venerdì 31 dicembre 2010

31/12/10 - Dalla Regione Piemonte per il Filadelfia

Ai membri di ToroMio ( http://www.facebook.com/group.php?gid=287236237400 ) - Luciano Cavagnero

Su http://www.toromio.net/ troverete un comunicato stampa della regione Piemonte del consigliere Gian Luca Vignale e una lettera con firme in calce degli assessori Michele Coppola e Alberto Cirio.

http://www.toromio.net/it/content/le-nostre-lettere-dalla-regione-piemonte-il-filadelfia

Ricevuto allegato via email in risposta alle email mandate in questo ultimo mese ;-)

----- Original Message -----
From: Michele.Coppola@regione.piemonte.it
To: undisclosed-recipients:
Sent: Friday, December 31, 2010 4:22 PM
Subject: La Regione per il Filadelfia

Felice Anno Nuovo!
M.C.

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Michele Coppola
Regione Piemonte
Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili

31/12/10 - Cairo: "METTERO' SOLDI NEL FILADELFIA"



http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=WFJRC&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

L'INTERVISTA - Le Verità del Presidente

«Metterò soldi nel Filadelfia»

«Pronto a costruire l’impianto col Comune e la Regione, non perderò tempo.
E il Toro non lo vendo. In A senza i playoff: si può»

MARCO BONETTO

BUON GIORNO, presidente Cairo. Ha saputo? In Svizze­ra dicono che Proto, quel mediatore per l’acquisto del Toro, sarebbe stato condan­nato per truffa e altro.

«L’ho appena saputo anch’io. Comunque il mio legale gli aveva già mandato una diffida l’altro giorno. Sono pronto a portarlo in Tribunale se mil­lanta o arreca danni al Torino. Non volevo incontrarlo prima, figuratevi ora! Ho fiuto, che di­te? Anche con i Tesoro... che pu­re non c’entrano nulla con que­sto Proto... all’epoca li lasciai subito perdere. Feci bene. Guardateli oggi: vogliono già disfarsi della Pro Patria. Per non parlare di Ciuccariello. Teoricamente potrei incontra­re solo un imprenditore molto serio, noto, più forte economi­camente di me, che voglia dav­vero fare ancor più grande il Toro. Ma in giro non c’è nessu­no con queste caratteristiche interessato al club. Il Toro non è in vendita e non ha prezzo. E io voglio migliorarlo. Solo io posso farlo, lo dice la storia di questi anni. Siamo in corsa per la A, questo conta. Si deve con­tinuare così: umili, affamati, combattivi».

Il sindaco Chiamparino im­magina il Toro promosso ai playoff.

«Mancano 22 partite, possia­mo ancora raggiungere la pro­mozione diretta. Dobbiamo crederci. E provarci col massi­mo della determinazione».

Anni fa disse: «Lascerò il To­ro solo dopo la ricostruzio­ne del Filadelfia».

«Lo ribadisco. Voglio che rina­sca un centro sportivo per por­tare lì la prima squadra e la Primavera. Sono pronto a fare la mia parte, a mettere dei sol­di anche per la costruzione, non solo per la gestione. Non voglio perdere tempo. A gen­naio incontrerò il sindaco Chiamparino, ne riparleremo».

Nel 2008 lei garantì gli stes­si soldi promessi dal Comu­ne: 3,5 milioni.

«Un contributo lo darò, ma la situazione è cambiata, non sia­mo più in A, le perdite sono in­genti, la cifra sarebbe per forza diversa. A fine stagione ci avrò rimesso 50 milioni nel Toro, dal 2005 in poi. E 13 solo quest’an­no. Capite bene che...».

Intanto la Regione ha appe­na deciso di stanziare 3 mi­lioni in 3 anni. E altri 4 pos­sono arrivare da fondazioni bancarie: si parla di San­paolo e Unicredit.

«Bellissima notizia, ho letto. Ne ridiscuterò anche col gover­natore Cota. Ma ora non voglio parlare di date o di soldi. Di si­curo la mia buona volontà è certa. Ribadisco: non perderò tempo, sarò concreto».

Allora perché ha voluto dribblare l’assessore comu­nale allo Sport, Sbriglio?

«Non l’ho dribblato. Anzi, è sta­to bravo a far cancellare le ipo­teche sul Fila. Ma il sindaco mi ha detto che vuole occuparsi lui di Filadelfia. In prima per­sona.

Per cui...».

E il centro sportivo nell’hin­terland, a Grugliasco?

«Dipende anche da cosa si po­trà fare al Fila. Creare un nuo­vo centro sportivo a Grugliasco anche solo per il vivaio resta una delle ipotesi in piedi».

Lerda può diventare il suo miglior allenatore, visto che già considera Petrachi il suo miglior ds in 5 anni?

«Non voglio dire che Lerda può diventare il migliore perché non è che in passato io abbia avuto dei grandi allenatori... Ma può diventare sempre più bravo, questo sì. E già lo è. E’ stato intelligente anche a cam­biare qualcosa tatticamente, aggiustando la fase difensiva. Da 9 gare non perdiamo e sia­mo in continua crescita. Solo così vinci i campionati. Deve badare al sodo sempre più e meglio, Lerda. Intanto ha già i miei complimenti, la mia sti­ma. Quanto a Petrachi: è stato il ds che mi ha dato più soddi­sfazioni, ma deve fare sempre meglio pure lui. Nella scorsa stagione ha compiuto miracoli nell’emergenza e abbiamo sfio­rato la A. Ora per fare bene, ma con la b maiuscola, si deve cen­trare la promozione. Dico que­sto col massimo della stima, proprio perché Petrachi è gio­vane e già molto bravo».

Martinetti ha detto che ver­rebbe volentieri al Toro. E voi seguite pure Antenucci.

«Sono entrambi bravi, è vero che possono fare per noi. Ma il loro arrivo dipende da even­tuali uscite in attacco».


Segue a pagina 13



« Come minimo ne prenderò 4»

«Ma i nuovi saranno anche di più se cederò Ogbonna o una punta. Petrachi il budget ce l’ha. Tornerò allo stadio tra gli applausi»

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Segue da pagina 12

Può partire Pellicori. O Iun­co, che ha più mercato?

«Chi? Iunco? Mi farebbe piace­re se rimanesse, uno come lui può chiudere a 12, 13 gol».

Bianchi non si muove.

«Incedibile. Vuole rimanere, sarà il nostro miglior acquisto».

In compenso Ogbonna...

«Non vorrei privarmi di lui, è molto importante per noi e vanta ottime prospettive».

Ma non ci risulta che punti i piedi per restare.

«Guardate che è tranquillo, non si sta agitando. Lo vedo co­me un predestinato: sa di vale­re, sa che farà una bella carrie­ra. Per questo possiede una no­tevole calma. E comunque non è detto che lo ceda al Genoa».

Appunto, il Genoa. Che of­fre metà Lazarevic e soldi.

«Ho citato il Genoa solo perché tanto me l’avreste chiesto voi... Non so se lo vogliono per dav­vero, comunque Preziosi mi ha chiamato: ci incontreremo nei prossimi giorni per discutere di tutto. La comproprietà di Lazarevic ci interessa, il ragaz­zo sta facendo bene, merita».

Allora bastano 8 milioni per Ogbonna? O ne chiede vera­mente 10?

«Non bastano 8. Ogbonna non vale meno di Ranocchia. Anzi, in certe partite dell’Under 21 si è pure disimpegnato meglio».

I soldi che incasserà finiran­no tutti sul mercato o lei ne utilizzerà una buona parte per aggiustare il bilancio?

«Oggi non ha senso fare questi discorsi. Ogbonna non l’ho an­cora ceduto e magari non lo farò mai. Nel caso, comunque, investirei quanto necessario».

Ha senso eccome parlarne, visto che Petrachi non ha un budget. L’ha ammesso proprio lui a Natale.

«Petrachi sa come muoversi. Un budget ce l’ha eccome, ma non lo dice per strategia. Di si­curo non lo rivelo io: sarebbe controproducente. E noi voglia­mo fare un bel mercato. Pren­deremo per esempio un ester­no che sappia fare gol».

Gabionetta?

«Ormai è una minestra riscal­data. La sua vicenda contrat­tuale è nebulosa, in più non gioca da 6 mesi. L’altra sera nel summit con Lerda e Petrachi si è deciso che non perderemo più tempo dietro a lui».

C’è Rivas, c’è Giorgi...

