giovedì 16 aprile 2009

16-12-1999, VIDULICH contro AGHEMO «Da lei solo parole e nessun fatto» «Come presidente le do un sei scarso"

STAMPA, NAZIONALE, pag.31

FORUM LA STAMPA.
Un'ora e mezzo di acceso dibattito ha ribadito quanto distanti restino le posizioni

IL CASO FILADELFIA «Cerchiamo un'intesa»

LA STAMPA. Se domani il gruppo Aghemo rifa' il FILADELFIA e lo mette a disposizione del Torino, a una lira di meno dell'affitto del Delle Alpi, qual e' la posizione della societa'? VIDULICH. Quando, a marzo, c'e' stata la famosa lettera dei 70 miliardi messi a disposizione come contributo gratuito alla Fondazione per fare lo STADIO, noi abbiamo detto: ci andremo. Da marzo ad oggi pero' non abbiamo ravvisato le condizioni di analisi per poter dire se al Torino conviene andare. Non e' sufficiente dire «a una lira in meno del Delle Alpi», parliamo di stadi completamente diversi. Non abbiamo visto un progetto, un'ipotesi di canone. A gennaio c'era un progetto quasi definitivo, sul quale eravamo d'accordo, noi e la Fondazione, per il piano finanziario. Invece ieri ho ricevuto dall'avv. Martini la lettera in cui si dice che entro il 20 gennaio non sara' possibile sottoporre alla nostra attenzione una bozza di contratto definitivo. Se non so quanto costa, non so nemmeno se mi conviene costruirlo o affittarlo... LA STAMPA. E' cosi' difficile una sinergia? VIDULICH. Me lo chiedo da mesi. Forse sul FILADELFIA qualche diritto lo vantiamo, visto che quando arrivammo dicemmo: facciamo il FILADELFIA. Abbiamo lavorato un anno e mezzo con la Fondazione per avere il terreno. Anche con Novelli nessun tipo di problema. Davanti al Sindaco abbiamo firmato un accordo che cedeva l'area temporaneamente al Torino, con sei mesi di tempo per presentare progetto e piano finanziario; lavoriamo tre mesi con l'architetto Renacco, andiamo al Credito sportivo a febbraio, addirittura si parla di progetto pilota; a marzo apprendiamo che qualcuno regala 70 miliardi alla Fondazione per costruire lo STADIO e il Torino puo' solo dire grazie. Noi sullo STADIO abbiamo cercato qualunque tipo di sinergia. AGHEMO. Io vorrei sapere se lei ritiene di far giocare il Torino al FILADELFIA costruito da Aghemo. VIDULICH. Bisogna vedere che impianto mi da'. PALAZZETTI. Il progetto e' pronto da gennaio '99, con 32 mila posti, e ci sono i preventivi di tre aziende edili. Aghemo, mi spiega perche' non abbiamo ancora visto il progetto e il costo? Allucinante. Per arrivare a 32 mila posti, a noi venne l'idea di sovrappassare via Giordano Bruno e allargarci, con una piazza, negozietti, bar e altro nella zona Dogane. Recentemente abbiamo saputo di un decreto legge del '96, il quale dice che uno STADIO e' riedificabile se attorno c'e' un'area pari a 1 metro quadro ogni due posti: vuol dire per noi 16 mila metri quadri. Per ricostruire il FILADELFIA serve dunque l'area delle Dogane. AGHEMO. Io ho fatto l'errore di presentare prima il supporto finanziario e poi ho parlato di progetto. Non credo che sia una colpa. E' stato l'unico atto concreto, visibile, di tutta la questione-FILADELFIA. Il Torino, sino al 23 giugno, poteva portare avanti un suo progetto e anche col supporto finanziario, quindi il mio intervento non gliel'ha impedito, ho detto che in questo caso mi sarei messo da parte. In realta' ho lavorato sul progetto STADIO solo dal 24 giugno. Mi fu detto che la costruzione dello STADIO non sarebbe piu' costata 70 miliardi ma 77. Risposi: va bene. Ai primi di ottobre mi e' stato richiesto dalla Fondazione, su invito di Vidulich, di aspettare fino al 18 gennaio, per scegliere tra tre opzioni: la prima e' che il Toro assuma in proprio la costruzione dello STADIO depositando la garanzia di 70 miliardi; la seconda: stipulare un contratto d'affitto; la terza, che il Torino vada a fare uno STADIO da un'altra parte. Ma io lo costruisco solo se ci va a giocare il Toro. Quindi adesso si tratta di mettersi attorno a un tavolo, con uno spirito costruttivo e concordare un affitto. Non e' cosi' facile, pero' bisogna parlarne. Bisogna magari stare sette giorni, sette notti. Sara' comunque una cifra di molto inferiore a quella del Delle Alpi, anzi le diro' che potremmo anche affittarlo gratis se si faranno certi discorsi sulla gestione e manutenzione nostra. Abbiamo costituito una societa' composta dal sottoscritto, dal dottor Cimminelli e da un altro imprenditore di Chieri, di cui conoscerete il nome tra un paio di giorni, quindi noi siamo pronti a partire con una proposta d'affitto non contestabile. Sullo STADIO siamo piu' vicini a un accordo con Vidulich che non sulla proprieta' del Torino. VIDULICH. Lei fece una