giovedì 31 marzo 2011

31/03/11 - Fila, altro progetto - Sbriglio pungola Cairo

Idee per il futuro stadio

GIANLUCA ODDENINO


C’è fermento intorno al Fila. Dopo la nascita della Fondazione Stadio Filadelfia, cresce il numero dei progetti per la ricostruzione dello storico campo del Grande Torino. Ieri, presso l’assessorato allo sport del Comune, è stato illustrata l’idea della Up Design con la restituzione della costruzione così com’era e la riqualificazione di un’area come se fosse un nuovo salotto della città. Infatti i parcheggi sono stati pensati e previsti interrati e le aree commerciali integrate nella struttura senza snaturarla. « Il Fila non è un semplice stadio - spiega il designer Umberto Palermo -, ma una vera opera artistica, dove il passato che ha resistito all’abbattimento diventa parte integrante come se fosse un museo a cielo aperto ». Nel progetto sono previsti 4mila posti a sedere, di cui circa mille sulla tribuna storica coperta, mentre nessun accenno è stato fatto sull’eventuale costo di realizzazione. La proposta di Up Design è la terza in ordine di tempo dopo quella presentata dai tifosi granata che ripuliscono il Fila e quella dell’associazione Ri-Fila. « Più contributi arrivano e più valore avrà la ricostruzione - commenta Giuseppe Sbriglio, assessore allo sport comunale - perché il Fila è un monumento con valenza sportiva. Il progetto verrà scelto dalla Fondazione con i tifosi, ma una cosa deve essere chiara: i costi di gestione dovranno essere in equilibrio e qui dipende molto dal Torino Fc. Non si può chiedere solo, ma dare: nella costruzione e nella gestione. Il Toro deve essere una società radicata e non satellite di Milano. Si può stare anche in B, ma solo se si investe su un giocatore chiamato Filadelfia ».

Nuova vita per il glorioso Fila. Ecco il progetto


di Gianluca Oddenino


C’è fermento intorno al Fila. Dopo la nascita della Fondazione Stadio Filadelfia, cresce il numero dei progetti per la ricostruzione dello storico campo del Grande Torino. Ieri, presso l’assessorato allo sport del Comune, è stato illustrata l’idea della Up Design con la restituzione della costruzione così com’era e la riqualificazione di un’area come se fosse un nuovo salotto della città. Infatti i parcheggi sono stati pensati e previsti interrati e le aree commerciali integrate nella struttura senza snaturarla.


« Il Fila non è un semplice stadio - spiega il designer Umberto Palermo -, ma una vera opera artistica, dove il passato che ha resistito all’abbattimento diventa parte integrante come se fosse un museo a cielo aperto ».


Nella foto, Alessandro Fini, Umberto Palermo, Alessandro Monticone di Up Design


Nel progetto sono previsti 4mila posti a sedere, di cui circa mille sulla tribuna storica coperta, mentre nessun accenno è stato fatto sull’eventuale costo di realizzazione. La proposta di Up Design è la terza in ordine di tempo dopo quella presentata dai tifosi granata che ripuliscono il Fila e quella dell’associazione Ri-Fila.


« Più contributi arrivano e più valore avrà la ricostruzione - commenta Giuseppe Sbriglio (in foto, a destra), assessore allo sport comunale - perché il Fila è un monumento con valenza sportiva. Il progetto verrà scelto dalla Fondazione con i tifosi, ma una cosa deve essere chiara: i costi di gestione dovranno essere in equilibrio e qui dipende molto dal Torino Fc ».


« Non si può chiedere solo, ma dare: nella costruzione e nella gestione – incalza l’assessore -. Il Toro deve essere una società radicata e non satellite di Milano. Si può stare anche in B, ma solo se si investe su un giocatore chiamato Filadelfia ».


http://multimedia.lastampa.it/multimedia/qui-toro/lstp/33750/



Stadio Filadelfia il rendering del progetto di UP Design


Dopo la nascita della Fondazione Filadelfia, un nuovo possibile passo verso la ricostruzione dello storico stadio dei granata. Ieri, presso l’assessorato allo sport del Comune, è stato illustrata l’idea dello studio Up-Design che mira alla ricostruzione dello stadio e alla riqualificazione dell’area circostante per diventare un vero e proprio salotto della città. “Il Fila non è un semplice stadio – racconta il designer Umberto Palermo – ma una vera opera artistica, dove il passato che ha resistito all’abbattimento diventa parte integrante come se fosse un museo a cielo aperto”. La proposta di Up Design è la terza in ordine dopo quelle dei tifosi granata che ripuliscono il Fila e quella dell’associazione Ri-Fila. Il video di presentazione del progetto con il rendering del rinato Filadelfia:



http://www.youtube.com/watch?v=fWz6DifZBa8



http://www.quotidianopiemontese.it/2011/03/31/presentato-un-nuovo-progetto-per-il-filadelfia-video/



Ieri è stato presentato un altro progetto per la ricostruzione del vecchio stadio


« Fila, occasione per Cairo »


L’assessore Sbriglio: «Consiglio al patron d’investire come ha fatto con i calciatori»

«Cairo è anche un imprenditore e farebbe bene a cogliere un’opportunità come questa. E lo stesso vale per l’Olimpico»

STEFANO LANZO

TORINO. La presentazione in assessorato di un nuovo lavoro per la ricostruzione del Filadelfia è l’occasione per non mollare la presa, per continuare a tenere il piede sull’acceleratore e incalzare gli attori di una rinascita che deve avvenire il prima possibile, nella massima trasparenza. Qualche segnale è arrivato, la settimana corrente è cominciata con la firma e il via ufficiale alla Fondazione: dunque sul Fila si prosegue. Ma questo rappresenta semplicemente l’inizio di un percorso, non un punto di arrivo. E affinché la rinascita abbia un senso devono essere presenti in prima linea le due parti principali: i tifosi granata, si sa, ci sono sempre. E il Torino Fc? Ieri l’assessore Sbriglio, padrone di casa alla presentazione del progetto per il nuovo Filadelfia griffato Up Design, ha approfittato per richiamare di nuovo all’ordine e alle giuste responsabilità il club granata. In attesa di sapere se anche le parole di Sbriglio verranno frettolosamente bollate come “vecchio disco rotto” o se il candidato al consiglio comunale verrà “esonerato”, noi riportiamo le frasi essenziali perché particolarmente significative in questo periodo della storia del Torino.

L’INVITO « Ringrazio Umberto Palermo e la sua Up Design per aver esposto questo progetto, che è uno dei tanti che sicuramente verranno presi in considerazione e analizzati dalla Fondazione. Perché saranno la Fondazione e i tifosi a decidere il progetto in base ai finanziamenti ». Concetto inverso a quello espresso da Cairo la settimana scorsa, il cui senso era: prima valutiamo i progetti e poi si vedrà. Ancora Sbriglio: « Il Torino valuterà il proprio stanziamento economico in base alle sue esigenze, ciò che mi interessa è l’equilibrio nei costi di gestione, dei quali certamente non potranno occuparsi Comune e Regione, bensì chi usufruirà del Filadelfia. Ovvero il Torino Fc. E’ importante avere lì il Museo e anche la sede del Torino, perché il Torino non dovrà essere un satellite di Milano, ma una società fortemente radicata nel territorio. Cairo farebbe bene a investire sul “giocatore stadio Filadelfia”: perché i tifosi possono pure tollerare delle difficoltà sportive se dall’altra parte c’è la volontà pratica di dare una mano per il Filadelfia. E’ un’opportunità da cogliere, per il Torino: Cairo è anche un imprenditore e spero comprenda questi aspetti e l’importanza del potenziale investimento. Stesso discorso per l’Olimpico: che ci dicano cosa vogliono fare, perché quello stadio è destinato al Toro, ma se non interessa lo utilizzeremo esclusivamente per concerti e rugby o altre manifestazioni». Cairo terrà conto di questo invito, di queste parole? Per qualcuno è domanda puramente retorica, ma la speranza è che alla lunga il disco rotto possa avere un effetto. Anche solo subliminale.