«Rivas ci interessa, ma il Bari non lo cede. Di Giorgi ne stia­mo parlando. I nomi sono an­che altri. Petrachi ha fantasia, ne uscirà alla grande».

Gli altri ruoli?

«Prenderemo un terzino de­stro, se Filipe tornerà al Par­ma. E un giovane al posto di Cofie. Poi, come ho detto, alme­no un esterno offensivo di valo­re. E un centrocampista cen­trale. Che sappia operare in mediana, ma pure impostare».

...tipo Pellerano o Budel?

«Petrachi mi ha parlato di Pel­lerano, ma non mi sembra molto caldo. Budel è un altro giocatore che ci piace, però non voglio parlarne troppo. Non vorrei irritare Corioni...».

Almeno 4 volti nuovi.

«E qualcuno in più se sfoltire­mo maggiormente l’organico. Cerchiamo giovani di talento e alternative all’altezza o persi­no migliori di chi già abbiamo. Non abbiamo fretta. Un nuovo arrivo potrebbe anche mate­rializzarsi prima del 6 gennaio. Ma è meglio ponderare tutto, la squadra è in crescita, è già molto competitiva, non c’è nes­suna corsa contro il tempo».

L’argentino Sanchez è il so­stituto di Ogbonna?

«Petrachi me ne ha parlato be­ne, è una delle eventuali alter­native. Prenderemmo un di­fensore all’altezza, se Ogbonna dovesse partire. Ma lo ribadi­sco: non lo cedo, a meno di of­ferte... irrifiutabili. Tipo quella dell’Inter per Ranocchia».

Tra le notizie migliori del 2010 per il Toro c’è stato l’ar­rivo di Giacomo Ferri.

«Sono d’accordo. Il nostro team manager ha qualità da Toro a 360 gradi. Ha il granata nel sangue, di calcio si intende, ha esperienza, valori morali».

De Vezze merita il rinnovo?

«Se va avanti così, assoluta­mente sì. A tempo debito gli al­lungheremo il contratto».

Il giovane El Kaddouri è un altro obiettivo.

«E’ stato segnalato a me, gioca in Lega Pro, lo sapete. Petra­chi lo conosce. Vedremo».

Stevanovic finora ha fallito.

«Ma Lerda è riluttante a ceder­lo, dice che non ha ancora tro­vato la chiave per farlo esplo­dere come Lazarevic, sostiene che il ragazzo ha ottime qua­lità, che da un momento all’al­tro può decollare anche lui».

Quando tornerà allo stadio?

«Non lo so, anche se mi dispia­ce molto dover rinunciarci. Ma è meglio per il Toro, così tutelo la squadra da contestazioni as­surde, anche se è sempre più esigua la minoranza che mi at­tacca. La stragrande maggio­ranza della gente è con me e cresce di giorno in giorno. Me lo dimostra di continuo, è un bel segnale, mi fa molto piacere. Così come mi farà molto piace­re tornare allo stadio tra gli ap­plausi, un giorno. Succederà, ne sono convinto».

Allora rinforzerà il Toro co­me si conviene per poter davvero puntare alla A di­retta? Promesso?

«Promesso».

MARCO BONETTO



giovedì 30 dicembre 2010

30/12/10 - "Filadelfia, ecco 6 milioni"


http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=WEQUH&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

Il retroscena durante la riunione della Giunta per l’approvazione dei bilanci

«Filadelfia, ecco 6 milioni»

Regione più due fondazioni bancarie: pronto il piano di Cota

Sommando i soldi del Comune e della Provincia si arriva almeno a 10 milioni. Vignale, consigliere regionale: «Ora, però, venga subito costituita la Fondazione Filadelfia»

STEFANO LANZO

TORINO. Dall’incontro semi­clandestino tra Cairo, Chiamparino e Cota duran­te un pranzo di fine aprile a Torino sono passati otto me­si e nel frattempo sul Filadel­fia non gravano più le fami­gerate ipoteche. Quest’ulti­ma novità è anche l’unica davvero significativa degli ultimi, lunghi otto mesi. An­zi, era l’unica fino a ieri per­ché le indiscrezioni che tra­pelano dalla Giunta Regiona­le durante l’approvazione del bilancio regalano un’ulterio­re speranza ai tifosi granata. Affinché non si tratti per l’en­nesima volta di pura illusio­ne, è necessario però che tut­te le parti coinvolte nella rico­struzione del Filadelfia si at­tivino per partire definitiva­mente.

IN TRE ANNI
L’accelerata, come si diceva, arriva dalla Regione: al di là delle sogget­tive valutazioni sull’operato politico e al di là di ogni ra­gionamento su questioni elettorali, la notizia c’è ed è importante. La Regione Pie­monte stanzia tre milioni per la Fondazione Filadelfia: un milione all’anno, a comincia­re dal 2011, il tutto all’inter­no dei fondi regionali delibe­rati a favore dell’assessorato Cultura (140 milioni per il 2011). Denaro per il momen­to virtuale anche perché la Fondazione deve essere an­cora attivata: lo è sulla carta, non ancora nella sostanza. La svolta arriva dopo diversi colloqui tra il governatore, il consigliere regionale Gianlu­ca Vignale (colui che fece in­serire la Regione tra i soci della Fondazione Filadelfia) e gli assessori Michele Cop­pola e Alberto Cirio, respon­sabili rispettivamente di Cul­tura e Sport.

TOTALE? 10-11 MILIONI
L’impegno economico concor­dato all’interno della Giunta non è l’unico. Infatti Cota ha un accordo con due impor­tanti fondazioni bancarie pronte a versare una cifra pari a quella della Regione e forse anche superiore, per un totale che oscillerebbe tra i tre e i quattro milioni. La somma fa sei e può diventa­re sette: significherebbe oltre metà dei soldi che servono per la ricostruzione. Certo, è presto per cantare vittoria: perché si tratta, come sottoli­neato, di denaro che deve an­cora essere concretizzato in un vero progetto. Ma di sicu­ro il messaggio è chiaro: l’ac­celerata della Regione mette gli altri soggetti coinvolti nel­le condizioni di doversi ade­guare. «Cota porti 10 milio­ni », aveva detto Chiampari­no a Tuttosport in aprile. Ec­co, con i 3,5 milioni che il Co­mune deve mettere nel Fila­delfia (come da delibera del febbraio 2008) si arriverebbe proprio a quella cifra, senza contare i 500 mila euro pro­messi dalla Provincia.

«E’ ORA DI AGIRE»
Questo non significa che Cairo possa defilarsi. La presenza del To­rino è prevista dallo statuto della Fondazione. Detto que­sto, le strade sono due, come spiega il consigliere Vignale: «Il Torino può entrare nel ca­pitale sociale della Fondazio­ne oppure diventare l’unico soggetto titolato all’utilizzo del Filadelfia, garantendo la copertura delle spese di ge­stione. Davanti alle ultime novità, è importante che adesso, entro il mese di gen­naio, il Comune convochi tut­te le parti coinvolte nella Fondazione davanti a un no­taio al fine di costituirla uffi­cialmente: in questo modo tutti i soggetti, Comune e Re­gione in primis, potranno prontamente trasferire le ri­sorse per la ricostruzione. Dopo tanti anni di attesa e dopo tante dichiarazioni è giunta finalmente l’ora dei fatti. Nessuna scusa può es­sere ancora accampata per non sedersi al tavolo e discu­tere sulle reali disponibilità economiche per il Filadelfia». Al tavolo vorrebbe sedersi da tempo Sbriglio, assessore al­lo Sport del Comune. Cairo però preferisce incontrare Chiamparino, summit che doveva tenersi nel periodo natalizio ma del quale anco­ra non si hanno notizie. A questo punto alla riunione può partecipare anche Cota, in modo da dare una spinta decisiva all’avvio della Fon­dazione. Il prima possibile.

29/12/10 - VIGNALE (PDL): 3 MILIONI DI €URO PER LA FONDAZIONE FILADELFIA.

NEWS http://www.torortv.tk/ [Comunicato Stampa della Regione Piemonte sul Filadelfia (in fondo alla pagina)] e
ai membri di Rivogliamo lo Stadio Filadelfia

Gruppo Consiliare Popolo della Libertà

Torino, 29 dicembre 2010

COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: VIGNALE (PDL): 3 MILIONI DI €URO PER LA FONDAZIONE FILADELFIA. FINALMENTE UN ATTO CONCRETO PER LA RICOSTRUZIONE DELLO STORICO IMPIANTO DEL GRANDE TORINO.

