Manca ancora la delibera del Comune e il Toro sta trattando con la Fondazione
Era il 18 luglio dell'anno scorso. Alle 11,30 un colpo di maglio dava il via alla demolizione del mitico FILADELFIA, lo STADIO del Toro. Il sindaco Castellani proclamava: "Appuntamento al maggio' 99, 50o anniversario della scomparsa del Grande Torino, per l'inaugurazione del nuovo FILADELFIA". Dopo 376 giorni, di cantieri aperti nemmeno l'ombra. La gente granata si sente presa in giro, teme di non riavere piu' il Fila ed esprime tutto il suo malumore con oltre 61 mila firme. Anche il Torino Calcio assiste quasi impotente all'allungarsi dei tempi: "Per il momento - dice il presidente Massimo Vidulich - non possiamo che ribadire di essere pronti a fare lo STADIO da 30 mila posti. Ma prima devono essere Comune e Fondazione FILADELFIA a metterci nelle condizioni di agire. Abbiamo ancora due anni di contratto al Delle Alpi, 3,5 miliardi di affitto l'anno. Speriamo di doverne fare solo uno in piu' del previsto e di poter disporre del FILADELFIA dal 2001". Cosa sta aspettando la dirigenza granata? Che Comune e la Fondazione concretizzino le loro buone intenzioni. Cioe' che il Comune, dopo la mozione favorevole dei capigruppo, deliberi il nulla osta alla riedificazione del FILADELFIA e firmi l'accordo per l'acquisizione dal ministero delle Finanze dell'area compresa nel progetto del nuovo STADIO. Poi, la Fondazione dovra' tenere fede all'impegno del suo statuto ("Lo STADIO e' a disposizione perenne del Torino Calcio" ), cedendo la proprieta' dell'area avuta 3 anni fa dall'allora presidente Calleri. Il Torino ha atteso invano l'ok del Comune per meta' giugno. Ma pare proprio che non se ne fara' nulla per tutta l'estate. Sul progetto granata, infatti, c'e' l'accordo, ma per la delibera occorrera' aspettare la soluzione (ancora lontana) del piu' ampio problema degli stadi cittadini che coinvolge anche la Rubentus, il Delle Alpi e il Comunale. E la delibera comunale e' una delle condizioni ritenute indispensabili dalla Fondazione per la cessione al Torino dell'area. Dice l'on. Diego Novelli, presidente della Fondazione: "Vogliamo garanzie sulla destinazione e sul finanziamento del progetto. Oggi il nuovo FILADELFIA avrebbe gia' potuto essere realta': avevamo un progetto da 7-8 mila posti, uno STADIO per le giovanili visto che la prima squadra sembrava destinata a giocare a vita al Delle Alpi. Saremmo riusciti a costruirlo da soli, con i soldi della sottoscrizione popolare e di qualche amico importante. Poi lo scenario e' mutato con la possibilita' di riportare il Toro nel suo vecchio STADIO. Da vecchi granata, la cosa ci ha riempiti di gioia ma a quel punto, con l'esigenza di un impianto da 30 mila posti e da 70 miliardi, abbiamo dovuto accantonare il nostro piano e all'unanimita' i soci della Fondazione hanno dato mandato al Consiglio d'Amministrazione di proporre al Toro di tornare padrone del FILADELFIA". Il 16 luglio scorso, la Fondazione ha trasmesso al Torino una bozza di contratto elaborata dall'avvocato Grande Stevens. "La stanno esaminando i nostri legali - dice Vidulich -, ma ci sono alcune cose da puntualizzare. Ad esempio, e' giusto che la Fondazione non abbia danni economici ma dalla cifra che ci hanno chiesto per reintegrare le spese sostenute, bisognera' sottrarre quanto ricavato dalla sottoscrizione e dal contributo comunale (circa 600 milioni, ndr). E poi vogliamo essere sicuri che subentrare nella proprieta' non significhi dover sottostare ad accordi preesistenti". "Mi stupiscono i dubbi di Vidulich - risponde Novelli -. Anche lui fa parte del CdA della Fondazione e ha a disposizione carte e bilanci: e' tutto trasparente. Il nostro unico vero desiderio e' che il Toro torni al FILADELFIA. Quello STADIO puo' valere 8- 10 punti in piu' per campionato".
