sabato 4 aprile 2009

04/04/09 - Foschi: «Cairo vuole far rinascere il Filadelfia»

TS - pagina 1
Lo annuncia il ds Foschi: «Il presidente me lo ha assicurato e l’idea mi esalta. Però il Comune deve aiutare il Toro»


NEL FOTOMONTAGGIO, IL SIMBOLO GRANATA PAOLO PULICI ESULTA IN CIO’ CHE OGGI RESTA DELLO STADIO DOVE TRIONFAVA IL GRANDE TORINO

_______________________________________

PAG. 9

Il ds torna nella “sua” Palermo con un grande annuncio

«Cairo vuole ricostruire il Filadelfia»

FOSCHI «Me l’ha già assicurato però ora il sindaco deve aiutarlo»

MARCO BONETTO
ALBERTO MANASSERO
TORINO
.

BUON GIORNO,Foschi.
......

Alla parola Filadelfia, che pensa?
«Al Toro, è sempre stato così. Il Filadelfia è il Toro, punto e basta. E’ la storia del Toro. Ma anche il futuro».

Magari... Ma come?
«Sì, deve. E potrà diventarlo».

Perché ne è così convinto?
«A Palermo comincia il nostro campionato di 9 partite, mentre il Fila può essere la rampa di lancio del nuovo progetto. La culla del futuro. Però ricordatevi sempre che non è stato Cairo a distruggere il Fila. Né a voler costruirci sopra un supermercato, a far compravendite.
Il Filadelfia è del Comune, adesso. Le istituzioni devono aiutare Cairo a far rinascere il Filadelfia come un centro sportivo vero. Due campi di allenamento per la prima squadra e la Primavera. E la sede. Un ristorante, il bar, la biglietteria, la vendita del merchandising, l’aggregazione quotidiana dei tifosi... Solo così si ricrea un cuore che batte. E allora il sangue tornerà a bollire nelle vene del Toro.
Questo io ho capito del Toro e del Fila, in vita mia. Cosa credete? Che il Toro lo conosca solo da gennaio? Ho 62 anni. Mi è rivenuta la pelle d’oca, quando tre mesi fa rividi le foto del Grande Torino in sede.
E io non ero mai stato tanto notato e fermato come adesso che sono nel Toro. Giro l’Italia in macchina e agli autogrill c’è sempre un tifoso granata che mi ferma e mi abbraccia. In qualsiasi regione io sia. Incredibile. La gente del Toro è dappertutto. Lo sapevo, ma non immaginavo così tanto, anche molto lontano da Torino».

Nel suo primo giorno da presidente, nel 2005, Cairo disse: «Voglio rifare il Fila».
A metà percorso è salito sui ruderi e davanti a migliaia di persone ha urlato al megafono: «Non me ne andrò prima che il Fila sia rinato».

«Sì, lo lessi sui giornali».

Lo scorso 31 dicembre ribadì: «Non me ne vado prima che il Fila torni a esistere».

Ma è giusto credergli?
«Sacrosanto! Quando gridò quelle cose, anche in piedi sui ruderi,disse la pura verità. Nel suo cuore c’è davvero questa voglia. Difatti me l’ha già detto. Ma finora è stato costretto a passare da un’emergenza all’altra, dopo il fallimento.
Con la salvezza e la normalità, potrà gettarsi anche in questa impresa. Se Cairo ridarà vita al Fila, ben aiutato dalla istituzioni, i tifosi gli erigeranno un monumento e lui passerà alla storia per sempre.
Sì, come il presidente che ha fatto risorgere il Fila, dopo aver fatto resuscitare il Toro. Una roba enorme, pazzesca. Glielo auguro.
La rinascita del Fila è il sogno di tutti gli sportivi, non solo dei granata.

La gente del Toro partirà da ogni angolo della Penisola per vedere il Fila ricostruito.
Ma il sindaco deve aiutare Cairo, se no credo che sia impossibile fare qualcosa. Cairo non è un avventuriero. Questo è un sogno realizzabile.

Però Chiamparino deve lanciare dei segnali. Deve venire incontro al presidente che vuole costruire e che nulla ha distrutto.
Io sono esaltato da questa idea. Far rinascere il Fila significa donare al Toro una casa. Allevare meglio i giovani.
Aiutare la prima squadra. Aggregare la gente al fianco dei ragazzi. Tornare ad avere una culla come era stato per oltre 70 anni. Cairo può diventare un eroe della patria granata e dell’Italia sportiva. Significherebbe che il Fila esiste di nuovo.
Che il Toro ha di nuovo un cuore che pulsa il sangue nelle vene. E io aiuterò Cairo anche in questa cosa. Lo carico!».


Un’immagine del vecchio Filadelfia, con l’inconfondibile portone e uno scorcio del cortile, nei pensieri di Cairo e del suo ds, Rino Foschi.
_________________________

E adesso carpe diem

RINO FOSCHI è uomo e diesse di lungo corso, smaliziato, un autentico animale del circo calcistico. Dunque attore, ballista gassmaniano per contratto. Ieri lo guardavamo negli occhi, interrogandolo.
C’è la possibilità che il Fila, come tante altre volte, sia specchietto per allodole, mossa propagandistica, oppio al popolo granata.
Dunque, all’inattesa e fin clamorosa risposta sul tempio, l’occhio penetra l’occhio: sospettoso, segugio, certo di trovare e mangiare la foglia (di fico). Invece, sorpresa: scorge due legni incrociati, una fiammella. Il focolare, passione, il coinvolgimento di chi ha in mente un futuro e nell’animo già lo vede costruito. E in quel futuro da (ri)costruire finalmente si distingue un ordine: prima la culla, poi il bebè. Come un ordine dovrà avere la dichiarata
(da Cairo) volontà di investire davvero sul vivaio, comprando ragazzini in giro per il mondo: prima però bisogna trovare, ingaggiare e adeguatamente retribuire i maestri, ovviamente inserendoli in una struttura adeguata.
Ma questo Foschi motore e promotore è la vera novità, la spalla, il cavallo che rinforza il re e gli dà la potenza per realizzare quei suoi sogni finora sempre giustiziati dai fatti.
Tornando al Filadelfia, invitiamo il sindaco Chiamparino a uscire dalla melmosa indecisione sul tema - già poco chiaro di suo - e a prendere Foschi come interfaccia iniziale di una ritrovabile piena intesa con Cairo. Un’intesa dal fine persin sorprendente e magari glorificatorio per entrambi.

Nessun commento:

Posta un commento