Dopo che nella legge finanziaria del 2008, grazie ad un emendamento da me presentato la Regione diventò, per legge, uno dei soci fondatori della Fondazione Filadelfia, oggi grazie al governo di centrodestra regionale, il Filadelfia può non essere solo un sogno per i tanti torinesi che auspicano la ricostruzione di un pezzo di storia e di anima della nostra città.

Il Bilancio regionale, infatti, in via d’approvazione, contiene al suo interno tre milioni di €uro (un milione di €uro l’anno) destinati alla Fondazione, ai quali, grazie all’intervento del Presidente Cota e degli assessori Coppola (Cultura) e Cirio (Sport), saranno garantiti altri 4 milioni di €uro da parte delle Fondazioni bancarie.

Grazie a tale stanziamento ed a quanto già previsto dal Comune di Torino ( 3,5 milioni di €uro) e della Provincia di Torino (500 mila €uro), la disponibilità per la Fondazione Filadelfia ammonta a 11 milioni di €uro che, aldilà della volontà del Torino FC di intervenire quale socio fondatore, ne garantisce la ricostruzione.

Ora è fondamentale che il Comune di Torino già nel mese di Gennaio - prima della prossima scadenza elettorale - convochi i soci fondatori di fronte ad un notaio ed istituisca la Fondazione, dandone valore legale al fine di poter trasferire i fondi disponibili.

Dopo anni di inutili promesse, oggi un passo fondamentale è stato compiuto.

Gian Luca Vignale
Presidente Commissione Turismo Regione Piemonte
Consigliere PDL Regione Piemonte

mercoledì 29 dicembre 2010

29/12/10 - Sbriglio: "Nessuna novità sul Fila"

di Marina Beccuti

Cairo è interessato a prendersi carico di una parte della ricostruzione del Filadelfia e, soprattutto, è intenzionato a costruire la Cittadella granata, magari nell'area dell'Olimpico con il Combi annesso? Queste sono le domande che si pongono in molti dopo che erano circolate voci discordanti prima delle feste, in attesa che il presidente granata incontrasse il sindaco Chiamparino. TorinoGranata ha chiesto lumi all'Assessore allo Sport, Giuseppe Sbriglio, che ha a cuore la questione, sia a livello di amministratore locale che di tifoso.

"L'idea era quella di incontrare Cairo dopo che è stato concluso l'iter delle ipoteche. Ora l'area del Fila è libera e senza vincoli, dunque pronta per essere ricostruita. Forse pochi si aspettavano che la situazione si concludesse in breve tempo per cui sono stati tutti presi un po' alla sprovvista". L'assessore ha poi proseguito: "Io Cairo non l'ho incontrato, ma era in programma che vedesse il Sindaco, ad ora però l'incontro non c'è stato". Non c'è solo il Filadelfia perchè Cairo aveva accennato anche all'ipotesi di creare una Cittadella granata. "Le aree ci sono e le abbiamo proposte. L'idea giusta poteva essere l'area dismessa del Combi che è vicina all'Olimpico. Ma ora ci sarebbe anche un'altra opportunità: la zona Michelin di Corso Romania. Diciamo che di opportunità ce ne sono, il marchio Torino ha un valore immenso e può creare un business importante per la società".

Da risolvere ci sono ancora le ipoteche dell'Olimpico: "Sì, procederemo presso l'Avvocatura e andremo probabilmente in giudizio per ottenere le stesse condizioni del Filadelfia, anche perchè la città certi costi non se li può permettere". Il Toro poi da giugno si troverà solo a gestire l'Olimpico, visto che la Juve tornerà all'ex Delle Alpi ricostruito. "Infatti ci dovremo incontrare con il Torino anche per decidere quale contratto stipulare. Ad esempio era la Juve ad occuparsi del manto erboso dello stadio, le spese di manutenzione del campo le pagava quasi tutte la società bianconera, che ci teneva ad avere un prato in buono stato. Noi comunque verremo incontro al Torino con delle agevolazioni".

Infine una nota sulla Red Bull. Novità? "L'unica è che la squadra di F1 girerà con la sua monoposto a Torino per un'esibizione di F1 il 30 aprile prossimo, poco prima della partenza del Giro d'Italia di ciclismo (ci sarà un solo pilota che potrebbe essere Mark Webber, ndr). Sull'ipotesi di un acquisto del Toro non so nulla, perchè non tocca a me gestire la cosa, ma la società granata. Quello che c'era da fare l'abbiamo fatto, abbiamo messo a loro disposizione dei tappeti d'oro e i nostri impianti. Vedremo che succederà".

http://www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=18835

29/12/10 - La Regione sblocca 3,9 milioni per il Fila


TorinoCronaca
Emendamento della giunta al Bilancio dopo la cancellazione delle ipoteche

venerdì 24 dicembre 2010

24/12/10 - Buone Feste a Tutti


... RIVOGLIAMO LO STADIO FILADELFIA NEL 2011 !!!

23/12/10 - TuttoDerby su VideoGruppo - STADIO FILADELFIA

Rube e TORO: Due facce della stessa città



http://www.youtube.com/watch?v=qvtvuqJSi_8

mercoledì 22 dicembre 2010

22/12/10 - Filadelfia, il summit slitta a meno di colpi di scena


http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=W9L2K&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

Filadelfia, il summit slitta a meno di colpi di scena

TORINO. Prima di Nata­le, a questo punto, pare improbabile un incontro tra il presidente Cairo e il sindaco di Torino, Chiam­parino.

A meno di im­provvise novità, difficile anche che il summit, per incominciare a parlare di Filadelfia e della questio­ne stadio Olimpico ( e ma­gari anche del futuro so­cietario), possa svolgersi entro la fine del 2010. Mai dire mai, ma incontri in calendario finora non so­no previsti: tra gli impe­gni del patron granata e quelli del primo cittadino finora non è stato eviden­temente possibile combi­nare il vertice. Con le ipo­teche ormai ufficialmente cancellate dall’Agenzia delle Entrate, il Filadelfia aspetta soltanto il via per la ricostruzione. Dunque, senza escludere colpi di scena, se ne riparlerà a gennaio, tenendo conto peraltro che Chiamparino si prenderà un periodo di vacanza che durerà fino al 10 gennaio. Il rischio per­ciò è quello di dilatare i tempi, situazione sicura­mente sconsigliabile dato che sul Filadelfia, solo per eliminare le ipoteche, so­no passati cinque anni.

LA SCELTA
Già, perché risolta la situazione con Equitalia- Agenzia delle Entrate, l’obiettivo princi­pale deve essere quello di accelerare, per arrivare ai primi mesi dell’anno nuo­vo con una quadro final­mente chiaro e qualche certezza sulla ricostruzio­ne. I tifosi chiedono cele­rità e trasparenza, ma prima le parti interessate devono riunirsi attorno a un tavolo. L’assessore allo Sport del Comune di Tori­no, Sbriglio, è pronto da novembre a incontrare Cairo e ha anche cercato di fissare un appunta­mento con il numero uno granata a ipoteche cancel­late. Ma la scelta del pre­sidente è precisa e decisa: parlare direttamente con Chiamparino, tendenzial­mente bypassando l’as­sessore Sbriglio che era ed è dell’idea di affrettare le tempistiche. Non è detto poi che tra Natale e Capo­danno l’incontro patron­sindaco non possa svol­gersi: in ogni caso un nuo­vo rinvio a data da desti­narsi non farebbe altro che prolungare una situa­zione di incertezza sul fu­turo dello storico stadio demolito nel ’ 97.

S.L.

21/12/10 - Trasmissione ToroAmoreMio - Stadio Filadelfia

21/12/10 - Ciao Vecio ( Enzo Bearzot )

..." l'Inter resterà il primo amore della mia vita e il Torino il più forte. Ci sono arrivato dopo Superga, facevano fatica a pagarci lo stipendio, le docce al Filadelfia erano gelate, ma quando vedevi la scritta "Ex igne fax ardet nova" ti sentivi dentro un orgoglio, un senso di appartenenza, una cosa da brividi. "

Bearzot: oramai il calcio lo sento lontano - 26 Settembre 2007


http://www.ilfriuli.it/udineseblog/index.php?view=article&id=4074








I gradini del Filadelfia e la maglia granata

A Torino arrivai nell’estate del ’54. Ero reduce da Catania, tre campionati culminati nella prima, storica promozione in serie A. Entrai per la prima volta nel cortile dello stadio Filadelfia con un’emozione sottile, era il giorno del raduno, delle presentazioni ufficiali e dei buoni propositi. Ricordo che mi feci largo a fatica tra la gente granata che affollava il cortile, ansiosa di riabbracciare i vecchi giocatori e di far la conoscenza dei nuovi. E senza dir nulla a nessuno attraversai un breve corridoio e imboccai il sottopassaggio: quello da dove sino a cinque anni prima sbucavano Mazzola e Gabetto, Castigliano e Maroso. Salii quei gradini col respiro affannato. Una volta in campo, lessi sulla vecchia tribuna di legno la scritta: ex igne fax ardet nova.

