STAMPA, TORINO, pag.31
TORINO. Il secondo posto, solitario, del Toro e', per Massimo Vidulich, il regalo piu' bello ai suoi due anni di presidenza. Vidulich sa bene che si tratta di un risultato parziale e che, per la promozione, il cammino e' ancora lungo e pieno di insidie nonostante i sei punti di vantaggio sulla Reggina, quinta. Sa anche che sabato al Delle Alpi con il Monza, il Toro - senza lo squalificato Bonomi, sostituito da Cudini, ma con Artistico in piu' - dovra' vincere a tutti i costi per evitare complicazioni e spiacevoli sorprese pasquali. E ci tiene a condividere con la tifoseria questo momento positivo mentre sono in atto grandi manovre sulla ricostruzione del FILADELFIA e per rilevare il pacchetto di maggioranza delle azioni granata. Vidulich ricorda che e' in possesso di una lettera, priva di valore giuridico ma sottoscritta dal Torino Calcio e dalla Fondazione FILADELFIA, che concede al club granata pieni poteri sull'area del vecchio STADIO sino al 23 giugno '99: "Non credo si rinneghi un accordo, tra uomini. E in settimana, o al piu' tardi dopo Pasqua, presenteremo il nostro piano finanziario e lo studio di fattibilita' dell'opera, nonche' l'identificazione di una serie di servizi accessori e commerciali a supporto dell'attivita' caratteristica dell'investimento, predisposti dalla societa' Coopers & Lybrand". E allora, perche' la Fondazione e' entrata in campo con Aghemo e la sua cordata di imprenditori? Vidulich replica a muso duro alle recenti dichiarazioni del presidente del Moncalieri: "Ci sta provando in modo ridicolo e si muove come una maschera carnevalesca, sparando a destra e manca. Una barzelletta. Posso sopportare tutto, ma dopo un po' diventa difficile tacere, di fronte a bugie, a cifre inventate di cessione societaria. Quanto ai mecenati, perche' non si fanno conoscere? Se qualcuno ha piu' qualita' di noi, non vada a dirlo ai giornali, altrimenti di affari ne fa pochi. E se c'e' ancora chi s'illude che ricostruendo il FILADELFIA e togliendo lo STADIO al Toro puo' comprare la societa', sappia che si sbaglia di grosso. Il FILADELFIA senza il Toro non puo' esistere. E la societa' non e' in vendita, e non lo diciamo certo per alzare il prezzo". C'e' chi insiste nell'affermare che la crisi finanziaria al Toro e' sempre in atto, ma Vidulich smentisce categoricamente: "Non esiste crisi. Chi lo dice cerca di creare tensioni, gettare discredito sull'attuale dirigenza e disorientare i tifosi. Aghemo si e' giocato la sua credibilita' con questi attacchi. Adesso basta, mi ha stufato. Se fra una settimana non dimostrera' che e' in grado di ricostruire il FILADELFIA, esca di scena, per sempre. Il Torino esiste, ha sottoscritto contratti importanti, ha un suo parco giocatori forte, ed e' secondo in classifica perche' questa dirigenza ha fatto un certo tipo di lavoro. Ci lascino lavorare, in pace". I genovesi Vidulich & C si sentono degli estranei a Torino? Sorride Vidulich prima di rispondere alla domanda: "Non scherziamo. Ormai l'Italia fa parte dell'Europa, non esistono piu' i campanili. Due anni fa c'era la situazione ideale per comprare il Torino Calcio e nessuno si e' presentato. L'abbiamo acquistato noi, senza dichiarazioni ad effetto, senza mai urtare ne' offendere la sensibilita' dei torinesi, e mantenendo le promesse. Se avere un atteggiamento misurato significa dare l'impressione di avere paura, allora urlero' anch'io. Un futuro d'oro lo possiamo garantire noi, non le cifre sbandierate da Aghemo. E la Lazio ha dimostrato che si puo' andare in Borsa anche senza essere proprietari di uno STADIO". Il Toro, pur sapendo che deve ancora ipotecarla, guarda gia' alla serie A. E Vidulich dice che, oltre ai due svedesi Lantz ed Edman, arrivera' un altro straniero (Astrada e altri centrocampisti argentini nel mirino), ma che la societa' vuole rilanciare una sua vecchia missione, quella di diventare un modello nel settore giovanile: "Il Toro Duemila avra' una linea verde".
