4 MAGGIO 1999.
Quel giorno saranno passati cinquant'anni dalla tragedia di Superga. Mezzo secolo, eppure quel pomeriggio del '49 e' ancora vivissimo nella memoria dei piu' vecchi o nel cuore dei piu' giovani tifosi granata che saliranno sul Colle per ricordare i loro Campionissimi. Due giorni prima, la squadra di Mondonico avra' ospitato il Napoli, altra grande della B che parte oggi: mancheranno ancora 6 turni alla fine del torneo, ma il sogno di tutti e' che in quella ricorrenza il Toro possa gia' festeggiare la promozione, riprendersi il posto che gli compete tra le grandi del calcio. Non e' un campionato qualunque, questo per il Toro: ha un sapore speciale. I nuovi padroni hanno fatto tesoro delle lezioni dello scorso anno: alla squadra hanno ridato soprattutto l'anima, riportando Mondonico in panchina e agendo di conseguenza sul mercato, badando allo spirito battagliero prima che ai nomi. Stavolta, e' ben chiaro a tutti, non c'e' piu' spazio per gli errori, anche perche', in futuro, la risalita diventera' piu' ardua. Cinquant'anni da Superga, da celebrare in modo speciale: la promozione e' il primo, imprescindibile obiettivo per i granata. Ma subito dopo c'e' il recupero del FILADELFIA, storico STADIO delle imprese del Grande Torino. Quel campo che ora e' un ammasso di detriti e per il quale occorre che Comune, Fondazione e club trovino al piu' presto un accordo: per riportarlo in vita, perche' giocatori e tifosi tornino a vivere insieme, a creare quell'atmosfera magica che sicuramente ha contribuito a tanti successi. La serie A e il FILADELFIA: una sorta di riappacificazione col destino che troppe volte ha infierito sui granata. Il regalo in piu' sarebbe riavere quello scudetto del '27, revocato per episodi mai interamente chiariti. Non c'e' da attendersi nulla dal presidente Nizzola, proprio per la sua discrezione piemontese e i suoi antichi legami col sodalizio granata che gli bloccano qualunque iniziativa in tal senso. Ma in Federcalcio qualcun altro, a cinquant'anni da Superga, potrebbe anche prendere l'iniziativa di rendere al Toro qualcosa che e' suo.
Guido Ercole
Quel giorno saranno passati cinquant'anni dalla tragedia di Superga. Mezzo secolo, eppure quel pomeriggio del '49 e' ancora vivissimo nella memoria dei piu' vecchi o nel cuore dei piu' giovani tifosi granata che saliranno sul Colle per ricordare i loro Campionissimi. Due giorni prima, la squadra di Mondonico avra' ospitato il Napoli, altra grande della B che parte oggi: mancheranno ancora 6 turni alla fine del torneo, ma il sogno di tutti e' che in quella ricorrenza il Toro possa gia' festeggiare la promozione, riprendersi il posto che gli compete tra le grandi del calcio. Non e' un campionato qualunque, questo per il Toro: ha un sapore speciale. I nuovi padroni hanno fatto tesoro delle lezioni dello scorso anno: alla squadra hanno ridato soprattutto l'anima, riportando Mondonico in panchina e agendo di conseguenza sul mercato, badando allo spirito battagliero prima che ai nomi. Stavolta, e' ben chiaro a tutti, non c'e' piu' spazio per gli errori, anche perche', in futuro, la risalita diventera' piu' ardua. Cinquant'anni da Superga, da celebrare in modo speciale: la promozione e' il primo, imprescindibile obiettivo per i granata. Ma subito dopo c'e' il recupero del FILADELFIA, storico STADIO delle imprese del Grande Torino. Quel campo che ora e' un ammasso di detriti e per il quale occorre che Comune, Fondazione e club trovino al piu' presto un accordo: per riportarlo in vita, perche' giocatori e tifosi tornino a vivere insieme, a creare quell'atmosfera magica che sicuramente ha contribuito a tanti successi. La serie A e il FILADELFIA: una sorta di riappacificazione col destino che troppe volte ha infierito sui granata. Il regalo in piu' sarebbe riavere quello scudetto del '27, revocato per episodi mai interamente chiariti. Non c'e' da attendersi nulla dal presidente Nizzola, proprio per la sua discrezione piemontese e i suoi antichi legami col sodalizio granata che gli bloccano qualunque iniziativa in tal senso. Ma in Federcalcio qualcun altro, a cinquant'anni da Superga, potrebbe anche prendere l'iniziativa di rendere al Toro qualcosa che e' suo.
Guido Ercole
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