Era una giornata di luglio, caldissima. Ma io avevo la pelle d’oca. Dal cortile, oltre la gradinata dei distinti, saliva il vociare dei tifosi. Io deglutii a vuoto, diedi un ultimo sguardo panoramico per imprimermi bene i contorni di quell’arena della leggenda e quando entrai in spogliatoio per conoscere i miei nuovi compagni sentivo già, dentro di me, che quella squadra, quella maglia non me le sarei più sfilate dal cuore. Durò dieci anni la mia avventura granata: da ultimo arrivato a capitano. In un’altra squadra avrei certamente smesso prima, dai 35 anni in su quasi mi vergognavo di farmi ancora vedere in calzoncini: ma l’idea dell’abbandono mi suonava come un tradimento. Oggi a distanza di tanti anni sono il primo a riconoscere la componente di retorica. Ma era inevitabile che ci fosse, lì era nato il Grande Torino, lì non aveva mai perso una partita dal giorno della Liberazione a quello della Tragedia. Persino le maglie erano le stesse, noi indossavamo ancora, cinque, sei, sette anni dopo, le maglie di quei fantastici giocatori che il destino si era portati via. Tecnicamente non li avremmo mai potuti uguagliare, lo sapevamo. Potevamo soltanto provare ad esserne degni sul piano della dedizione, della serietà professionale. Anche del sacrificio, perché la società continuava a scontare i danni economici di Superga e noi i quattrini li vedevamo quando li vedevamo. Anni eroici, da tutti i punti di vista. Fino al ’56 il riscaldamento in spogliatoio non c’era, solo una stufetta a legna in un angolo dello stanzone. D’inverno ci toglievamo le maglie gelate e zuppe di fango già sotto la doccia, tremando dal freddo. Eppure non ricordo un solo mio compagno che non fosse fiero di dover sopportare questi disagi. Era il prezzo da pagare per tener viva la fiammella di capitan Valentino.
Enzo Bearzot


ENZO BEARZOT giocò tanti anni nel Torino, in certe partite di cuore e muscoli, anima e polmoni, fu “il” Torino. E trasfuse questo suo spirito nella Nazionale azzurra che guidò, anzi spinse al titolo mondiale 1982. Una testimonianza breve e intensa la sua, un amore liofilizzato in poche righe: a noi farlo espandere con le lacrime di vita e di morte che la vicenda granata porta in sé.
Gian Paolo Ormezzano

Dare spazio a questo commovente racconto pubblicato nel meraviglioso volume "Il Toro e il Giglio" dedicato nel 2000 dall'Associazione Giglio Amico all'amore fraterno tra Granata e Viola è il minimo gesto che può compiere il Museo della Fiorentina per rendere omaggio alla figura del grande tecnico iridato Enzo Bearzot. Qualche anno addietro in un'intervista rilasciata nel giorno del suo compleanno, Gianni Mura ebbe a chiedergli: "Come le piacerebbe essere ricordato, tra un po' d'anni?". La risposta fu: "Come una persona perbene". Siamo più poveri e soli senza di lui ma anche certi che così sarà ricordato. Ti sia lieve la terra, Vecio.

http://fiorentinamuseo.org/news/museo-viola-news/258-i-gradini-del-filadelfia-saliti-in-maglia-granata.html

sabato 18 dicembre 2010

venerdì 17 dicembre 2010

17/12/10 - «E ora ridateci il Filadelfia»



Il popolo granata pretende i fatti dopo la cancellazione delle ipoteche

I tifosi: «Cairo, Cota e Chiamparino adesso devono mantenere le promesse»

«Di tempo ne è stato perso fin troppo, si parta subito con la Fondazione. E magari si organizzi un incontro tra Torino, Comune, Regione e tifosi per fare chiarezza»

STEFANO LANZO

TORINO. Di tempo ne è sta­to perso anche troppo, se è vero come è vero che è servi­to un lustro per cancellare le ipoteche che gravavano (ora sì, possiamo usare un tempo verbale al passato) sul Fila­delfia. Cinque, lunghi anni in cui lo stadio che fu teatro del Grande Torino è rimasto in uno stato di abbandono, curato soltanto da coloro che non lo hanno mai dimenti­cato: i tifosi granata. E sono proprio loro adesso a frenare gli entusiasmi: certo, la riso­luzione della questione con l’Agenzia delle Entrate è un problema finalmente chiuso e dunque ci sono tutti moti­vi per essere felici. Ma, una volta incassata la buona no­tizia, è ora di pensare imme­diatamente al futuro. Su questo aspetto, il pensiero della tifoseria granata è compatto: «Bisogna subito partire con la Fondazione. E adesso Cairo non può più nascondersi: aveva promes­so dai ruderi che non se ne sarebbe andato da Torino prima di aver ricostruito il Filadelfia. Ora non ci sono più le ipoteche, non si può appigliare a nulla. E lo stes­so discorso va fatto per le istituzioni: il Comune, come delibera del maggio 2008, ha l’impegno di stanziare 3,5 milioni, senza contare il mi­lione del Bennet, gli oneri di urbanizzazione e l’escussio­ne delle ipoteche Ergom. E poi c’è la Regione: in campa­gna elettorale il presidente Cota ha fatto delle promes­se, adesso aspettiamo che le parole si trasformino in fat­ti ».

LE MAIL
Il sentimento è condivisibile, a maggior ra­gione considerando la vicen­da Filadelfia analizzando so­lo il 2010: è di aprile la noti­zia dell’intesa decisiva tra l’assessore allo Sport del Co­mune, Giuseppe Sbriglio, e l’Agenzia delle Entrate. Da allora sono passati quasi ot­to mesi «e cosa è stato fatto? Le parti interessate avreb­bero potuto portarsi avanti per poi, nel momento dell’uf­ficialità della cancellazione, partire spedite verso la rico­struzione. La paura di chi ri­vuole il Filadelfia è che tra­scorrano altri interminabili anni di chiacchiere: questo non deve succedere, nella maniera più assoluta. E poi Cairo, Cota e Chiamparino ragionano su incontri più o meno segreti per parlare del Filadelfia: e allora perché non organizzare un vertice alla luce del sole, con la pre­senza loro e di una delega­zione di tifosi che ha parteci­pato al tavolo per la Fonda­zione? Sarebbe un modo per fare chiarezza una volta per tutte e allontanare anche paure e sospetti che, legitti­mamente, si sono diffusi in questi anni all’interno della tifoseria granata. E poi ci sa­rebbe anche la Provincia di Torino, che aveva parlato di 500 mila euro per la rico­struzione: sarebbe impor­tante capire quali e quante siano le risorse a disposizio­ne. Anche perché i progetti non mancano: adesso serve la volontà, il 2011 deve esse­re l’anno del nuovo Filadel­fia. E chi non vuole il Fila getti la maschera, lo dica e si assuma le proprie respon­sabilità ». E magari già do­mani allo stadio per Torino-Empoli potrà essere esposto qualche striscione sull’argo­mento, mentre continua la pioggia di mail inviate dai sostenitori granata a Comu­ne, Regione e Torino Fc.

E L’OLIMPICO?
A parole il Filadelfia lo vogliono tutti. Nelle prossime settimane si comprenderà chi lo vuole per davvero, attraverso i fat­ti. Si deve partire con la Fon­dazione Filadelfia, dunque, e, sommando le cifre pro­messe, tirare fuori la somma necessaria (si parla di 12 mi­lioni) per partire. Si è vocife­rato di un possibile, impor­tante coinvolgimento di fon­dazioni bancarie che an­drebbero a rimpinguare il “tesoretto” utile alla rico­struzione: è necessario però che ognuno dei soggetti coin­volti mantenga fede alla pa­rola data. E poi sarà anche il caso di affrontare un altro problema: ovvero quello ri­guardante l’ex Comunale, ora conosciuto come stadio Olimpico. Sul quale, giova ri­cordarlo, grava un’ipoteca di 38 milioni di euro: situazio­ne del tutto simile a quella del Filadelfia. E se per il Fi­la ci sono voluti cinque anni, sarebbe folle e anche un po’ incosciente commettere lo stesso errore.



