STAMPA, TORINO, pag.33
Franco Scoglio e' allenatore del Torino da una settimana e gia' parla del FILADELFIA con nostalgia. "Che peccato non potervi giocare, sarebbe lo stadio ideale per noi. Lo era quarant'anni fa, lo sarebbe anche oggi. E dico questo senza considerare il mito che avvolge il vecchio impianto, la sua aura romantica, cio' che significa per la storia del calcio e del Toro. Purtroppo siamo costretti al Delle Alpi, dove tutto e' troppo grande: la' ci si perde e si perde anche il pubblico, il suo incitamento. Al FILADELFIA, invece, il pubblico era li', a un metro dai calciatori, gli alitava sul collo l'entusiasmo, la voglia di vincere, ecco perche' sarebbe meraviglioso giocarci". Nostalgico del FILADELFIA e' anche Mondonico, che, almeno, ha potuto viverlo come campo d'allenamento. "Non e' uno stadio ma una leggenda: le sue crepe nei muri, le docce fredde, i mille spifferi hanno forgiato generazioni di granata, guai se il Fila sara' snaturato da una ristrutturazione selvaggia".
Franco Scoglio e' allenatore del Torino da una settimana e gia' parla del FILADELFIA con nostalgia. "Che peccato non potervi giocare, sarebbe lo stadio ideale per noi. Lo era quarant'anni fa, lo sarebbe anche oggi. E dico questo senza considerare il mito che avvolge il vecchio impianto, la sua aura romantica, cio' che significa per la storia del calcio e del Toro. Purtroppo siamo costretti al Delle Alpi, dove tutto e' troppo grande: la' ci si perde e si perde anche il pubblico, il suo incitamento. Al FILADELFIA, invece, il pubblico era li', a un metro dai calciatori, gli alitava sul collo l'entusiasmo, la voglia di vincere, ecco perche' sarebbe meraviglioso giocarci". Nostalgico del FILADELFIA e' anche Mondonico, che, almeno, ha potuto viverlo come campo d'allenamento. "Non e' uno stadio ma una leggenda: le sue crepe nei muri, le docce fredde, i mille spifferi hanno forgiato generazioni di granata, guai se il Fila sara' snaturato da una ristrutturazione selvaggia".
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