dichiarazione: metto la prima pietra al FILADELFIA il 4 maggio. A marzo noi siamo stati completamente esautorati dal portare avanti qualunque tipo di trattativa, perche' non avevamo piu' l'area donata a dicembre e che ci era stata poi tolta dalla Fondazione. L'altra cosa curiosa e' questa fideiussione famosa dei 70 miliardi: da dove nasce? Per quale tipo di STADIO? Quel terreno era del Torino, e' patrimonio del Toro, che ci sia Vidulich, Aghemo o un altro. Se la proprieta' fosse di una societa' che lo affitta al Torino, da tifoso non sarei tranquillo: quanto dura questo affitto, 10 anni, un anno, trent'anni? Lo STADIO perche' convenga, deve autofinanziarsi. Il Torino paga 3,5 miliardi di affitto annuo al Delle Alpi: senza contare altri ricavi eventuali derivanti dal nuovo STADIO, il FILADELFIA rifatto verrebbe su da solo... Poi c'e' il discorso di un'unica presidenza: be' era palese il tentativo di usare lo STADIO come cavallo di Troia, pensando di rendere piu' facile prendere la societa'. Per quantificare l'affitto, si puo' arrivare all'arbitro, ma andiamo a vedere cosa pagano le altre societa' di puro affitto. Il Genoa e la Sampdoria 5 o 600 milioni in due. A Napoli penso che glielo regalino, a Palermo pure. Per evitare polemiche sullo STADIO, siamo disponibili a qualunque cosa: trattiamo. Pero' nell'unica riunione con l'avvocato Martini, non sapeva da che parte si iniziasse a parlare di STADIO. Polemica? No, un dato di fatto. Intanto il Comune deve dire chiaramente, per scritto, se questo STADIO si puo' fare o no. Il sindaco, tutte le volte che ha detto una cosa, e' stato poi smentito da vari assessori... AGHEMO. Il problema e' che ci sia tra di noi una volonta' di trovare l'accordo. Forse, avessimo fatto prima questo confronto sarebbe stato meglio. Ci siamo conosciuti, siamo tutti e due vaccinati, quindi sappiamo modi, tempi e regole per trovare una soluzione. I RINFORZI «La verita' su Baggio» LA STAMPA. Sotto l'albero, per i tifosi del Toro ci sara' qualche novita'? VIDULICH. I nomi non si fanno. C'e' l'intenzione di rafforzare la societa', nell'interesse di tutti, qualora si trovassero gli elementi giusti. La squadra che viene giudicata da retrocessione, ha avuto la sfortuna di affrontare un ciclo duro di partite con l'assenza anche di sette titolari, recuperabili tutti dal 6 gennaio contro la Reggina. Quindi io credo in questi ragazzi, possono dare molto. Ci muoveremo se esiste veramente il giocatore che ci puo' far fare il salto di qualita'. Escludo gli stranieri, perche' in sei mesi non si ambienterebbero, come e' successo lo scorso anno alla Rube. Bisogna vedere cosa offre il mercato italiano, ne parleremo con Mondonico. LA STAMPA. Avete parlato di Roberto Baggio? VIDULICH. Era gia' stato contattato dal Toro a giugno, a quel tempo aveva fiducia nel suo allenatore, adesso sembra che sia cambiato qualcosa. Se e' un giocatore che serve, chi lo sa? LA STAMPA. Da giugno a oggi non sara' cambiata l'idea su Baggio. VIDULICH. No, pero', e' arrivato anche qualche giocatore importante. LA STAMPA. Pinga e' vostro? VIDULICH. Si', e' nostro. Per lui non ci sono trattative. A volte vedo notizie, mi dispiace dirlo, strumentali. Non e' che facciano il male di Vidulich o di altri, ma noto che non si sostiene il Toro. E'assurdo avere il consenso fuori dal Piemonte e non averlo in casa. Il successo di una squadra e' fatto da tanti elementi: la citta', l'ambiente, i tifosi, la stampa, la squadra stessa e la societa'. Se c'e' sinergia, arrivano i risultati. Noi questa sinergia non l'abbiamo mai trovata. Il Torino ha sempre avuto questi problemi, magari con me, perche' vengo da fuori, un po' di piu'. AGHEMO. Sono d'accordo. La citta' e' molto importante, poi i mass media, la tv, i giornali. VIDULICH. Da quando e' stato scritto che siamo una societa' che ha tanti rigori a favore, una societa' molto forte, ci danno un sacco di rigori contro. E ci hanno massacrato. AGHEMO. Ci sono tre societa' in Italia che sono speciali: Toro, Genoa e Palermo, che hanno tre modi speciali di essere. E' molto difficile essere presidenti. E' piu' semplice esserne tifosi: io allo STADIO purtroppo vado poco, perche' devo seguire il mio Moncalieri e poi da quando sono uscito allo scoperto, non ho piu' avuto biglietti, LA STAMPA. Vidulich, che voto si darebbe come presidente? VIDULICH. Me lo devono dare gli altri. I voti non li sopportavo a scuola, figurarsi qui. LA STAMPA. Aghemo, e lei quanto darebbe a Vidulich? AGHEMO. Come persona raggiunge l'8, l'8 e mezzo, con la presidenza andiamo verso il 6 scarso. Ma diamogli anche le attenuanti.

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