sabato 24 dicembre 2011

24/12/11 - La promozione in serie A e gli stadi...

Il Toro ha le idee chiare per il 2012

Qui Toro
Salto di categoria fondamentale
Ma dovrà essere anche l'anno del Filadelfia e dell'Olimpico di proprietà. Cairo: «Un gruppo coeso non si stravolge»

GIANLUCA ODDENINO
torino
Un Toro stabile in serie A, l'inizio della ricostruzione del Filadelfia e l’Olimpico come casa propria. I tre desideri che ogni granata culla da tempo, questa volta potrebbero essere esauditi nell'anno che verrà. Non tanto da Babbo Natale, ma da un Torino che ha preso coscienza delle proprie potenzialità ed è pronto nel rilanciare l'azione a tutto campo.

Il campionato
La prima pietra dovrà essere posata dalla squadra di Ventura, chiamata a ritornare in A. Dopo il titolo di campione d'inverno il Toro è in pole position, ma deve vincere il Gp dei cadetti. L'entusiasmo ritrovato aiuterà, ma una mano arriverà dai rinforzi e dal recupero degli infortunati. «Non si stravolge un gruppo così coeso - spiega Urbano Cairo -, al massimo si possono trovare innesti utili anche per il futuro. Anche se poi gli acquisti migliori saranno quelli che arriveranno dall'infermeria ed in modo particolare Guberti: sta bruciando le tappe e presto tornerà in gruppo». Il crac del crociato sinistro sembra essere un brutto ricordo: l'esterno ieri ha superato un test atletico-medico specifico e può rientrare due mesi prima.

La partita del Fila
Ora o mai più, dicono i tifosi granata che dal 1997 aspettano la ricostruzione di quella che era la loro casa. E così il 2012 diventa fondamentale per completare un iter travagliato e ritrovare l'antica anima. A metà novembre, sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, è stato pubblicato il bando per il concorso di idee, che scadrà il 10 febbraio. Entro 60 giorni una commissione sceglierà il progetto migliore e da lì dovranno iniziare le pressioni del Toro per produrre il bando di progettazione. «Il Fila è una nostra priorità», garantisce Cairo. Che si è attivato per trovare i fondi presso il Credito sportivo, mentre la Fondazione Filadelfia attende il riconoscimento giuridico e i soldi dei mattoni di Novelli. La partita è aperta e non può andare ai supplementari.

La concessione di 99 anni
Da appartamento in condivisione a casa propria. Ottenere l’Olimpico in concessione per 99 anni dal Comune è l'obiettivo di Cairo, che punta sull'addio della Juve e sulla promessa del sindaco Fassino di garantire parità di trattamento per trasformare l'impianto in un potenziale beneficio economico. Tra spazi commerciali da sfruttare e centralità del luogo (estendibile con la famosa cittadella granata), l'Olimpico può essere il posto giusto per mettere radici e rafforzare la società. Presto verrà trasferita lì la sede operativa e a gennaio Comune e Torino si incontreranno - dopo un primo approccio ad ottobre - per trovare una soluzione. I margini per trattare e ricavare soldi ci sono, a maggior ragione in caso di serie A.
 
http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quitoro/articolo/lstp/435718/

venerdì 16 dicembre 2011

16/12/11 - «Filadelfia in tempi brevi»

FASSINO «Siamo al lavoro, c’è l’impegno concreto per trovare presto il lieto fine»
Il sindaco spiega le strategie della città a Petrucci: «Anche la rinascita del Filadelfia è al centro del progetto sportivo»