Roberto Condio
Era il 18 luglio dell'anno scorso. Alle 11,30 un colpo di maglio dava il via alla demolizione del mitico FILADELFIA, lo STADIO del Toro. Il sindaco Castellani proclamava: "Appuntamento al maggio' 99, 50o anniversario della scomparsa del Grande Torino, per l'inaugurazione del nuovo FILADELFIA". Dopo 376 giorni, di cantieri aperti nemmeno l'ombra. La gente granata si sente presa in giro, teme di non riavere piu' il Fila ed esprime tutto il suo malumore con oltre 61 mila firme. Anche il Torino Calcio assiste quasi impotente all'allungarsi dei tempi: "Per il momento - dice il presidente Massimo Vidulich - non possiamo che ribadire di essere pronti a fare lo STADIO da 30 mila posti. Ma prima devono essere Comune e Fondazione FILADELFIA a metterci nelle condizioni di agire. Abbiamo ancora due anni di contratto al Delle Alpi, 3,5 miliardi di affitto l'anno. Speriamo di doverne fare solo uno in piu' del previsto e di poter disporre del FILADELFIA dal 2001". Cosa sta aspettando la dirigenza granata? Che Comune e la Fondazione concretizzino le loro buone intenzioni. Cioe' che il Comune, dopo la mozione favorevole dei capigruppo, deliberi il nulla osta alla riedificazione del FILADELFIA e firmi l'accordo per l'acquisizione dal ministero delle Finanze dell'area compresa nel progetto del nuovo STADIO. Poi, la Fondazione dovra' tenere fede all'impegno del suo statuto ("Lo STADIO e' a disposizione perenne del Torino Calcio" ), cedendo la proprieta' dell'area avuta 3 anni fa dall'allora presidente Calleri. Il Torino ha atteso invano l'ok del Comune per meta' giugno. Ma pare proprio che non se ne fara' nulla per tutta l'estate. Sul progetto granata, infatti, c'e' l'accordo, ma per la delibera occorrera' aspettare la soluzione (ancora lontana) del piu' ampio problema degli stadi cittadini che coinvolge anche la Rubentus, il Delle Alpi e il Comunale. E la delibera comunale e' una delle condizioni ritenute indispensabili dalla Fondazione per la cessione al Torino dell'area. Dice l'on. Diego Novelli, presidente della Fondazione: "Vogliamo garanzie sulla destinazione e sul finanziamento del progetto. Oggi il nuovo FILADELFIA avrebbe gia' potuto essere realta': avevamo un progetto da 7-8 mila posti, uno STADIO per le giovanili visto che la prima squadra sembrava destinata a giocare a vita al Delle Alpi. Saremmo riusciti a costruirlo da soli, con i soldi della sottoscrizione popolare e di qualche amico importante. Poi lo scenario e' mutato con la possibilita' di riportare il Toro nel suo vecchio STADIO. Da vecchi granata, la cosa ci ha riempiti di gioia ma a quel punto, con l'esigenza di un impianto da 30 mila posti e da 70 miliardi, abbiamo dovuto accantonare il nostro piano e all'unanimita' i soci della Fondazione hanno dato mandato al Consiglio d'Amministrazione di proporre al Toro di tornare padrone del FILADELFIA". Il 16 luglio scorso, la Fondazione ha trasmesso al Torino una bozza di contratto elaborata dall'avvocato Grande Stevens. "La stanno esaminando i nostri legali - dice Vidulich -, ma ci sono alcune cose da puntualizzare. Ad esempio, e' giusto che la Fondazione non abbia danni economici ma dalla cifra che ci hanno chiesto per reintegrare le spese sostenute, bisognera' sottrarre quanto ricavato dalla sottoscrizione e dal contributo comunale (circa 600 milioni, ndr). E poi vogliamo essere sicuri che subentrare nella proprieta' non significhi dover sottostare ad accordi preesistenti". "Mi stupiscono i dubbi di Vidulich - risponde Novelli -. Anche lui fa parte del CdA della Fondazione e ha a disposizione carte e bilanci: e' tutto trasparente. Il nostro unico vero desiderio e' che il Toro torni al FILADELFIA. Quello STADIO puo' valere 8- 10 punti in piu' per campionato".
Roberto Condio
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