domenica 5 aprile 2009

01/05/96 - ' AIUTO, SALVATE IL TORO'


Repubblica — 01 maggio 1996 - pagina 40

TORINO - Una musichetta swing scivola sulle immagini tv del vecchio Toro, Sandro e Ferruccio Mazzola bambini indossano la maglia di papà Valentino, quella di lana spessa un dito, poi si agita glorioso il bandierone della Maratona. Infine arriva Piero Chiambretti con la faccia un po' meno beffarda del solito. E' finito dentro il Tg2 delle 20,30 per un appello, trasmesso dopo una notizia sulla longevità di Demi Moore e il compleanno di re Gustavo, dunque fuori dallo sport. "Cari amici, amici del Toro, amici insomma". Sembra uno sketch, invece è il prologo di un drammone: "Qui piove sul bagnato. Il Torino va a picco e noi non vogliamo andarci. Sì, il Torino di Mazzola e Gigi Meroni e di altre glorie, per fortuna viventi - ecco Chiambretti, finalmente è tornato lui - come Pulici, Graziani, Dossena e Mondonico, quello della sedia di Amsterdam. Il mio è un appello agli imprenditori italiani e, ehm, stranieri: bisogna tirare fuori qualche soldino, altrimenti il Toro scompare anche dal catalogo Panini". Bello, giusto, azzeccato. Un sorriso accanto alla retrocessione, alla crisi, alla polvere depositata su cinquant' anni di leggenda. Basta lacrime, melodramma, retorica delle foto seppiate e dei ricordi feriti. Meglio Piero Chiambretti che chiama le cose col loro nome, qui e ora. Che illustra un concetto tremendo e vero: il Torino rischia di sparire, bisogna trovare un nuovo padrone. "Io sono disposto a metterci la faccia, potrei diventare un presidente portavoce nel caso in cui la famosa ritrosia piemontese impedisse a qualche imprenditore di farsi avanti. Però la nostra gente metabolizza piano i messaggi, serviranno giorni o settimane". Magari si facesse così in fretta. I grandi nomi si negano, niente Ferrero o Cinzano, mentre alla Lavazza lo dicono chiaro: "Il Toro non ci serve, non è un veicolo pubblicitario utile". E così Calleri medita di richiamare il ds Regalia e l' allenatore Materazzi (un revival laziale, viva le novità), il portiere Biato si scusa per avere mostrato il sedere alla curva e non ci sono neanche i soldi per pagare lo stadio. In serie B, il Delle Alpi sarà un gigantesco teatro di cemento deserto. Servirebbe un Filadelfia, se non l' avessero chiuso e lasciato in uno stato di completo abbandono. Tutta da ridere, anche senza Chiambretti.
- m c

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