Repubblica — pagina 2
E' la proprietà transitiva a mettere nei guai Castellani. Visto che l'onorevole Diego Novelli, il presidente della Fondazione Campo Filadelfia, è entrato a far parte del Consiglio d'amministrazione del Torino Calcio, allora anche il sindaco di Torino, che è socio di minoranza della stessa Fondazione, si trova adesso legato a filo doppio agli interessi della squadra granata. Almeno sul piano formale, pare essere in gioco l'imparzialità del Comune su decisioni molto importanti, e sembrano delinearsi i contorni di un conflitto di interessi. «Nessuno mi ha interpellato - spiega seccato Castellani - per il momento non posso far altro che prendere atto della situazione» . La situazione è complicata. Diego Novelli, appena si è accorto dell'impaccio che stava per comportare la sua cooptazione all'interno del consiglio d'amministrazione della squadra granata, ha fatto parziale marcia indietro. Prima aveva detto con soddisfazione: «Finalmente il Filadelfia si ricongiunge con la proprietà» . Poi ha corretto il tiro, spiegando: «Entro nel Toro a titolo personale» . In realtà è solo questione di tempo, infatti il nuovo statuto del Torino Calcio, che verrà approvato a settembre, prevede precisamente la presenza di un membro della Fondazione Campo Filadelfia all'interno del suo direttivo: quella persona è già stata scelta, ed è appunto Novelli. A settembre anche il Comune, in qualche modo, farà parte del società privata di calcio di piazza San Carlo. Sindaco Castellani, Rifondazione comunista e i Verdi ritengono che sia inaccettabile la situazione che si è creata, qual è la sua opinione? «Non capisco il motivo di tutto questo trambusto. La vicenda si è sviluppata all'insaputa del Comune. Non sono stato assolutamente interpellato. Adesso mi sono fatto inviare il verbale del Consiglio della Fondazione del 22 maggio e sto studiando le carte. Valuterò attentamente ogni cosa, parlerò con Novelli, poi deciderò il da farsi. Ma, sia chiaro, che non c'è proprio nulla, in questa storia, che mi faccia arrossire per l'imbarazzo» . Il Comune dovrà decidere sui progetti della Rubentus e del Torino, sono in ballo concessioni per stadi, negozi, campi d'allenamento e attività connesse: non crede che il sindaco debba essere sopra le parti? «Certamente si: non ci sono dubbi al riguardo. Ma per quel che mi risulta, fino a quando il Consiglio d'amministrazione del Torino non avrà approvato il suo nuovo statuto, non si configurerà nessun conflitto di interesse. Al momento l'onorevole Novelli è stato cooptato a suo nome, e la Fondazione Filadelfia ancora non è formalmente entrata nel Torino» . Allora è soltanto questione di tempo: cosa farà a settembre? «E' evidente che il Comune non può far parte del consiglio di amministrazione di una squadra di calcio. Ce ne andremo sicuramente, ma abbiamo ancora tutto il tempo per farlo senza sentirci in difficoltà» .
- NICCOLO ZANCAN
E' la proprietà transitiva a mettere nei guai Castellani. Visto che l'onorevole Diego Novelli, il presidente della Fondazione Campo Filadelfia, è entrato a far parte del Consiglio d'amministrazione del Torino Calcio, allora anche il sindaco di Torino, che è socio di minoranza della stessa Fondazione, si trova adesso legato a filo doppio agli interessi della squadra granata. Almeno sul piano formale, pare essere in gioco l'imparzialità del Comune su decisioni molto importanti, e sembrano delinearsi i contorni di un conflitto di interessi. «Nessuno mi ha interpellato - spiega seccato Castellani - per il momento non posso far altro che prendere atto della situazione» . La situazione è complicata. Diego Novelli, appena si è accorto dell'impaccio che stava per comportare la sua cooptazione all'interno del consiglio d'amministrazione della squadra granata, ha fatto parziale marcia indietro. Prima aveva detto con soddisfazione: «Finalmente il Filadelfia si ricongiunge con la proprietà» . Poi ha corretto il tiro, spiegando: «Entro nel Toro a titolo personale» . In realtà è solo questione di tempo, infatti il nuovo statuto del Torino Calcio, che verrà approvato a settembre, prevede precisamente la presenza di un membro della Fondazione Campo Filadelfia all'interno del suo direttivo: quella persona è già stata scelta, ed è appunto Novelli. A settembre anche il Comune, in qualche modo, farà parte del società privata di calcio di piazza San Carlo. Sindaco Castellani, Rifondazione comunista e i Verdi ritengono che sia inaccettabile la situazione che si è creata, qual è la sua opinione? «Non capisco il motivo di tutto questo trambusto. La vicenda si è sviluppata all'insaputa del Comune. Non sono stato assolutamente interpellato. Adesso mi sono fatto inviare il verbale del Consiglio della Fondazione del 22 maggio e sto studiando le carte. Valuterò attentamente ogni cosa, parlerò con Novelli, poi deciderò il da farsi. Ma, sia chiaro, che non c'è proprio nulla, in questa storia, che mi faccia arrossire per l'imbarazzo» . Il Comune dovrà decidere sui progetti della Rubentus e del Torino, sono in ballo concessioni per stadi, negozi, campi d'allenamento e attività connesse: non crede che il sindaco debba essere sopra le parti? «Certamente si: non ci sono dubbi al riguardo. Ma per quel che mi risulta, fino a quando il Consiglio d'amministrazione del Torino non avrà approvato il suo nuovo statuto, non si configurerà nessun conflitto di interesse. Al momento l'onorevole Novelli è stato cooptato a suo nome, e la Fondazione Filadelfia ancora non è formalmente entrata nel Torino» . Allora è soltanto questione di tempo: cosa farà a settembre? «E' evidente che il Comune non può far parte del consiglio di amministrazione di una squadra di calcio. Ce ne andremo sicuramente, ma abbiamo ancora tutto il tempo per farlo senza sentirci in difficoltà» .
- NICCOLO ZANCAN
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