L’IDEA Ma torniamo al progetto. Suggestivo, senza dubbio: due campi, cinquemila spettatori, spazio per Museo, sede e tutto ciò che serve. Moderno, ma con il gusto del classico nel salvaguardare e ristrutturare ciò che resta del vecchio Filadelfia. Restano due curiosità inevase: la planimetria, per comprendere la fattibilità del progetto (quelli già visti erano maggiormente dettagliati). E poi i costi. L’ideatore, il designer Palermo spiega: «Dipende dai materiali utilizzati, non avrebbe senso adesso parlare di cifre. Ma non sono opere impossibili». Nota di colore. Un tifoso e antico innamorato granata, adocchiando il progetto, ha esternato: « Sembra più da Juve che da Toro ».

http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YN7VB&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0



TorinoCronaca - " Il Fila è il vero colpo di mercato "


L'assessore Sbriglio lancia una provocazione a Cairo: " Basterebbe un giocatore in meno "




TorinoCronaca - E' già il terzo progetto presentato

Ieri in assessorato

31/03/11 - Nuovo Filadelfia e area commerciale. Ma il Toro non trova chi lo compra


TORO, NEPPURE CHIAVI IN MANO (G. Oddenino)


« A Torino e al Toro c'è tutto, manca solo l'utilizzatore finale ». La battuta del sindaco Sergio Chiamparino strappa una risata agrodolce ma fotografa l'assurda anomalia granata. Ovvero quella di una realtà con una società calcistica in vendita, una città che offre impianti sportivi di primo livello e una tifoseria che aspetta un nuovo presidente, senza però che all'orizzonte si affacci un investitore o un imprenditore capace di rilanciare il Toro attraverso la nascente cittadella granata. In altre piazze ci sono presidenti che cercano aree per stadi di proprietà e attività collaterali ma non le trovano e litigano con le istituzioni. Come la Fiorentina dei fratelli Della Valle oppure la Lazio di Lotito, fino al DiBenedetto che appena arrivato in Italia entra in polemica col Coni per lo stadio Olimpico di Roma. A Torino è l'opposto, anche se l'esempio della Juve conferma che investire si può.

« L'importante - spiega Alberto Rolla, architetto torinese e torinista che ha progettato la futura casa bianconera - è che si tenga conto di tre aspetti fondamentali: il bilancio societario, cioè la possibilità di spendere notevoli risorse finanziarie in uno stadio; la gestione futura degli impianti, visto che un impianto se non ha attrattive resta aperto 20 giorni all'anno; e il progetto a lungo termine, con uno spettro temporale di 10-15 anni almeno. Altrimenti è come ricevere un castello in eredità ma non sapere cosa farne e così restare schiacciati dai costi ».

Torino presto avrà un nuovo sindaco ma neanche questo aspetto ha smosso potenziali investitori attorno al Toro. La città, in ogni caso, mantiene la filosofia delle « due squadre in due stadi » e per rendere appetibile l'Olimpico ha previsto una variante al piano regolatore che prevede 9.000 mq edificabili per un albergo in via Filadelfia e spazi commerciali in corso Sebastopoli. In più c'è la possibilità di costruire campi da calcio per le giovanili nella limitrofa area ex Combi e partecipare alla ricostruzione del Filadelfia con 4mila mq di commerciale.

Urbano Cairo prima di Natale studiò un progetto di fattibilità, che non ha stracciato. « Il mio pensiero resta valido - dice il presidente granata - e la mia presenza in Comune la scorsa settimana per il Fila non era scontata e qualcosa significa. Io per primo aspetto di capire cosa accadrà, visto che ho deciso di lasciare a fine stagione, ma non sto latitando ». Il potenziale interesse viene confermato da Chiamparino. « Con Cairo ho parlato anche di recente - analizza il sindaco - e non mi sembrava indisponibile a ragionarci. Poi è chiaro che queste sono decisioni impegnative e c'è un rapporto stretto tra rendimento della squadra e investimento. Un appeal che vale anche per un futuro presidente. Quello che riduce le probabilità su Torino, invece, è la struttura economica della città che è concentrata sulla meccanica: qui gli imprenditori sono molto esposti alla concorrenza e quindi le risorse vengono concentrate sul prodotto e non sulla comunicazione, che passa anche attraverso una società di calcio con i suoi business ».

Se i tifosi invocano una multinazionale estera per il Toro come la Red Bull, un motivo ci sarà. « Loro sarebbero perfetti per questo tipo di progetto con gli stadi chiavi in mano e i loro piani di marketing - conferma l'architetto Rolla -, anche perché io non credo che la cittadella granata frutti guadagno. Quella è un'area satura a livello di esercizi commerciali, nella pancia dell'Olimpico non si possono inserire attività e difficilmente qualcuno costruirà l'albergo vicino allo stadio. Lo stadio di proprietà è un patrimonio per una società ma bisogna saper fare i calcoli giusti ».
http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quitoro/articolo/lstp/395759/

