STAMPA, TORINO, pag.29
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Serie A significa 30 miliardi in piu', come sottolinea il presidente Vidulich che la prossima settimana vorrebbe presentare il piano finanziario per la ricostruzione del FILADELFIA. E, a questo proposito, sta aspettando un incontro con la Fondazione FILADELFIA: "Aghemo non puo' dire che sara' lui a ricostruire lo STADIO, caso mai potra' aiutare la Fondazione a farlo. O lo fara' la Fondazione perche' ci giochi il Toro, oppure lo fara' il Toro". E' una vigilia pasquale speciale per la squadra di Mondonico, dopo una settimana di aspre polemiche e di schermaglie tra Aghemo, aspirante presidente-padrone del Toro, e l'attuale dirigenza. Il FILADELFIA e l'acquisizione del pacchetto delle azioni sono gli argomenti che l'imprenditore di Moncalieri ha messo sul tappeto, con metodi che hanno suscitato prima la dura reazione di Vidulich e poi quella di Regis Milano, l'uomo forte della societa'. Ne e' sorta una guerriglia, senza esclusione di colpi anche se Vidulich assicura di non avere problemi personali con Aghemo: "Mai detto nulla contro di lui, mentre lui ha offeso ripetutamente noi. Il mio riferimento alla credibilita' e' per come si e' mosso". E ieri, improvvisamente, Aghemo ha cambiato strategia, anche se non cambiano i suoi obiettivi. Adesso sceglie una linea piu' morbida, almeno nei toni se non nella sostanza. "Chiedo scusa - dice Aghemo - per qualche atteggiamento un po' aggressivo, ma anche il presidente Vidulich non e' stato troppo tenero con me definendomi persona poco credibile. Lancio, pertanto, un messaggio di pace con la speranza che, d'ora in avanti, si smorzino le polemiche, si usino toni meno violenti, soprattutto perche' ho a cuore il futuro del Toro. Anzi, per il bene della maglia granata, spero che Vidulich non mi chiami, il che vorrebbe dire che il Toro e' in salute e l'attuale dirigenza non ha problemi e sara' in grado di far fronte a tutte le esigenze societarie". Poi, pero', Aghemo ribadisce la ferma volonta' di acquistare il Toro "ad un prezzo giusto" e chiama in causa la Maratona: "Sono i tifosi i veri protagonisti del Toro e pertanto spetta a loro decidere il presidente in base alla credibilita' della persona. Ho fatto dei proclami e assicuro che verranno mantenuti e, tra i miei primi impegni, c'e' il FILADELFIA che saro' io a costruire". E in caso di sua presidenza, il primo anno promette l'ingresso gratis ai tifosi della curva: "E per avere sostegno anche fuori casa, la societa' provvedera' a coprire le spese di 500 tifosi scelti a turno per ogni trasferta. Cosi', alla fine del torneo, saranno 7500 i sostenitori granata che avranno avuto l'opportunita' di seguire gratis la squadra anche lontano da Torino". Troppa grazia? Vidulich replica seccato: "Noi partiamo dal principio che i tifosi non siano " comprabili" e che nessun regalo o biglietto omaggio li possa indurre a stare dalla nostra parte. Tifare Toro vuole dire soffrire, lottare e urlare per questa maglia. Lo facciamo noi come loro, anche se in silenzio. Non lanciamo false promesse, non creiamo false illusioni. Vogliamo difendere il secondo posto e, magari, puntare al primo. Quello che conta e' la promozione. Sappiamo quanto e' difficile, e speriamo, a giugno, di gioire tutti insieme senza che nessuno si intrometta a turbare il nostro entusiasmo".
Bruno Bernardi
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Serie A significa 30 miliardi in piu', come sottolinea il presidente Vidulich che la prossima settimana vorrebbe presentare il piano finanziario per la ricostruzione del FILADELFIA. E, a questo proposito, sta aspettando un incontro con la Fondazione FILADELFIA: "Aghemo non puo' dire che sara' lui a ricostruire lo STADIO, caso mai potra' aiutare la Fondazione a farlo. O lo fara' la Fondazione perche' ci giochi il Toro, oppure lo fara' il Toro". E' una vigilia pasquale speciale per la squadra di Mondonico, dopo una settimana di aspre polemiche e di schermaglie tra Aghemo, aspirante presidente-padrone del Toro, e l'attuale dirigenza. Il FILADELFIA e l'acquisizione del pacchetto delle azioni sono gli argomenti che l'imprenditore di Moncalieri ha messo sul tappeto, con metodi che hanno suscitato prima la dura reazione di Vidulich e poi quella di Regis Milano, l'uomo forte della societa'. Ne e' sorta una guerriglia, senza esclusione di colpi anche se Vidulich assicura di non avere problemi personali con Aghemo: "Mai detto nulla contro di lui, mentre lui ha offeso ripetutamente noi. Il mio riferimento alla credibilita' e' per come si e' mosso". E ieri, improvvisamente, Aghemo ha cambiato strategia, anche se non cambiano i suoi obiettivi. Adesso sceglie una linea piu' morbida, almeno nei toni se non nella sostanza. "Chiedo scusa - dice Aghemo - per qualche atteggiamento un po' aggressivo, ma anche il presidente Vidulich non e' stato troppo tenero con me definendomi persona poco credibile. Lancio, pertanto, un messaggio di pace con la speranza che, d'ora in avanti, si smorzino le polemiche, si usino toni meno violenti, soprattutto perche' ho a cuore il futuro del Toro. Anzi, per il bene della maglia granata, spero che Vidulich non mi chiami, il che vorrebbe dire che il Toro e' in salute e l'attuale dirigenza non ha problemi e sara' in grado di far fronte a tutte le esigenze societarie". Poi, pero', Aghemo ribadisce la ferma volonta' di acquistare il Toro "ad un prezzo giusto" e chiama in causa la Maratona: "Sono i tifosi i veri protagonisti del Toro e pertanto spetta a loro decidere il presidente in base alla credibilita' della persona. Ho fatto dei proclami e assicuro che verranno mantenuti e, tra i miei primi impegni, c'e' il FILADELFIA che saro' io a costruire". E in caso di sua presidenza, il primo anno promette l'ingresso gratis ai tifosi della curva: "E per avere sostegno anche fuori casa, la societa' provvedera' a coprire le spese di 500 tifosi scelti a turno per ogni trasferta. Cosi', alla fine del torneo, saranno 7500 i sostenitori granata che avranno avuto l'opportunita' di seguire gratis la squadra anche lontano da Torino". Troppa grazia? Vidulich replica seccato: "Noi partiamo dal principio che i tifosi non siano " comprabili" e che nessun regalo o biglietto omaggio li possa indurre a stare dalla nostra parte. Tifare Toro vuole dire soffrire, lottare e urlare per questa maglia. Lo facciamo noi come loro, anche se in silenzio. Non lanciamo false promesse, non creiamo false illusioni. Vogliamo difendere il secondo posto e, magari, puntare al primo. Quello che conta e' la promozione. Sappiamo quanto e' difficile, e speriamo, a giugno, di gioire tutti insieme senza che nessuno si intrometta a turbare il nostro entusiasmo".
Bruno Bernardi
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