STEFANO LANZO
TORINO. La promessa del sindaco Fassino deve valere più di quelle esternate da chi lo ha preceduto, anche perché, per stessa ammissione dei diretti interessati, «non si è mai stati così vicini alla rinascita del Filadelfia». Ebbene, il passaggio dalle parole ai fatti è sempre estremamente faticoso e irto di ostacoli: ai buoni propositi è necessario che seguano gli atti concreti. E’ proprio su questa mancanza di interventismo che i tifosi del Torino si battono e sbattono da anni: il tempo perso è incalcolabile, serve dunque un’accelerata che mai come in questa congiuntura di eventi sarebbe opportuna. Fassino, davanti ai vertici supremi del Coni, con in testa il presidente Gianni Petrucci , ha rilanciato le ambizioni di Torino, che «deve diventare una sede di eccellenza per gli eventi sportivi». E deve diventare soprattutto la capitale dello sport italiano (e pure candidata a capitale sportiva europea per il 2015), considerate le strutture ereditate dall’esperienza olimpica e gli impianti già esistenti. C’è soltanto una grande, evidente, grave nota stonata: il buco nero del Filadelfia. Una mancanza alla quale, almeno nelle dichiarazioni, il sindaco rimedierà in fretta, in accordo e collaborazione con le altre realtà coinvolte.
CORSA A OSTACOLI
«C’è l’impegno concreto, in primis della Città di Torino, per arrivare in tempi brevi a una soluzione per quanto riguarda la rinascita del Filadelfia». Tempistiche veloci dunque: ma quanto? L’obiettivo (che non deve essere semplicemente un sogno) già sottolineato sia dal primo cittadino sia dal presidente Cairo , è di chiudere la partita entro la fine del 2013, con il centro sportivo ultimato. E’ una corsa a ostacoli che non ammette frenate: ma nel frattempo già incassare l’ennesima dichiarazione di intenti di Fassino è di per sé meglio di niente. «Stiamo lavorando concretamente con il Torino Fc, con la Fondazione Filadelfia, con il Credito sportivo, con gli enti territoriali», ovvero con tutti coloro che sono direttamente coinvolti nell’operazione rinascita. Nel frattempo il cosiddetto bando di concorso per raccogliere le idee di progetto per il nuovo Filadelfia è diventato realtà concreta: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e dunque l’iter intrapreso dalla Fondazione procede.
LA VERGOGNA
La stretta di mano tra Petrucci e Fassino deve avere valenza anche per il Fila e non soltanto per tutto il resto. Perché se è vero, come dice il numero uno del Coni, che «le Olimpiadi invernali del 2006 hanno trasmesso al mondo intero un’immagine positiva dell’Italia e hanno fatto fare bella figura al nostro Paese e a Torino», è altrettanto vero che quello del Filadelfia, ridotto a discarica dal 1997, è uno scandalo al sole che non fa lustro proprio a nessuno. Anzi, imbarazza e dovrebbe imbarazzare soprattutto il Comune, che lascia in stato di incuria un’area, a tutti gli effetti, di sua proprietà. Soltanto l’attenzione fin commovente di alcuni tifosi ha evitato scempi peggiori in quello che è stato un simbolo non solo di una squadra di calcio, ma di un’intera città in tutto il mondo. Non è degno, forse, un Filadelfia nuovo di zecca di entrare nel novero di eccellenza delle strutture sportive del capoluogo piemontese? Ebbene, visto che Torino punta alla corona di capitale europea dello sport nel 2015, avere prima di quella data il Filadelfia come fiore all’occhiello dovrebbe essere una priorità. E qualcosa, il sindaco lo sa, va fatto anche per lo stadio Olimpico, considerato anche quanto affermato dallo stesso Fassino sulla gestione degli impianti olimpici: «Si tratta di capire se possono diventare siti sportivi nazionali su cui investire portando eventi. Altrimenti bisognerebbe prendere delle decisioni perché i costi di manutenzione sono ingenti. L’approfondimento di merito continuerà con le federazioni interessate e dal Coni abbiamo avuto la disponibilità a convenire scelte rivolte all’ottimizzazione. Importante sarà destinare al meglio i 40 milioni di euro che rimangono dalle Olimpiadi. Ci auguriamo che siano sbloccati il prima possibile». E in tanti si augurano che siano sfruttati nella maniera migliore possibile e non, magari, gettati in piscina.
Sotto la foto: TORINO. Gianni Petrucci e Piero Fassino in Municipio (Ansa)

giovedì 15 dicembre 2011

13/12/11 - La lezione di Fassino agli studenti di Economia


" Debito della città alto a causa degli investimenti "

Più che alla lezione sul " dinamismo della prima capitale dell'Italia unita " , tenuta ieri alla facoltà di Economia dal sindaco Fassino, agli studenti è interessato capire quale sarà il fututo della città, del debito e, non a pochi, che ne sarà del Filadelfia.
" Giovedì ho un incontro a Palazzo Civico con il presidente del Coni, Giovanni Petrucci. Con lui cercherò una soluzione per ricostruire quel luogo assai importante nella storia della nostra città e del calcio " ha rassicurato il sindaco , che ha risposto anche alle domande sul debito.
......
[ en.rom. ]

venerdì 9 dicembre 2011

08/12/11 - TNMagazine 4° numero - Stadio Filadelfia

Il Sindaco e il Capitano: Voglia di Filadelfia!

Ecco il quarto numero di TNMagazine! Bianchi ammette: ''Divento ancora più forte''. Esclusive e bellissimi approfondimenti, GRATIS PER TUTTI!

Alzi la mano chi temeva che dopo il terzo numero di TNMagazine, quello dedicato al ritorno di Emiliano Mondonico, ci si sarebbe dimenticati dei successivi. Abbassatela pure perchè oggi uscirà il quarto TNMagazine, l'unica rivista di attualità e approfondimento sul Torino, interamente gratuita, interamente a colori.
Per l'occasione siamo andati a parlare col sindaco Piero Fassino che, in esclusiva per i lettori di TNM, ha voluto rassicurare i tifosi del Toro sulla ricostruzione dello stadio Filadelfia e sui lavori dell'omonima Fondazione, ma senza lesinare parole importanti sull'Olimpico e la sua gestione attuale e futura, con una dichiarazione importantissima: "Toglieremo le ipoteche!".
Abbiamo quindi passato il pallone a due bomber della maglia granata: il capitano Rolando Bianchi, che ci ha confidato di star diventando ancora più forte, e Vittorio Parigini, stella del settore giovanile granata e fresco di contratto triennale.
In tutto questo non ci siamo però dimenticati della sfilata dei ragazzini della scuola calcio durante il prepartita di Torino-Livorno, nè di sentire un noto personaggio dall'incrollabile fede granata: Mimmo Calopresti, cuore granata ancor prima che regista di successo internazionale.
Poteva, però, uscire un nuovo TNMagazine senza il suo ingrediente principale? Ovviamente no e così, tra le tantissime immagine e fotografie, ci sarete anche voi lettori, tifosi ed appassionati dei colori granata che ''su e giù per lo stivale'' vi prodigate perchè ''forza Granata, deve rimbombare''..
Insomma, un altro numero imperdibile!
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Ti sei perso i numeri precedenti? Scaricali ora, non perdono mai d'attualità!