30/03/11 - Fila: burle? No, progetti

La “melina” del Torino sull’impegno economico per il vecchio stadio
Da un anno ci sono almeno 2 piani per la ricostruzione, ma Cairo nicchia
Il patron in Comune una settimana fa: «Vediamo i progetti prima di parlare di cifre».
L’accusa: «Cairo così ha preso soltanto tempo»
STEFANO LANZO TORINO. Forse suoneremo come un vecchio disco rotto, sofisticata e originale immagine con la quale giusto ieri è stato descritto Tuttosport sul sito internet del Torino. E allora siamo autorizzati a utilizzare una frase fatta altrettanto scontata e banale: siccome non esiste peggior sordo di chi non vuol sentire, lo ripeteremo a squarciagola e all’infinito. Non si tratta di burle (tanto per restare in tema), ma di fatti. Sono giornate fondamentali per la rinascita del Filadelfia: finalmente, con le ipoteche eliminate e la Fondazione ufficialmente avviata, Comune di Torino e Regione Piemonte sono in sintonia e con il portafogli (sulla carta) pronto. E i tifosi, come sempre, sono altrettanto ben disposti. E il Torino Fc? Si dirà: beh, la società lunedì, alla firma per la Fondazione, era rappresentata dal dottor Ferrauto, dunque era presente e regolarmente inserita nel CdA. Giusto, ma la domanda cruciale e legittima resta un’altra ed è la medesima da mesi: quale sarà l’impegno del Torino Fc, a livello economico, per la ricostruzione del Filadelfia?
 LA PROMESSA SOLENNE Intervenuto in prima persona in Comune, dopo una lunga rincorsa, esattamente una settimana fa, il presidente della società granata, al quesito sollevato dai consiglieri presenti, ha risposto sibillino: «Non mi sembra il momento di buttare numeri a caso, quelli servono solo ai giornali. Vediamo i progetti, valutiamo le ipotesi e poi si vedrà». Eppure di tempo per effettuare ogni genere di valutazione il patron del Torino ne ha avuto parecchio. Perché i progetti ci sono, già da quando sull’area pesava ancora il vincolo delle ipoteche. E il Torino Fc lo sa. Un esempio: Tuttosport del 24 giugno 2010, presentando per la prima volta il lavoro degli architetti Gaveglioe Taliano (di cui si è scritto anche lunedì), titolava «Filadelfia: i progetti ci sono, ma i soldi?». Ebbene, adesso il problema ipoteche appartiene al passato e i soldi ora ci sono, considerati gli impegni sottoscritti dalle istituzioni. E allora perché il Torino Fc non scopre le carte? Da anni i tifosi ascoltano il disco (chissà, forse rotto anche quello) che ripete «sul Fila il Toro c’è», «confermiamo la disponibilità», «il Comune liberi l’area e poi ci pensiamo noi». Per non ricordare la promessa a don Aldo Rabino, storico cappellano granata, come riportato da Tuttosport il 24 maggio 2008: «Metterò la stessa cifra del Comune, cioè tre milioni e mezzo». E poi, che è successo? Dunque, il teorema per il quale bisogna aspettare i progetti e poi parlare di cifre non regge. E diventa quasi inevitabile pensare che non abbia torto chi dice, anche in ambienti vicini al Municipio e al palazzo della Regione, che «Cairo così prende tempo e nicchia».
IL SILENZIO A maggior ragione è da considerare che già il 4 maggio 2010 Tuttosport dava notizia e descriveva un’altra idea ben strutturata per il Filadelfia, ovvero un progetto dell’architetto Marco Busca e appoggiato da una parte della tifoseria granata. Il consulente finanziario del progetto, Paolo Barucco, raccontava: «L’investimento si basa su un importo che varia tra i 9 e i 10 milioni di euro per una durata dei lavori compresa tra i 24 e i 36 mesi». E gli stessi fautori del progetto avevano contattato il Torino Fc, inviando copia del lavoro e ribadendo la disponibilità a illustrare l’idea nei dettagli. Da allora silenzio.
GLI ESONERI I progetti non mancano e oggi ne verrà presentato ufficialmente un altro, nelle sale dell’assessorato allo Sport. Regione e Comune, istituzioni competenti, hanno già scoperto le carte, eccezion fatta purtroppo per la Provincia, nonostante gli impegni formali e le promesse del passato: all’appello manca il Torino Fc e in tanti si domandano il perché. Domanda che nasce spontanea, tra i tifosi, dato che il Filadelfia è la casa in cui dovrà vivere il Torino. E allora i tifosi chiedono al Torino e al suo presidente di fare chiarezza e di mettere da parte gli slogan. Lo pretende il popolo granata. E il popolo granata non può essere esonerato. Al massimo si autoesonera...

http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YM3E1&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

OGGI NUOVO PROGETTO
E ne viene presentato un terzo
TORINO. Questa mattina, a mezzogiorno, verrà tolto il velo su un altro progetto per la ricostruzione del Filadelfia. La presentazione avverrà presso l’assessorato allo Sport del Comune di Torino, in corso Ferrucci 122: presente l’assessore Giuseppe Sbriglio e Umberto Palermo, presidente di Up Design, lo studio di architettura e progettazione torinese che cura questa ipotesi di nuovo Filadelfia. Nel solco delle iniziative già note, ecco che dopo l’ufficializzazione della nascita della Fondazione Stadio Filadelfia, ecco che il movimento attorno al Fila è in progressiva accelerazione. I progetti, insomma, non scarseggiano e sono anche variegati: si può scegliere e magari pure in fretta. Perché di tempo se ne è perso anche troppo, in anni di disinteresse e incuria.


Servizio sul Filadelfia-TG3 del 30 Marzo 2011


26/03/11

29/03/11 - "I tifosi investono nel calcio": così con l'azionariato popolare rinascerà lo Stadio Filadelfia



La rinascita del Filadelfia


" Qui si celebra la durata, la continuità, tutto quello che non passa mai, che ci rende immortali. Tutto quello che ci fa sentire ora e per sempre membri di qualcosa che non morirà mai… Amico mio, il tempo quando entra qui si ferma un attimo e si toglie il cappello. Anche tu avrai un posto simile da ricordare. Il mio è questo ". Sono le parole pronunciate da un commosso Giorgio Albertazzi, nei panni di un tifoso del Torino, mentre parla affettuosamente al suo cane, tra i ruderi del Filadelfia, lo stadio-tempio di quella che era la squadra denominata «Grande» per eccellenza. Si tratta di una scena del film Ora e per sempre del 2005, omaggio del regista Vincenzo Verdecchi alla squadra granata perita a seguito della tragedia aerea di Superga. Parzialmente abbattuto nel 1997, il leggendario impianto che fu la «Fossa dei leoni» di Valentino Mazzola e compagni, è stato per oltre un decennio oggetto di vane promesse di ricostruzione, pronunciate da presidenti di passaggio o politici che ne hanno adottato la causa per semplice convenienza e convenzione. Finalmente, dopo tanti anni di pressioni civili esercitate dalla tifoseria granata sulle istituzioni, si è arrivati a una svolta. Il Filadelfia verrà ricostruito. La data di ieri, 28 marzo 2011, è destinata a entrare nella storia: davanti al notaio, dopo 5001 giorni dalla demolizione, è stato firmato l’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia, il primo passo verso la ricostruzione dello stadio del Grande Torino. I tifosi non hanno mai accettato che la casa granata non esistesse più, e sono riusciti a ottenere questo positivo epilogo. E proprio i tifosi, per una volta, sono emblema di un virtuosismo anche sotto il profilo organizzativo. La Fondazione, infatti, avrà come soci, oltre alla Regione Piemonte, al Comune di Torino e al Torino Football Club, il Comitato Dignità Granata, l’Associazione Memoria Storica Granata, i tifosi della Curva Primavera, il Centro Coordinamento Toro Clubs, i tifosi della Curva Maratona, il Circolo Soci Torino F.C. 1906 e l’Associazione Sportiva Dilettantistica Ex Calciatori Granata Onlus. I tifosi, per la prima volta in Italia, saranno quindi i garanti morali della trasparenza di tutti i passi che verranno compiuti per ricostruire il “Fila”, ma l’operatività spetta alle istituzioni, ovvero gli unici soggetti in grado di permettere il passaggio dalle intenzioni ai fatti. Un modello di partecipazione che, secondo alcuni, è destinato a far scuola, in tempi in cui è sempre maggiore l’attenzione per l’azionariato popolare applicato al mondo del calcio. «Mi piace l’idea dei tifosi che investono nel calcio», aveva detto, del resto, anche Michel Platini. «I tifosi sono la linfa vitale del calcio professionistico, sono l’identità dei club. Proprietari, allenatori e giocatori cambiano, ma i tifosi restano sempre»: il monito del presidente dell’Uefa fa un certo effetto nel giorno dello sbarco a Roma dell’imprenditore americano Thomas Di Benedetto. Ma, probabilmente, proprio perché è in pericolo «l’identità dei club», è il caso di prestare attenzione all’ambizioso progetto del neonato Coordinamento Azionariato Popolare Italia. «AzPop ha lo scopo di creare una rappresentanza responsabile e democratica di tifosi, i quali, attraverso la partecipazione al capitale sociale del proprio club, diventano parte attiva alla crescita sportiva e finanziaria dello stesso». Fondato di recente dagli Amici del Rimini calcio, dalla Cooperativa Modena Sport club, “Il mio Gallipoli”, Mantova United, My Roma e Toro Mio, il coordinamento si prefigge l’obiettivo «di divulgare sul territorio nazionale la cultura e la filosofia dell’azionariato popolare come modello di proprietà e gestione sostenibile di una società sportiva attraverso metodologie partecipative ponendo il tifoso in primo piano; di radicare, valorizzare, promuovere e diffondere l’educazione ad una dimensione etica e culturale della passione sportiva, ad un impegno civile contro la violenza, alla diffusione presso i giovani dell’amore per la pratica diretta dello sport, non solo del calcio, nonché l’educazione alla sportività e alla lealtà della competizione». Qualcosa di molto simile alla gestione dei grandi club spagnoli, come Barcellona e Real Madrid, i cui presidenti vengono addirittura eletti da un’assemblea di soci. Un’idea che continua a fare adepti dalle nostre parti, date le ultime adesioni dell’Azionariato Popolare Salernitana e dei club “Como Plus”, “Hellas col cuore”, “La Sampdoria ai Sampdoriani”. La mappa delle adesioni dimostra come di fatto si sia costituita una rete di tifosi che «dal basso» vuole riappropriarsi della propria passione. Che sia questa la via maestra per la rinascita del calcio italiano e per il ritorno di un tifo sano e «colorato»?


