STAMPA, TORINO, pag.35
Rimane lontano l'accordo fra la Fondazione e il presidente Vidulich, che si dice disposto a collaborare
"Dai Gogo, andiamo". "Si', Didi, andiamo". E non si muovono, continuano a restare ostinatamente fermi. Cosi' finisce " Aspettando Godot", la commedia di Beckett, testo fondamentale del teatro del '900. E cosi' immobile, almeno per adesso, si presenta la "FILADELFIA story". Un mese dopo l'annuncio che Aghemo aveva trovato 70 miliardi per ricostruire lo STADIO della leggenda granata non si sono fatti passi avanti. Siamo sempre alle parole. Distensive e non piu' polemiche, questa e' la piccola, infinitesimale novita', tra Novelli, presidente della Fondazione che ha il denaro per far risorgere il "Fila", e Vidulich, numero 1 del Torino. Pero', di intenzioni si tratta mentre la vicenda e' ancorata allo scoglio chiamato "accordo". Sino a quando Fondazione e Torino non lo trovano, sino a quando non ci sara', nero su bianco (scusino i torinisti se citiamo l'unione di due colori a loro poco simpatici), sino a quando non sara' sancito che il Toro giochera' nel "suo" Fila, niente da fare, non ci si muovera' dallo scoglio. Ieri, i capigruppo del Consiglio comunale hanno ascoltato Novelli. E, a lor dire, come non li aveva convinti Vidulich non li ha convinti Novelli: "Ha garantito che l'accordo lo si trovera', che le soluzioni sono molteplici: comodato, vendita, affitto, concessione. Nulla di concreto". Abbiamo detto che tra Fondazione e Novelli c'e' (almeno questo!) distensione. Al mattino, allo Sporting, durante la presentazione dell'"Agenda granata", il lavoro storico-statistico messo insieme da Bruno Colombero e Nello Pacifico, durante la presentazione di questa ghiottoneria per i cuori torinisti, a sorpresa e' comparso Vidulich, s'e' seduto accanto a Novelli per ribadire la volonta' di collaborare con la Fondazione: "Fara' lei lo STADIO, noi ci giocheremo". Vidulich ha aggiunto un "Se" che e' fondamentale: "Se e' vero che lo scopo della Fondazione e' di dare lo STADIO al Toro, e' tutto ok. Se le condizioni poste dalla Fondazione sono ragionevoli e ci stanno bene non c'e' alcun problema: anzi, sempre ringrazieremo Novelli per aver trovato i mecenati". Cioe', chi ha messo i 70 miliardi. Novelli ha confermato: "L'accordo si trova...la Fondazione non ha scopo di lucro, le interessa che i granata giochino nel loro impianto storico, non vuole gestirlo". Se tutto finira' cosi' Vidulich e soci si ritroveranno tra le mani il "Fila" grazie a un sensazionale mecenatismo. Ma il punto e': si potranno conciliare gli interessi vidulichiani con quelli dei mecenati? Oppure, i mecenati, dovranno prima diventare proprietari del club? In tal caso, chissa', forse anche questa soluzione potrebbe rivelarsi una manna per i liguri alla guida della societa' dato che avrebbero l'occasione di monetizzare al massimo la voglia dei mecenati di prendere il Toro perche' senno' non potranno mai edificare il "Fila". Insomma, sinche' non ci sara' una risposta vera, definitiva a queste domande, la "FILADELFIA-story" continua a restare immobile. Si muove, invece, la questione Rube: in previsione dell'incontro di lunedi' fra giunta e vertici di piazza Crimea, ieri, c'e' stato un summit di maggioranza, fra il sindaco Castellani, il vice Carpanini, gli assessori Perone, Corsico e Viano con i capigruppo del centro sinistra. Dopodomani l'amministrazione arrivera' alla riunione con proposte precise. Quali? Per ora "Top secret".
Claudio Giacchino
Rimane lontano l'accordo fra la Fondazione e il presidente Vidulich, che si dice disposto a collaborare
"Dai Gogo, andiamo". "Si', Didi, andiamo". E non si muovono, continuano a restare ostinatamente fermi. Cosi' finisce " Aspettando Godot", la commedia di Beckett, testo fondamentale del teatro del '900. E cosi' immobile, almeno per adesso, si presenta la "FILADELFIA story". Un mese dopo l'annuncio che Aghemo aveva trovato 70 miliardi per ricostruire lo STADIO della leggenda granata non si sono fatti passi avanti. Siamo sempre alle parole. Distensive e non piu' polemiche, questa e' la piccola, infinitesimale novita', tra Novelli, presidente della Fondazione che ha il denaro per far risorgere il "Fila", e Vidulich, numero 1 del Torino. Pero', di intenzioni si tratta mentre la vicenda e' ancorata allo scoglio chiamato "accordo". Sino a quando Fondazione e Torino non lo trovano, sino a quando non ci sara', nero su bianco (scusino i torinisti se citiamo l'unione di due colori a loro poco simpatici), sino a quando non sara' sancito che il Toro giochera' nel "suo" Fila, niente da fare, non ci si muovera' dallo scoglio. Ieri, i capigruppo del Consiglio comunale hanno ascoltato Novelli. E, a lor dire, come non li aveva convinti Vidulich non li ha convinti Novelli: "Ha garantito che l'accordo lo si trovera', che le soluzioni sono molteplici: comodato, vendita, affitto, concessione. Nulla di concreto". Abbiamo detto che tra Fondazione e Novelli c'e' (almeno questo!) distensione. Al mattino, allo Sporting, durante la presentazione dell'"Agenda granata", il lavoro storico-statistico messo insieme da Bruno Colombero e Nello Pacifico, durante la presentazione di questa ghiottoneria per i cuori torinisti, a sorpresa e' comparso Vidulich, s'e' seduto accanto a Novelli per ribadire la volonta' di collaborare con la Fondazione: "Fara' lei lo STADIO, noi ci giocheremo". Vidulich ha aggiunto un "Se" che e' fondamentale: "Se e' vero che lo scopo della Fondazione e' di dare lo STADIO al Toro, e' tutto ok. Se le condizioni poste dalla Fondazione sono ragionevoli e ci stanno bene non c'e' alcun problema: anzi, sempre ringrazieremo Novelli per aver trovato i mecenati". Cioe', chi ha messo i 70 miliardi. Novelli ha confermato: "L'accordo si trova...la Fondazione non ha scopo di lucro, le interessa che i granata giochino nel loro impianto storico, non vuole gestirlo". Se tutto finira' cosi' Vidulich e soci si ritroveranno tra le mani il "Fila" grazie a un sensazionale mecenatismo. Ma il punto e': si potranno conciliare gli interessi vidulichiani con quelli dei mecenati? Oppure, i mecenati, dovranno prima diventare proprietari del club? In tal caso, chissa', forse anche questa soluzione potrebbe rivelarsi una manna per i liguri alla guida della societa' dato che avrebbero l'occasione di monetizzare al massimo la voglia dei mecenati di prendere il Toro perche' senno' non potranno mai edificare il "Fila". Insomma, sinche' non ci sara' una risposta vera, definitiva a queste domande, la "FILADELFIA-story" continua a restare immobile. Si muove, invece, la questione Rube: in previsione dell'incontro di lunedi' fra giunta e vertici di piazza Crimea, ieri, c'e' stato un summit di maggioranza, fra il sindaco Castellani, il vice Carpanini, gli assessori Perone, Corsico e Viano con i capigruppo del centro sinistra. Dopodomani l'amministrazione arrivera' alla riunione con proposte precise. Quali? Per ora "Top secret".
Claudio Giacchino
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