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"Olimpico: le ipoteche saranno purgate!"

Lo annuncia Piero Fassino. Che parla del FIladelfia con grande fiducia... Tutto su TNMagazine n.4: scaricalo ora, E' GRATIS!

L'ha annunciato con chiarezza e senza mezzi termini; una dichiarazione che ha del clamoroso. Che é piacevolmente clamorosa. Ci riferiamo alle parole di Piero Fassino riferite allo Stadio Olimpico: "Le ipoteche che vi gravano sopra? Saranno purgate. Non ci saranno problemi. Penso di poterlo dire".
Una notizia non da poco, perché apre la strada a scenari nuovi per il vecchio Comunale, scenari di grande, grandissimo interesse per il futuro del Toro e della sua sede di gioco...
Ma il Toro avrà bisogno anche di una sede per gli allenamenti, e per mettere definitivamente al posto giusto il suo cuore: parliamo ovviamente del Filadelfia. Nel corso dell'intervista rilasciata in esclusiva per il numero 4 di TNMagazine (dove ovviamente si trovano anche le dichiarazioni sull'Olimpico di cui sopra), il sindaco tifoso della Juventus esprime le sue grandi speranze per il lavoro della Fondazione, per l'impegno del Comune (anche economico), e in sostanza per la ricostruzione dello storico stadio.
Non c'é nulla di più importante, per il Toro e la sua gente.
...E tutto questo lo potete leggere su un GIORNALE TOTALMENTE GRATUITO: parliamo appunto di TNMAGAZINE, disponibile in DOWNLOAD ora, GRATIS PER TUTTI: basta clickare qui sotto per poter sfogliare il nuovo numero di questa rivista di approfondimento granata! Cosa aspettate?
http://www.toronews.net/?action=article&ID=25344
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Dicembre 2011
TNMagazine - Il giornale del Toro

FILADELFIA
Fassino: "Lo ricostruiamo"
Rolando Bianchi: "Voglio giocarci"

Pag. 5
BENVENUTI

Ci piace che questo TNMagazine, questo Giornale del Toro, sia bello.
Che piaccia a chi lo sfoglia.
Considerazione piuttosto scontata; tutti cercano sempre di fare il
meglio, nel proprio lavoro.
Per cui, abbiamo deciso di dargli altre caratteristiche, fin dal momento
in cui abbiamo pensato che i tifosi meritavano anche altro, che
meritavano venisse colmato il vuoto lasciato da Alé Toro.
Abbiamo deciso di dargli altre caratteristiche, come l’idea di realizzarlo
in modo che sia sempre attuale; perché il Toro ha una storia lunga,
ma continua. E volevamo anche far sì che avesse sempre un filo
conduttore, possibilmente legato sia alla storia di ieri che a quella di
oggi.
E' accaduto con Giorgio Ferrini, é accaduto con Gigi Meroni; stavolta
accade con lo stadio Filadelfia.
C’é il sindaco della città che dice di volerlo rimettere in piedi, e c’é il
simbolo del Toro di oggi che sogna di giocarci dentro.
Ma prima di tutto, c’é un altro salto all’indietro che deve diventare un
balzo in avanti. Riguarda Aldo Agroppi, fibra d’acciaio provata da un
brutto colpo, di cui andiamo a rivivere i momenti in cui sbuffava sul
campo; aspettando di ritrovarlo domani, più forte che mai, perché
ci racconti che va tutto bene come ha fatto Mondonico sullo scorso
numero. Coraggio, Cotenna!
la Redazione

TN Magazine
allegato al numero odierno di Toro News
Anno I Numero 4 Dicembre   2011
Direttore Responsabile: Alessandro Salvatico
Hanno contribuito a questo numero :
Ivana Crocifisso, Stefano Rosso, Valentino Della Casa
Immagini fotografiche: Nicolò Campo, Ivana Crocifisso
posta@tnmagazine.it
Per la pubblicità su TN Magazine : commerciale@toronews.net
Editore : Labcoop s.c. - p.iva 09096480018
Sede legale: via J.F. Kennedy, 10 - 10024 Moncalieri (TO)
Sede operativa: c.so Svizzera, 185 - 10149 Torino
Responsabile Comunicazione : Matteo Baricco
impaginazione: Redazione Toronews
Toro News : Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Torino in data 1/6/2005 - n.° 5879





