i primi crolli di gradinate e cornicioni, viene dichiarata negli anni '90 la completa inagibilità della struttura.

Sport, cultura e aggregazione
I più recenti interventi di impianti sportivi vengono concepiti e realizzati come insiemi organici e funzionali di più attività tra loro connesse ed in vicendevole supporto.
Al momento sono in corso da parte dei professionisti incaricati del progetto del recupero urbanistico ed edilizio dell' area del campo Filadelfia numerose visite tecniche ai più significativi impianti europei che presentano, per dimensioni e collocazione, caratteristiche simili a quelle previste per il futuro impianto.
Da una prima serie di sopralluoghi sono emersi utili suggerimenti per la realizzazione di un complesso costituito da un insieme integrato di funzioni tali per cui, attorno allo "stadio", si crei tutta quelle serie di attività che rendano la struttura utilizzabile e vivibile per tutti i giorni della settimana e a tutte le ore.
A Londra, nel quartiere di Highbury sorge il leggendario stadio dell' Arsenal; un impianto, di costruzione originaria anteriore al Filadelfia, che dieci anni or sono è stato completamente ristrutturato mediante la demolizione e ricostruzione di tre dei quattro ordini di tribune. Nell' edificio sono presenti gli uffici della società, il circolo, il museo, il negozio dei gadget, nonché ristoranti e birrerie; caratteristica dell' impianto e di non avere alcuna barriera di protezione tra gli spettatori ed il terreno di gioco.
A Montecarlo, in pieno centro cittadino, sorge un altro esempio di impianto utilizzato quotidianamente: lo stadio "Louis II" si presenta infatti all' esterno come un complesso edilizio per uffici ed attività commerciali, con una concessionaria di auto ed un distributore di carburanti; all' interno dell' edificio, oltre al terreno di gioco sono ubicati uffici, palestre, piscine, pizzerie, negozi.
Altro esempio emblematico si trova ad Oslo con lo stadio "Ullevaal".
Qui lo stadio diviene il centro della vita commerciale del quartiere; nella struttura sono insediati un supermercato, negozi, galleria pedonale per lo shopping, birrerie e ristoranti, oltre ad uffici di importanti società, ufficio postale e una banca.

Le funzioni previste
Il progetto del recupero dell' area del Filadelfia prevede la realizzazione di un complesso edilizio integrato atto ad ospitare una serie di funzioni per rendere l' area vivibile durante tutta la settimana e nell' arco della giornata.
Accanto allo stadio è così prevista la realizzazione del Museo del Torino, primo esempio in Italia; la storia del Toro è narrata con reperti storici, maglie, foto, coppe, videoteca con maxischermo, gagliardetti; della Biblioteca dello Sport, punto di incontro ove consultare oltre a testi, giornali e riviste sullo sport anche mezzi audiovisivi; il Laboratorio per la produzione di materiale pubblicitario e gadget, con negozio di vendita per i tifosi; la Sede Sociale; il Circolo; la Sede della Fondazione.
Le strutture ricettive, articolate in Residenza Universitaria, Albergo, Residence, usufruiscono di self service, ristorante, sale di incontro e per seminari; gli spazi per attività commerciali prevedono negozi di articoli sportivi, gadget, videonoleggio specialistico, libreria, palestra.
Le attività terziarie insediabili in zona sono lo sportello bancario, l' agenzia assicurativa, l' agenzia viaggi.
Nel sottosuolo è previsto un parcheggio pluripiano; un percorso coperto interno, aperto al pubblico, favorirà l' uso delle strutture da parte del Quartiere e della Città.

Il progetto


Il progetto, redatto anche sulla scorta di qualificate esperienze europee, riguarda tutta l' area del Filadelfia, tra Via Tunisi, Spano, Giordano Bruno e Filadelfia e prevede un organismo unitario integrato in una pluralità di funzioni e realizzato nel rispetto delle architetture del passato.
L' opera progettata dagli ingegneri Roberto e Riccardo Renacco di Torino prevede una struttura da 15.000 posti seduti e coperti ed un insieme di corpi edilizi integrati con la stessa, atti ad accogliere le varie funzioni.
Il progetto esecutivo verrà articolato in vari lotti funzionali, ciascuno autonomo, per consentire un' eventuale apertura di cantieri differenziata in momenti successivi per poter meglio sopperire alle diverse esigenze dei vari Enti che occuperanno gli spazi.
Matrice unitaria a tutto il progetto è la volontà di recuperare l' area del Filadelfia per restituirla al quartiere ed alla Città come luogo di incontro e di aggregazione, per farla vivere tutti i giorni, per restituire al Calcio la sua dignità e per abbinare agli spettacoli sportivi momenti di cultura e svago.


http://www.toroclub.it/fila.htm

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Fondazione Campo Filadelfia ( EX ? ) - Statuto

Vedi : http://purple66.blogspot.com/2010/02/fondazione-campo-filadelfia-ex-statuto.html

24/06/10



sabato 26 giugno 2010

23/06/10 - PRESENTAZIONE PROGETTO RICOSTRUZIONE FILA PRESSO ASSESSORATO ALLO SPORT

Fila! Ieri...oggi...domani

Quest’oggi una rappresentanza della Gente granata ha assistito alla presentazione di un progetto per la ricostruzione dello stadio Filadelfia, che si è tenuta presso l’assessorato allo sport.
Di seguito il resoconto:

