STAMPA, TORINO, pag.36
Stadio, l'ultima offerta di Castellani
Stadio, l'ultima offerta di Castellani
Ora si aspetta la risposta della Rube
L'ultimo atto del Consiglio comunale e' stato dedicato a Rubentus e Torino. La delibera per affidare il Comunale alla societa' bianconera e, in attesa della ristrutturazione del FILADELFIA, al Torino, e' stata approvata dalla sola maggioranza. Gran parte delle opposizioni (lega Nord, an, Forza Italia) hanno abbandonato l'aula criticando il documento perche' pre-elettorale, illegittimo, dannoso. Per motivi diversi, cdu e rifondazione comunista hanno votato contro. Risultato: 28 si', 6 no. In piu' di ieri, c'e' un programma d'intenti, che ha bisogno di molte tappe, del consenso di tutte le parti interessate e che potrebbe verificarsi solo dal 2000, allorche' scadra' la concessione del Delle Alpi al gestore Pubbligest e potra' essere svolta una gara internazionale d'appalto dello STADIO. L'assemblea dei cinquanta consiglieri comunali si e' trovata unita solo nell'appello introduttivo del presidente Domenico Carpanini. "Torino rischia di perdere un'altra parte della sua storia. Facciamo appello al senso di responsabilita' delle due societa' di calcio verso Torino, citta' che da Rube e Toro molto ha avuto, ma che a loro molto ha anche dato", ha detto Carpanini. Oggi ci saranno le risposte ufficiali, ma il silenzio del club bianconero non fa ben sperare. Nella sede di piazza Crimea sarebbero gia' pronti contratti pluriennali con le amministrazioni di impianti di altre citta'. Contratti che potrebbero essere scissi unilateralmente da parte della Rubentus qualora venissero accolte le sue richieste per restare a Torino. La delibera cosi' com'era stata presentata dalla giunta comunale alla dirigenza bianconera non era piaciuta. Ieri, a Palazzo Civico, per alcune ore si e' parlato di un possibile emendamento. Lo stesso assessore regionale allo Sport, Antonello Angeleri, ha chiesto al sindaco Valentino Castellani di fare uno sforzo economico in piu'. Invece, il documento e' rimasto quello di partenza. Vediamo. Fino al 2000: gestione del Delle Alpi alla Pubbligest; utilizzo per Rubentus e Torino a fronte del versamento del 7% degli incassi per le partite di campionato e del 4% per quelle di Coppa. Dal 2000: utilizzo del Comunale per la Rubentus e del FILADELFIA per il Torino; il Delle Alpi tornera' al Comune che svolgera' una gara internazionale d'appalto. La Rubentus, in particolare, sostiene che non si tiene conto di tutti gli altri introiti che ruotano attorno al calcio: dalla pubblicita' alle attivita' commerciali. Tra percentuali da pagare ed entrate cui rinunciare, una stagione al Delle Alpi per Rubentus e Torino costerebbe circa 17 miliardi, mentre altre citta' (Reggio Emilia in primis) chiedono 500 milioni per un anno, ed e' la stessa cifra che i dirigenti bianconeri chiedono di pagare (con impegno fino al 2020 per restare a Torino), mantenendosi le mani libere per la gestione di spazi pubblicitari ed attivita' collegate all'uso dell'impianto. Anche per la ristrutturazione del Comunale, la Rubentus vuole garanzie di ottenere in concessione tutta l'area, da corso Galileo Ferraris a corso Agnelli. Posizioni distanti da quelle indicate dal Comune. Eppure per Agostino Ghiglia (an) gia' cosi' "la giunta cede su tutto". Per l'ex sindaco Diego Novelli, invece, "di fronte all'arroganza e alla prepotenza della dirigenza bianconera la Citta' fa bene a rispondere con una delibera di intenti, praticabile, seria" . Ma "e' inutile" per il capogruppo della lega Nord, Pietro Molino: "A Milano si e' stabilito l'obbligo di giocare al Meazza. Questa delibera non risolve nulla e la Citta' rischia di pagare per voler tenere qui la Rube". Per Emilia Rossi (Forza Italia) "l'atto e' illegittimo, non si e' sentito il parere delle circoscrizioni". Eleonora Artesio, di rifondazione comunista, ha chiesto il referendum consultivo: "Non si puo' condizionare la futura amministrazione in scelte anche urbanistiche per il 2000". Voto contrario dei cdu Mauro Battuello, Paolo Chiavarino e dell'indipendente Giovanni Zanetti: "La delibera non affronta i nodi di equilibrio economico per la gestione degli impianti". Si e' astenuto Giorgio Siniscalco. A favore Paola Pozzi (pds) e Silvio Viale (verdi): hanno ricordato gli errori fatti dalle amministrazioni del passato e hanno promesso coinvolgimento delle circoscrizioni nelle decisioni per il 2000.
