STAMPA, TORINO, pag.35
COGNE DAL NOSTRO INVIATO.
COGNE DAL NOSTRO INVIATO.
Sono passati appena 36 giorni da quel 21 giugno che ha condannato il Toro al terzo campionato consecutivo in B, ma per i tifosi granata, abituati a metabolizzare in fretta anche gli eventi piu' nefasti, sembra ormai un secolo. In ottomila lunedi' scorso al raduno del Ruffini, ieri sono arrivati in 2500 nel campetto di Epinel, incastonato tra le montagne: hanno urlato il loro entusiasmo, svuotato la bancarella dei gadget e ricominciato a sognare. Come se a Reggio Emilia, nel primo giorno di questa torrida estate, non fosse accaduto nulla di grave. "Sono loro la nostra grande forza - proclama Massimo Vidulich, presidente orgoglioso -. E' il loro calore, la loro presenza assidua che mi stanno aiutando a curare quella ferita, purtroppo ancora aperta, e che testimonia come il Toro resti una delle piu' grandi realta' del calcio italiano". Ma siccome di speranze e ricordi non si puo' vivere, questi tifosi oggi chiedono, anzi pretendono, una cosa sola: la serie A. "E noi - replica Vidulich - pensiamo di aver fatto il possibile per evitare un'altra delusione. Credo che i tifosi lo abbiamo compreso e apprezzato. L'anno scorso e' stato il vero debutto per il nostro gruppo dirigenziale: abbiamo allestito una squadra con qualche scommessa, una delle quali era l'allenatore. Abbiamo fatto degli errori e non vogliamo piu' ripeterli. Per questo, ora ripartiamo con un organico che e' pieno di certezze: dal tecnico piu' amato, quello giusto per il Toro, ai ritorni di giocatori che qui hanno gia' lasciato il segno. In questo quadro ci possono stare anche investimenti come quelli sui tre uruguaiani: sono ragazzi di qualita', hanno tutto il tempo per crescere senza assilli". Fra le certezze c'e' anche quella di uno staff tecnico piu' corposo del solito? "Non ci siamo limitati a rinforzare la squadra. La scelta del preparatore atletico, ad esempio, e' all'avanguardia: volevamo giocatori piu' da Toro, pieni di grinta e di forza fisica, e Bizioli ce li sta dando". I tifosi apprezzano, e' vero, ma allo stesso tempo si lamentano per i prezzi troppo alti degli abbonamenti. "E' l'unico sacrificio che chiediamo, finche' non potremo anche noi accedere ai contributi che spettano ai club di serie A. Dal punto di vista economico, restare in B e' un danno terrificante. Ma noi continuiamo a lavorare per il domani. E, tra le altre cose, in cima ai nostri pensieri resta il FILADELFIA, uno STADIO da 30 mila posti per il quale siamo pronti a spendere 70 miliardi. Ma Comune e Fondazione adesso devono stringere i tempi per evitare ulteriori ritardi". " Intanto - conclude il presidente -, godiamoci questo promettente avvio di stagione. Spiace soltanto per l'espulsione di Mercuri, un fallo figlio della troppa foga che pero' fa capire quanto questi ragazzi ci tengano a mettersi in mostra. E la concorrenza non puo' che far bene: ci sara' da lottare fino a giugno". Troppa concorrenza, pero', potrebbe forse causare qualche problema a Mondonico. I granata in ritiro sono gia' 32 (anche se qualcuno presto partira') e circolano voci di altri arrivi "stagionati". Tocca al ds Gigi Pavarese smentire categoricamente: "Padovano? Mussi? Tutte balle. Il Toro ha ufficialmente concluso la sua campagna-acquisti".
(r. con.)
(r. con.)
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