Pag. 09
TNMagazine   -  IN PRIMO PIANO 

SARA' UNO “JUVENTINO” A RIFARE IL FILADELFIA?
PARLA FASSINO: “FACCIAMO LA STORIA”
di Alessandro Salvatico
“LE IPOTECHE SULL’OLIMPICO SARANNO PURGATE”

E' il primo Sindaco di Torino da due decenni a questa parte a non professare la fede granata, anzi notoriamente parteggia per l’altra squadra cittadina.
Ma Piero Fassino é figlio di una cultura calcistica torinese antica, e forse in via di sparizione; quella in cui il tifoso bianconero tiene in simpatia il Toro e lo sostiene in alternativa alla sua Juventus, perché “é comunque di Torino”, posizione ricambiata (forse un po’ meno) dalla sponda opposta.
Fassino, politico di esperienza (e di attitudine) internazionale, ex Ministro della Giustizia e del Commercio Estero, é tornato a casa, un po’ come certi campioni del calcio che girano il mondo e poi vogliono chiudere il cerchio rientrando dove erano partiti. Si é trovato fra le mani un’eredità non semplice, fra opere che hanno cambiato volto alla città e bilanci economici pesanti; e si é trovato anche la questione-Filadelfia, che qualcuno potrebbe definire una “patata bollente”, ma che il neo-sindaco non vede affatto così, tanto da interrompere per dire: “Ma no, quale patata bollente? Anzi”, esclama, “é un’opportunità!”. L’uomo politico di Avigliana prende a spiegare: “Un’opportunità, sì; quella di restituire alla città di Torino qualche cosa che ha portato gloria e prestigio a noi, torinesi, e agli italiani tutti”. Ma Fassino lo conosce, il “Fila”? C’é mai stato? “Come, no?”, risponde pronto. “Andavo a vederci le partite, da ragazzo, quando era in piedi in tutta la sua bellezza; finché il Torino ha giocato in quello stadio, ho passato parecchie domeniche al suo interno, con mio padre”. E non é stato minimamente contagiato, non le é mai venuta voglia di diventare...un po’ granata? “Come dicevo, ho sempre provato simpatia ed affetto per il Toro, tanto da non sostenerlo unicamente in occasione dei derby. Sono felice che ora stia andando bene, e che al vertice delle prime due categorie del calcio italiano ci siano le nostre due squadre; all’inaugurazione del nuovo stadio della Juventus ho detto con chiarezza di sentirmi " orgoglioso delle due squadre della città ". Ripeto, era l’inaugurazione dello Juventus Stadium, quindi direi un contesto significativo...”.
Appurata la juventinità del sindaco, é ora di parlare seriamente di una questione serissima, quale appunto il Filadelfia. “Non appena eletto -dice Fassino-  ho riallacciato i fili della vicenda, riprendendo contatto con Cairo, quindi incontrando i rappresentanti di Coni e Credito Sportivo, infine, attraverso la nomina di Chiabrera, ribadendo la presenza della nostra amministrazione nella Fondazione. Tutti insieme stiamo lavorando, con l’assessore Gallo, alla definizione di un progetto che consenta di avere su quell’area un campo da calcio che serva alle esigenze della società, una sede per il Torino che sia adeguata, e una sede per la memoria sportiva granata. Su questo progetto lavoriamo con la Regione e, ovviamente e soprattutto, con la Fondazione”. Sottolinea a più riprese l’impegno e soprattutto la grande serietà con cui si é approciato al tutto, l’uomo politico piemontese.
Ci sforziamo però di entrare più nello specifico; i bilanci, si accennava, non sono rosei; ma 3,5 milioni di euro dovrebbero essere già deliberati da parte del Comune... “E non avremo problemi ad utilizzare la somma che é stata e che verrà ritenuta utile e necessaria”, é la risposta del primo cittadino, che però
comprensibilmente rimanda ai soggetti più direttamente preposti a seguire l’opera tutto ciò che é dettaglio tecnico.
Alcuni punti, però, vogliamo siano messi in chiaro; ad esempio, il fatto che la ri-costruzione del Filadelfia sia questione totalmente slegata dalle problematiche legate allo stadio Olimpico. “E' senz’altro così”, ci dice l’ex ministro.
E a proposito dell’attuale sede di gara del Toro, chiediamo se le ipoteche che gravano sulla sua area potranno essere purgate, come accadde -con molta fatica- già per il quadrilatero del Fila; qui, quasi sorprende l’assenza di qualunque esitazione: “Ma certo”, rassicura, “non ci saranno problemi a superare questo ostacolo”. Né, pare, a far sì che il nome di questo stadio possa diventare “Grande Torino” e non essere venduto, come sembrava, a qualche sponsor.
Dunque, il sindaco eletto sei mesi fa (poco più) da un lato sembra avere piena consapevolezza dell’importanza, per larga parte della cittadinanza, della ricostruzione del Filadelfia e più in generale della questione-stadi; dall’altro, non intende scavalcare il lavoro della Fondazione che a questo importante compito é preposta, fugando in questo modo un nostro timore. Ottime dichiarazioni d’intenti, alle quali dovranno seguire i fatti, portati avanti da chi di dovere.
Ma dentro di sé -gli chiediamo-, pur non cercando le luci della ribalta, non le piacerebbe passare alla storia come il sindaco juventino sotto la cui amministrazione rinasce il Filadelfia? “Sì”, ammette. “Mi piacerebbe restituire alla città un pezzo di storia di Torino e dell’Italia”.
Piacerebbe a tutti i cuori granata, piacerebbe a tutti gli sportivi del mondo.

