STAMPA, NAZIONALE, pag.29
MENTRE le maglie granata affondano nel pantano della classifica, proprietari e acquirenti del Toro continuano a farsi i dispetti. A noi tifosi non interessa chi ha ragione, interessa che il Toro ritorni a essere una «grande» del calcio italiano. E in fretta, perche' diventa sempre piu' difficile convincere i nostri figli e nipoti a innamorarsi di una squadra che non vince mai. Per tornare grandi ci servono 100 miliardi da investire nel 2000 (inteso come anno solare, non come millennio). Il signor Regis Milano, che gestisce il Toro per interposto Vidulich, ha questi miliardi? Li tiri fuori. Altrimenti ci venda a chi li ha. Aghemo e Cimminelli dispongono di quel capitale, ma intendono spenderlo solo per rinforzare la squadra? Impossibile: prima bisogna alzare l'offerta d'acquisto e liquidare Regis Milano. E bisogna farlo in silenzio. Quando arrivo' Pianelli, non rilascio' mica dichiarazioni: ando' in sede con un assegno. Gli dissero che era poco. Era troppo, invece, ma lui raddoppio' lo stesso la cifra, purche' i vecchi padroni si levassero subito dalle scatole. Questo era Pianelli: non a caso l'ultimo presidente con cui abbiamo vinto lo scudetto. Se Aghemo vuol essere il prossimo, sa cosa fare. Stesso discorso per lo STADIO: l'altra settimana sono passato in aereo sopra Torino e con gli occhi ho cercato il Tempio: che tristezza vedere dall'alto quella spianata deserta in fondo a via FILADELFIA, mentre a poca distanza gli omini della Rube si allenavano al Comunale sotto la «nostra» Maratona! Aghemo cominci a rifare il FILADELFIA e poi voglio vedere se Vidulich avra' il coraggio di dire che lui il Toro li' dentro non ce lo porta. I tifosi stanno dimostrando una maturita' e una pazienza che sconfinano nella rassegnazione. Meritiamo di non affogare nel solito mare di chiacchiere.
Massimo Gramellini
MENTRE le maglie granata affondano nel pantano della classifica, proprietari e acquirenti del Toro continuano a farsi i dispetti. A noi tifosi non interessa chi ha ragione, interessa che il Toro ritorni a essere una «grande» del calcio italiano. E in fretta, perche' diventa sempre piu' difficile convincere i nostri figli e nipoti a innamorarsi di una squadra che non vince mai. Per tornare grandi ci servono 100 miliardi da investire nel 2000 (inteso come anno solare, non come millennio). Il signor Regis Milano, che gestisce il Toro per interposto Vidulich, ha questi miliardi? Li tiri fuori. Altrimenti ci venda a chi li ha. Aghemo e Cimminelli dispongono di quel capitale, ma intendono spenderlo solo per rinforzare la squadra? Impossibile: prima bisogna alzare l'offerta d'acquisto e liquidare Regis Milano. E bisogna farlo in silenzio. Quando arrivo' Pianelli, non rilascio' mica dichiarazioni: ando' in sede con un assegno. Gli dissero che era poco. Era troppo, invece, ma lui raddoppio' lo stesso la cifra, purche' i vecchi padroni si levassero subito dalle scatole. Questo era Pianelli: non a caso l'ultimo presidente con cui abbiamo vinto lo scudetto. Se Aghemo vuol essere il prossimo, sa cosa fare. Stesso discorso per lo STADIO: l'altra settimana sono passato in aereo sopra Torino e con gli occhi ho cercato il Tempio: che tristezza vedere dall'alto quella spianata deserta in fondo a via FILADELFIA, mentre a poca distanza gli omini della Rube si allenavano al Comunale sotto la «nostra» Maratona! Aghemo cominci a rifare il FILADELFIA e poi voglio vedere se Vidulich avra' il coraggio di dire che lui il Toro li' dentro non ce lo porta. I tifosi stanno dimostrando una maturita' e una pazienza che sconfinano nella rassegnazione. Meritiamo di non affogare nel solito mare di chiacchiere.
Massimo Gramellini
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