LS - (7:23) - RETROSCENA
Intesa tra Chiamparino e Forieri dopo il vertice in Comune
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Un centro di ricerche nel campo delle tecnologie informatiche a Torino in cambio della ricostruzione del Fila. Ettore Forieri è «uomo del fare» e ieri mattina ha impiegato poco per entrare in sintonia col sindaco Chiamparino. «Mi ha fatto un'ottima impressione - ha commentato il presidente della Data Management al termine dell'incontro in Comune - perché non è una persona del dire. Chiamparino è capace, preciso e molto lucido: oggi non è facile trovare soggetti così». Un ricamo d'amore che ha subito trovato la risposta del primo cittadino torinese. «Ho avuto un'impressione assolutamente positiva di Forieri - ricambia - dopo avergli illustrato la situazione, chiesto il suo intervento nella Fondazione e indicato le cifre a disposizione del Comune per il progetto». Sarà stata la dolce atmosfera primaverile, ma tra Forieri e Chiamparino si è creata una sinergia che ora potrà svilupparsi solo dopo la risoluzione delle ipoteche da 76 milioni di euro che gravano sul campo del Grande Torino: entro l'estate dovrebbe arrivare la sentenza del tribunale per il contenzioso tra Comune e l'Agenzia delle Entrate. «Non voglio illudere nessuno - ribadisce Forieri alla prima uscita pubblica torinese - perché ci sono progetti che dobbiamo capire in base a leggi, ipoteche e piano regolatore.
Dateci il tempo di studiare tutta e poi saremo più chiari». Forieri ha voluto evitare cifre e promesse, proprio per non gettare fumo negli occhi dei tifosi. «So che loro sono sensibili all'argomento - prosegue l'imprenditore romano - e proprio per questo voglio essere chiaro senza nascondermi. Ci vorranno tre mesi per avere tutte le informazioni necessarie, poi darò una risposta». La domanda, però, che monta tra i sostenitori granata è perché un imprenditore romano di 65 anni, non tifoso del Toro, dovrebbe spendere tanti soldi in tempo di crisi per ricostruire la casa del Torino. «Un gruppo di amici me ne ha parlato - risponde - e ci siamo chiesti perché non potevamo risolvere il problema. Mi pare assurdo che la situazione sia questa, qualcosa si può fare». Un sentimento nobile, accompagnato però dalla precisa volontà di Forieri di espandere le proprie attività in Piemonte. Tutto sotto la luce del sole, probabilmente attraverso un centro ricerche specifico in una città da sempre all’avanguardia in materia. Sulle cifre vige il «no comment», anche se per la ricostruzione del Fila servirebbero almeno 10 milioni di euro: il Comune ne metterebbe 1,3 dai diritti di edificazione del Bennet e quello che si riuscirà a prendere dalle fidejussioni di Cimminelli (in teoria 4,3 milioni, ben che vada 1 milione), Forieri potrebbe intervenire con 6-7 milioni di euro e il resto spetterebbero a Cairo.
«Sono pronto ad investire e poi a portare lì la squadra ad allenarsi - fa sapere il presidente - anche se prima bisogna capire come è la situazione. Presto saremo contattati anche noi, ma ben venga Forieri». Soprattutto se metterà la fetta più grossa dell'investimento e così Cairo potrà mantenere la promessa della marcia del Fila del 6 maggio 2007: «Resterò presidente fino a quando non lo riporterò in vita». Questa è una partita a poker tanto affascinante quanto complicata, ma nell'attuale triangolo il vantaggio è di Chiamparino: il sindaco aveva promesso 3,5 milioni di euro alla Fondazione e ha già abbassato la sua quota a 2. In più ha scovato il privato gradito a tutti e costringe Cairo a scoprire le proprie carte. Ora o mai più, anche perché il Fila non può più aspettare.