Luciano Borghesan
L'ultimo atto del Consiglio comunale e' stato dedicato a Rubentus e Torino. La delibera per affidare il Comunale alla societa' bianconera e, in attesa della ristrutturazione del FILADELFIA, al Torino, e' stata approvata dalla sola maggioranza. Gran parte delle opposizioni (lega Nord, an, Forza Italia) hanno abbandonato l'aula criticando il documento perche' pre-elettorale, illegittimo, dannoso. Per motivi diversi, cdu e rifondazione comunista hanno votato contro. Risultato: 28 si', 6 no. In piu' di ieri, c'e' un programma d'intenti, che ha bisogno di molte tappe, del consenso di tutte le parti interessate e che potrebbe verificarsi solo dal 2000, allorche' scadra' la concessione del Delle Alpi al gestore Pubbligest e potra' essere svolta una gara internazionale d'appalto dello STADIO. L'assemblea dei cinquanta consiglieri comunali si e' trovata unita solo nell'appello introduttivo del presidente Domenico Carpanini. "Torino rischia di perdere un'altra parte della sua storia. Facciamo appello al senso di responsabilita' delle due societa' di calcio verso Torino, citta' che da Rube e Toro molto ha avuto, ma che a loro molto ha anche dato", ha detto Carpanini. Oggi ci saranno le risposte ufficiali, ma il silenzio del club bianconero non fa ben sperare. Nella sede di piazza Crimea sarebbero gia' pronti contratti pluriennali con le amministrazioni di impianti di altre citta'. Contratti che potrebbero essere scissi unilateralmente da parte della Rubentus qualora venissero accolte le sue richieste per restare a Torino. La delibera cosi' com'era stata presentata dalla giunta comunale alla dirigenza bianconera non era piaciuta. Ieri, a Palazzo Civico, per alcune ore si e' parlato di un possibile emendamento. Lo stesso assessore regionale allo Sport, Antonello Angeleri, ha chiesto al sindaco Valentino Castellani di fare uno sforzo economico in piu'. Invece, il documento e' rimasto quello di partenza. Vediamo. Fino al 2000: gestione del Delle Alpi alla Pubbligest; utilizzo per Rubentus e Torino a fronte del versamento del 7% degli incassi per le partite di campionato e del 4% per quelle di Coppa. Dal 2000: utilizzo del Comunale per la Rubentus e del FILADELFIA per il Torino; il Delle Alpi tornera' al Comune che svolgera' una gara internazionale d'appalto. La Rubentus, in particolare, sostiene che non si tiene conto di tutti gli altri introiti che ruotano attorno al calcio: dalla pubblicita' alle attivita' commerciali. Tra percentuali da pagare ed entrate cui rinunciare, una stagione al Delle Alpi per Rubentus e Torino costerebbe circa 17 miliardi, mentre altre citta' (Reggio Emilia in primis) chiedono 500 milioni per un anno, ed e' la stessa cifra che i dirigenti bianconeri chiedono di pagare (con impegno fino al 2020 per restare a Torino), mantenendosi le mani libere per la gestione di spazi pubblicitari ed attivita' collegate all'uso dell'impianto. Anche per la ristrutturazione del Comunale, la Rubentus vuole garanzie di ottenere in concessione tutta l'area, da corso Galileo Ferraris a corso Agnelli. Posizioni distanti da quelle indicate dal Comune. Eppure per Agostino Ghiglia (an) gia' cosi' "la giunta cede su tutto". Per l'ex sindaco Diego Novelli, invece, "di fronte all'arroganza e alla prepotenza della dirigenza bianconera la Citta' fa bene a rispondere con una delibera di intenti, praticabile, seria" . Ma "e' inutile" per il capogruppo della lega Nord, Pietro Molino: "A Milano si e' stabilito l'obbligo di giocare al Meazza. Questa delibera non risolve nulla e la Citta' rischia di pagare per voler tenere qui la Rube". Per Emilia Rossi (Forza Italia) "l'atto e' illegittimo, non si e' sentito il parere delle circoscrizioni". Eleonora Artesio, di rifondazione comunista, ha chiesto il referendum consultivo: "Non si puo' condizionare la futura amministrazione in scelte anche urbanistiche per il 2000". Voto contrario dei cdu Mauro Battuello, Paolo Chiavarino e dell'indipendente Giovanni Zanetti: "La delibera non affronta i nodi di equilibrio economico per la gestione degli impianti". Si e' astenuto Giorgio Siniscalco. A favore Paola Pozzi (pds) e Silvio Viale (verdi): hanno ricordato gli errori fatti dalle amministrazioni del passato e hanno promesso coinvolgimento delle circoscrizioni nelle decisioni per il 2000.
Luciano Borghesan
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