Secolo d’Italia 29/3/2011

Giovanni Tarantino

martedì 29 marzo 2011

28/03/11 - Firmato Atto Costitutivo Fondazione STADIO FILADELFIA




ToroNews :

Intervista a Marco Montiglio dopo le firme per la Fondazione

http://www.toronews.net/?area=260&action=webtv&ID=1049


L'assessore Sbriglio dopo le firme per la Fondazione Filadelfia

http://www.toronews.net/?area=260&action=webtv&ID=1050

29/03/11 - La Fondazione c’è « Ora serve il Toro»

Ieri la firma dell’atto, primo passo verso la ricostruzione

Politici e tifosi: «Sul Fila ci aspettiamo un contributo decisivo della società»

ALESSANDRO BARETTI

TORINO. Firme pesanti come mattoni, nell’attesa che siano posati quelli veri. Ieri a Grugliasco, cornice Villa Claretta dove è ospitata la sede del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, è stato sottoscritto l’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia. Una giornata storica, perché se non si costruisce uno stadio con l’inchiostro, è pur vero che nulla di ciò che sarà realizzato potrà esistere senza le firme vergate sotto gli occhi del notaio Francesco Vaglienti. Ora ci sono 18 mesi, ai quali vanno aggiunti i circa 4 necessari affinché la Fondazione abbia riconoscimento giuridico, per reperire i fondi e dare il via ai lavori. «E’ un momento storico per tutti i tifosi e non solo quelli granata - dice a fine giornata Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura e candidato sindaco oltreché juventino -. La mia presenza dà valore alla promessa di Cota e Cirio che in tempi non sospetti avevano garantito l’entrata della Regione nella Fondazione».


L’ESORTAZIONE

Ente da ieri presieduto dall’assessore allo Sport della città di Torino, l’avvocato Giuseppe Sbriglio, il vicepresidente è il consigliere regionale Gianluca Vignale mentre nel CdA entrano anche Giuseppe Ferrauto, consigliere del Torino Fc, e, quali garanti per i tifosi, Domenico Beccaria della Memoria Storica Granata e Marco Montiglio, presidente del Centro Coordinamento Toro Clubs. «In questi ultimi anni, un passo alla volta, siamo riusciti a mantenere gli impegni - commenta a fine giornata Sbriglio, raggiante anche perché viscerale tifoso granata -. Ammetto che avevo un po’ di timore riguardo la possibilità di rispettare la data del 28 marzo e invece ce l’abbiamo fatta. La giornata è solenne ma adesso serve l’impegno di tutti. In particolare auspichiamo l’intervento sostanziale da parte del Torino Fc. Perché c’è la possibilità di ricreare un luogo simbolo per i tifosi del Toro oltre a Superga. Quest’ultimo è però il simbolo di una tragedia, mentre il Filadelfia potrà diventare un centro di aggregazione gioiosa e non solo. Penso alla carica che avrebbe un giovane calciatore che si allena al Fila. Anche per questo il club deve contribuire in maniera determinante alla riqualificazione dell’area». La voce dei tifosi è quella di Montiglio: «Il primo passo è stato fatto ma, memori del passato, restiamo ben vigili. Questo è il momento in cui tutti devono compiere il proprio dovere. Tifosi compresi, ai quali dico di rimanere uniti anche in un periodo non facile come questo. Sia chiaro che noi ci aspettiamo il decisivo apporto alla causa da parte del Torino Fc. Pretendiamo che Cairo, o meglio chi gli succederà visto che il presidente ha detto che venderà la società, mantenga le promesse». La risposta di Ferrauto: «Non ho nulla da dire, la società parla con i fatti...». Chiude Beccaria, padrone di casa in quanto presidente del Museo: «Questo è già un giorno di festa ma io ho un altro sogno: che il Filadelfia sia inaugurato il 4 maggio del 2014. Se non ci fermiamo qui, ma lavoriamo fin da subito per reperire i fondi e vagliare il progetto migliore, ce la possiamo fare. E’ una mia personale opinione, c’è ancora da lanciare il bando, comunque spero possa nascere un Fila sul modello del progetto del ’26. Ovviamente con materiali che non siano legno ed eternit». Per intendersi come quello nato grazie al rilievo eseguito dagli architetti Andrea Gaveglio e Fabio Mellina-Gottardo e pubblicato sull’edizione di Tuttosport di ieri. Per scegliere il progetto migliore e posare il primo mattone c’è comunque tempo (non troppo). Per una volta, finalmente, si può brindare non in virtù di parole ma di fatti concreti: le firme di ieri hanno dato vita alla Fondazione. Hanno dato il via.



Beccaria: «Il sogno sarebbe inaugurarlo il 4 maggio 2014».

Coppola: «Promessa mantenuta».

Sbriglio: «Giorno solenne».

Montiglio: «Restiamo sempre ben vigili»


Per il Filadelfia il club granata dev’essere traino non zavorra


L’EMOZIONE è per i tifosi. I tifosi veri, che il Filadelfia l’hanno vissuto e lo vivono anche se sono nati troppo tardi per toccarlo con mano. Ma l’importanza di ricostruirlo va oltre la passione sportiva. Quell’area sfregiata, quel buco nel cuore di Torino è un’offesa alla città, a chi la ama, a chi la vive. E’ un nuovo insulto alla torinesità: ma è mai possibile che questa gente, questa terra non sappiano difendere le proprie cose?! E riavere il Filadelfia vivo e pulsante rianimerebbe un intero quartiere, con importanti ritorni sociali e pure economici. E’ dunque doveroso che Comune e Regione siano in prima fila, finalmente, per trainare e accelerare dopo che per anni sono stati i soli tifosi a trainare, anzi a buttar giù barricate a mani nude. Tuttavia, adesso auspichiamo uno scatto d’orgoglio del Torino. Se è ancora Torino, ora ha il modo per dimostrarlo: il Filadelfia sarà la sua casa, una casa che aggregherà, che fidelizzerà, che porterà benefici materiali e morali, nel portafogli e nel ritrovato spirito. Un Toro vero non può pensare di sedersi e aspettare la pappa fatta dagli altri. Un Toro vero sa che lì, all’angolo tra le vie Filadelfia e Bruno, può cominciare a guarire, può superare persino gli errori e le manchevolezze degli ultimi quattro anni. Ed è tutto detto. A.M.