INTANTO, LA FONDAZIONE LAVORA.
Un mese fa é stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando per il concorso di idee relativo alla ricostruzione dello stadio; la Fondazione ha messo alcuni paletti precisi, nel bando stesso, soprattutto quelli che faranno sì che il Fila possa rinascere simile -nel limite del possibile- a quello che era. Lo stadio avrà circa 3500 posti, distribuiti sui quattro lati, ospiterà sede sociale, museo e foresteria, un secondo campo anch’esso riscaldato, e lo storico “cortile” sempre aperto ai tifosi.
Entro Febbraio 2012 dovranno arrivare i progetti, ma si registra già un grande entusiasmo, e si sogna di rivedere in piedi lo stadio nel 2014. Magari il 4 Maggio. Chissà..
Tutte le informazioni su www.fondazionestadiofiladelfia.org



Pag. 33
TN Magazine  -  A TU PER TU
“UN ANNO IN CUI  CRESCERE SOGNANDO IL FILADELFIA”
“BORGHESE?  HA FATTO SCENA. 
PADOVA? SAPPIAMO TUTTI COSA é GIUSTO

Capitano, simbolo, goleador. All’attacco in prima linea in mezzo alla contraerea nemica con maglia granata addosso, fascia bianca al braccio, numero 9 sulle spalle; come Ferrante, come Graziani, come se stesso: Rolando Bianchi. Un calciatore che, a 28 anni, credeva di aver raggiunto il massimo della sua maturità; e forse era vero,
per quanto riguarda la fase realizzativa, se pensiamo ai 61 gol messi a segno nel Toro, e al suo prossimo ingresso (gliene mancano 9) nella top ten di tutti i tempi dei goleador granata. Ma non era vero sotto altri aspetti; e così, con un allenatore dell’esperienza di Giampiero Ventura, Rolli ha scoperto di poter migliorare ancora, anche se questo ha un suo prezzo.
“Non sono più intoccabile? Ma non lo sono mai stato”, dice con la sua consueta pacatezza. “Ogni giocatore é importante nello stesso modo, si va in campo per far vincere il Toro. Non per far segnare me. Io vado in campo per far vincere il Toro, anzi per riportarlo in Serie A”. E, così, per togliersi un peso -che pure non merita- dalla coscienza: “C’ero anch’io nella squadra che é retrocessa, quindi sento il dovere verso i tifosi di ritirarla su. Non é colpa mia? Invece é anche mia”.
Non c’é verso di convincerlo del contrario.
Si diceva che quest’anno vediamo un Bianchi diverso: più manovriero, vive meno per il gol. “E’ un campionato differente per tutti, io posso diventare un attaccante più completo. Passo ore ed ore ad allenarmi per conto mio proprio al fine di migliorarmi”. Come fa da quando, ragazzino nel vivaio dell’Atalanta, aveva allenatori che non lo vedevano particolarmente dotato.
Ma lo vedevano lavorare da solo come un ragazzino normalmente non fa, per imparare e diventare forte; e per farcela.
E in un anno diverso, un periodo complicato: “L’espulsione contro il Bari? Mi ha addolorato. Quanto successo in campo, e la sceneggiata di Borghese”. Poi, il black-out di Padova, “in merito al quale spero si prenda la decisione giusta. E sappiamo tutti qual é”. E ora, rimane un sogno, al “maturo” Rolando: continuare a lavorare come sa fare, ma farlo in un posto speciale.
“Manca quello per ritrovare davvero lo spirito del Toro, che sta tornando pian piano. Manca un posto come il Filadelfia. Se potessi allenarmi lì dentro, sarebbe il traguardo più bello di tutti, per me e specialmente per il Toro e la sua gente”. Ha capito tutto, Rolandinho, proprio tutto.
ROLANDO BIANCHI
Nome: Rolando Romano Beniamino Bianchi
Nato a : Lovere (BG), il 15/2/1983
Nazionalità: italiana
Altezza cm 186, Peso kg 78
Ruolo: centravanti
Piede: destro
Al Torino dal: Agosto 2008
Scadenza contratto: giugno 2013
Cartellino: proprietà Torino FC
Valutazione: € 1,4 MIL



