STAMPA, NAZIONALE, pag.32
ERA prevedibile che la mezzanotte passasse invano. Vidulich l'aveva anticipato nel Forum tenuto il 15 dicembre a La Stampa con un intervento che si puo' riassumere cosi': c'e' un progetto che presenteremo ai tifosi, c'e' un impegno espresso al momento in cui acquistammo la societa' ma non ci piacciono le regole che sono state poste per lavorare su un terreno che era gia' del Toro. In particolare non gradiva la fidejussione di 70 miliardi per uno STADIO che poi sarebbe stato della societa' ne' l'incertezza sui vincoli che avrebbe avuto il nuovo FILADELFIA. A quei dubbi se ne sono aggiunti altri, legati anche al futuro assetto della societa'. L'aggressione delle ultime settimane ha probabilmente fiaccato la volonta' di restare, se l'offerta di Aghemo e dei suoi soci diventasse adeguata (e non lo e' alle cifre trapelate in questi giorni) pensiamo che in via Maria Vittoria non si sentirebbe piu' parlare della Bullfin. In questa situazione il Toro non si muove. Ora lo puo' fare Aghemo, rappresentante di minoranza della cordata con Cimminelli e altri. Ma cosa si puo' fare? Quando Calleri cedette il terreno gia' si parlava di costruirvi un piccolo STADIO per le giovanili, la sede della societa' e altre cose che potevano rendere redditizia l'operazione. Nelle parole di Aghemo leggiamo di nuovo, tra le altre, l'intenzione di fare uno STADIO da 6 mila posti se il Toro non accettera' nuove condizioni di affitto, davvero migliori di quelle cui e' soggetto al Dell Alpi. Sei mila posti per chi? E perche'? E se il fine fosse invece avere un albergo FILADELFIA?
Marco Ansaldo
ERA prevedibile che la mezzanotte passasse invano. Vidulich l'aveva anticipato nel Forum tenuto il 15 dicembre a La Stampa con un intervento che si puo' riassumere cosi': c'e' un progetto che presenteremo ai tifosi, c'e' un impegno espresso al momento in cui acquistammo la societa' ma non ci piacciono le regole che sono state poste per lavorare su un terreno che era gia' del Toro. In particolare non gradiva la fidejussione di 70 miliardi per uno STADIO che poi sarebbe stato della societa' ne' l'incertezza sui vincoli che avrebbe avuto il nuovo FILADELFIA. A quei dubbi se ne sono aggiunti altri, legati anche al futuro assetto della societa'. L'aggressione delle ultime settimane ha probabilmente fiaccato la volonta' di restare, se l'offerta di Aghemo e dei suoi soci diventasse adeguata (e non lo e' alle cifre trapelate in questi giorni) pensiamo che in via Maria Vittoria non si sentirebbe piu' parlare della Bullfin. In questa situazione il Toro non si muove. Ora lo puo' fare Aghemo, rappresentante di minoranza della cordata con Cimminelli e altri. Ma cosa si puo' fare? Quando Calleri cedette il terreno gia' si parlava di costruirvi un piccolo STADIO per le giovanili, la sede della societa' e altre cose che potevano rendere redditizia l'operazione. Nelle parole di Aghemo leggiamo di nuovo, tra le altre, l'intenzione di fare uno STADIO da 6 mila posti se il Toro non accettera' nuove condizioni di affitto, davvero migliori di quelle cui e' soggetto al Dell Alpi. Sei mila posti per chi? E perche'? E se il fine fosse invece avere un albergo FILADELFIA?
Marco Ansaldo
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