Mancando il promotore e fondatore dell'associazione il sig. Cena, è toccato all'assessore Sbriglio rompere il ghiaccio e presentare alla decina di presenti il progetto RI.FILA precisando che trattasi di un progetto che al pari di altri dovrà poi in seguito sottoporsi a giudizio, come previsto dal Tavolo del Filadelfia, prende poi la parola Ossola che spiega come è nata l'associazione RI.FILA, della promessa davanti al notaio di devolvere mille euro a fondo perduto e del numero di alcune centinaia di promesse raggiunte ad oggi.
Interviene Rodda con considerazioni sulla passione che alberga in ogni tifoso granata e di come lo stadio Filadelfia potrebbe catalizzare le energie di un popolo che ad oggi non ha più una casa, si aggancia all'argomento il nipote di Pianelli che ritiene l'iniziativa lodevole e che tutti i tifosi potrebbero con un piccolo sforzo regalarsi un sogno, a questo punto i due progettisti, che si dichiarano tifosi del Toro e frequentatori del vecchio Fila, srotolano il progetto descrivendone le peculiarità tecniche indicando gli spazi dedicati alle varie attività che ivi andranno ad insediarsi; il costo dell'opera si aggira intorno ai 14 ml che al netto del ribasso del 20% diventerebbero 11 ml, la capienza è di circa 12000 spettatori, ma verrebbe abbassata a 9999 per non incorrere nelle rigide limitazioni di legge (creazione settore ospiti, divisione tra settori ecc.), un centinaio i parcheggi interrati ricavati sotto il piazzale mentre nelle partite di cartello si chiederebbe la chiusura di via G.Bruno per permettere la sosta delle auto.
I rappresentanti dei tifosi chiedono cosa è stato previsto per i Tori seduti e viene risposto che ci sarà un'area sotto la tribuna dedicata, chiedono se il progetto è già stato presentato a Cairo e viene risposto che ad oggi...no, in sala partono risolini malcelati.


CCTC

giovedì 24 giugno 2010

24/06/10 - Un nuovo Filadelfia. Tanti progetti, pochi soldi

L’ultima suggestione:
presentato ieri all’assessore Sbriglio il progetto degli architetti Gaveglio e Taliano dell’associazione «Ri.Fila»

SulWeb il piano «rinascita»
su uno dei siti dei tifosi granata l’architetto Busca ha esposto il suo progetto per il Fila: 7 mila posti e 2 campi a norma Uefa

Servono 10 milioni per ricostruire lo stadio del Grande Toro

GIANLUCA ODDENINO
TORINO
I progetti di rinascita abbondano, le idee per ricostruirlo non mancano, ma alla fine tutti gli sforzi portano verso una sola domanda: chi mette i soldi per rifare il Filadelfia? Se lo chiedono giustamente i tifosi granata, che non hanno mai smesso di lottare per riavere lo stadio del Grande Torino abbattuto sciaguratamente nell’estate del 1997, e si interrogano da tempo gli addetti ai lavori e i partecipanti al «tavolo per il Fila» che a breve dovranno dare vita alla Fondazione.

Un ente fondamentale per reperire le risorse e soprattutto scegliere il progetto migliore. L’ultimo presentato in ordine di tempo è quello dell’associazione «Ri-Fila», proposto ieri mattina all’assessore allo sport Giuseppe Sbriglio, prevede costi da «14 milioni di euro, che con un ribasso d'asta medio del 20% produrrà un prezzo finale da 11 milioni». Una cifra, fatta dai due architetti granata Gaveglio e Taliano, che da tempo circola per poter riedificare l’area e garantire la casa al Toro.

Il problema, però, è sempre quello legato al finanziamento di un’opera che tutti vogliono, ma nessuno sembra aver la forza di rifare. Il Comune, dopo la lunga querelle delle ipoteche con l’Agenzia delle Entrate (risolta da poco), ha già fatto capire che da solo non farà nulla e si aspetta l’appoggio di Provincia e soprattutto Regione per garantire un finanziamento minimo. «I colori politici non contano - dice Sbriglio - e il percorso della Fondazione è quello da seguire: spero che decolli in fretta. Il Comune darà il suo contributo dando l’area, ma se domani il Toro volesse fare da solo se ne prenderà atto». Ipotesi ardua e poi Sbriglio glissa sulla cifra da 3,5 milioni di euro messa già a bilancio dalla città per il Fila (la crisi tocca tutti), così come Cairo non parla di progetti anche perché non ha mai manifestato intenzioni di ricostruzione a sue spese ed al massimo ha assicurato di portare la prima squadra ad allenarsi al Fila.

I tifosi della curva, ieri presenti all’incontro in assessorato «per vigilare», invece puntano sui finanziamenti pubblici e sul credito sportivo anche per bilanciare gli appoggi dati alla Juve per il nuovo Delle Alpi e l’area della Continassa. Poi ci sono le iniziative private come quella di «Ri-Fila» che punta a trovare 5.000 soci in grado di versare mille euro a testa e così dare una mano alla Fondazione con 5 milioni. «Siamo come Telethon con una promessa di donazione - spiegano - e siamo già arrivati a quota 500 soci». L’iniziativa ha già fatto storcere il naso al popolo granata, memore dei famigerati «mattoni del Fila» venduti dalla Fondazione di Novelli con la promessa di ricostruire subito il glorioso stadio.

Ecco perché sull’argomento soldi il Filadelfia è un punto di domanda costante, a fronte invece di una partecipazione di progetti e idee fuori dal comune.



