mercoledì 1 dicembre 2010

01/12/10 - ''Per il nuovo Delle Alpi non rispettata la legge!''

Lo dice l'assessore allo sport di Milano

Sono passati ormai molti mesi da quando il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, e l'amministratore delegato della Juventus, Jean-Claude Blanc, hanno trovato (rapidamente) un'intesa per la costruzione del nuovo Stadio delle Alpi. Oltre al nuovo impianto sportivo, ecco in seguito quasi 300mila metri quadrati a disposizione del club bianconero, ben più di un semplice “progetto stadio”, area quest'ultima ceduta per una cifra (un milione di euro) che non é sbagliato definire “simbolica”. E così, “Torino sarà l'unica città in Europa dove si potrà giocare a calcio davanti allo stadio, magari sognando di entrarci un giorno”, disse Blanc nei giorni dell'accordo. Probabilmente, ignorando che quella che ai suoi occhi é una romantica novità, é una cosa che intorno al Filadelfia si faceva già decenni fa; oggi, però, quello stadio é stato abbattuto, e lo stesso Comune che ha regalato alla Juventus la possibilità di costruire uno stadio nuovo non si é speso (anzi) minimamente per ricostruirne uno abbattuto ormai da tredici anni.

Tante sono le cose dette e tante quelle da dire; ad esempio, si potrebbe parlare di toponomastica, sottolineando come la petizione per assegnare ai giocatori del Grande Torino (oltre che a Meroni e Ferrini) alcuni interni o piccoli tratti di strada nel quartiere Filadelfia non abbia mai avuto corso, mentre riguardo lo spostamento di corso Grande Torino dai pressi del “delle Alpi” si registrano due diverse risposte: quella ai tifosi granata che lo chiedevano, non certo entusiastica; quella ad Agnelli, cui Chiamparino disse “ma certo, e per il nuovo nome credo debba essere innanzitutto una scelta personale”. Sì, “una scelta personale” sul nome di un corso cittadino. Ma tant'é.
Tante le cose dette, e tante quelle che vanno ancora dette. Come il fatto che il megaprogetto che prevede stadio, Arena Rock, sede sociale, area verde e campi per i ragazzini, sede sociale, ipermecato Conad etc...forse non si può fare.

In un'intervista rilasciata a Il Sussidiario
[ http://www.ilsussidiario.net/News/Calcio-e-altri-Sport/Juventus/2010/12/1/INTERVISTA-ESCLUSIVA-Assessore-allo-Sport-di-Milano-nuovo-stadio-della-Juventus-costruito-aggirando-la-legge/1/130940/ ] , l'assessore allo sport del Comune di Milano, Alan Rizzi, interrogato in merito alla possibilità di costruire stadi di proprietà per le due principali squadre della propria città, tira infatti in ballo la futuristica meraviglia juventina, dicendo appunto che “non si può fare”. Segnatamente, il nuovo stadio “é in diritto di superficie e prevede la parte commerciale a 150 metri di distanza”, dice l'amministratore. “Teniamo conto che la legge italiana non ammette lo stadio di proprietà e nemmeno la parte commerciale all’interno dello stadio. Perché i negozi devono avere un orario di apertura e di chiusura contestuale a quello delle manifestazioni sportive”.

Rizzi afferma che a Torino, in Comune, avrebbero fatto “carte false” con il fine di agevolare la Juventus nell'ottenere il via libera per il mega progetto; e non solo con la vendita farsesca della gigantesca area ad un prezzo da regalo. Cose non ammesse dalla legge, secondo Rizzi, che in pratica afferma quanto gradirebbe poter fare qualcosa di simile anche a Milano, ma sa che non é permesso. Anche i tifosi meneghini, infatti, avrebbero “bisogno di uno stadio di proprietà da affiancare a San Siro. Milano è infatti l’unica città europea ad avere due squadre vincitrici di Champions League che giocano nello stesso stadio. Ma fin quando la legge non lo consente, occorre pensare ad altre formule”. Per questo sta pensando ad un progetto alternativo, precisando però che il loro sarebbe “soprattutto a norma di legge al 100%”. Questi intoppi rimarranno, come sempre accade per alcuni, solo teoria, superata da una pratica spregiudicata?


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INTERVISTA ESCLUSIVA / Rizzi, assessore allo Sport di Milano: nuovo stadio della Juventus costruito aggirando la legge
Redazione www.ilsussidiario.net - mercoledì 1 dicembre 2010

INTERVISTA ESCLUSIVA – Alan Rizzi, assessore allo Sport di Milano - “Noi non abbiamo l’arroganza e la presunzione di chi a Torino ha di fatto aggirato la legge per fare lo stadio nuovo”.

L’affondo porta la firma di Alan Rizzi, assessore allo Sport di Milano, che, in un’intervista esclusiva a Il Sussidario.net sugli stadi di proprietà, attacca i colleghi piemontesi sulla costruzione della nuova Rubentus Arena.
“È in diritto di superficie e prevede la parte commerciale a 150 metri di distanza. Teniamo conto che la legge italiana non ammette lo stadio di proprietà e nemmeno la parte commerciale all’interno dello stadio. Perché i negozi devono avere un orario di apertura e di chiusura contestuale a quello delle manifestazioni sportive”.
In pratica, secondo Rizzi, a Torino avrebbero fatto i furbetti pur di agevolare la Juventus nella costruzione del nuovo e moderno impianto nel quartiere Vallette. Uno stadio da 41mila posti, dotato di comfort e servizi mai visti in Italia. Che aprirà i battenti nella stagione 2011-12. E che sorge su di un’area di quasi 271 mila metri quadrati chiamata Continassa, il cui diritto di superficie per 50 o 99 anni è stato acquisito dalla Rube per un milione di euro dal Comune di Torino. Un accordo stipulato con la promessa che la società bianconera riqualifichi la zona nell’arco di dieci anni con una serie di progetti e un investimento di almeno 60 milioni di euro.
Sull'area di 34.000 metri quadrati facente parte dell'impianto, verrà realizzato uno shopping center con una superficie commerciale di 19500 metri quadrati, suddiviso in tre corpi. Quello centrale sarà costituito da un ipermercato accompagnato da una galleria commerciale con 60 negozi. Affianco avrà gli altri due edifici, uno dei quali sarà dedicato a una catena di fai-da-te.
Tutte belle cose, ma che in Italia la legge ancora non permetterebbe. Continua Rizzi: “Da assessore dico che anche Milano avrebbe bisogno di uno stadio di proprietà da affiancare a San Siro. Milano è infatti l’unica città europea ad avere due squadre vincitrici di Champions League che giocano nello stesso stadio. Ma fin quando la legge non lo consente, occorre pensare ad altre formule. Noi abbiamo appena modificato la convenzione con Milan e Inter, presentando un progetto da più di 50 milioni di euro che porterà il Meazza a divenire nel 2014 uno stadio davvero unico al mondo”. Un impianto a cinque stelle, in grado di ospitare la finale di Champions League. E soprattutto a norma di legge al 100%.
(Marco Guidi)


The New Stadium Of RUBENTUS 2011 - ...

http://www.youtube.com/watch?v=uaD7R8q62fk

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