" per noi 4.900 giorni non sono bastati... per "regalare" la Continassa ai gobbi di giorni ne son bastati 167... "


Tratto da TN, 3D: "Cairo: svolta su fila e olimpico!!!!!"
... http://forum.toronews.net/viewtopic.php?t=299181&start=233 ...

IL GUARDIANO DEL FARO ha scritto:
" Sarebbe argomento off ma visto che ci riguarda indirettamente lo metto qui in quanto voglio darne evidenza.
Ricevo stamattina mail dal mio amico (e sono autorizzato a metterla sul ns forum), residente in Australia, ex assessore allo Sport del Comune di Torino, Lorenzo Matteoli che, sulla questione stadi ha scritto una montagna di testimonianze.

http://matteoli.iinet.net.au/html/Articles/Diziostadio3.html

All'attenzione degli amici Torinesi:
L' amministrazione Torinese del Sindaco Chiamparino ha regalato per un milione di Euro la Cascina Continassa e i terreni adiacenti alla ***entus senza nemmeno fare una perizia per la sua valutazione (cifra prudente almeno quattro milioni di Euro).
I tempi sono cambiati: se la giunta Magnani Noja avesse fatto un colpo del genere andavamo tutti in galera e i giornalisti di servizio alla Stampa avrebbero riempito paginate di scandalo e urla. La Repubblica inserto torinese: zero.
Oggi ...silenzio totale. Anche in Consiglio Comunale nessuno ha banfato. I magistrati Torinesi una volta così attenti a ogni mia delibera....totalmente silenziosi e inerti.
Chi ha letto la Fattoria degli Animali? Vi ricordate l'ultima scena quando i maiali mangiano a tavola e gli animali guardano esterrefatti dalla finestra? "

16/12/10 - TOLTE LE IPOTECHE SUL FILA: ORA TOCCA A NOI!!

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18 Luglio 1997 - 17 Dicembre 2010
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4.900 GIORNI DI VERGOGNA!!!
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INVIAMO TUTTI LA SEGUENTE MAIL!!!
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TUTTI I GIORNI FINO A QUANDO NON AVREMO RISPOSTE UFFICIALI!!

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Destinatari :

presidenza@regione.piemonte.it
assessore.cirio@regione.piemonte.it
lacultura@regione.piemonte.it
assessore.bilancio@regione.piemonte.it
giuseppe.cortese@regione.piemonte.it
michele.coppola@regione.piemonte.it

urc@comune.torino.it
segreteria.assessorepassoni@comune.torino.it
segreteria.assessoratosport@comune.torino.it
assessorato.urbanistica@comune.torino.it

info@torinofc.it
info@cairocommunication.it
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Con riferimento agli articoli apparsi sui quotidiani torinesi il giorno 2 dicembre u.s. , a quanto comunicato nel corso della trasmissione ToroAmoreMio del 7/12 u.s. e a seguito della conferma della definitiva cancellazione delle ipoteche gravanti sull'area dello Stadio Filadelfia, sono con la presente nuovamente a richiedere che venga ufficialmente, formalmente e definitivamente comunicato ai cittadini di Torino ed ai tifosi del Toro:


da parte della Regione Piemonte:

. quale cifra è stata stanziata dalla Regione Piemonte a favore della ricostruzione dello Stadio Filadelfia e con quali tempistiche

. se è notizia vera il coinvolgimento delle Fondazioni bancarie (come riportato da Tuttosport), quali cifre sarebbero stanziate e con quali tempistiche.


da parte del Comune di Torino:

. se oltre ai 3,5 milioni deliberati dal Consiglio Comunale di Torino in data 25/02/2008, saranno messi a disposizione della ricostruzione dello Stadio Filadelfia da parte del Comune di Torino anche i seguenti importi:

- un milione di Euro, già incassati dal Comune di Torino dalla società Bennet, destinati alla ricostruzione dello Stadio come da Delibera di Giunta del 25/05/2006

- gli oneri di urbanizzazione generati dall'ambito “12.29 Filadelfia , pari a Euro 2.319.723,78 che dovevano essere scomputati a favore di opere utili allo Stadio Filadelfia e che invece sono stati già incassati dal Comune di Torino dalle società Bennet, Mo.Cla e Cogef, come da Delibera di Giunta del 9/09/2008

- l'introito derivante dall'escussione delle ipoteche iscritte su beni Ergom a favore del Comune di Torino, ipoteche costituite a garanzia della ricostruzione dello Stadio Filadelfia, per un valore complessivo di 4,329 milioni di Euro, come da Delibera di Giunta del 13/03/2007.

. se rispondono al vero le sconcertanti rivelazioni dettagliate dal giornalista Fabrizio Turco nel corso della trasmissione ToroAmoreMio del 7 dicembre, ovvero che il Sindaco di Torino, nel corso dell'incontro con esponenti della Regione Piemonte, avrebbe dichiarato di essere contrario alla ricostruzione del Fila, che i soldi per la ricostruzione del Fila il Comune di Torino non li ha più, che sarà realizzato al massimo un giardino della Memoria.


Da parte del Torino FC:

. se - come pubblicato sulla testata Tuttosport, il giorno 24 maggio 2008 - verrà mantenuto il giuramento fatto a Don Aldo Rabino ( più volte confermato pubblicamente dallo stesso) dal presidente Urbano Cairo di contribuire alla ricostruzione dello Stadio Filadelfia con il versamento della stessa cifra che verserà il Comune di Torino.

- se verrà una volta per tutte preso un impegno pubblico, chiaro e concreto riguardo alla ricostruzione del Filadelfia... sono 5 anni che ci viene ribadito dal dr. Cairo che il Filadelfia gli “sta a cuore”, ora ha la possibilità di dimostrarlo con i fatti.

In attesa di un sollecito riscontro, porgo cordiali saluti


http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150340200840492

giovedì 16 dicembre 2010

16/12/10 - Sindaco Chiamparino, perché sul Fila frena sempre?

Si aspetta una decisione

"Pietas granata" è uno spazio ospitato sulle pagine di TN e realizzato da tifosi facenti parte del direttivo del Centro Coordinamento Toro Clubs, aperto con l'obiettivo di creare un confronto chi scrive e tutti gli altri tifosi che leggessero. Gi autori si offrono infatti di condurre un dialogo aperto anche attraverso i commenti a pié di pagina; sarà pertanto possibile chiedere, osservare, affermare e anche criticare. Senza offese, illazioni e post incivili in generale, naturalmente.

Le ipoteche sul Fila sono in via di eliminazione per la pressione costante e instancabile dei tifosi, in particolare del gruppo “pulitori del Fila”, ai quali va il merito di non aver mollato la presa nemmeno un attimo. Va poi riconosciuto all’Assessore Sbriglio l’essersi messo in gioco raccogliendo queste istanze.
L’amministrazione regionale, che negli scorsi anni si era impegnata a entrare in Fondazione, oggi ribadisce e consolida questa volontà.
La posizione del Comune come istituzione è chiara. Ha accolto la richiesta dei tifosi di aprire un Tavolo, ha approvato per primo lo Statuto della Fondazione, ha messo nel suo bilancio pluriennale il contributo di 3,5 milioni di euro.

L’unica nota stonata è quella che troppo spesso suona il Sindaco Chiamparino. Un giorno frena, un altro parla di giardino della memoria (mesi fa lo consigliavamo di realizzarlo sotto casa sua), regolarmente ribadisce la necessità di un intervento dei privati, quasi a scongiurare ogni altra ipotesi.
Di fatto parole che sembrano spesso in contrasto con quanto la sua stessa amministrazione lavora per porre in essere.

Comprendiamo il momento di crisi, comprendiamo le difficoltà dell’amministrazione a espletare servizi necessari, comprendiamo tutto.
Ma riteniamo che sarebbe finalmente l’ora che anche il Sindaco di Torino si spendesse per la ricostruzione di un Monumento che, in qualsiasi altra città italiana, si sarebbe fatto a gara per ricostruire e far rivivere nel massimo splendore.
Sembra invece che, “pilatescamente”, il Sindaco Chiamparino cerchi di arrivare a fine mandato per lavarsi le mani di questa situazione. Oltre che antipatica e immotivata, questa scelta non andrebbe a suo onore. Specie a fronte degli impegni non indifferenti, per i quali non ha esitato a dare il suo benestare, a favore della juventus. Il Sindaco Chiamparino non può fare a meno di ricordarsi di essere Sindaco di tutta la città e non solo di una parte, pertanto non può esimersi dal farsi promotore di un inarrestabile impulso per la ricostruzione del Filadelfia.