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Ex calciatori - Cereser attende soci dal 2007

In attesa della Fondazione, spazio alle idee. I tifosi del Toro che puliscono il Fila a loro spese hanno già presentato sul web il progetto "futurista" dell’architetto Marco Busca, la Memoria Storica Granata ha già pronto un plastico e l’associazione ex calciatori granata ha nel cassetto il suo prospetto. È lì dal 2007, preparato da Cereser quando tutto sembrava decollare da un momento all’altro. Quel Fila prevedeva due campi da calcio, un impianto tra i 4 e gli 8 mila posti e 3.600 mq di spazi commerciali su via Giordano Bruno. Anche quello tornerà di moda a breve. [G. ODD.]

http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/quitoro/201006articoli/27707girata.asp


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27/09/07 - Ecco il Filadelfia segreto (di Cereser) , due campi e un supermarket

Vedi : http://purple66.blogspot.com/2009/12/270907-ecco-il-filadelfia-segreto-di.html

24/06/10 - FILADELFIA: I PROGETTI CI SONO, MA I SOLDI?


http://www.ecostampa.net/Servizi/RasClienti/imgrsnew.asp?numart=SG3WM&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1Q9UODE7VQUR&video=0

24/06/10 - Fila, spunta un nuovo progetto. Ma i soldi?



http://www.ecostampa.net/Servizi/RasClienti/imgrsnew.asp?numart=SG7DV&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1Q9UODE7VQUR&video=0

24/06/10 - Presentato un nuovo progetto per il Fila

L'assessore Sbriglio: "Interessante, ma ne sono arrivati diversi"

Nella giornata di ieri, presso la sede dell'Assessorato allo Sport e Tempo libero, è stato segnato un altro punto a favore del Filadelfia, nella lunga e travagliata storia della Casa del Toro.
Si è trattato della presentazione di un progetto di ricostruzione della struttura, cui ha presenziato anche la stessa amministrazione cittadina nella persona dell'assessore Giuseppe Sbriglio.
Gli architetti Gaveglio, Taliano e Ferrero hanno illustrato le caratteristiche di quello che -sottolinea lo stesso Sbriglio- “è un progetto bello ed interessante, ma non è l'unico che ci sia arrivato”, a testimoniare l'interesse che rinasce intorno al glorioso quadrilatero.

Vediamo brevemente quali sono le caratteristiche del progetto. Si tratta di un complesso da 10000 posti (anzi, 9999 per non dover sottostare alla legge-Pisanu), la cui linea-guida è quella di ricostruire il Filadelfia, più che di proporre una “nuova” casa: infatti, si ricalca il più possibile la struttura originaria. Alcune idee riprendono quelle già espresse nel precedente progetto, quelle dell'architetto Busca che vi presentammo in occasione della festa del 2 Maggio, come il fatto che il nuovo Fila possa mantenersi con le proprie attività commerciali, e il fatto che debba contenere sede societaria, Museo ed altro.

E' prevista la massima vicinanza tra spalti e campo, seconda una filosofia inglese, e un'attenzione quasi maniacale verso il vecchio, abbattuto stadio: per esempio, i vari ingombri (attrezzature etc) sarebbero grandi precisamente quanto lo erano nel Filadelfia. E, infine, parametri di ecosostenibilità concludono l'esposizione del progetto degli architetti Gaveglio, Taliano e Ferrero.
A margine dell'incontro sollecitiamo presso Sbriglio alcune questioni che ci stanno a cuore, come il fatto che intorno allo Stadio delle Alpi sia stata venduta alla Juventus un'area enorme ad un prezzo irrisorio; l'assessore risponde che “anche per il Torino potrebbe accadere lo stesso, non appena la società presenterà un progetto per lo stadio”. Approfondimenti in merito saranno a breve sulla WebTV di Toro News.


redazione@toronews.net

http://www.toronews.net/?action=article&ID=17351

19/03/05 - Tifosi, vi piace il nostro Filadelfia ?

http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/03/32333308.pdf


Sia nella versione riprodotta da TorinoClick ( vedi : http://purple66.blogspot.com/2010/06/230610-nuovo-filadelfia-uno-stadio-da.html ) con tutti gli spalti granata...
che in quella riportata da La Stampa ( vedi : http://purple66.blogspot.com/2010/06/230610-fila-lultimo-progetto-e-un.html )
ricorda il progetto presentato il 19/03/2005 ( vedi : http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/03/32333308.pdf ) ...

Peccato che non si vedano le planimetrie nella la 1^ foto del TS , ma l'architetto era lo stesso ( Andrea Gaveglio ) del progetto presentato oggi ( 23/06/10 ) presso l'Assessorato dello Sport.

Dopo 6 giorni fu approvato il PEC ...


Peccato che da allora, 5 anni fa , sia stato realizzato solo il Bennet !!! :-\

mercoledì 23 giugno 2010

23/06/10 - Nuovo Filadelfia, uno stadio da vivere

L’associazione ‘Ricostruire Filadelfia’ ha presentato all’assessore Sbriglio un progetto che all’impianto unisce aree commerciali e di servizi.