Pag. 42

 LA POSTA DEL DIRETTORE  -  TNMagazine
ALESSANDRO SALVATICO

Carissimo Direttore,
Mi chiamo Carla T., quarant’anni (qualcosa di più, in realtà, anche se noi signore dobbiamo sempre dirne di meno) e vivo da diversi anni a Moncalieri. Mio marito, io, i miei figli Valentino e Luigi (nomi scelti non a caso) siamo granatissimi, ma proprio senza più speranza di “guarigione” e vi ringraziamo sentitamente per aver creato anche questo Magazine. Quanto mi piacerebbe poter mandare i miei figli (hanno solo rispettivamente 4 e 6 anni) ad allenarsi al Filadelfia, con le Giovanili.
Sarebbe un sogno per noi, e ostinatamente continuamo a cullarlo, sperando che prima o poi tutto ciò si possa avverare: le ultime notizie ci fanno ben sperare.
E poi, finalmente, posso dichiararmi orgogliosissima di questo Toro (non che mi sia mai vergognata, ma qualche volta un po’ frustrata sì) anche se in Serie B. Lo vedo forte, lo vedo grintoso, lo vedo finalmente TORO.
Quest’anno non ho potuto rinnovare il mio abbonamento allo stadio, purtroppo, ma spero di poterlo nuovamente fare i prossimi anni.
E chissà che, magari, un giorno non possa tifare per i miei figli...
Un abbraccio e Forza Toro!
Carla – Moncalieri (TO)
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Carissima Carla,
sognare il Filadelfia non é più...solo un sogno.
Lo é stato per tanti anni, anni nei quali non ci credeva più nessuno, salvo uno sparuto gruppetto di persone che stoicamente lo curava; ora ci sono le condizioni perché torni una realtà. Lo dice il sindaco Fassino, lo spera Rolando Bianchi, lo vogliono tutti i tifosi come lei; ci lavora la Fondazione, che passo dopo passo sta seguendo un iter istituzionale, e già questo -per quanto parole come “statuto”, “collegio”, “bando” etc non rivestano di per sé un fascino immediato- é già qualcosa che dovrebbe far godere: la ricostruzione del Fila sta seguendo un percorso, ripeto, istituzionale, laddove prima ci potevano solo essere piazze, strade, sit-in, cortei.
I suoi bambini, Carla, li porti -sempre se loro lo vogliono- a conoscere i Piccoli Amici: si troveranno in un posto dove far crescere i semi della fede granata che lei e il papà avete impiantato in loro, ma soprattutto dove potranno divertirsi, imparare a giocare a calcio, fare sport e crescere bene, grazie a degli istruttori splendidi che tengono in grandissimo conto l’aspetto educativo e quello ludico, prima ancora di quello “sportivo”. Li aspettano a braccia aperte, i suoi piccoli Mazzola e Meroni.
Un bacio a loro, un abbraccio a lei
Alessandro

giovedì 8 dicembre 2011

Finchè morte non ci separi

Capitoli :
LO STADIO DEMOLITO
Il Museo - A.M.S.G.
Corso Grande Torino
3 stadi





Finchè Morte Non Ci Separi


Regia: Fabiana Antonioli
Anno di produzione: 2008
Durata: 60'
Tipologia: documentario
Genere: sportivo
Paese: Italia
Produzione: 10/10 Visual Media
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di ripresa: HDV
Camera: JVC GY-HD100
Sistema di montaggio: Final Cut Pro
Formato di proiezione: Beta SP e DVD, colore
Titolo originale: Finchè Morte Non Ci Separi
Altri titoli: Till Death do us Part

Sinossi: Può esistere una storia che descrive i tifosi di una squadra di calcio a Torino? No. Perchè a Torino di squadre di calcio ce ne sono due.
E Torino ha due modi di tifare, due modi di vincere, perdere, ricordare. Due modi di intendere il calcio.
“Finché Morte Non Ci Separi” è il racconto, attraverso i ricordi dei tifosi, di un legame contagioso che dal 1949 unisce molti torinesi, e non solo. Un legame che ha condotto alcuni intervistati a scelte di vita particolari: chi da anni lavora ad un museo di cimeli granata salvati in parte dai rifiuti, chi da anni combatte per la salvaguardia di un campo di calcio demolito quasi del tutto, chi da anni denuncia, a suo rischio e pericolo, quei poteri ingordi che hanno sperato a lungo che di squadra di calcio a Torino ne rimanesse solo una. Chi da anni semplicemente ha sofferto molto, perchè tifare Toro è un’attività per cuori robusti.
Non tutti possono vantare di aver conquistato la A, averla persa, essere morti e risorti in 2 mesi, come “in un brutto trip dell’orrore”. Ma il tifoso del Toro “sa perdere im modo divino”, e saperlo fare nella città dell’altra squadra, che per la propria ingordigia finisce in B, è un vanto. E richiede una dote oggi più che mai poco diffusa: quella di non stare dalla parte del padrone.
Così, di calcio si finisce per parlare ben poco, gli avversari sono sociali, etici, morali.
“Ma se un giorno vi raccontassero che 10.000 anni fa una squadra è morta sulla sua città, ci credereste?”. No. E non crediamo ancora oggi alle fatalità, ingiustizie ed errori che caratterizzano la storia del Toro.
“Finché Morte Non Ci Separi” racconta questo, nell’anno del centenario, e della Juve, finalmente, in B.

Sito Web: http://www.finchemortenoncisepari.it
[ n.d.r.: purtroppo non esiste più ]

Ambientazione: Torino
Periodo delle riprese: Ottobre 2006 – Settembre 2007
Note: Testi di Andrea Roncaglione.

