STAMPA, TORINO, pag.36
La concessione del Delle Alpi
I due club: troppo onerosa la gestione
Alternative: costi ridotti o nuova area
Il Torino ha detto "no, grazie" venerdi' scorso, e ieri lo ha ribadito la Juventus. Non accettano la gestione dello STADIO delle Alpi. Ai costi ipotizzati dal Comune, le societa' di calcio non lo vogliono, non ce la farebbero, rischierebbero di "saltare". A pochi giorni dall'inizio dell'anno in cui compira' un secolo di vita, la Vecchia Signora ha motivo di preoccuparsi. Dovrebbe essere il '97 della festa: vincitrice della Coppa Intercontinentale, prima in campionato, nei quarti di finale della Champion's League. Invece, qui, nella sua citta', continua ad avere problemi di casa, non ha un centro per il suo vivaio, ma soprattutto non ha uno STADIO solo per il calcio e quello che c'e' rischia di portarle via buona parte degli incassi. Anche il Toro - novant'anni freschi freschi - avrebbe bisogno di maggior serenita', pur se per ragioni completamente diverse: in serie B sta lottando per restare nel vivo della lotta per il ritorno nel paradiso del calcio nazionale. Per restare a giocare al Delle Alpi, quest'anno, ha dovuto rinunciare agli introiti pubblicitari. Uno sforzo inutile, gli spalti sono sempre mezzi vuoti, ma e' l'unico STADIO utilizzabile. Come avevano lasciato intuire una settimana fa al vicesindaco Guido Brosio e all'assessore Franco Corsico, i dirigenti dei due club hanno messo nero su bianco il loro "no". La giunta comunale aveva proposto a Juve e Toro di rilevare la concessione dell'impianto della Continassa. La convenzione tra Comune e Acqua Marcia (societa' di cui l'istituto Sanpaolo detiene la maggioranza) scadra' nel 2020, il vicesindaco Brosio ha prospettato l'opportunita' di chiudere quell'intesa per 14 miliardi e di sostituirla con un accordo con un nuovo gruppo composto dai due club in cambio di un canone annuo pari alla rata dell'eventuale mutuo da pagare per 24 anni fino a esaurimento del debito. Per il Comune la condizione era ed e' che l'operazione non costi una sola lira alla Citta', di qui l'esigenza che la gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria sia a carico dei nuovi gestori (attualmente e' sostenuta dall'Acqua Marcia, e, per questa, dal subgestore Publigest). La manutenzione, complessivamente, puo' costare sui 5 miliardi, anche 8 miliardi, sostengono le societa' sportive. "Juventus e Torino non sono in grado", lo avevano anticipato a una voce sola Roberto Bettega e Antonio Giraudo, vicepresidente e amministratore delegato della Juventus, Riccardo Calleri e Federico Bonetto, amministratore delegato e direttore del Torino calcio. I manager granata hanno risposto venerdi': "La proposta del Comune e' troppo onerosa". Ieri sera sul tavolo del sindaco Castellani e' arrivata la lettera della Juventus, il concetto e' lo stesso: il costo e' ritenuto eccessivo. In piu', i dirigenti bianconeri caldeggiano altre soluzioni, come l'ulteriore riduzione dei costi di manutenzione ordinaria dell'impianto, oppure di affitto. La prima richiesta e' per il Comune, la seconda sara' una domanda rivolta all'attuale vero gestore (Publigest): quanto ci costera' giocare al Delle Alpi nel campionato '97-'98? E se le cifre saranno al di sopra delle possibilita', mentre il Torino cerchera' gli sponsor per ristrutturare il FILADELFIA, la Juventus potrebbe chiedere l'autorizzazione per un'area su cui costruire un nuovo impianto. In regalo per i compleanni, chiedono venga loro detto quale sara' la loro futura casa. E' troppo? "Capisco - commenta l'assessore Corsico -, per ora c'e' lo STADIO delle Alpi, e un gestore c'e'. Pensavamo di andare incontro alle esigenze di Juve e Toro. Ci riparleremo".