29-03-2011 TORINO CRONACAQUI


STADIO FILADELFIA: "E' UN GIORNO STORICO"



http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YL3NR&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0



29-03-2011 LEGGO ED. TORINO


NUOVO FILADELFIA, ACCORDO FIRMATO: SI CERCANO 15 MILIONI


http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YL396&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0



29/03/2011 - FIRMATO L'ATTO COSTITUTIVO DELLA FONDAZIONE


Filadelfia, il patto è fatto. Diciotto mesi per i fondi


Ieri il cda provvisorio con Sbriglio, Vignale, il Toro e due presidenti di tifosi


GIANLUCA ODDENINO


Cinquemila ed uno giorni dopo lo sciagurato abbattimento, il Fila è tornato a rivivere. Non ancora materialmente, perché ci vorranno almeno due anni per posare i primi veri mattoni della struttura demolita nel luglio 1997, ma almeno nella testa, nel cuore e sulla carta della neonata Fondazione Stadio Filadelfia. Ieri pomeriggio, nel museo del Grande Torino di Villa Claretta a Grugliasco, è stato fondato davanti al notaio Vaglienti l'ente che riunisce le istituzioni, il Toro, i tifosi e gli ex calciatori granata con lo scopo di ricostruire il mitico stadio. Le firme dei dieci soci fondatori sono state apposte dopo le 18.40 in un luogo simbolico ed evocativo: mancava solo Urbano Cairo (al suo posto il dirigente Ferrauto) e la sua assenza ha fatto rumore, ma dopo troppe promesse non mantenute il Fila adesso può veramente rinascere. C'è tanta soddisfazione esulta Giuseppe Sbriglio, assessore comunale allo sportperché tutti quanti hanno mantenuto gli impegni e quindi c'è grande gioia per il risultato e la tempistica. Ora non possiamo più fermarci e se ci saranno dei bastoni sul nostro percorso, li toglieremo». L'ultimo ostacolo era quello di modificare ed approvare uno statuto superato dalle ultime leggi e così il Consiglio comunale e quello regionale dovranno riapprovare i documenti. Una formalità, perché indietro non si torna. «Abbiamo vissuto un momento storico per i tifosi del Toro e per i tifosi del calcio - commenta Michele Coppola, assessore regionale alla cultura e firmatario per la Regione -: è finalmente iniziato il viaggio per ridare il tempio del Toro a tutti quanti. Cota, Cirio ed io abbiamo mantenuto l'impegno per mettere in moto il meccanismo che si era inceppato. Ora non si può che ben sperare». La Fondazione avrà 18 mesi per trovare i fondi necessari (almeno 12 milioni di euro: 3,5 li metterà il Comune, 3 la Regione ed altri 3 dalle fondazioni bancarie), ma fino al 31 luglio agirà un CdA provvisorio con Sbriglio presidente, il consigliere regionale Vignale suo vice e altri tre membri: Ferrauto per il Torino Fc più Montiglio (presidente Centro Coordinamento Toro Clubs) e Beccaria (presidente Memoria Storica Granata) in rappresentanza dei tifosi. Entro una decina di giorni dovrebbe essere convocato il primo consiglio. «Dobbiamo essere pronti a continuare questa battaglia - ha spiegato Marco Montiglio - ed essere sempre vigili. Il Filadelfia è un monumento e va ricostruito».


http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YL3YU&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

28/03/11 - Su ReteSette si parla dello Stadio Filadelfia

lunedì 28 marzo 2011

28/03/11 - Comunicato Stampa - Fondazione Stadio Filadelfia

COMUNICATO STAMPA

L’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia c’è. Nella sede del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata davanti al notaio Francesco Vaglienti i soci fondatori Michele Coppola (assessore alla Cultura, Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della Regione Piemonte), Giuseppe Sbriglio (assessore allo Sport, Grandi Eventi sportivi e Tempo libero del Comune di Torino), Giuseppe Ferrauto (consigliere Torino Football Club S.p.a), Andrea Voltolini (Presidente Comitato Dignità Granata), Domenico Beccaria (Presidente Associazione Memoria Storica Granata), Marco Montiglio (Presidente Centro Coordinamento Toro Clubs), Luca Clemente (Presidente Associazione Tifosi della Curva Primavera per il Campo Filadelfia), Paolo Reineri (Presidente Associazione Tifosi della Curva Maratona per lo Stadio Filadelfia), Gian Carlo Bonetto (Presidente Circolo Soci Torino Fc 1906), Rosario Rampanti (Presidente Associazione ex Calciatori Granata) e Gianni Bellino (Associazione Angeli del Filadelfia) hanno sottoscritto l’atto costitutivo. L’atto notarile è il primo fondamentale passo del lungo cammino che porterà alla ricostruzione dello stadio del Grande Torino, la casa della Gente granata. Presidente pro tempore della Fondazione l’assessore allo Sport del Comune di Torino Giuseppe Sbriglio, vice presidente il consigliere regionale Gian Luca Vignale, completano il consiglio di amministrazione il legale rappresentante del Torino Fc Giuseppe Ferrauto e i rappresentanti dei tifosi Domenico Beccaria (Presidente Associazione Memoria Storica Granata) e Marco Montiglio (Presidente Centro Coordinamento Toro Clubs). Il consiglio di amministrazione resterà in carica per l’espletamento degli adeguamenti necessari allo Statuto e per il riconoscimento della personalità giuridica fino al 31 luglio 2011.


Elena Rossin, addetto stampa Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata


La "Fondazione Filadelfia" è nata

Diretta dal Museo - Coppola, Sbriglio, Ferrauto e le associazioni dei tifosi hanno firmato


Giornata storica, quella di oggi. Tra qualche minuto nascerà ufficialmente la "Fondazione Filadelfia". Sede della firma il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata di Grugliasco. Il lungo pomeriggio granata è cominciato alle 17, quando firmatari dell'atto che sancirà la nascita della Fondazione hanno fatto il loro ingresso nella sede del Museo. Presente il notaio Vaglienti, che insieme agli altri firmatari è al momento nella "Sala Riunioni" del Museo. Anche l'assessore Giuseppe Sbriglio è arrivato a Grugliasco. Non c'è Urbano Cairo, ma è presente il consigliere Giuseppe Ferrauto. Proprio in questi istanti è arrivato l'ultimo dei firmatari, che ha raggiunto al piano superiore gli altri colleghi. Un centinaio le persone accorse a Villa Claretta, tifosi che insieme ai giornalisti attendono che dal piano di sopra arrivino ulteriori comunicazioni. In questo momento, i firmatari riunitisi in Sala Riunioni, stanno scendendo verso la sala principale, dove i tifosi attendono da quasi due ore. Fra pochi minuti tutto sarà formalizzato e la Fondazione prenderà vita. Foto di rito, prima della parte burocratica. E adesso ecco le firme. Sta nascendo la Fondazione Filadelfia. Domenico Beccaria consegna a ciascun firmatario una penna particolare, commemorativa, con incisa la data di oggi. Michele Coppola, che rappresenta la Regione, ha appena firmato. Tocca adesso a Giuseppe Sbriglio fimare. Ora è il turno del Torino Fc, rappresentato da Giuseppe Ferrauto. Continuano le firme dei rappresentanti delle associazioni dei tifosi, accompagnate dagli appalusi dei presenti.