C A S T  - Con:
Luisa Bergoglio (Consigliere nella Circoscrizione 9, quella del Filadelfia)
Manlio Collino ("Zeus", Giornalista, Scrittore, Fondatore e Anima di "Fegato Granata")
Mecu Beccaria (Presidente dell'Associazione Memoria Storica Granata)
Gian Luca Favetto (Scrittore e Giornalista, Portiere della Nazionale Scrittori)
Vincenzo Bevilacqua (Il Calzolaio di vVa Filadelfia)
Ginetto Trabaldo (Mitico Fedelissimo Granata)
Sauro Tomà (Terzino del Grande Torino)
Susanna Egri (Figlia di Ernesto Egri, Direttore Tecnico del Grande Torino; Coreografa e Ballerina)
Carla Maroso (Moglie di Virgilio Maroso, Terzino del Grande Torino Scomparso il 4 Maggio 1949)
Carlo Astrua (Ciclista; Battè Coppi in Cronoscalata nel '54 al Giro d'Italia)
Sergio Berardo (Leader del Gruppo di Musica Occitana Loudalfin)
Megalie Berardo (Figlia di Sergio Berardo)
Michele Ferrero (Autore di "Passione Toro".)
Piero Gay (Tra i Fondatori dei Fedelissimi Granata, Primo Club Organizzato d'Italia)
Maurizio Ferrarotti (Detto "Messia", Autore di "Davanti Superga".)
Michele Monteleone (Autore di "Orgoglio Granata".)
Gian Paolo Ormezzano (Autore di "Il Vangelo del Vero Anti-Juventino")
Simone Pascali (Arriva dalla Grecia a Torino nel Dopoguerra per Tifare Toro)
Secondo Perona (Mitico Venditore di Gadgets Granata in Via Palestrina a Torino)
Oskar (Batterista della band degli Statuto)
Naska (Cantante della band degli Statuto)
Beppe Turletti (Suonatore di Fisarmonica e Autore di "Bruno Neri Calciatore Partigiano".)
Vanni (Tifoso del Torino)
Fabio (Tifoso del Torino)
Antonio Denisi (Sarto Napoletano)

  Soggetto:
Fabiana Antonioli
  Sceneggiatura:
Fabiana Antonioli
  Musiche:
Marco Milanesio
  Montaggio:
Fabiana Antonioli
  Fotografia:
Fabiana Antonioli
Barbara Andriano
Maurizio Bonino
  Produttore:
Elena Lucia Marcon
Fabiana Antonioli
Barbara Andriano

http://www.cinemaitaliano.info/finchemortenoncisepari

Vedi: http://purple66.blogspot.com/2009/09/finche-morte-non-ci-separi.html

venerdì 2 dicembre 2011

02/12/11 - TORNO A JALLA!JALLA! PER IL 105˚ COMPLEANNO DEL TORO…

…e da dove? Ma è ovvio, dal Filadelfia! A partire dalle 14.10 sarò in collegamento dal glorioso impianto del Grande Torino che pare finalmente abbia più di una possibilità di rinascere davvero dopo anni di scempio e orrore totale.
Mi collegherò dal centro del campo con il magazine di costume e società di Radio Popolare Network e per me sarà doppiamente speciale: sarà infatti il primo servizio che realizzerò per il Network nella stagione 2011/2012. Vi consiglio di ascoltarmi domani, perchè aprirò il cancello del Fila, nel vero senso della parola…

➜ FREQUENZE:
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giovedì 1 dicembre 2011