Luciano Borghesan
La concessione del Delle Alpi
I due club: troppo onerosa la gestione
Alternative: costi ridotti o nuova area
Il Torino ha detto "no, grazie" venerdi' scorso, e ieri lo ha ribadito la Juventus. Non accettano la gestione dello STADIO delle Alpi. Ai costi ipotizzati dal Comune, le societa' di calcio non lo vogliono, non ce la farebbero, rischierebbero di "saltare". A pochi giorni dall'inizio dell'anno in cui compira' un secolo di vita, la Vecchia Signora ha motivo di preoccuparsi. Dovrebbe essere il '97 della festa: vincitrice della Coppa Intercontinentale, prima in campionato, nei quarti di finale della Champion's League. Invece, qui, nella sua citta', continua ad avere problemi di casa, non ha un centro per il suo vivaio, ma soprattutto non ha uno STADIO solo per il calcio e quello che c'e' rischia di portarle via buona parte degli incassi. Anche il Toro - novant'anni freschi freschi - avrebbe bisogno di maggior serenita', pur se per ragioni completamente diverse: in serie B sta lottando per restare nel vivo della lotta per il ritorno nel paradiso del calcio nazionale. Per restare a giocare al Delle Alpi, quest'anno, ha dovuto rinunciare agli introiti pubblicitari. Uno sforzo inutile, gli spalti sono sempre mezzi vuoti, ma e' l'unico STADIO utilizzabile. Come avevano lasciato intuire una settimana fa al vicesindaco Guido Brosio e all'assessore Franco Corsico, i dirigenti dei due club hanno messo nero su bianco il loro "no". La giunta comunale aveva proposto a Juve e Toro di rilevare la concessione dell'impianto della Continassa. La convenzione tra Comune e Acqua Marcia (societa' di cui l'istituto Sanpaolo detiene la maggioranza) scadra' nel 2020, il vicesindaco Brosio ha prospettato l'opportunita' di chiudere quell'intesa per 14 miliardi e di sostituirla con un accordo con un nuovo gruppo composto dai due club in cambio di un canone annuo pari alla rata dell'eventuale mutuo da pagare per 24 anni fino a esaurimento del debito. Per il Comune la condizione era ed e' che l'operazione non costi una sola lira alla Citta', di qui l'esigenza che la gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria sia a carico dei nuovi gestori (attualmente e' sostenuta dall'Acqua Marcia, e, per questa, dal subgestore Publigest). La manutenzione, complessivamente, puo' costare sui 5 miliardi, anche 8 miliardi, sostengono le societa' sportive. "Juventus e Torino non sono in grado", lo avevano anticipato a una voce sola Roberto Bettega e Antonio Giraudo, vicepresidente e amministratore delegato della Juventus, Riccardo Calleri e Federico Bonetto, amministratore delegato e direttore del Torino calcio. I manager granata hanno risposto venerdi': "La proposta del Comune e' troppo onerosa". Ieri sera sul tavolo del sindaco Castellani e' arrivata la lettera della Juventus, il concetto e' lo stesso: il costo e' ritenuto eccessivo. In piu', i dirigenti bianconeri caldeggiano altre soluzioni, come l'ulteriore riduzione dei costi di manutenzione ordinaria dell'impianto, oppure di affitto. La prima richiesta e' per il Comune, la seconda sara' una domanda rivolta all'attuale vero gestore (Publigest): quanto ci costera' giocare al Delle Alpi nel campionato '97-'98? E se le cifre saranno al di sopra delle possibilita', mentre il Torino cerchera' gli sponsor per ristrutturare il FILADELFIA, la Juventus potrebbe chiedere l'autorizzazione per un'area su cui costruire un nuovo impianto. In regalo per i compleanni, chiedono venga loro detto quale sara' la loro futura casa. E' troppo? "Capisco - commenta l'assessore Corsico -, per ora c'e' lo STADIO delle Alpi, e un gestore c'e'. Pensavamo di andare incontro alle esigenze di Juve e Toro. Ci riparleremo".
Luciano Borghesan
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