Un progetto per ricostruire lo stadio Filadelfia disegnato sulla carta e un’idea di che cosa fare per raccogliere i fondi necessari a dare concretezza a quello che oggi, per il popolo granata, è ancora e solo un sogno.
A proporli è l’associazione Ri.Fila Ricostruzione Filadelfia, che li ha presentati questa mattina nell’ufficio di Giuseppe Sbriglio, assessore comunale allo Sport e ultratifoso torinista.
“La nostra associazione – ha spiegato Franco Ossola - è nata a marzo da un gruppo di tifosi, quasi per scherzo, e sta rapidamente crescendo. Tre mesi fa era una palla di neve, ma già oggi, dopo aver coinvolto sostenitori, sportivi, ex calciatori e anche chi semplicemente ha scelto di aiutarci nell’impresa di tentare di restituire alla città un simbolo dello sport torinese, si sta trasformando in una valanga”.
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Ossola – è quello di coinvolgere 4-5 mila persone, che promettono di donare mille euro ciascuna per realizzare il progetto. Avremmo così a disposizione 4-5 milioni di euro che, sommati ai 3,5 milioni di euro della fideiussione Cimminelli e ad altri contributi delle istituzioni, dovrebbero consentirci di ricostruire il Fila.”
Il progetto, opera degli architetti Andrea Gaveglio e Michelangelo Taliano, prevede la ricostruzione dello stadio nel rispetto dell’architettura originaria.
L’impianto, i cui costi di realizzazione secondo le stime dei progettisti si aggirerebbero sugli 11 milioni di euro, avrebbe 10 mila posti a sedere, che potrebbero essere portati fino a 11 mila e 200, e campi d’allenamento per la prima squadra e la primavera. Ospiterebbe la sede della società, il museo del Grande Torino e le sedi delle associazioni dei tifosi e degli ex calciatori.
Il nuovo Filadelfia – hanno spiegato i progettisti – è studiato per essere un “complesso polifunzionale con attività vive sette giorni su sette: con bar, ristorante, aree dedicate ai bambini, un Toro store e spazi commerciali per un massimo di 1500 metri quadri”.
Un progetto per il Fila che rispetta la tradizione e l’aspetto originario dello storico impianto calcistico, senza però rinunciare ai vantaggi offerti dalle più moderne soluzioni tecnologiche. “Lo stadio – hanno sottolineato gli architetti Gaveglio e Taliano – sarà completamente ecosostenibile: le acque piovane saranno raccolte per irrigare i campi di gioco, le pareti ventilate in cotto per garantire maggiore comfort, sia in estate che in inverno, e significativi risparmi energetici, la copertura delle tribune realizzata in zinco-titanio autopulente e resistente all’inquinamento e dotata di pannelli solari fotovoltaici”.
Maggiori informazioni sull’associazione Ri.Fila all’indirizzo internet
http://www.ri-fila.it/

Mauro Gentile

23/06/10 - Fila, l'ultimo progetto è un gioiello per il Toro

Oggi la presentazione in Comune:
9.999 posti, costo 11 milioni


FEDERICO MONGA
TORINO
C’è il museo della storia granata, un lungo camminamento sotto gli spalti. C’è la tribuna centrale rifatta in legno, come era una volta. C’è il balcone davanti alla foresteria che dà sul cortile e sul secondo campetto da dove, un po’ distante per non mettere il fiato sul collo, gli osservatori scrutavano, durante i provini, se i ragazzi potevano essere davvero da Toro. Il progetto del Filadelfia che oggi sarà presentato in Comune dall’assessore allo Sport Giuseppe Sbriglio e che la Stampa ha visto in anteprima, è granatamente fatto come Valentino Mazzola comanda.

Tra i tanti disegni fatti circolare in questi anni quello degli archi-ultrà Andrea Gaveglio, Stefania Ferrero, e Michelangelo Taliano è il più fedele all’ortodossia tremendista. Si farà? Chi lo farà? I soldi ci sono? Chi li mette? Sono tutte domande che dovranno cominciare a trovare una risposta da oggi. Intanto la grana delle ipoteche è stata risolta e adesso c’è un’idea ben strutturata, alcuni bozzetti di un sogno senza più megastore ricoperti da scarpe da calcio rovesciate o spalti, belli per carità, ma che potrebbero stare ai mondiali del Sud Africa ma non in quella magico quadrilatero delle vie Filadelfia, Giordano Burno, Spano e Tunisi.

Le sensibilità sull’argomento sono nervi scopertissimi. Le dietrologie e i sospetti trionfano. E quindi gli architetti Gaveglio e Taliano vogliono essere subito chiari: «Noi facciamo parte di RiFila e oggi presenteremo il progetto con il presidente Marco Cena ma non abbiamo firmato incarichi con l’associazione. Mettiamo a disposizione il nostro lavoro per chiunque sia intenzionato seriamente a ricostruire il nostro stadio». I due architetti hanno lavorato gratis. Il fatto che del Fila ricordino con nostalgia le rovesciate di «Spadino» Selvaggi e le bombe di Pusceddu a scavalcare gli spalti sono due chiari sintomi di granatite, una malattia che non va più via, come cantano in curva Maratona.

Ma torniamo al progetto. Fedelissimo, con qualche riadattamento e concessione alla modernità, all’originale. Due campi divisi da quel cortile dove i tifosi dispensavano abbracci e ombrellate sulle caviglie a seconda dell’impegno e dove tanti giocatori si sono formati il carattere. Uno prato a norma Uefa, per gli allenamenti della prima squadra e le partite della Primavera, e uno più piccolo, conforme ai regolamenti della Lega Pro, dove si allenerebbero le giovanili; 9999 posti previsti, sotto i diecimila così non ci sono obblighi di dividere in settori e di fare la gabbia per gli ospiti. Spalti coperti solo dalla parte della tribuna. Seggiolini e panche granata. Dell’attuale scempio resterebbero solo i due monconi, vincolati dalle Belle Arti che però sono destinati a diventare un museo a cielo aperto con statue in bronzo dei grandi del Toro.

Sarà un disegno, sarà ancora un desiderio ma in questa casa del Toro non manca nulla: la foresteria per i ragazzi delle giovanili, la sede su due piani, il ristorante, il museo, la hall con i vetri in cristallo e la scala in marmo originale, i rivestimenti esterni in mattoni come si possono ancora intravedere, gli spogliatoi, l’ingresso per i pullman delle squadre che va a un piano interrato, l’ingresso al campo all’inglese. Le dimensioni, per usare un termine tecnico, le volumetrie sono le stesse. Nessuna ricopertura, nessuna sopraelevazione. Così come era, con una sola differenza che c’è ma non si vede. L’area sotto gli spalti non sarà più vuota come era una volta, ma sarà utilizzabile. Le aree commerciali sono di 1422 metri quadrati calpestabili, indispensabili per contribuire al costi di mantenimento, potranno anche essere occupate dal pubblico.