01/12/11 - Cairo punzecchiato Ventura s’arrabbia

Un tifoso stuzzica il patron sul Fila, il tecnico se ne va
Seduta sospesa, poi trasferita sul campo secondario della Sisport. Nella partitella la palla frulla: ma è la Primavera...
PIERO VENERA
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LA SFIDA
Subito dopo il gol incassato da Morello ( Coppola ancora a casa con l’influenza), due tifosi tra il centinaio presente alla Sisport incominciano a martellare Cairo , che sta a bordocampo: «Chiacchierone, tira fuori i soldi per il Filadelfia, non solo sempre le stesse parole!». Il presidente, impassibile, prosegue a parlare con Petrachi . Passa qualche minuto e via: «Cuntabale ( racconta frottole in torinese, ndr), tu vuoi solo finire sui giornali, ma per il Fila servono soldi veri, tirali fuori!». Cairo non fa una piega. Dalla panchina fa però capolino Ventura, a occhio e croce già sull’ inca di suo per l’allenamento sottotono: berretto calato sugli occhi, che però escono dalle orbite, sbotta rivolto alla coppia di tifosi, puntando il più insistente. «Hai quasi finito? Ci vuoi fare lavorare in pace?». Risposta: «E tu che vuoi? Non ce l’ho con te, ma con lui». Ventura: «Sì, ma stai disturbando. Possiamo lavorare serenamente? E’ fino adesso che continui a ripetere le stesse cose, lasciaci un po’ in pace». Replica: «Ma io non ti detto niente, io ce l’ho con lui». A quel punto, il tecnico, esasperato, dà una pacca sulla spalla a Cairo, gli sussurra qualcosa nell’orecchio, sospende l’allenamento e se ne va negli spogliatoi, aggiungendo retoricamente: «Eppoi vi lamentate se ci alleniamo a porte chiuse. Come si fa a lavorare in queste condizioni?». Al che, il dg Comi si avvicina ai due: «Scusate ma questo non è né il luogo né il momento per queste cose. Mi sembra che abbiate esagerato... Così non si fa il bene del Toro». Risposta secca anche per lui: «Io sono del Toro, tu no. Tu sei come quello là». E là c’è Cairo. Comi: «Siccome non ti conosco, non ti rispondo neanche più». E gira i tacchi.
SPETTACOLO PAGANO
Sugli spalti, intanto, gli altri spettatori si lamentato con i due polemisti . Mentre Ventura porta tutti sul campo secondario, dove, dopo un piccolo riscaldamento, riprendono le riprese di Come complicarsi la vita 1 , con il secondo tempo della partitella. Rispetto alla formazione della prima parte ( Morello ; D’Ambrosio , Di Cesare, Ogbonna, Zavagno ; De Feudis , Iori ; Stevanovic , Sgrigna , Bianchi , Antenucci ), cambia quasi tutto. Però non cambia il prodotto. La Primavera fa 2-0 con una grande punizione di Gasbarroni , poi uno strepitoso gol di Pagano in pallonetto al volo fissa il finale sul 2-1. Finale determinato dal sopraggiungere dell’oscurità: nell’ultimo ciak tutto è tornato tranquillo. Poi parla Cairo, ma questo è un altro film.
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pag. 15
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il Cairo ch’era venuto per vedere la Primavera s’è invece dovuto sorbire la punzecchiatura di due tifosi («Chiacchierone, per il Fila servono soldi veri, non le solite parole: tirali fuori»). Ventura s’è arrabbiato, spostando l’allenamento sul campo secondario, lui ha glissato algido: «Da quando sono presidente del Toro, non siamo mai stati tanto vicini alla ricostruzione del Filadelfia. Ci sono tutte le parti interessate che lavorano alacremente perché ciò accada. Non ci sono solo io, ma ribadisco che farò la mia parte. Assieme alla Fondazione, che sta lavorando benissimo. Assieme a Regione, Comune, Provincia. Anche il Credito Sportivo ha già inviato segnali forti. Per il Bando di gara ho coinvolto un mio avvocato affiché fosse fatto in modo perfetto, stiamo lavorando con grande collaborazione. Non posso dire quando, non conosco il giorno il mese e l’anno in cui il Fila rinascerà, ma dopo tanti anni ora constato la coesione e l’unità di intenti perché ciò accada».

Qui Toro
01/12/2011 - COLLOQUIO

Cairo e i rinforzi: "Se Ventura vuole non mi tirerò indietro"

Urbano Cairo, 54 anni, presidente del Toro dal 2005

Il presidente del Toro: «Ma questo gruppo deve essere preservato»
FRANCESCO MANASSERO
torino
Il tifoso occasionale che ieri ha varcato i cancelli per godersi da vicino i propri beniamini non ci ha capito più niente. Credeva di vedere un ambiente su di giri, si è trovato in mezzo ad una situazione kafkiana. Cronaca di un pomeriggio d'altri tempi. Alla Sisport a sorpresa si materializza Cairo davanti ad un centinaio di persone: mancava da tempo, nessun applauso, ma nemmeno fischi. C'è solo fame di Toro. Per mezz'ora. Ma basta un urlo fuori dal coro per alterare l'esile equilibrio. Un tifoso rimprovera al presidente di non far seguire i fatti alle parole sul Filadelfia, in sostanza di non volersi impegnare economicamente. La contestazione isolata dura pochissimo, ma fa danni. Il patron non si scompone, Ventura sì. L'allenatore si gira verso la tribuna, fulmina l'accusatore con gli occhi, gli dice che così non lo fa lavorare. Ci pensa un secondo, poi prende la palla al balzo. Già nervoso per la pessima prova dei suoi contro la Primavera allenata da Asta (finirà 2-1 per i baby rinforzati da Surraco e Gasbarroni, gli autori dei due gol; di Pagano l'unica rete del Toro), il tecnico ad ampi gesti esorta la squadra ad uscire: amichevole interrotta. Il match più interessante si svolge sugli spalti. Prima è Comi ad affrontare il contestatore a parole, poi gli altri tifosi che lo mettono in minoranza. Intanto l'amichevole riprende sul campo secondario, quello che si vede con il binocolo: ma ormai il Toro è passato in secondo piano.
«è stato un episodio spiacevole - così Cairo - ma non gli darei importanza. A contestare era solo uno, poi sul tema del Fila sono in pista come pochi. é una mia priorità, lo sanno tutti, ma non voglio parlarne troppo. Non posso garantirvi una data, ma se c'è una volta che siamo vicini alla ricostruzione, è questa. Un'altra prova? Affinchè tutto fosse fatto alla perfezione, per il bando di gara ho coinvolto anche un mio avvocato».
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