giovedì 31 marzo 2011

30/03/11 - Fila: burle? No, progetti

La “melina” del Torino sull’impegno economico per il vecchio stadio
Da un anno ci sono almeno 2 piani per la ricostruzione, ma Cairo nicchia
Il patron in Comune una settimana fa: «Vediamo i progetti prima di parlare di cifre».
L’accusa: «Cairo così ha preso soltanto tempo»
STEFANO LANZO TORINO. Forse suoneremo come un vecchio disco rotto, sofisticata e originale immagine con la quale giusto ieri è stato descritto Tuttosport sul sito internet del Torino. E allora siamo autorizzati a utilizzare una frase fatta altrettanto scontata e banale: siccome non esiste peggior sordo di chi non vuol sentire, lo ripeteremo a squarciagola e all’infinito. Non si tratta di burle (tanto per restare in tema), ma di fatti. Sono giornate fondamentali per la rinascita del Filadelfia: finalmente, con le ipoteche eliminate e la Fondazione ufficialmente avviata, Comune di Torino e Regione Piemonte sono in sintonia e con il portafogli (sulla carta) pronto. E i tifosi, come sempre, sono altrettanto ben disposti. E il Torino Fc? Si dirà: beh, la società lunedì, alla firma per la Fondazione, era rappresentata dal dottor Ferrauto, dunque era presente e regolarmente inserita nel CdA. Giusto, ma la domanda cruciale e legittima resta un’altra ed è la medesima da mesi: quale sarà l’impegno del Torino Fc, a livello economico, per la ricostruzione del Filadelfia?
 LA PROMESSA SOLENNE Intervenuto in prima persona in Comune, dopo una lunga rincorsa, esattamente una settimana fa, il presidente della società granata, al quesito sollevato dai consiglieri presenti, ha risposto sibillino: «Non mi sembra il momento di buttare numeri a caso, quelli servono solo ai giornali. Vediamo i progetti, valutiamo le ipotesi e poi si vedrà». Eppure di tempo per effettuare ogni genere di valutazione il patron del Torino ne ha avuto parecchio. Perché i progetti ci sono, già da quando sull’area pesava ancora il vincolo delle ipoteche. E il Torino Fc lo sa. Un esempio: Tuttosport del 24 giugno 2010, presentando per la prima volta il lavoro degli architetti Gaveglioe Taliano (di cui si è scritto anche lunedì), titolava «Filadelfia: i progetti ci sono, ma i soldi?». Ebbene, adesso il problema ipoteche appartiene al passato e i soldi ora ci sono, considerati gli impegni sottoscritti dalle istituzioni. E allora perché il Torino Fc non scopre le carte? Da anni i tifosi ascoltano il disco (chissà, forse rotto anche quello) che ripete «sul Fila il Toro c’è», «confermiamo la disponibilità», «il Comune liberi l’area e poi ci pensiamo noi». Per non ricordare la promessa a don Aldo Rabino, storico cappellano granata, come riportato da Tuttosport il 24 maggio 2008: «Metterò la stessa cifra del Comune, cioè tre milioni e mezzo». E poi, che è successo? Dunque, il teorema per il quale bisogna aspettare i progetti e poi parlare di cifre non regge. E diventa quasi inevitabile pensare che non abbia torto chi dice, anche in ambienti vicini al Municipio e al palazzo della Regione, che «Cairo così prende tempo e nicchia».
IL SILENZIO A maggior ragione è da considerare che già il 4 maggio 2010 Tuttosport dava notizia e descriveva un’altra idea ben strutturata per il Filadelfia, ovvero un progetto dell’architetto Marco Busca e appoggiato da una parte della tifoseria granata. Il consulente finanziario del progetto, Paolo Barucco, raccontava: «L’investimento si basa su un importo che varia tra i 9 e i 10 milioni di euro per una durata dei lavori compresa tra i 24 e i 36 mesi». E gli stessi fautori del progetto avevano contattato il Torino Fc, inviando copia del lavoro e ribadendo la disponibilità a illustrare l’idea nei dettagli. Da allora silenzio.
GLI ESONERI I progetti non mancano e oggi ne verrà presentato ufficialmente un altro, nelle sale dell’assessorato allo Sport. Regione e Comune, istituzioni competenti, hanno già scoperto le carte, eccezion fatta purtroppo per la Provincia, nonostante gli impegni formali e le promesse del passato: all’appello manca il Torino Fc e in tanti si domandano il perché. Domanda che nasce spontanea, tra i tifosi, dato che il Filadelfia è la casa in cui dovrà vivere il Torino. E allora i tifosi chiedono al Torino e al suo presidente di fare chiarezza e di mettere da parte gli slogan. Lo pretende il popolo granata. E il popolo granata non può essere esonerato. Al massimo si autoesonera...

http://rassegnastampa.comune.torino.it/rassegna/imgrs.asp?numart=YM3E1&annart=2011&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B6FHI&video=0

OGGI NUOVO PROGETTO
E ne viene presentato un terzo
TORINO. Questa mattina, a mezzogiorno, verrà tolto il velo su un altro progetto per la ricostruzione del Filadelfia. La presentazione avverrà presso l’assessorato allo Sport del Comune di Torino, in corso Ferrucci 122: presente l’assessore Giuseppe Sbriglio e Umberto Palermo, presidente di Up Design, lo studio di architettura e progettazione torinese che cura questa ipotesi di nuovo Filadelfia. Nel solco delle iniziative già note, ecco che dopo l’ufficializzazione della nascita della Fondazione Stadio Filadelfia, ecco che il movimento attorno al Fila è in progressiva accelerazione. I progetti, insomma, non scarseggiano e sono anche variegati: si può scegliere e magari pure in fretta. Perché di tempo se ne è perso anche troppo, in anni di disinteresse e incuria.


Servizio sul Filadelfia-TG3 del 30 Marzo 2011


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