Hanno firmato anche l’avvocato Voltolini (Comitato Dignità Granata), Domenico Beccaria (AMSG), Marco Montiglio (CCTC), l’avvocato Paolo Raineri (Curva Maratona), Luca Clemente (Curva Primavera), Gianni Bellino (Angeli del Filadelfia), il dottor Bonetto (Circolo Soci Torino FC 1906) e Serino Rampanti (Associazione ex calciatori granata) L'ultimo firmatario ha espletato le pratiche. Adesso è ufficiale: è nata la "Fondazione Stadio Filadelfia"




Nasce la "Fondazione Filadelfia"


28-03-2011 20:14


Firmato oggi al Museo l'atto costitutivo: c'è anche il Torino FC


http://www.torinofc.it/content/view/8008/61/

28/03/11 - Oggi nel Museo del Grande Torino attese le firme di 10 soci fondatori

Appuntamento alle 16.30 a Villa Claretta: la nuova Fondazione avrà un CdA provvisorio e soltanto tra 4 mesi potrà diventare a tutti gli effetti operativa


MARCO BONETTO

TORINO. La giornata è storica: e in una storica sede, Villa Claretta a Grugliasco, hinterland di Torino, si celebrerà la nascita della nuova Fondazione Filadelfia. Che nulla ha a che vedere (per fortuna) con l’ex Fondazione di Diego Novelli e con i suoi contestati mattoni. Oggi pomeriggio, in assenza di sorprese clamorose legate alla definizione in mattinata degli ultimi dettagli, sarà firmato l’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia: associazione che ha quale fine la rinascita dell’area leggendaria. E, come noto, gli accordi già prevedono la realizzazione di un centro sportivo per gli allenamenti del Torino e le partite della Primavera. Appuntamento per le 16,30 nel salone principale del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, davanti al notaio Francesco Vaglienti. I NOMI IN BALLO I soci fondatori saranno 10, toccherà ai loro rappresentanti firmare i documenti ufficiali: Regione Piemonte, Comune di Torino, Torino Fc, Comitato Dignità Granata, Associazione Memoria Storica Granata, Tifosi della Curva Primavera per il Filadelfia, Centro Coordinamento Toro Clubs, Tifosi della Curva Maratona per il Filadelfia, Circolo Soci Torino Fc 1906 e Associazione Ex Calciatori Granata. Assente la Provincia di Torino, nonostante le promesse e gli impegni formali degli anni scorsi: nella migliore delle ipotesi entrerà in azione in un secondo tempo, quando si apriranno anche le liste dei soci sostenitori ( stesso destino procrastinato pure per le Fondazioni bancarie). Ogni socio fondatore è tenuto a versare almeno 2.500 euro. Oltre a dar vita alla nuova Fondazione, oggi verrà definito anche il primo CdA della stessa (pro tempore: scadrà il 31 luglio). Il presidente dovrebbe essere l’assessore allo Sport della Città di Torino, l’avvocato Giuseppe Sbriglio; la presidenza andrà al Comune anche perché di proprietà municipale è il terreno del Filadelfia, conferito in diritto di superficie per 99 anni con un valore riconosciuto in oltre 1,4 milioni; faranno parte del primo CdA provvisorio anche un rappresentante della Regione (stamane il governatore Roberto Cota assegnerà il mandato a un suo uomo), il Torino Fc (che anche oggi al tavolo dovrebbe essere rappresentato dal consigliere Giuseppe Ferrauto, se non ci sarà lo stesso Cairo) e 2 rappresentanti dei tifosi soci fondatori, Marco Montiglio e Domenico Beccaria. I SOLDI IN BALLO Compito del CdA sarà aprire un conto corrente per depositare i primi fondi trovati, nonché chiedere il riconoscimento giuridico della Fondazione stessa. Il via libera dovrà arrivare dagli Uffici della Regione che regolano la vita delle Fondazioni: i tempi tecnici parlano di circa 4 mesi, dunque si slitterà a fine luglio. A quel punto la Fondazione diventerà operativa con tutti i crismi e potrà scattare il conto alla rovescia: 18 mesi per trovare il denaro necessario e scegliere il progetto migliore. Serviranno probabilmente tra 10 e 13 milioni, dipenderà ovviamente dalle caratteristiche dell’opera. Il Comune si è impegnato a stanziarne 3,5 milioni, da versarsi nell’ultima parte dei lavori. La Regione ha stanziato 3 milioni complessivi, da spalmarsi nell’arco di 3 anni. Tra 3 e 4 milioni potrebbero poi garantire due Fondazioni bancarie. E si attende sempre di conoscere anche l’entità degli investimenti che effettuerà il Torino. Dopo il 31 luglio il CdA (che in questi mesi provvederà essenzialmente all’ordinaria amministrazione) potrà essere rimodellato proprio in considerazione dei diversi impegni economici garantiti dalle parti. Nell’attesa, i tifosi ribadiscono: «Il primo passo di un lungo cammino sta per essere mosso. Ora le istituzioni hanno il gravoso dovere legale e morale di saldare il debito che la Città di Torino, il Piemonte e l’intera Nazione hanno nei confronti dei Campioni Immortali scomparsi a Superga il 4 maggio del 1949. Ai tifosi coinvolti spetta l’altrettanto gravoso onere di fare da garanti morali della trasparenza di tutta l’operazione, nei confronti di tutta una tifoseria che per troppe volte in passato è stata ingannata e tradita». Proprio così.


28/03/11 - Fila, quanto saresti bello!

http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YJW0X&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

Giorno storico per i tifosi granata: nasce la Fondazione Stadio Filadelfia

E’ il progetto per ricostruirlo così come era ma con due campi, palestra, sede e museo

Ovviamente non è l’unico studio architettonico per l’opera, però l’idea della fedeltà all’originale ha pregi sia affettivi sia ambientali e rispetta i vincoli della Sovrintendenza.