Un gioiello così è difficile, esteticamente e filosoficamente, da contestare. Da oggi si potrà riparlare di chi e come potrà e dovrà trovare gli 11 milioni di euro necessari per la realizzazione. Se il Comune metterà i 3,5 milioni promessi, se le fondazione, gli imprenditori contribuiranno, se sarà della partita anche Urbano Cairo. Il disegno intanto è un sogno «E se chiudiamo gli occhi - chiosano i due archittetti - ci piacerebbe riaprirli un 4 maggio con un quadrangolare tra Toro, River Plate, Inter e Benfica».


http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/quitoro/201006articoli/27668girata.asp

02/05/10 - IDEA-PROGETTO NUOVO STADIO FILADELFIA - 2010



Vedi: http://purple66.blogspot.com/search/label/MBM%20Architetto

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Altri progetti presentati :

_ 1995 -> per conto della Fondazione Campo Filadelfia... l' opera progettata dagli ingegneri Roberto e Riccardo Renacco di Torino

http://purple66.blogspot.com/2010/06/31121995-fondazione-campo-filadelfia-un.html

_ 2004 -> progetto illustrato dall'Architetto Rolla, in nome del Torino Calcio

http://purple66.blogspot.com/2009/07/160704-il-nuovo-filadelfia.html

_ 2005 -> progetto degli Ex calciatori granata ( Rosato e Rampanti ) " realizzato dagli architetti Andrea Gaveglio e Fabio Mellina Gottardo , che già avevano operato ai tempi di Vidulich (dopo essersi laureati con una tesi proprio sul vecchio Fila) e prodotto alla fine degli anni 90 un progetto per la rinascita di uno stadio vero, in tutti i sensi. "

http://purple66.blogspot.com/2010/06/190305-tifosi-vi-piace-il-nostro.html

_ 2007 -> progetto dell'ex Angelo Cereser ( 2 campi e supermarket )

http://purple66.blogspot.com/2009/12/270907-ecco-il-filadelfia-segreto-di.html

_ 24/06/2010 -> per conto dell'Associazione Ricostruzione Filadelfia ( RI.FILA, promossa dal sig. Marco CENA e da Franco Ossola ... sito www.ri-fila.it ) ... opera degli architetti Andrea Gaveglio e Michelangelo Taliano, presentata all'Assessore Giuseppe Sbriglio

http://purple66.blogspot.com/2010/06/240610-un-nuovo-filadelfia-tanti.html

12/06/10

martedì 22 giugno 2010

14/06/10 - Insieme al Fila. Nel cuore del tifo tra ira e frustrazione

Pubblicazione: STAMPA, TORINO, pag.64

«Zio cane», urla Marco al gol di Caracciolo che spegne il sogno del Toro. «Zio cane», ha scritto il giovane Tommaso sulla propria maglia con la speranza che Rolando Bianchi dia l'inizio alla rimonta. Che pero' non arriva: il Toro perde a Brescia e si condanna ad un'altra stagione infernale in serie B. La delusione e' enorme e il FILADELFIA ribolle di rabbia, frustrazione e amarezza: chi non e' andato a Brescia si e' ritrovato nella culla del tifo granata e nel luogo dove il Torino era Grande per far sentire la propria voce e sentirsi meno soli nella sofferenza e nel dolore. In 250 hanno preso d'assalto la pizzeria «Toro Amore Mio», dove maxischermi, birre e pizze non mancavano, mentre altri 150 si sono ritrovati sul prato della leggenda granata per guardare la partita con uno schermo «pirata». Contava esserci, contava stare tutti insieme al Fila per caricarsi, esaltarsi, poi deprimersi ed infine sperare nell'ennesimo miracolo dopo il 2-1 di Arma. L'altalena delle emozioni vissute al «Rigamonti» si e' riprodotta in scala nel quartiere piu' torinista della citta'. «Noi siamo qua perche' questa e' la nostra casa», dice Marina Cismondi, «angelo custode del Fila» davanti alla tv che grazie ad un baffo tecnologico e un generatore a miscela permette di vedere Brescia-Toro dal campo sacro sotto i ruderi. E nella casa granata si e' visto e sentito di tutto: imprecazioni, preghiere, urla, insulti, urla e qualche lacrimuccia a stampare la delusione di una stagione balorda. Prima che il sole cali su Torino, in decine sciamano verso il Fila per la «partita dell'anno». Dei Mondiali non interessa a nessuno. Le urla contro i bresciani, il coro «uccideteli», i fischi a ogni fallo del Brescia hanno creato l'atmosfera da arena e corrida che tutti volevano. Il caldo opprime, l'afa schiaccia e il Toro soffre. Il rosso a D'Ambrosio e l'accenno di rissa scatena il popolo granata: vogliono giustizia, vogliono sangue dopo tutto quello che hanno vissuto. Il Toro, pero', non c'e' e riesce ad infiammare gli animi e le speranze solo all'ultimo, dopo il gol di Arma all'86' che regala quel briciolo di «impossibile che puo' diventare possibile». Ed invece nulla accade, il Toro perde e resta in serie B.
GIANLUCA ODDENINO

domenica 20 giugno 2010

20/06/10 - Ciao Roberto... [ Rosato "Faccia d'Angelo" ]