Sindaco Chiamparino le chiediamo di interrompere le manovre diversive di cui ha dato sfoggio e assumersi una responsabilità dalla quale non può più affrancarsi, facendo in modo che la Città svolga a pieno il suo compito di attore centrale nella ricostruzione di un Monumento che da troppo tempo ha abbandonato.

E’ il momento buono, si metta in gioco Sindaco Chiamparino, insieme al Presidente Cota che pare molto favorevole a partecipare. Prendete per mano Cairo (ricordandogli la promessa di Superga fatta a don Rabino) e ricostruite il Fila.
Lo strumento, la Fondazione, è praticamente pronto. Se vorrete usarlo i tifosi non si tireranno certo indietro. Altrimenti trovate voi il metodo migliore, per il Toro, per Torino e per il Piemonte.
Ma fatelo, senza ulteriori indugi.


Ottavio Sessa

redazione@toronews.net

16/12/10 - Filadelfia libero: rifatelo!


Svolta dopo 5 anni. L’assessore Sbriglio: «Sono felice, il momento è storico»

Ipoteche ufficialmente cancellate: impedivano la ricostruzione

Cairo: «Sono contento anch’io.
Ma non voglio fare promesse, si sono già dette troppe parole. Comunque sono pronto a collaborare»


MARCO BONETTO

TORINO. Il momento è stori­co. Foriero di una rinascita, però, solo in presenza di uomi­ni capaci di mantenere le pro­messe. Altrimenti anche que­sto traguardo, quasi inimma­ginabile fino a un paio di anni fa, si trasformerà nell’ennesi­ma illusione. Il momento è sto­rico, perché dopo 5 anni sono state ufficialmente cancellate le ipoteche che gravavano sul Filadelfia, impedendo ogni concreta ipotesi di riqualifica­zione dell’area. Area destina­ta, come noto, a ospitare un centro sportivo per gli allena­menti del Torino e le partite della Primavera, dopo che per una settantina di anni lo sta­dio glorioso degli Anni Venti era stato la culla granata per eccellenza. La notizia è venuta a galla ieri, anche se l’atto ufficiale risale a martedì. Tutto co­me previsto: a fronte del paga­mento di 535 mila euro (500 mila a carico del curatore falli­mentare del vecchio Torino, Cerri, e 35 mila coperti dal Co­mune), l’Agenzia delle Entra­te- Equitalia ha cancellato le ipoteche di vecchio stampo cimminelliano (le prime, poi sparite e infine reiscritte, risa­livano addirittura al 2004).

3,5 MILIONI PER 3
I fatti parlano chiaro. Il merito in­dubbio va riconosciuto all’as­sessore allo Sport di Torino, l’avvocato Sbriglio, che in po­co più di 12 mesi, cioè da quan­do si è insediato al posto del (purtroppo) indimenticabile Montabone, è riuscito a raggiungere questo straordinario successo. In precedenza, anno dopo anno dopo anno, non si era registrato neanche un pas­so in avanti degno di un bradipo. L’area adesso è libera (non ancora lo stadio Olimpico: lì le altre ipoteche cimminelliane perdurano ancora), dunque può attirare anche privati, fon­dazioni bancarie e sponsor, sot­to l’ombrello delle istituzioni e del Torino, se Cairovorrà. Uno dei prossimi passi dovrebbe es­sere anche la costituzione ufficiale della nuova Fondazione Filadelfia, deputata a favorire la creazione del centro sporti­vo. «E’ vero, il momento è sto­rico, difatti sono molto soddi­sfatto », commentava ieri l’as­sessore Sbriglio, fresco prota­gonista anche del reperimento dei soldi dei tifosi, rimasti in mano per oltre un decennio al­l’ex sindaco Novelli (ricordate la vendita dei suoi tragici mat­toni, tutt’attorno alla sciagura­ta demolizione dell’area?). An­cora Sbriglio: «Ringrazio i diri­genti e l’avvocatura del Comu­ne che hanno lavorato al fian­co del mio assessorato per que­sto risultato eccezionale, nonché i vertici di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate». E Cairo? «Anch’io sono felice per questa notizia, ma non voglio più fare proclami o promesse. Si tratta di capire che cosa si può fare, ora, più che di parla­re. Di sicuro il Fila mi sta a cuore e sono pronto a collabo­rare ». Entro Natale potrebbe incontrare il sindaco Chiam­parino per fare il punto. «Ma non è vero che ho dato manda­to a istituzioni finanziarie o a qualche azienda per studi di settore», aggiunge il presiden­te, alludendo alla possibilità di realizzare una cittadella gra­nata, tra l’agognato nuovo Fi­ladelfia e l’ipotetico acquisto dell’Olimpico. E’ pur vero, però, che ha chiesto nuova docu­mentazione al Comune, attra­verso il sindaco. La Regione ha promesso di investire 3,5 mi­lioni. Altrettanti aveva garan­tito in passato il Municipio. Stessa cifra lo stesso Cairo, nel 2008. Il totale farebbe 10,5 mi­lioni, poco meno di quanto ser­virebbe: 12. Ma non sono più i tempi in cui il presidente sali­va sui ruderi del Fila impe­gnandosi per la rinascita del­l’area: è proprio vero.


IL PUNTO DI VISTA

E’ finito il tempo delle parole. E’ ora di agire

NON C’E’ bisogno di molte parole, basta ri­portare la pagina di Tuttosport del di Tuttosport del 20 mag­gio 2009 che riferiva il discorso di Cairo in Mu­nicipio, poi ribadito più forte e forzuto in intervi­ste e arringhe popolari: «Il Comune liberi il Fi­ladelfia dalle ipoteche e lo restituisca al Torino, poi ci penserò io a rico­struirlo. E anche in fret­ta ». La clamorosa ano­malia dell'assessore Sbriglio - un politico che alle parole fa seguire i fatti! (non senza infasti­dire parecchi, anche de­gli amici) -, ha spezzato le catene che tenevano in ostaggio l'area e spazza­to il comodo paravento che costituivano per tut­ti: inutile parlare di Fi­la, tanto ci sono le ipote­che; inutile domandare dei 3,5 milioni che il Co­mune aveva verbalmen­te impegnato per la rico­struzione, tanto ci sono le ipoteche... Tutto inuti­le, tutto sotto scacco, tut­to sub judice. Da ieri, in­vece, sub judice tornano a esserci soltanto il sin­daco di Torino, il presi­dente del Torino, il presi­dente della Provincia e il presidente della Re­gione. Ovvero coloro i quali ricoprono cariche che, fino a martedì, pote­vano bene o male gua­dagnarci mediatica­mente qualcosa dal Fi­ladelfia e che da ieri ve­dono il Filadelfia recla­mare identico servizio.

A.M.



http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=W4GXL&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0




TOLTE LE IPOTECHE SULLO STADIO FILADELFIA

L’ultimo ostacolo per la ricostruzione del vecchio stadio Filadelfia è stata rimosso: le ipoteche da 38 milioni di euro, che gravavano sui terreni dello storico stadio del Grande Torino, sono state ufficialmente cancellate dall’Agenzia delle Entrate.
Ieri, all’amministrazione comunale, è arrivata la comunicazione da Equitalia che di fatto chiude una complicata e lunga partita col Fisco. La nascita della Fondazione per il Filadelfia più di due anni fa era stata bloccata proprio dalla vicenda ipoteche, risolta nella scorsa primavera con l’accordo tra le parti e il pagamento di 535mila euro: 500mila dal curatore fallimentare e 35mila a carico della città.
Ora il passaggio finale, in attesa dell’incontro del presidente dei granata Cairo con il sindaco Chiamparino per varare la cittadella granata che comprenderà anche il «nuovo» Filadelfia.

[G. ODD.]