ALBERTO MANASSERO

TORINO. Cinquemilaeuno giorni fa si compiva lo scempio, tra il disinteresse anche di chi dovrebbe vigilare e proteggere i patrimoni artistici e storici: cominciava la veloce demolizione del Filadelfia. Era il 18 luglio 1997. Oggi si consuma un atto che deve rappresentare un altro inizio, quello del ritorno. Quello che dallo zero, dalla tabula rasa fatta all’angolo tra via Filadelfia e via Giordano Bruno, dal cratere nelle coscienze degli incoscienti e nel cuore dei tifosi granata, riporta in vita il Filadelfia. Ore 16.30, nel salone principale del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, verrà firmato l’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia: in parole povere, l’associazione che riunisce enti istituzionali e tifosi, il Torino e gli ex calciatori e che dovrà portare avanti il lavoro, il tanto lavoro che ci sarà da fare per arrivare finalmente e concretamente alla ricostruzione. E’ un giorno storico, non c’è dubbio. Ma la storia non è niente, se non la sappiamo utilizzare guardando avanti, cercando e costruendo il futuro. Allora proviamo subito a farlo, gettiamo l’occhio oltre i tanti giorni di fatica e di difficoltà da superare che aspettano la Fondazione e i suoi componenti, e sbirciamo. E’ uno sprone, è un sostegno ai sacrifici fatti e in arrivo. E’ anche un monito, un “vietato tergiversare” sbattuto in faccia a chi, come Cairo, si attacca alla manfrina del fatto che non c’è nulla di concreto, che quando ci sarà un progetto si potrà parlare di soldi. Un progetto c’è. Anzi, secondo il nostro modesto parere c’è “il” progetto. La soluzione migliore: rifare il Filadelfia così com’era, con metodi e materiali adeguati ai tempi. BUONSENSO E’ possibile? Certo, grazie al minuzioso rilievo eseguito dall’architetto Andrea Gaveglionel 1994 per la sua tesi di laurea in architettura. Da questo e dall’amore per il Toro, è nato il progetto portato avanti proprio da Gaveglio con gli architetti Stefania Ferrero e Michelangelo Taliano, tutti accomunati dal medesimo tifo. In questa pagina potete vedere alcune delle ricostruzioni grafiche che mostrano come dovrebbe presentarsi l’opera realizzata. Alla base, la più semplice delle linee guida: rifare ciò che c’era. Che non ha soltanto il sostegno affettivo, quello del cuore, ma anche quello del buonsenso: il Fila ricostruito, infatti, garantirebbe il rispetto dell’impatto ambientale precedente, dunque non rischierebbe di “invadere” gli spazi delle case che lo circondano; inoltre il progetto in questione tiene conto dei vincoli apposti dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali sui ruderi sopravvissuti alla demolizione. L’impianto ovviamente li ingloba laddove erano: nelle due curve dalla parte della storica tribuna in legno, il terzo moncone, quello d’ingresso, fa parte dell’atrio. Immaginiamo che non esista tifoso del Torino al quale non piacerebbe rivedere il Filadelfia come era realmente. Certo, la possibilità di impianti spaziali e futuristici può magari essere altrettanto allettante, però la gente granata amerebbe un Fila spaziale e futuristico o il Fila e basta? Pure perché dubitiamo che la ricostuzione possa permettersi, sul piano economico, la ricercatezza, in fondo fine a se stessa. Il progetto Gaveglio-Ferrero-Taliano invece rispetta anche l’aspetto della parsimonia: una valutazione dei costi prevede un’ipotesi di spesa tra gli undici e i dodici milioni di euro. Il progetto è minuzioso e dettagliato e utilizza al meglio tutti gli spazi, nell’ottica del Filadelfia casa del Toro. Due campi, spalti con capienza a novemila posti, spogliatoi, palestra, sede della società, sede di alcune associazioni (di tifosi ed ex calciatori), atrio con bar, una piccola zona commerciale, il Museo che corre lungo tutto il perimetro, al primo piano sotto gli spalti. Un gioiello. Comunque quello che serve al Torino. Proprio da questo progetto è nata l’associazione Ri.Fila ( http://www.ri-fila.it/ ), che si propone la raccolta di fondi (al momento sono impegni di contributo) per supportare il finanziamento dell’opera. SCELTA POPOLARE Ovviamente di progetti ne arriveranno altri, tutti degni di valutazione e la scelta dovrà essere quanto più ponderata ma anche più popolare possibile. Ma da oggi, giorno storico, la cosa più importante assieme all’impegno, alla volontà, al sacrificio di tutti sarà l’unità. Unità nella vivacità delle opinioni che si confrontano, delle idee che gareggiano, l’unità portata da un unico comune obiettivo: ricostruire il Filadelfia. Stavolta davvero, sul serio e in fretta.


PER L’OPERA SERVONO TRA 10 E 13 MILIONI

26/03/11 - TratTORINO in azione




domenica 27 marzo 2011

27/03/11 - 28 marzo 2011: la rinascita del Fila

Davanti al notaio dopo 5001 giorni verrà firmato l'atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia, il primo passo verso la ricostruzione dello stadio del Grande Torino.

27.03.2011 14:01 di Elena Rossin

Fonte: Museodeltoro.it

Il 28 marzo 2011 è una data cruciale che rimarrà fra quelle che costituiscono la storia granata. E’ la data della firma dell’atto costitutivo della Fondazione Stadio Filadelfia. Lo stadio del Grande Torino fu demolito 5001 giorni prima e grazie al costante impegno dei tifosi, che non hanno mai accettato che la casa granata non esistesse più, si è giunti a questo positivo epilogo. Epilogo con una valenza legale perché l’atto costitutivo avverrà in presenza di un notaio, il dottor Francesco Vaglienti, e sarà il primo atto dell’iter che porterà alla ricostruzione dello stadio Filadelfia. Il numero 5001 ha un doppio significato: sono i giorni passati da quando il Filadelfia è stato distrutto, ma è anche il primo giorno della rinascita del Filadelfia. Questo numero, che evoca nei cuori dei tifosi granata, e non solo, profondo dolore, come la fenice che rinasce dalle sue ceneri inizia a suscitare un dolce struggimento paragonabile a quello che provano i profughi che sono stati cacciati dalla casa natia rasa al suolo e dopo anni vi fanno ritorno con il preciso ed unico scopo di ricostruirla. Per provare l’immensa gioia di rimettere piede nella casa ci vorrà ancora del tempo e tanta pazienza, perché si sa che la ricostruzione avrà bisogno di tempo e magari potranno anche sorgere dei contrattempi che rallenteranno i lavori, ma i tifosi del Toro sono abituati alle difficoltà e sanno come affrontarle. La Fondazione avrà come soci: Regione Piemonte, Comune di Torino, Torino Football Club, Comitato Dignità Granata, Associazione Memoria Storica Granata, Tifosi della Curva Primavera per il Campo Filadelfia, Centro Coordinamento Toro Clubs, Tifosi della Curva Maratona per il Campo Filadelfia, Circolo Soci Torino F.C. 1906 e Associazione Sportiva Dilettantistica Ex Calciatori Granata Onlus. I tifosi saranno i garanti morali della trasparenza di tutti i passi che verranno compiuti per ricostruire il Fila, ma l’operatività spetta alle istituzioni, ovvero gli unici soggetti in grado di permettere il passaggio dalle intenzioni ai fatti. http://www.torinogranata.it/?action=read&idnotizia=20501

26/03/11 - Primavera al FILA



25/03/11 - Le firme per la lista di Rabellino? "Pensavamo fossero per il Filadelfia"

