STAMPA, TORINO, pag.23
Avviso alle 5 mila persone che Giuseppe Aghemo aveva invitato per domani pomeriggio, alle 15, sulla radura dove sorgeva il FILADELFIA: non andate, e' inutile presentari. "Perche' non ci sara' piu' la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo STADIO. E' saltata. Cosi' come sono saltate le manifestazioni collaterali: la proiezione di immagini inedite del Grande Torino sul maxischermo, il buffet". Parole non di Aghemo ma del figlio Paolo. Ha parlato per conto del padre, a letto influenzato e, a quanto pare, incavolatissimo dato che la cerimonia e' andata in fumo dopo che, sono sempre parole di Aghemo junior, "Novelli l'altro giorno ha detto che non era possibile farla". Dunque, domani pomeriggio, sullo spiazzo del Fila verra' collocato solo il monumento ai giocatori della mitica squadra scomparsa a Superga finanziato dalla Fondazione: l'opera e' dello scultore, e cuore torinista, Pippo Tarantino. Aghemo ha organizzato per stamane una conferenza stampa con il suo legale, l'avvocato Moreno Martini. Che la riedificazione del Fila, per la quale l'imprenditore nel giro di un solo mese aveva trovato 70 miliardi, sia in pericolo? Staremo a vedere. Di sicuro, la situazione appare non semplice, per svariate ragioni. Il Comune subordina l'inizio dei lavori a un accordo tra Fondazione e Torino che sancisca che il nuovo STADIO divenga proprieta' della societa' granata. La quale societa', per bocca del presidente, Vidulich, ha ribadito "l'accordo non e' un problema, se saranno accolte le nostre richieste". Intanto, Diego Novelli ha ribadito il grazie della Fondazione "agli imprenditori che hanno dato questa somma enorme. Mai era accaduto che a Torino un gruppo di persone facesse una simile cosa, e' strabiliante. Vien quasi da dire, come si dice in piemontese: copriamoli, questi signori, perche' non prendano freddo, non s'ammalino. Noi abbiamo subito accettato la loro eccezionale generosita' anche perche' da parte del Torino calcio non era arrivata alcuna garanzia sulla ricostruzione del Fila". Versione del Torino: "Stavamo per presentare il progetto per la riedificazione, la Fondazione ha vanificato il nostro lavoro".
(c. giac.)
Avviso alle 5 mila persone che Giuseppe Aghemo aveva invitato per domani pomeriggio, alle 15, sulla radura dove sorgeva il FILADELFIA: non andate, e' inutile presentari. "Perche' non ci sara' piu' la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo STADIO. E' saltata. Cosi' come sono saltate le manifestazioni collaterali: la proiezione di immagini inedite del Grande Torino sul maxischermo, il buffet". Parole non di Aghemo ma del figlio Paolo. Ha parlato per conto del padre, a letto influenzato e, a quanto pare, incavolatissimo dato che la cerimonia e' andata in fumo dopo che, sono sempre parole di Aghemo junior, "Novelli l'altro giorno ha detto che non era possibile farla". Dunque, domani pomeriggio, sullo spiazzo del Fila verra' collocato solo il monumento ai giocatori della mitica squadra scomparsa a Superga finanziato dalla Fondazione: l'opera e' dello scultore, e cuore torinista, Pippo Tarantino. Aghemo ha organizzato per stamane una conferenza stampa con il suo legale, l'avvocato Moreno Martini. Che la riedificazione del Fila, per la quale l'imprenditore nel giro di un solo mese aveva trovato 70 miliardi, sia in pericolo? Staremo a vedere. Di sicuro, la situazione appare non semplice, per svariate ragioni. Il Comune subordina l'inizio dei lavori a un accordo tra Fondazione e Torino che sancisca che il nuovo STADIO divenga proprieta' della societa' granata. La quale societa', per bocca del presidente, Vidulich, ha ribadito "l'accordo non e' un problema, se saranno accolte le nostre richieste". Intanto, Diego Novelli ha ribadito il grazie della Fondazione "agli imprenditori che hanno dato questa somma enorme. Mai era accaduto che a Torino un gruppo di persone facesse una simile cosa, e' strabiliante. Vien quasi da dire, come si dice in piemontese: copriamoli, questi signori, perche' non prendano freddo, non s'ammalino. Noi abbiamo subito accettato la loro eccezionale generosita' anche perche' da parte del Torino calcio non era arrivata alcuna garanzia sulla ricostruzione del Fila". Versione del Torino: "Stavamo per presentare il progetto per la riedificazione, la Fondazione ha vanificato il nostro lavoro".
(c. giac.)
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