TN - 15/12/10
Cancellate le ipoteche sull'area del Filadelfia
L'accordo era stato raggiunto in primavera. Ora si attendono i primi passi concreti

Qualche mese fa, un manipolo (alcune centinaia) di tifosi granata e di cittadini torinesi presidiava l'ingresso dell'edificio che ospita la sede dell'Agenzia delle Entrate, al cui interno l'assessore allo sport, Giuseppe Sbriglio, trattava con i rappresentanti del Fisco la purgazione delle ipoteche che gravavano sull'area del Filadelfia (insieme a quella del Comunale, 76 milioni di euro). Lo stesso assessore abbandonava l'edificio, nella tarda mattinata di quel giorno, annunciando trionfalmente di aver trovato l'accordo: le ipoteche sarebbero state purgate, la cifra necessaria avrebbe dovuto aggirarsi intorno ai 550mila euro
.

http://www.toronews.net/?action=article&ID=19681

domenica 12 dicembre 2010

31/03/01 - Sul Filadelfia il derby dei candidati


Rosso attacca l'Ulivo: al palo tutti gli impianti

Silvio Viale: «Il Toro mi ha indicato come l'unico nemico ma anche la sinistra ha le sue colpe»

Emanuela Mìnucci

«Il grande affossatore dell'operazione Filadelfia, al secolo Silvio Viale, candidato sindaco per la Lista Bonino, ieri ha convocato i giornalisti per chiarire due o tre cosette. Prima di tutto che nei suoi confronti si sta organizzando un autentico linciaggio: «Guardate quante lettere di minaccia: è il Toro che mi ha indicato ai tifosi come il nemico numero 1, quando i nemici veri sono altri». Secondo, la maggioranza starebbe versando lacrime di coccodrillo al funerale del Filadelfia: «Come mai giovedì sera siamo riusciti a chiudere il bilancio in tempo utile nonostante ci fossero ben 560 emendamenti?». Terzo: «Perché si stupiscono del fatto che io sia contrario a quest'operazione? Il presidente del Toro Cimminelli è al corrente delle mie posizioni sin dall'ottobre scorso, quando fu ascoltato in commissione. Non ho mai fatto mistero del fatto che per me a Torino ci devono essere soltanto due stadi: la Juve al Delle Alpi e il Toro al Comunale che, in questo modo, riconquisterebbe pure la sua curva storica». Ci potrebbe anche essere un quarto punto, e pure un quinto e un sesto vista la proverbiale loquacità del radical-verde, ma ce n'è abbastanza per sistemare sulla griglia della polemica politica nuove costolette. Mentre Viale pensa a come non farsi rigare la macchina dagli ultra granata, il candidato sindaco per la Casa delle Libertà Roberto Rosso non si fa sfuggire un'occasione tanto ghiotta. Dopo aver letto sui giornali che il suo rivale dell'Ulivo Sergio Chiamparino assicurava al Toro che in caso di elezione avrebbe comunque garantito, entro giugno, l'approvazione della variante nel nuovo consiglio passa al contrattacco: «Le dichiarazioni rese dal mio antagonista fanno soltanto sorridere spiega nell'ultimo giorno di ricovero alle Molinette -, semmai è vero il contrario, cioè che i torinesi possono augurarsi di vedere approvata quella delibera soltanto in un caso: che il nuovo sindaco sia Roberto Rosso». Incalza: «Hanno avute un anno per far passare questo progetto e non ci sono riusciti, lasciando al palo tutta la partita degli impianti sportivi. In ragione di quale miracolo dovrebbe riuscirci Chiamparino?». Il candidato sindaco dell'Ulivo gli risponde a tono: «Per quanto riguarda questo "anno perduto" ci ha messo del suo, abbondantemente, anche il Polo: più volte infatti il numero legale non è stato raggiunto a causa dell'assenza dell'opposizione, per non parlare dell'ostruzionismo organizzato per lo Statuto che ha bloccato tutta una serie di delibere fra cui questa». Aggiunge: «Dopodiché non si tratta di fare nessun miracolo, quelli li lasciamo a professionisti della materia come il Cavaliere. Più semplicemente si tratta di riprendere la delibera al punto in cui è rimasta e di accelerarne la discussione in consiglio insieme con quella dei siti olimpici». Conclude: «Non dimentichiamo che il progetto Filadelfia è strettamente legato a uno degli impianti sportivi da costruire in vista del 2006 vale a dire lo stadio di hockey». E mentre i due candidati sindaco non se le mandano a dire, ce n'è un terzo (Viale) che continua, salomonicamente, a prenderle sia da destra sia da sinistra. Beppe Borgogno (Ds) e Franco Quesito (Comunisti italiani) hanno ieri, più volte, sottolineato come Viale abbia «scientificamente perseguito l'archiviazione della delibera sul Filadelfia». Infine Agostino Ghiglia di Alleanza nazionale spara a zero sia sul radical-verde («è un irresponsabile alla ricerca di una squallida propaganda»), sia sui suoi compagni del centrosinistra «che fanno soltanto finta di indignarsi».


Vicino alle foto:

. Il progetto del nuovo stadio Filadelfia presentato da Diego Novelli (da destra) e Francesco Cimminelli

. Roberto Rosso candidato sindaco per il Polo: «Hanno perso un anno intero».

. Sotto, Sergio Chiamparino candidato sindaco dell'Ulivo: «Lo abbiamo perso per il vostro ostruzionismo»





BUGIARDI ?

E ORA QUERELATEMI PURE…


“Prendetevela piuttosto con quei politici che oggi vi ammiccano e domani scopriranno realisticamente che altre sono le soluzioni migliori”.

Silvio Viale (4 aprile 2001, Lettera aperta ai tifosi granata)

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“E’ evidente che siamo di fronte a frasi di circostanza, pronunciate da persone che non conoscono a fondo il problema, ma che sperano di accattivarsi il consenso delle frange più estreme della tifoseria torinista”.
Silvio Viale ( 5 aprile 2001, Il Giornale del Piemonte)
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AVEVATE DETTO...


SERGIO CHIAMPARINO
Dal programma elettorale UNA CITTA’ CHE GUARDA AVANTI
“E’ nostra intenzione portare all’immediata approvazione del Consiglio Comunale la variante urbanistica necessaria per la costruzione dello Stadio Filadelfia”.

· In Consiglio comunale non ci è nemmeno arrivata …


ROBERTO ROSSO
Dal programma elettorale per Torino SCEGLI IL TUO FUTURO
Mi dispiace … ma non trovo alcun accenno al Filadelfia.

· Non ci avevano neanche pensato … e non ci hanno nemmeno pensato dopo, magari con un emendamento


SERGIO CHIAMPARINO
“Se sarò sindaco, mi impegno perché a giugno la delibera sulla variante al piano regolatore passi con assoluta priorità in Consiglio Comunale”.
“Per rendere ancora più credibile il mio progetto ho già chiesto ad alcune bandiere del Torino la disponibilità a seguire in una funzione di staff tutto l’iter per la realizzazione del Filadelfia. Si tratterebbe di una sorta di garanzia per i tifosi.”
· 1 aprile 2001, la Repubblica

Pensate un po’ se avesse pensato di fare tutto da solo.


ROBERTO ROSSO
“La giunta di centrodestra riprenderà il progetto e rifarà rinascere il Filadelfia”
.31 marzo 2001, la Repubblica
“Filadelfia subito”
.5 maggio 2001, il Giornale del Piemonte

· Chissà se lo ha scritto anche su uno striscione allo stadio…


ALBERTO NIGRA e BEPPE BORGOGNO
“La delibera si è fermata ma è sempre valida e sarà esaminata dal prossimo Consiglio Comunale”
.5 maggio 2001, la Repubblica

· Era talmente valida, che il Consiglio Comunale piange ancora adesso …


Giovedì 3 maggio 2001, TUTTI a GRP
Tutti, da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale, a spergiurare che avrebbero subito dato via libera al Nuovo Filadelfia

· La parola al Signor Domenico Beccaria, presidente della Memoria Storica Granata..
La domanda era: “Come pensa di comportarsi …sia che venga eletto Sindaco, sia in veste di Consigliere Comunale ?”



GIOVANNI NIGRO (che non è il maschio di Nigra)
“In qualità di vecchio cuore granata e di Consigliere comunale, voglio rassicurare tutti i tifosi del Toro che non è intenzione dei Verdi bloccare ed ostacolare la ricostruzione del Glorioso Tempio Granata”
7 aprile 2001 Tuttosport

· E’ stata una rassicurante fortuna, per i tifosi, che proprio Nigro si sia occupato delle sorti del Glorioso Tempio Granata..