Con i commercianti si andava sul sicuro.
«I fogli? Petizioni contro le strisce blu»
al.ga. - Torino
Sottoscrissero una delle liste d’appoggio alla candidatura di Renzo Rabellino alla presidenza della Regione Piemonte ma credevano di aver firmato petizioni per l’abolizione delle strisce blu o del canone Rai o per far risorgere lo stadio Filadelfia dalle macerie del tempo. La sfilata degli ignari fans del consigliere provinciale alla scalata della Regione è iniziata ieri in tribunale. Nelle indagini preliminari il pm Patrizia Caputo ne aveva convocati trecento - tra cui Luciana Littizzetto -, il numero magico per far scendere il numero legale di firme valide sotto la soglia delle 2000 che consentiva la partecipazione alla corsa elettorale. La maggior parte cadde dalle nuvole: «La firma è mia, ma non so nemmeno chi sia questo Rabellino». Risposte su queste corde.
Aperto il processo contro Rabellino per violazione dell’articolo 90 della legge elettorale - la medesima imputazione di Michele Giovine, uno che invece ce l’ha fatta a diventare consigliere regionale - il giudice Giuseppe Casalbore ha applicato il metodo di sentirne 50. Scelti per metà dall’accusa, per l’altro cinquanta per cento dalla difesa. Poi si vedrà se sarà stato sufficiente. Sotto con i primi dieci, tutti citati dal pm: commercianti, pensionati, impiegati. Primo flash: i banchetti, privi di alcun simboli inneggiante a Rabellino presidente, venivano allestiti allo stadio Olimpico, quando giocavano i granata, e facevano riferimento alla lista «Forza Toro». Ma sul foglio che i veri fans di Rabellino mettevano sotto il naso ai tifosi si faceva riferimento alla ricostruzione del Filadelfia. Un granata al cento per cento poteva non firmare? Firmava, eccome se firmava.
Rabellino è difeso dall’avvocato Maria Clotilde Ingrassia: «Ad un certo punto mi sono arrabbiata. Dico io: “Prima di firmare uno legge bene, volta anche la pagina, legge pure il retro”. Adesso ci vengono a dire che non sapevano. Insomma, le firme sono comunque autentiche». Anche al mercato di piazza Madama Cristina le «petizioni» pro Rabellino ebbero un certo e rapido successo. Con i commercianti, poi, si andava sul sicuro a metterli contro i parcheggi a pagamento. Un negoziante di via Po ne fu così entusiasta che si offrì di raccogliere altre firme per la causa. «Chiesi i moduli e li feci girare, ma non vennero a riprenderseli. “Strano”, pensai. Venni a sapere la verità quando fui convocato in procura. E dire che io non avevo mai messo la mia firma su una sola petizione prima di allora. Figuriamoci per una lista elettorale».
Si deve dar atto a Rabellino di essere stato un precursore nel gioco della confusione elettorale. Per le ultime Regionali aveva sfornato una lista «Cota-Pdl», fatta modificare dalla commissione elettorale in lista «Cota-liberali», cancellata definitivamente dal Tar in due circoscrizioni. L’elettore padano avrebbe dovuto controllare il nome di battesimo del capolista: Nadia. Un classico del Rabellinese. Ma c’erano pure la Lega Padana Piemont, i «Grillo no-euro», il doppio «No nucleare - no Tav». Mix di temi di destra e sinistra. Alle provinciali 2009 il metodo Rabellino aveva raccolto 40 mila voti, il 3,6. Il candidato presidente si vedeva già a Palazzo Lascaris l’anno dopo. Ma a Torino non ha potuto presentarsi con le liste di disturbo e non ha raccolto quasi niente.


http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/politica/articolo/lstp/394948/


Vedi anche: http://purple66.blogspot.com/2010/03/160310-lista-granata-forza-toro.html

26/03/11 - Primavera al FILA



sabato 26 marzo 2011

26/03/11 - Filadelfia: tutto sistemato

Regione e Comune collaborano, lunedì al Museo verrà costituita la Fondazione

Vignale ha modificato l’atto per superare gli intoppi burocratici «Sarà un momento importante, ma ora troviamo in fretta i soldi»

«Siamo soddisfatti, però non è un punto di arrivo: solo il primo passo verso la ricostruzione». Lo statuto dovrà essere adattato alla Legge entro il 31 luglio

ALBERTO MANASSERO

TORINO. L’avevamo già scritto, che la politica a volte sa stupire. Almeno a Torino, almeno sul Filadelfia. Dopo tanti anni di fughe e figuri, figuracce e bellimbusti, abbiamo la conferma che non tutti sono... politicanti.

In Comune e in Regione c’è chi fa quel che dice: difatti anche i dettagli burocratici che questo giornale aveva elencato - nel numero di giovedì - quali possibili intralci alla vita della Fondazione sono stati superati. L’opera di Giuseppe Sbriglio, assessore comunale allo sport, si unisce così con quella di Gianluca Vignale, consigliere regionale, accomunata non solo dal tifo granata, ma anche dalla volontà di contribuire in maniera concreta a raggiungere l’agognato - e spesso propagandisticamente sputtanato - obiettivo: ricostruire il Filadelfia. Che i due operatori (nel senso che operano e non parlano soltanto) ­non unici, per carità, ma emblematici - appartengano a opposti schieramenti è un dettaglio, ma civilmente ci fa un grande piacere.

LUNEDI’ L’ATTO
Ordunque, e rapidamente: i problemi stanno nelle incongruenze tra lo statuto della Fondazione, approvato con delibera comunale nel 2008, e la legge che disciplina la nascita delle fondazioni stesse, che è del 2010. Incongruenze che non sono colpa di nessuno, ma che rischiavano di far nascere una Fondazione zoppa poi impossibilitata a operare. Come è noto, è un apposito ufficio tecnico della Regione che consegna la patente di personalità giuridica alle fondazioni: così com’era concepito, l’atto costitutivo della Fondazione per il Fila impediva alla Regione stessa di presentarsi quale socio fondatore. Ebbene, emerso il problema e ottenuta la delega dall’assessore Cirio, Vignale ha, consultandosi con Sbriglio e con i tecnici municipali e regionali (come annunciato ieri da Tuttosport), apposto alcune modifiche sostanziali all’atto che lunedì, alle 16.30 presso il salone principale del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, sarà firmato per dare vita alla Fondazione Stadio Filadelfia. Con tutti i fondatori (meno uno, la Provincia): le associazioni di tifosi e il Comune, la Regione e il Torino Fc. Modifiche che consentono il parto corale e l’operatività immediata della F.S.F., impegnando - ad esempio - Comune e Regione ad apportare entro il 31 luglio le modifiche allo statuto necessarie a ottenere il riconoscimento di personalità giuridica (andranno approvate con delibera del Consiglio Comunale e poi recepite dalla Giunta Regionale).

VIL DENARO
Eureka, allora! «Sì, sono anzi siamo soddisfatti - dice Vignale - Ma attenzione, l’atto di lunedì non è un punto di arrivo. E’un momento importante della battaglia che i tifosi, tra i quali il sottoscritto e tanti altri in Consiglio Regionale, combattono da tempo. In particolare, restando al mio ambito, da quando feci approvare l’emendamento affinché la Regione Piemonte fosse tra i soci fondatori. La mia speranza ora è di reperire in brevissimo tempo le risorse economiche per far sì che quello di lunedì non sia solo un adempimento formale, ma il primo passo della tanto attesa ricostruzione del Filadelfia. Ci tengo a sottolineare, comunque e malgrado il periodo elettorale, la collaborazione tra enti, tra Comune e Regione. Dimostra che la spesso vilipesa politica sa dare delle risposte». Se vuole, aggiungiamo noi. E già che ci siamo, esageriamo: visto che siamo in fase preelettorale per rinnovare sindaco, giunta e consiglio del Comune di Torino, perché gli schieramenti che ambiscono alle poltrone non fanno sapere quanto sono disposti a stanziare - in soldoni, anzi in euro ­ per ricostruire il Filadelfia?


http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YIL5G&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0