Il Toro alla carica contro gli scettici Mondonico: Il presidente si fa vedere solo in sede, sorride poco e sta zitto
STAMPA, TORINO, pag.30
TORINO. Quaranta tifosi a mezzogiorno, quando la squadra s'e' ritrovata in sede; duemilacinquecento nel pomeriggio, al FILADELFIA per il primo allenamento. Cosi' il Toro orfano di Lentini non piu' amato e figlio di Borsano sempre odiato e' stato accolto dalla sua gente. Accoglienza tranquilla, scandita dai soliti cori d' affetto per gli eroi nuovi e vecchi e da quelli, ormai altrettanto consueti d' insulto al presidente sino a pochi mesi fa osannato. Al FILADELFIA, la protesta era annunciata da uno striscione "Contro tutti... sempre con voi", dove il "voi" sono tecnico e giocatori e' stata gridata da gruppetti nel silenzio complice, e divertito, della folla. Alcuni cori, piu' che della contestazione avevano un sapore goliardico. Indirizzati a Bruno e a Mondonico, invitavano il terzino a picchiare Lentini e/o, a scelta, Borsano. L' Emiliano, invece, e' stato prima esortato a portare la Coppa Uefa al Toro e poi Gian Mauro Borsano al popolo. Della famiglia granata, l' allenatore e' il piu' amato, i tifosi credono ciecamente in lui. E lui ha loro promesso: "Non mi piace illudere, quindi garantisco solo il massimo impegno. Il nostro obiettivo: stupire quanti giudicano la squadra meno forte". Mondonico, pragmatico, serio e saggio, non s ' e' mai sbilanciato in proclami, mai ha peccato di ottimismo: pero' , una dichiarazione come quella appena riportata e' davvero il massimo della prudenza. Oppure, del realismo. Il tecnico e' tornato su Lentini per confessarsi sorpreso: "Sappiamo tutti perche' Gigi ha scelto il Milan. Nessuno di noi era preparato alla sua partenza, se soltanto avessimo pensato che il giocatore cullava anche la minima intenzione di andarsene non sarebbero stati ceduti gli altri". Ha ricordato, tanto per evitare che qualcuno pronunciasse la frase "La squadra e' stata smantellata" cara ai contesatori: "Due cessioni sono state fortemente volute dai diretti interessati" (Bresciani e Benedetti). Il tecnico s' e' ancora una volta schierato al fianco di Borsano: "S' e' sempre comportato bene con noi: per ora e' il nostro presidente e siamo molto contenti di averlo come tale. Ha garantito ai giocatori che non esistono problemi economici". Mentre i maligni subito mormoravano "Ecco perche' i prodi sono cosi' allegri", il Mondo dribblava la perfida domanda su chi tra Aguilera, Casagrande, Scifo e Martin Vazquez (il ghanese Gargo deve essere ancora tesserato) s' accomodera' in tribuna. Il dribbling riusciva in maniera perfetta: "Piu' la societa' e' forte e meno esistono di questi problemi". Societa', si badi bene, e non squadra: cioe', se la dirigenza del club ha il polso forte e sostiene l' allenatore nelle sue scelte, non c' e' pericolo che le eventuali polemiche dell' escluso abbiano qualche seguito e possano turbare l' ambiente. Intanto, nella sala attigua, i trenta fotografi avevano gia' deciso che il "forestiero in piu' " e' lo spagnolo: tutti ignoravano Rafa e sgomitavano per ritrarre insieme Aguilera, Casagrande, Scifo. Poco prima avevano sgomitato per bersagliare di flash un Borsano avaro di sorrisi e privo di parola mentre l' allenatore, appreso del Norrkoeping rivale in Uefa, era sincero: "Non dico nulla perche' non so nulla di questa squadra".
Claudio Giacchino
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