CLUB :
Nato a Chieri (Torino) il 18 agosto 1943, Roberto Rosato Crebbe calcisticamente nelle giovanili del Torino, la squadra che lo fece esordire in Serie A il 2 aprile 1961 (Fiorentina-Torino 1-1). Da professionista vestì per sei stagioni la maglia granata.
Soprannominato "Faccia d’angelo", per via dei tratti gentili del suo viso in contrasto con i suoi modi decisi e spesso rudi in campo, Rosato era un difensore centrale di sicuro rendimento e per questo motivo fu notato da Nereo Rocco, che lo volle al Milan, club presso il quale si trasferì nel 1966, per puntellare il reparto arretrato. Con il Milan vinse subito la Coppa Italia (1966-1967) e, in sequenza, lo scudetto e la Coppa delle Coppe nel 1968, la Coppa dei Campioni nel 1969 e la successiva Coppa Intercontinentale.
Del 1972 e del 1973 sono ulteriori due Coppe Italia consecutive, più un'altra Coppa delle Coppe, l'ultimo trofeo conquistato da Rosato prima del suo trasferimento al Genoa, avvenuto nell'estate del 1973.
Nel club genovese giocò quattro stagioni, scendendo due volte in Serie B e vincendo una volta il campionato cadetto. La seconda retrocessione, al termine del campionato 1976-1977, coincise anche con il ritiro dal calcio professionistico. Continuò ancora per 2 stagioni con la maglia dell'Aosta, in Serie D, fino al ritiro definitivo nel 1979.
NAZIONALE :
Roberto Rosato esordì in Nazionale A il 13 marzo 1965 ad Amburgo in Germania Ovest-Italia 1-1, dopo qualche partita nella selezione B e nell’Under-21. Con questa rappresentativa vinse nel settembre 1963 i Giochi del Mediterraneo di Napoli e disputò quattro gare di qualificazione (contro Turchia e Polonia) per i XVIII Giochi Olimpici di Tokyo ai quali l'Italia si qualificò, ma successivamente rinunciò alla partecipazione per le accuse di professionismo rivolte dal Comitato Olimpico Internazionale. Divenne titolare fisso dopo la disavventura italiana al campionato del mondo in Inghilterra nel 1966 e fece parte della squadra che vinse il campionato d’Europa 1968 che si tenne in Italia. Nel 1970 prese parte al nono campionato del mondo svoltosi in Messico, nel corso del quale fu tra i protagonisti della storica semifinale Italia - Germania Ovest 4-3. Giocò anche la successiva finale, persa per 4-1 contro il Brasile. In otto anni vestì complessivamente la maglia della Nazionale per 37 volte.
MORTE :
Il 20 giugno 2010 viene resa nota dai media la sua improvvisa morte[1], nel giorno in cui la Nazionale italiana affronta la Nuova Zelanda al campionato del mondo 2010. Per l'occasione, gli azzurri indossano il lutto al braccio. Rosato aveva combattuto per dieci anni contro il cancro. I funerali si svolgeranno il 22 giugno 2010 nel duomo di Chieri.

http://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Rosato

01/06/10 - Le rovine della vergogna.

Incuria, menzogne e speculazioni: Lo stadio Filadelfia

( http://www.cultorweb.com/Antiestetica/Filadelfia.html )



http://www.cultorweb.com/Antiestetica/Filadelfia.html

Cultor College

Antiestetica
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archi-sgradimento a Torino
riflessioni sull'edilizia urbana


Le rovine della vergogna

Incuria, menzogne e speculazioni: Lo stadio Filadelfia

La storia di questo stadio è troppo lunga e triste per essere raccontata in dettaglio; per riassumerla basta dire che su questo appezzamento di terreno, nel cuore di una zona che fa gola a molti, politici, dirigenti sportivi, immobiliaristi, speculatori, hanno giocato sulla pelle di chi considera questo luogo parte integrante della storia della città.
Hanno fatto promesse, raccolto voti, venduto mattoni, speculato, ma solo la GENTE ha fatto qualcosa: difendendo, pulendo e utilizzando quest'area per manifestazioni autogestite.
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Questo non è solo uno stadio, è il luogo dove un'intera generazione, dopo la guerra, ha ritrovato la volontà di rialzare la testa, di tornare a gioire e a sognare. Un luogo che ha portato, con orgoglio, il nome di Torino nel mondo, un luogo - come dice Giorgio Albertazzi nel filmato - dove il tempo, quando entra, si ferma un attimo e si toglie il cappello...
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Veduta aerea del Filadelfia, situato vicino agli ex mercati generali e al Lingotto, è da molti anni nel mirino degli speculatori.
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Qui, se non altro, la speculazione è stata bloccata dalla mobilitazione della gente che ha condotto un lungo ed estenuante braccio di ferro con chi, sempre a suon di promesse,è riuscito a smantellare pezzo per pezzo, senza mai ricostruire.
Dopo l'abbattimento, nel 1997, deciso dal sindaco Novelli (che nel contempo prometteva la ricostruzione) solo gruppi di volontari hanno custodito, pulito e riassestato quel che rimane.
Nella foto a destra (aprile 2010) vediamo appunto alcuni volenterosi che ridipingono il portone d'ingresso.
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Monconi di storia custoditi dalla gente
Il costruttore del Palazzaccio di piazza San Giovanni dice che la sua "opera" fa parte della storia della città, per questo è giusto che non venga abbattuta. Ma se questo vale per la sede del palazo dei Lavori Pubblici del Comune, perchè qui non è avvenuto lo stesso?
Non siamo a Beirut ovest, ma a Torino, dove l'incuria e gli interessi di politici e dirigenti sportivi ha volutamente lasciato degradare questo complesso per poterlo demolire.Nei progetti degli speculatori erano già disegnati un centro commerciale, un hotel e quant'altro, solo la costante vigilanza ed opposizione della gente ha impedito che questi progetti passassero.
Niente giustifica il fatto che per diversi anni sia stato lasciato così. In occasione delle Olimpiadi la governatrice Bresso si accorse di questo sconcio e lo fece mascherare dietro una cortina di cartelloni. Dopo l'evento hanno tolto i cartelloni, il resto è rimasto inalterato, se non per le pulizie volontarie e gratuite di un gruppo di cittadini che non accettano questa vergogna.
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La città è anche Tua !
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Antiestetica internazionale: i dodici edifici più brutti al mondo
Quando invece l'Architettura diventa Arte

sabato 19 giugno 2010

19/06/10


19/06/10 - Il Filadelfia da votare come ''Luogo del cuore''

Lo stadio inserito nella lista del FAI. Basta un click

L'ottava edizione de “I luoghi del cuore” vede un protagonista particolare: lo Stadio Filadelfia, che sta raccogliendo voti da tutti i tifosi del Toro (e non solo?), quotidianamente. Se n'é parlato due settimane fa, su Rete 7, nel corso della diretta del lunedì curata da TN, ma per chi non fosse stato all'ascolto è meglio informare sull'iniziativa, e per chi già la conoscesse è bene rinfrescare la memoria.