23/04/09 STAMPA Fila, ora tocca a Cairo "Prima scoprite le carte" Oddenino Gianluca
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/04/93234480.pdf
Intesa tra Chiamparino e Forieri dopo il vertice in Comune
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Un centro di ricerche nel campo delle tecnologie informatiche a Torino in cambio della ricostruzione del Fila. Ettore Forieri è «uomo del fare» e ieri mattina ha impiegato poco per entrare in sintonia col sindaco Chiamparino. «Mi ha fatto un'ottima impressione - ha commentato il presidente della Data Management al termine dell'incontro in Comune - perché non è una persona del dire. Chiamparino è capace, preciso e molto lucido: oggi non è facile trovare soggetti così». Un ricamo d'amore che ha subito trovato la risposta del primo cittadino torinese. «Ho avuto un'impressione assolutamente positiva di Forieri - ricambia - dopo avergli illustrato la situazione, chiesto il suo intervento nella Fondazione e indicato le cifre a disposizione del Comune per il progetto». Sarà stata la dolce atmosfera primaverile, ma tra Forieri e Chiamparino si è creata una sinergia che ora potrà svilupparsi solo dopo la risoluzione delle ipoteche da 76 milioni di euro che gravano sul campo del Grande Torino: entro l'estate dovrebbe arrivare la sentenza del tribunale per il contenzioso tra Comune e l'Agenzia delle Entrate. «Non voglio illudere nessuno - ribadisce Forieri alla prima uscita pubblica torinese - perché ci sono progetti che dobbiamo capire in base a leggi, ipoteche e piano regolatore.
Dateci il tempo di studiare tutta e poi saremo più chiari». Forieri ha voluto evitare cifre e promesse, proprio per non gettare fumo negli occhi dei tifosi. «So che loro sono sensibili all'argomento - prosegue l'imprenditore romano - e proprio per questo voglio essere chiaro senza nascondermi. Ci vorranno tre mesi per avere tutte le informazioni necessarie, poi darò una risposta». La domanda, però, che monta tra i sostenitori granata è perché un imprenditore romano di 65 anni, non tifoso del Toro, dovrebbe spendere tanti soldi in tempo di crisi per ricostruire la casa del Torino. «Un gruppo di amici me ne ha parlato - risponde - e ci siamo chiesti perché non potevamo risolvere il problema. Mi pare assurdo che la situazione sia questa, qualcosa si può fare». Un sentimento nobile, accompagnato però dalla precisa volontà di Forieri di espandere le proprie attività in Piemonte. Tutto sotto la luce del sole, probabilmente attraverso un centro ricerche specifico in una città da sempre all’avanguardia in materia. Sulle cifre vige il «no comment», anche se per la ricostruzione del Fila servirebbero almeno 10 milioni di euro: il Comune ne metterebbe 1,3 dai diritti di edificazione del Bennet e quello che si riuscirà a prendere dalle fidejussioni di Cimminelli (in teoria 4,3 milioni, ben che vada 1 milione), Forieri potrebbe intervenire con 6-7 milioni di euro e il resto spetterebbero a Cairo.
«Sono pronto ad investire e poi a portare lì la squadra ad allenarsi - fa sapere il presidente - anche se prima bisogna capire come è la situazione. Presto saremo contattati anche noi, ma ben venga Forieri». Soprattutto se metterà la fetta più grossa dell'investimento e così Cairo potrà mantenere la promessa della marcia del Fila del 6 maggio 2007: «Resterò presidente fino a quando non lo riporterò in vita». Questa è una partita a poker tanto affascinante quanto complicata, ma nell'attuale triangolo il vantaggio è di Chiamparino: il sindaco aveva promesso 3,5 milioni di euro alla Fondazione e ha già abbassato la sua quota a 2. In più ha scovato il privato gradito a tutti e costringe Cairo a scoprire le proprie carte. Ora o mai più, anche perché il Fila non può più aspettare.
23/04/09 STAMPA Fila, ora tocca a Cairo "Prima scoprite le carte" Oddenino Gianluca
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/04/93234480.pdf
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