Bruno Bernardi
TORINO. Il secondo posto, solitario, del Toro e', per Massimo Vidulich, il regalo piu' bello ai suoi due anni di presidenza. Vidulich sa bene che si tratta di un risultato parziale e che, per la promozione, il cammino e' ancora lungo e pieno di insidie nonostante i sei punti di vantaggio sulla Reggina, quinta. Sa anche che sabato al Delle Alpi con il Monza, il Toro - senza lo squalificato Bonomi, sostituito da Cudini, ma con Artistico in piu' - dovra' vincere a tutti i costi per evitare complicazioni e spiacevoli sorprese pasquali. E ci tiene a condividere con la tifoseria questo momento positivo mentre sono in atto grandi manovre sulla ricostruzione del FILADELFIA e per rilevare il pacchetto di maggioranza delle azioni granata. Vidulich ricorda che e' in possesso di una lettera, priva di valore giuridico ma sottoscritta dal Torino Calcio e dalla Fondazione FILADELFIA, che concede al club granata pieni poteri sull'area del vecchio STADIO sino al 23 giugno '99: "Non credo si rinneghi un accordo, tra uomini. E in settimana, o al piu' tardi dopo Pasqua, presenteremo il nostro piano finanziario e lo studio di fattibilita' dell'opera, nonche' l'identificazione di una serie di servizi accessori e commerciali a supporto dell'attivita' caratteristica dell'investimento, predisposti dalla societa' Coopers & Lybrand". E allora, perche' la Fondazione e' entrata in campo con Aghemo e la sua cordata di imprenditori? Vidulich replica a muso duro alle recenti dichiarazioni del presidente del Moncalieri: "Ci sta provando in modo ridicolo e si muove come una maschera carnevalesca, sparando a destra e manca. Una barzelletta. Posso sopportare tutto, ma dopo un po' diventa difficile tacere, di fronte a bugie, a cifre inventate di cessione societaria. Quanto ai mecenati, perche' non si fanno conoscere? Se qualcuno ha piu' qualita' di noi, non vada a dirlo ai giornali, altrimenti di affari ne fa pochi. E se c'e' ancora chi s'illude che ricostruendo il FILADELFIA e togliendo lo STADIO al Toro puo' comprare la societa', sappia che si sbaglia di grosso. Il FILADELFIA senza il Toro non puo' esistere. E la societa' non e' in vendita, e non lo diciamo certo per alzare il prezzo". C'e' chi insiste nell'affermare che la crisi finanziaria al Toro e' sempre in atto, ma Vidulich smentisce categoricamente: "Non esiste crisi. Chi lo dice cerca di creare tensioni, gettare discredito sull'attuale dirigenza e disorientare i tifosi. Aghemo si e' giocato la sua credibilita' con questi attacchi. Adesso basta, mi ha stufato. Se fra una settimana non dimostrera' che e' in grado di ricostruire il FILADELFIA, esca di scena, per sempre. Il Torino esiste, ha sottoscritto contratti importanti, ha un suo parco giocatori forte, ed e' secondo in classifica perche' questa dirigenza ha fatto un certo tipo di lavoro. Ci lascino lavorare, in pace". I genovesi Vidulich & C si sentono degli estranei a Torino? Sorride Vidulich prima di rispondere alla domanda: "Non scherziamo. Ormai l'Italia fa parte dell'Europa, non esistono piu' i campanili. Due anni fa c'era la situazione ideale per comprare il Torino Calcio e nessuno si e' presentato. L'abbiamo acquistato noi, senza dichiarazioni ad effetto, senza mai urtare ne' offendere la sensibilita' dei torinesi, e mantenendo le promesse. Se avere un atteggiamento misurato significa dare l'impressione di avere paura, allora urlero' anch'io. Un futuro d'oro lo possiamo garantire noi, non le cifre sbandierate da Aghemo. E la Lazio ha dimostrato che si puo' andare in Borsa anche senza essere proprietari di uno STADIO". Il Toro, pur sapendo che deve ancora ipotecarla, guarda gia' alla serie A. E Vidulich dice che, oltre ai due svedesi Lantz ed Edman, arrivera' un altro straniero (Astrada e altri centrocampisti argentini nel mirino), ma che la societa' vuole rilanciare una sua vecchia missione, quella di diventare un modello nel settore giovanile: "Il Toro Duemila avra' una linea verde".
Bruno Bernardi
Nessun commento:
Posta un commento