La proposta di eleggere “I luoghi del cuore” arriva dal FAI, il Fondo per l'Ambiente Italiano (in collaborazione con Intesa SanPaolo), e si ripete fin dal 2003. Sul sito
http://www.iluoghidelcuore.it/ , ciascuno può lasciare la propria preferenza, e far eleggere così il proprio luogo: si tratta di posti ritenuti particolarmente cari, particolarmente importanti, particolarmente bisognosi di cure, ma non adeguatamente considerati dalle istituzioni. L'identikit perfetto del “Fila”, non vi pare?

Rispetto ai luoghi più votati, il FAI si impegnerà a sensibilizzare gli enti competenti relativamente all'importanza che questi parrebbero rivestire, e della quale essi sembrerebbero non rendersi conto. In alcuni casi, è previsto anche un intervento fattivo diretto, ed un contributo economico.
La votazione per questa quinta edizione è iniziata a Maggio e avrà termine il 30 Settembre; per le (poche) persone non avvezze all'uso della rete, è possibile votare anche nelle filiali Intesa SanPaolo.

Inutile dire che il Filadelfia è il “Luogo del cuore” di tutti i granata, anzi è un luogo nel cuore. Ogni tifoso del Toro è invitato a lasciare la propria preferenza qui
[ http://www.iluoghidelcuore.it/stadio_filadelfia ] , perdendo circa 60 secondi del proprio tempo, e magari dicendo a più gente possibile di fare lo stesso; è un gesto piccolissimo che, chissà, potrebbe avere qualche effetto reale.

redazione@toronews.net

http://www.toronews.net/?action=article&ID=17311

martedì 15 giugno 2010

14/06/10 - L' ira al Fila. La Lega calcio ci ha traditi

Repubblica — pagina 1 sezione: TORINO

IL SOGNO è rimasto lì dentro: uno schermo piccolo piccolo, incastonato nello stadio in cui giocava il Grande Torino, in cui per 90 minuti hanno corso undici calciatori piccoli piccoli. Saranno stati una cinquantina di tifosi, tutti stretti attorno a una tele Sharp da 17 pollici con decoder digitale terrestre. Attorno, quel che resta del leggendario Filadelfia. Il dramma lo vivono così, in collegamento via etere con il Rigamonti (segno del destino anche questo: lo stadio intitolato a uno dei grandi di Superga) di Brescia. IN CITTÀ si era sparsa la voce di un maxischermo improvvisato, ma in realtà gli "angeli", che da qualche anno si curano del manto erboso che ispirò le goleade di quel magico undici scomparsoa Superga non sono riusciti a procurare nulla di "maxi". La partita dell' anno, quella per la serie A contro le Rondinelle, è diventato un esercizio di pura fede calcistica: polpacci tesi a scavalcare chi è davanti, ondeggiamenti di cervicale per dribblare la testa che ostacola la visuale, occhi serrati per distinguere il pallone. Pronti, partenza ed è panico. Schermo nero con scritta «ricerca segnale in corso». Basta un riavvio del decoder per far riapparire Rolando Bianchi, gli ultras esultano come se il Toro l' avesse buttata dentro. Si comincia, primi commenti tecnici: «Ma chi è quello, il fratello sfigato di Recoba?». Poi si fa sul serio, il Brescia ne sfiora due. L' anfiteatro granata attorno al televisore è teso come una corda di violino. Inizia a piovigginare ma non se ne accorge nessuno. Ci prova Salgado, senza fortuna: «Noooooo». Al 14' sta per cadere l' ombrellone che sovrasta lo schermino, ma il tifoso che guarda la partita di sbieco dimostra buoni riflessi e lo afferra al volo. Qualcuno arriva in ritardo, deve stare in ultima fila ma non vede niente, se ne va imbronciato. L' atmosfera si scalda, partono i cori, tanti riguardano i "Gobbi". «Gasbarroni, dài, non puoi perdere quella palla!!!», e invece l' ha persa, le Rondinelle sono ripartite, Possanzini l' ha messa all' incrocio. E' il gelo. Solo dopo mezzora ci si accorge che tira una brutta aria fredda. La fine del primo tempo se ne va in un sorso, i ragazzi combinano poco. Colantuono cambia, e pure gli "angeli". Spunta una seconda scrivania e il 17 pollici si sposta di un metro più in alto. L' espediente fa aumentare la capienza del Filadelfia, per il secondo tempo la Maratona improvvisata è composta da un centinaio di elementi. Si urla a squarcia gola, servono due gol, ancora 45 minuti di passione. Ne bastano una decina. Rigore per il Brescia. Gelo e imprecazioni mentre scorrono i replay. Invocano «Morello, Morello, Morello!». Ma il messaggio non arriva alle orecchie del portiere del Toro, distanti centinaia di chilometri. Due gol, è finita. Un paio di tifosi prendono a calci le lamiere che ricoprono i monconi del vecchio "Fila". «Questa partita l' avevano già decisa mercoledì in Lega Calcio, te lo dico io», sbraita un ultrà. Su uno degli ultimi pezzi di spalti rimasti in piedi qualcuno aveva messo un bandierone granata. È rimasto lì, ma non si vede più. Le tenebre ormai lo hanno avvolto mentre Arma segna. Il gol della bandiera. Inutile.
STEFANO PAROLA

sabato 12 giugno 2010

12/06/10 - Negato il maxi-schermo in centro, i granata si ritroveranno al Filadelfia


http://www.ecostampa.net/Servizi/RasClienti/imgrsnew.asp?numart=S7VTX&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1Q96WDE7VQUR&video=0

07/06/10 - Brescia-Toro: maxischermo al Filadelfia?