ALBERTO NIGRA e BEPPE BORGOGNO“
"Quanto a Viale che sostiene che il Torino dovrebbe giocare in un Comunale a sua volta ristrutturato, deve sapere che ciò è impossibile, perché al Comunale non esistono gli spazi esterni previsti dalle nuove leggi. A meno di non danneggiare il Parco di piazza d’Armi.”
5 maggio 2001, la Repubblica

· Chissà cosa pensano di avere poi fatto di diverso … da quello che diceva Viale ?


DIEGO NOVELLI
“Quanto è accaduto offende le istituzioni democratiche. Un consigliere disturbato ha impedito che venisse votata una deliberazione che avrebbe raccolto la maggioranza dei consensi”.
31 marzo 2001, Tuttosport

· L’ex sindaco, disturbato, potrebbe cominciare con il restituire i mattoni … e per non offendere le istituzioni democratiche spiegare perché, due mesi dopo, quella delibera non avesse più la maggioranza dei consensi: tutti disturbati ?.


VALENTINO CASTELLANI
“Prendetevela con Viale”
29 marzo 2001 La Stampa

· Fu la sentenza di Ponzio Pilato, presidente del TOROC.. Ma neanche una telefonata a Chiamparino per dirgli quanto fosse “bella e pronta” la sua delibera sul Filadelfia?


ATTILIO ROMERO
“…ulteriore materiale per i nostri legali”
“Il danno provocato dall’ostruzionismo è stato di incredibile gravità. Per un progetto che aveva ottenuto unanimi consensi tanto nella maggioranza quanto nell’opposizione e in tutte le sedi competenti”.

31 marzo 2001 Tuttosport

· I consensi sono rimasti unanimi … o no ?


FRANCESCO CIMMINELLI
“Non ricostruisco più il Filadelfia. Compro il Delle Alpi”
31 marzo 2001 Tuttosport

· Tempismo freudiano. Tutti con lui anche sul Delle Alpi?


FRANCESCO CIMMINELLI
Insisterà sul Filadelfia? “Comunque vada qualcosa di granata sorgerà dove c’era il Filadelfia”.
3 giugno 2001 La Stampa

· Comunque vada … ma cosa intende per qualcosa di granata?


MASSIMO GRAMELLINI (prototipo del tifoso)
“Bisognerebbe almeno informare Viale che il Comunale è da alcuni anni il campo di allenamento della Juve, per cui, se vuole, può andarci a giocare lui.
”3 aprile 2001, La Stampa

· Se non altro la soddisfazione di avere fatto smammare la Juve.

“L’impressione è che il Filadelfia si farà, comunque, e sarà pronto per il 2006 delle Olimpiadi e del Centenario”.
3 aprile 2001, La Stampa

· Come giornalista bravo nei commenti, ma come tifoso scarso per le previsioni, … per ora.


EPPURE

IL 19 NOVEMBRE 2001 LA GIUNTA HA REVOCATO LA DELIBERA
SUL FILADELFIA, NONOSTANTE:

· NESSUN CONSIGLIERE AVREBBE PRESENTATO PIU’ DI UN PAIO DI EMENDAMENTI;

· LA MAGGIOR PARTE DEGLI ASSESSORI E DEI CAPIGRUPPO SIA TIFOSA O SIMPATIZZANTE DEL TORINO, COME PURE MOLTISSIMI CONSIGLIERI COMUNALI.




BUGIARDI? FORSE NO.

MA CHI OSEREBBE ANCORA VOTARE PER QUELLA DELIBERA, CHE DUE MESI DOPO AVETE AFFOSSATO, TUTTI INSIEME?


Silvio Viale

RIPRODOTTO IN PROPRIO (FEBBRAIO 2003)


www.webalice.it/carlamarchisio/FILADELFIA%20%20Bugiardi.doc

Massimiliano Catena


Beretti Torino


Beretti Torino-Campione d'Italia 1985/86

(Foto di Roberto Varagnolo)

12/12/10 - Cairo-Chiamparino torna la “santa alleanza” in nome del Toro

Cittadella granata: prende forma il progetto.

Il sindaco conferma: entro Natale l'incontro. Il patron chiederà il "trattamento Juve"
Cinque Sono gli anni di presidenza di Urbano Cairo: ora il patron granata sembra aver dato una svolta alla sua dirigenza

GIANLUCA ODDENINO

A quei tifosi che gli erano rimasti vicini aveva promesso «una sorpresa» in tempi brevi. E Urbano Cairo non li ha delusi. Il progetto di dare vita alla Cittadella Granata ha spiazzato il mondo torinista e le stesse istituzioni che da tempo stavano ragionando sul Filadelfia senza trovare una via d'uscita. Il presidente del Toro ora è pronto a discutere con il Comune la possibilità di gestire in prima persona lo stadio Olimpico dopo l'addio della Juve (con relativo sviluppo edilizio e commerciale), costruire nell'area ex Combi un centro sportivo per le giovanili e riportare la prima squadra ad allenarsi nel ricostruito Filadelfia. Cairo ha già incaricato un'azienda torinese di varare uno studio di fattibilità e una banca milanese di lavorare al suo fianco per trovare i fondi necessari (credito sportivo compreso, con tassi simili a quelli ottenuti dalla Juve per il nuovo stadio).

Due mosse fondamentali, al quinto anno da patron, che rappresentano una svolta dopo una certa renitenza all'impegno. Ora arriva questa inversione di tendenza, confermata dallo stesso sindaco Chiamparino. Venerdì il primo cittadino di Torino ha ricevuto la telefonata del presidente granata per parlare della sua idea e fissare un incontro per ragionare sulle potenzialità della Cittadella che corre sull'asse di via Filadelfia. Una chiacchierata cordiale e propositiva nella quale il sindaco ha messo a disposizione tutti i documenti e la consulenza dell'ingegnere Giambattista Quirico, vice direttore generale del Comune. Sembra di essere tornati all'estate del 2005 con l'alleanza di ferro tra Chiamparino e Cairo per il futuro del Toro rinato dal Lodo. Dopo le incomprensioni e le bacchettate, tra i due è tornato il sereno. Cairo ha chiesto al sindaco ed ottenuto un incontro in tempi rapidi per confrontarsi sul progetto. Una visita ufficiale che probabilmente si terrà entro la prossima settimana.

Cairo ha fretta e Chiamparino anche. Il presidente ha bisogno di ritrovare quella fiducia tra i tifosi persa per le sue strategie sbagliate, il sindaco invece è agli sgoccioli del mandato e vorrebbe chiudere la «partita granata» in modo positivo. In più c'è il futuro dell'Olimpico da stabilire, visto che la Juve nella nuova stagione sportiva sarà nella sua nuova casa alla Continassa. Per questo il Toro chiede parità di trattamento alla città, a fronte di un progetto di investimenti e gestione sull'ex Comunale, con l'obiettivo di costruire una cittadella unica nel suo genere. La speranza è che questa volta non sia solo uno spot per ingannare i tifosi o peggio ancora far alzare il prezzo del Torino in caso di cessione.


http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quitoro/articolo/lstp/379613/



IL SINDACO: «DEVE CHIAMARMI»

Chiamparino: «Il Fila? Aspetto Cairo»

TORINO. «Non ho chiamato Cairo per discutere di Filadelfia: aspetto che sia lui a farsi di nuovo vivo, come da accor­di. Così mi aveva garantito di recente. Mi disse di avere interesse a incontrar­mi per parlare del Fila. Bene, io sono pronto. Quando vuole, mi chiama e ci mettiamo d’accordo. Ma per adesso non c’è nessun appuntamento calendariz­zato ». Da Roma il sindaco Chiampari­no ci tiene a fare chiarezza dopo le ulti­me indiscrezioni, dopo le nuove voci su un futuro in salsa granata per il Fila­delfia e lo stadio Olimpico. «Una bella ipotesi, ma per ora... per quel che ne so io... non c’è niente di concreto», ha puntualizzato ancora il sindaco. L’altro gior­no Cairo aveva detto all’avvocato Sbri­glio di aver ricevuto una telefonata dal sindaco: così aveva spiegato l’assessore allo Sport, impegnato in prima fila per la rinascita dell’area, il cui desiderio era di incontrare il presidente granata en­tro Natale per conoscere la sua reale di­sponibilità a impegnarsi e accelerare sul Fila. E’ tutto da vedersi, invece, quando Cairo incontrerà Chiamparino. A breve o non prima di gennaio? Il Fi­ladelfia aspetta. I tifosi... pure.

M.BON.

http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=W11XH&annart=2010&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0