venerdì 16 dicembre 2011

16/12/11 - «Filadelfia in tempi brevi»

FASSINO «Siamo al lavoro, c’è l’impegno concreto per trovare presto il lieto fine»
Il sindaco spiega le strategie della città a Petrucci: «Anche la rinascita del Filadelfia è al centro del progetto sportivo»

STEFANO LANZO
TORINO. La promessa del sindaco Fassino deve valere più di quelle esternate da chi lo ha preceduto, anche perché, per stessa ammissione dei diretti interessati, «non si è mai stati così vicini alla rinascita del Filadelfia». Ebbene, il passaggio dalle parole ai fatti è sempre estremamente faticoso e irto di ostacoli: ai buoni propositi è necessario che seguano gli atti concreti. E’ proprio su questa mancanza di interventismo che i tifosi del Torino si battono e sbattono da anni: il tempo perso è incalcolabile, serve dunque un’accelerata che mai come in questa congiuntura di eventi sarebbe opportuna. Fassino, davanti ai vertici supremi del Coni, con in testa il presidente Gianni Petrucci , ha rilanciato le ambizioni di Torino, che «deve diventare una sede di eccellenza per gli eventi sportivi». E deve diventare soprattutto la capitale dello sport italiano (e pure candidata a capitale sportiva europea per il 2015), considerate le strutture ereditate dall’esperienza olimpica e gli impianti già esistenti. C’è soltanto una grande, evidente, grave nota stonata: il buco nero del Filadelfia. Una mancanza alla quale, almeno nelle dichiarazioni, il sindaco rimedierà in fretta, in accordo e collaborazione con le altre realtà coinvolte.
CORSA A OSTACOLI
«C’è l’impegno concreto, in primis della Città di Torino, per arrivare in tempi brevi a una soluzione per quanto riguarda la rinascita del Filadelfia». Tempistiche veloci dunque: ma quanto? L’obiettivo (che non deve essere semplicemente un sogno) già sottolineato sia dal primo cittadino sia dal presidente Cairo , è di chiudere la partita entro la fine del 2013, con il centro sportivo ultimato. E’ una corsa a ostacoli che non ammette frenate: ma nel frattempo già incassare l’ennesima dichiarazione di intenti di Fassino è di per sé meglio di niente. «Stiamo lavorando concretamente con il Torino Fc, con la Fondazione Filadelfia, con il Credito sportivo, con gli enti territoriali», ovvero con tutti coloro che sono direttamente coinvolti nell’operazione rinascita. Nel frattempo il cosiddetto bando di concorso per raccogliere le idee di progetto per il nuovo Filadelfia è diventato realtà concreta: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e dunque l’iter intrapreso dalla Fondazione procede.
LA VERGOGNA
La stretta di mano tra Petrucci e Fassino deve avere valenza anche per il Fila e non soltanto per tutto il resto. Perché se è vero, come dice il numero uno del Coni, che «le Olimpiadi invernali del 2006 hanno trasmesso al mondo intero un’immagine positiva dell’Italia e hanno fatto fare bella figura al nostro Paese e a Torino», è altrettanto vero che quello del Filadelfia, ridotto a discarica dal 1997, è uno scandalo al sole che non fa lustro proprio a nessuno. Anzi, imbarazza e dovrebbe imbarazzare soprattutto il Comune, che lascia in stato di incuria un’area, a tutti gli effetti, di sua proprietà. Soltanto l’attenzione fin commovente di alcuni tifosi ha evitato scempi peggiori in quello che è stato un simbolo non solo di una squadra di calcio, ma di un’intera città in tutto il mondo. Non è degno, forse, un Filadelfia nuovo di zecca di entrare nel novero di eccellenza delle strutture sportive del capoluogo piemontese? Ebbene, visto che Torino punta alla corona di capitale europea dello sport nel 2015, avere prima di quella data il Filadelfia come fiore all’occhiello dovrebbe essere una priorità. E qualcosa, il sindaco lo sa, va fatto anche per lo stadio Olimpico, considerato anche quanto affermato dallo stesso Fassino sulla gestione degli impianti olimpici: «Si tratta di capire se possono diventare siti sportivi nazionali su cui investire portando eventi. Altrimenti bisognerebbe prendere delle decisioni perché i costi di manutenzione sono ingenti. L’approfondimento di merito continuerà con le federazioni interessate e dal Coni abbiamo avuto la disponibilità a convenire scelte rivolte all’ottimizzazione. Importante sarà destinare al meglio i 40 milioni di euro che rimangono dalle Olimpiadi. Ci auguriamo che siano sbloccati il prima possibile». E in tanti si augurano che siano sfruttati nella maniera migliore possibile e non, magari, gettati in piscina.
Sotto la foto: TORINO. Gianni Petrucci e Piero Fassino in Municipio (Ansa)

Nessun commento:

Posta un commento