TORINO. GUAI se ieri il Torino si fosse fatto pareggiare dall'Empoli, subendo nel finale, oltre all'iniziativa avversaria, anche un gol, con tutta la squadra granata mantecata dalla fatica. Guai non soltanto per la classifica, che si sta risistemando, per la Maratona alla fine comunque felice, per Camolese che sta insegnando bene in fatto di disimpegni arretrati e di manovre avanzate, ma per la cerimonia di stamani. Perche' alla sede sociale, ore 10,30, verra' firmato con il Demanio l'atto di acquisto dei metri quadrati, circa 40.000, che mancano per fare del FILADELFIA uno STADIO completo. Sono i terreni al di la' della via Giordano Bruno, Cimminelli li comprera', e nell'occasione verra' anche mostrato un plastico choccante del nuovo complesso. Si pensi ad un momento cosi' decisamente storico dopo appena un pareggio, e in casa. Se Bucci non si fosse alzato a parare «da miracolo» un tiro di Iacopino, a poco dalla fine, stamani sarebbe stato di nuovo un purgatorio, o un paradiso teorico. Invece si gustera' meglio l'annuncio dello STADIO da 28. 000 posti, della copertura totale, della piena trasformabilita' dell'impianto per diventare un palazzo del ghiaccio (quello di Torino 2006) o un posto per conventions, sport indoor, feste, della raggiunta disponibilita' finanziaria anche attraverso la Banca Europea Investimenti, dell'inizio possibile dei lavori gia' nel prossimo gennaio per finire nel 2004. Il Torino, che ieri ha guadagnato altri 10' di tenuta atletica, alcuni schemi in piu', Schwoch for ever, Colombo idem, guadagna stamani una forte sicurezza in un futuro speciale (aggettivo normale per le cose granata), ma speciale in bene per quella che sara' la consistenza di una fede nel tempio ritrovato, e pazienza se trasformato.
Gian Paolo Ormezzano
Gian Paolo Ormezzano
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