I tifosi del Torino ne fanno richiesta al Comune

Migliaia i sostenitori partiti da Torino e da ogni altra parte d'Italia per raggiungere Modena, ieri, a spingere i propri beniamini verso una finale insperata. Molti di più, ovviamente, a casa. Ma se lo stadio del capoluogo emiliano, quando gioca il piccolo Sassuolo, lascia moltissimi spazi agli ospiti, non lo stesso si può dire per il "Rigamonti".

La struttura bresciana, che domenica sera ospiterà la gara di ritorno della finale play-off, lascerà ai granata il settore ospiti, ma la presenza dei tifosi di casa sarà prevaricante nelle altre zone dello stadio. Dunque, nelle molte migliaia di torinesi che vorrebbero ma non potranno recarsi nel capoluogo lombardo nasce una necessità: quella di un maxischermo posto in città, che dia loro la possibilità di seguirla quasi come se fossero là.

Dove? Forse non in piazza San Carlo. C'é infatti una richiesta ben precisa: piazzare tale schermo al Filadelfia. Per vederla "a casa", la casa del Popolo Granata. La richiesta è arrivata al Comune di Torino, c'é anche un gruppo su FaceBook per sostenerla
( http://www.facebook.com/event.php?eid=127796573907686&ref=ts ) ; si attende ora la risposta del governo cittadino.

http://www.toronews.net/?action=article&ID=17131

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10/6/2010 (6:58) - DOMENICA IL RITORNO

Da Brescia pochissimi biglietti

"Maxi-schermo in piazza San Carlo"

«Per superare il no di Sky, deve intervenire il prefetto»

GIANLUCA ODDENINO
TORINO
E adesso tutti a Brescia. L’urlo della Maratona è uno solo: domenica è l’ultimo atto della serie B, l’ultima partita di una stagione infinita che per il Toro rappresenterà la 46esima gara di campionato. Un percorso infinito, sfociato ieri sera con lo striscione in piemontese della curva «Anduma in A», che per Brescia-Torino vedrà un esodo granata. Come a Modena, quando per il ritorno della semifinale col Sassuolo, si mossero in 5 mila, così per la finalissima il popolo granata non vuole mancare. I problemi, però, sorgono a livello di ordine pubblico (antiche ruggini tra le tifoserie) e di biglietti. Il Brescia a ieri non aveva ancora messo in vendita alcun tagliando e solo questa mattina si dovrebbero aprire ufficialmente i botteghini virtuali. A Torino c’è grande attesa e qualche timore di vedere l’afflusso bloccato dalla decisione di club, questura e prefettura bresciane di limitare il settore ospiti a circa 2 mila posti. Proprio questo limite, dettato da motivi di sicurezza potrebbe rivelarsi il grimaldello per permettere la trasmissione in diretta della partita sul maxi-schermo di piazza San Carlo. Un’eventualità possibile solo se la partita sarà dichiarata «a rischio». In questo modo si possono superare i vincoli dell’esclusiva detenuta da Sky. Ecco perché l’assessore allo Sport del Comune, Giuseppe Sbriglio, ha scritto al Prefetto Paolo Padoin per sollecitarne l’intervento.

Insomma, una strada intelligente per superare sia i problemi di sicurezza sia quelli legati al fatto che lo stadio «Rigamonti», dedicato a un eroe di Superga, è troppo vecchio e inadatto per ospitare grandi afflussi di pubblico. Per questo a Brescia stanno pensando di depotenziare l’afflusso torinista. Peccato che un paragone sia impossibile da fare, visto che ieri a Torino erano presenti 600 bresciani in un settore che ne poteva contenere 1.400, mentre i granata potrebbero occupare un’intera curva da 4 mila posti. Oggi si capirà meglio la situazione, anche se i tifosi del Toro si stanno già muovendo e hanno chiesto la presenza di un maxi-schermo anche al Filadelfia.

http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/quitoro/201006articoli/27373girata.asp

venerdì 4 giugno 2010

03/06/10 - Censimento FAI I LUOGHI DEL CUORE



Ai membri di Rivogliamo lo Stadio Filadelfia
http://www.facebook.com/group.php?gid=7134107395

Dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne un futuro è lo scopo de “I Luoghi del Cuore”, il censimento nazionale promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiede ai cittadini di indicare i luoghi che sentono particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future. L’appello è volto alla difesa di tesori piccoli e grandi, più o meno noti, che occupano un posto speciale nella vita di chi li ha a cuore.

Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutta la popolazione, di qualsiasi età e nazionalità purché residente in Italia, e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio artistico, monumentale e naturalistico.

Attraverso il Censimento il FAI sollecita le Istituzioni locali e nazionali competenti affinché conoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti delle bellezze del Paese e mettano a disposizione le forze necessarie per salvaguardarle; ma il censimento è anche il mezzo per intervenire direttamente, laddove possibile, nel recupero di uno o più beni votati


Per chi volesse segnalare il FILA è possibile farlo, in pochi minuti,
collegandosi a:

http://www.iluoghidelcuore.it/stadio_filadelfia