domenica 15 marzo 2009

07/09/93 - Una squadra sempre divisa tra i successi in campo e i tanti problemi legati alla societa'

Torino, L' allenatore: basta esaltare la zona chi gioca all' italiana non e' un fesso

STAMPA, TORINO, pag.33

TORINO. "Mondo, ci hai fatto vedere il piu' bel calcio del mondo". Con questo giochetto verbale i tifosi accolgono l' Emiliano al FILADELFIA, sono gratificati da un sorrisetto e una strizzatina d' occhio. Pacioso l' allenatore, entusiasta la gente, sprizzanti gioia i giocatori: i frutti naturali del primo posto in classifica, di un presente lieto oltre le piu' rosee previsioni. Certo, e' solo la seconda giornata, guai illudersi, pero', come possono quelli del Toro non gongolare? Purtroppo, da un anno a questa parte, e' destino che non si possa parlare dei successi di questa squadra e del suo tecnico capace di far crescere fiori dall' asfalto senza parlare anche di vicende sgradevoli, antipatiche: quelle giudiziarie, pure ieri hanno tenuto banco improntando la conferenza stampa del presidente Roberto Goveani. Sino a quando durera' il tormentone? Difficile pronosticarlo, vari segnali non inducono all' ottimismo. Intanto, sei tra dirigenti e giocatori sono stati interrogati un mese fa dalla magistratura di Pescara indagante su un giro di presunte partite truccate. L' inchiesta data al marzo scorso, fu innescata da una maga di Genova, e corroborata poi da una lettera agli inquirenti della moglie di un calciatore pescarese, nell' ambito sportivo e' costata 3 punti di penalizzazione al Pescara, la squalifica (3 anni, per illecito) di Marino, direttore sportivo degli abruzzesi, e del tecnico Galeone (8 mesi, per omessa denuncia ). Per la precisione, i granata furono sentiti come testi sui rapporti con Moggi, non c' entrano nulla con le presunte scommesse. Ad ogni modo, diamo spazio al calcio, alla fine daremo conto dell' incontro del Notaio con la stampa, non sono emerse novita' tali da anteporlo al discorso sul Toro che vince e da' spettacolo. E che, nonostante tutto, continua a navigare nell' indifferenza generale. Delle quattro formazioni che sono a punteggio pieno e' quella che ha segnato di piu': ha battuto l' Atalanta che miracolo doveva mostrare con l' effervescenza della zona, ha visto rivalutato il proprio successo sul Piacenza dalla fatica con cui la Sampdoria ha domato la matricola emiliana. Eppure, Pizzul, nell' introdurre lo spazio notturno della "Domenica sportiva" dedicato all' approfondimento, ha detto: "Adesso ci occuperemo dei rigori, della crisi della Juventus, poi parleremo di Samp doria e Parma e, se ci sara' ancora tempo, anche del Torino e dell' Atalanta". A "Pressing", invece, s' e' insistito sull' "irregolarita' dei gol di Venturin e Fortunato, entrambi viziati dal fuorigioco di alcuni compagni". Mondonico non si stupisce, fa spallucce, ricorda quanto aveva dichiarato, con tono astioso, subito dopo la partita: "Meriteremmo maggiore attenzione" e sulle reti che hanno affondato l' Atalanta osserva: "Nessuno ha notato quei fuorigioco, per giunta passivi, non uno dei calciatori bergamaschi che abbia accennato una protesta". Dell' arguzia polemica dell' immediato post Atalanta, all' allenatore e' rimasto (sara' la notte che porta consiglio? sara' la tranquillita' indotta dalla vittoria? ) poco. "Mi da' fastidio che degni d' interesse siano solo coloro che praticano la zona, che tutti gli altri siano considerati dei vecchi barbogi, dei rimbambiti. Assurdo rinnegare la storia del calcio italiano, non tenere in conto quel modulo che tante gioie ci ha regalato". Il segreto della vostra partenza a tutto gas? "E' il FILADELFIA, questo vecchio stadio che esercita un fascino enorme, scomodo solo a chi non ha qualcosa dentro. La vittoria non ci deve illudere, perche' l ' illusione porta sempre la delusione. Pero', fa bene a tutti quanti, in particolare al nostro presidente che attraversa un momento particolare (il coinvolgimento nelle vicende giudiziarie, ndr). Diciamo che i due punti colti domenica sono una bella pacca sulle spalle di Goveani". L' Emiliano parla, i giocatori sciamano fuori dallo spogliatoio nel cortile, hanno tutti i volti distesi dei giorni buoni. Carbone, dalla Maratona subito adottato, ha anche una giacca gialla, piu' vistosa non potrebbe essere. Mondo scherza: "Complimenti, Carboncino, davvero bella". Poi, mentre il giovanotto abbozza un ringraziamento, ricorda come il piccolo diavolo che ha stralunato l' Atalanta l' abbia fatto arrabbiare quando ha peccato d' egoismo: "Perche' in lui ho visto me giovane, non sono sicuro che in analoga situazione si comportera' diversamente". Ed eccoci a Goveani. Ha rivelato di aver pagato a Borsano "tre miliardi, e' la prima rata dell' acquisto del Toro, no, non e' corretto rivelare quanto ancora gli debbo dare"; ha ribadito: "Scalero' dal debito tutti gli ammanchi che troveremo" e da come l' ha ripetuto e' parso di capire che di soldi ha intenzione di scucirne ancora ben pochi. Ha poi annunciato: "Ad ottobre partira' un grande iniziativa per l' azionariato popolare"; ha confermato: "Vittorio Savoia (industriale di Cercenasco, ndr), un amico, potrebbe darmi una mano nel Toro: non intendo frazionare il capitale, cerco tre, quattro azionisti di riferimento con cui gestire la societa' ". Sulle vicende giudiziarie: "Siamo tranquilli e siamo i primi collaboratori della magistratura: il Toro potrebbe costituirsi parte lesa contro Borsano". Infine, un pizzico di demagogia: "Piu' che presidente mi sento un capo dei tifosi, domenica, contro l' Udinese, saro' in Maratona".
Claudio Giacchino

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