giovedì 16 aprile 2009

01-04-1999, "Se non avremo il Fila giocheremo altrove"

STAMPA, TORINO, pag.29

Ricevuta la lettera-acquisto di Aghemo, risponde Regis Milano Toro in salute, non lo vendo.

TORINO. L'annunciata lettera e' arrivata al circolo soci del Torino Calcio, portata a mano. Quattordici righe, scritte a macchina, firmate da Moreno Martini, legale del dottor Giuseppe Aghemo, e indirizzate al presidente Vidulich. La lettera recita: "Offerta di Acquisto. Egregio Presidente, in conformita' dell'incarico ricevuto, Le confermo con la presente la totale disponibilita' del dott. Giuseppe Aghemo ad avviare con Lei e con gli altri soci formali trattative volte all'acquisto delle azioni rappresentanti il 100% del capitale sociale del Torino Calcio S.p.A. Come gia' anticipato dai mezzi di informazione, il dott. Aghemo ritiene che il valore da attribuirsi alla Societa' - almeno come base di partenza per l'avvio delle trattative - possa essere determinato da una qualsiasi delle principali societa' di revisione, ovviamente neutrale, o da qualsiasi soggetto terzo da individuarsi di comune accordo. Resto in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro e nel ribadire di essere a Sua completa disposizione per quanto di necessita', con l'occasione Le porgo i miei piu' cordiali saluti". Il Torino Calcio, tramite il suo legale, rispondera' per iscritto all'avv. Martini che non e' interessato a vendere le azioni. E, intanto, assente Vidulich impegnato a Roma, scende in campo Roberto Regis Milano, vicepresidente e, soprattutto, uomo forte del gruppo che gestisce il pacchetto di maggioranza granata. Uomo d'azione, non ama parlare, ma si concede uno strappo per fare il punto: "E' una situazione che sta creando turbativa e danni a una squadra niente affatto sicura di essere gia' in serie A nonostante i 50 punti e il secondo posto, e sta dando fastidio al Toro nella sua totalita'. Basta buttare fango sul Toro, basta allungare ombre che offuscano il cinquantenario di Superga e l'auspicata promozione, due momenti importanti e di felicita' per i tifosi". E lo fa con estrema decisione dividendo in due gli argomenti: la cessione della societa' e la "sorpresa" FILADELFIA. Regis Milano alza la voce contro Aghemo: "Il Toro e' come una fuoriserie che abbiamo restaurato con immensa fatica e sulla quale vogliamo correre, alla velocita' che desideriamo. E non la vogliamo vendere questa fuoriserie, perche' ci piace e possiamo mantenerla. Siamo arrivati con tre giocatori di proprieta', ora ne abbiamo 28. In altre parole, noi siamo i padroni del Toro, lo gestiamo e le nostre porte restano aperte a chi si comporta correttamente. Non ad Aghemo. Ora basta con proclami e prese in giro, con Robi Baggio, Artico e la Champions League in 4 anni, perche' cosi' facendo ci crea grossi danni". A chi insiste sui problemi finanziari del Toro, Regis Milano assicura che la salute economica della societa' non solo e' buona ma addirittura ottima: "La crisi di gennaio e' stata superata, stiamo rientrando nella normalita' anche con gli stipendi arretrati dei giocatori. E saranno i tifosi a giudicare quando avremo fatto la squadra per la prossima stagione (Morfeo, costo 8 miliardi, potrebbe essere uno dei colpi, ndr). Squadra che, se salira' in A, dovra' onorare la maglia con un campionato dignitoso. Noi non creiamo illusioni". E Aghemo, a sua volta, dichiara di ricevere telefonate di tifosi che gli chiedono di incontrarlo: "Forse venerdi' ne incontrero' alcuni. Il 60 per cento sono con me, il 40 per cento con loro. Mi auguro non si arrivi ad uno scontro che faccia male alla squadra. Non piu' polemiche ma fatti". Parole sante. E il discorso vale anche per il FILADELFIA, divenuto un argomento di scottante attualita'. A questo proposito, Piergiorgio Re conferma di seguire con passione la questione FILADELFIA ma di non essere interessato a rientrare nel Toro come consigliere, ruolo gia' ricoperto in passato con altre gestioni. Vidulich & C. sono stati presi in contropiede dall'assemblea della Fondazione. Ma Regis Milano ha pronta la contromossa: "Dopo tre mesi ci tolgono l'opzione. Non accettiamo ricatti e andiamo avanti. Per me l'accordo temporale con la Fondazione, con scadenza il 30 giugno '99, ha valore legale e morale. Abbiamo al lavoro i nostri professionisti, architetti, studi di consulenza e legali. E ci sono rapporti con il Credito sportivo. Continueremo per la nostra strada, ma intanto vogliamo sapere con chiarezza cosa vuole fare la Fondazione. Neppure Palazzetti, presente all'assemblea, ne ha capito bene le intenzioni. Ho letto che un gruppo di imprenditori aggregati dal signor Aghemo poseranno la prima pietra il 4 maggio. Bene, ci dicano anche se poi ci affitteranno lo STADIO, e a quanto. Si assumano le loro responsabilita' sul FILADELFIA. Se credono di uccidere il Toro togliendogli lo STADIO si sbagliano. Giocheremo altrove, magari in uno STADIO che costruiremo noi e che costera' meno". Intanto il Toro-squadra pensa al Monza. Mondonico sostituira' lo squalificato Bonomi con Cudini e riproporra' Ferrante & Artistico che ieri, contro i dilettanti dell'Albignano d'Adda, hanno segnato rispettivamente una tripletta e una doppietta, completate da tre gol di Scienza e uno di Cudini. E' probabile la conferma di Asta, al posto di Tricarico.

Bruno Bernardi

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