STAMPA, TORINO, pag.31
LA STORIA CITTA' DA SALVARE
Obiettivo: una nuova inaugurazione nel 50° anniversario della tragedia di Superga
Con il "Si'" pronunciato ieri dalla giunta municipale, il Comune versa 600 milioni ed e' tra i soci fondatori per la rinascita del "FILADELFIA", ossia dello stadio che ospito' il "Grande Torino", quello, per intenderci, dei Gabetto, Mazzola e Bacigalupo. Alla fondazione, voluta "fortemente" dall'ex sindaco Diego Novelli, puo' partecipare chiunque. Sufficiente un contributo finanziario che verra' investito per l'operazione di recupero del glorioso impianto sportivo, nel quale, oltre al rettangolo di gioco e alle tribune, si aggiungera' un complesso in grado di ospitare giovani leve del calcio e attivita' del quartiere. Aperta la strada sul piano finanziario, ora tocca alla societa' granata, che dovra' mettere a disposizione quel patrimonio, che - dice il sindaco Castellani - "sara' utilizzato per la citta' e per esaltare una tradizione sportiva cara ai torinesi". Obiettivo, inaugurare il nuovo complesso nel 1999, a cinquant'anni dalla tragedia di Superga, nella quale morirono i titolari di tanti scudetti, allenatori, tecnici e giornalisti al seguito della squadra dopo una trasferta in Portogallo. La questione, discussa in Consiglio comunale (da cui e' arrivato il primo semaforo verde), e' stata seguita dagli assessori Carlo Baffert, per la parte sportiva, e Giorgio Donna, per quella finanziaria. Con particolare impegno dello stesso Castellani che ora dovra' intervenire per stipulare di fronte ad un notaio l'atto costitutivo della "Fondazione campo FILADELFIA". "La proposta - dice il sindaco - era stata portata all'esame della Sala Rossa da Diego Novelli. L'ho subito valutata come una buona cosa. Importante. Per due motivi: con il FILADELFIA si recupera un pezzo di storia calcistica che appartiene a tutta la citta'. Inoltre, con il restauro viene ridata dignita' ad una struttura che valorizzera' senza dubbio l'ambiente nel quale e' inserita". Come, del resto prevede il piano regolatore appena varato. In altre parole si trattera' di un complesso utile, non solo al mondo che ruota intorno al calcio, ma anche per la gente del quartiere. E da questo punto di vista, dopo il buon esempio ed il contributo concreto offerto da Palazzo Civico, sono attesi interventi finanziari di privati, imprenditori e anche semplici cittadini. Non solo di cuore granata. I costi? Il sindaco non si sbilancia: "Per ora e' soltanto un'idea", dice. Ma alcuni conti sono gia' stati fatti. E se, assieme al restauro, sorgera' pure l'ipotizzato residence con annessi e connessi per le giovani leve del calcio nostrano, dovranno essere raccolti, piu' o meno, 40 miliardi. Il problema del "FILADELFIA", ossia del recupero di questa struttura in "profondo degrado" (cosi' l'ha definita ieri la giunta) e' in piedi da anni. Segnali della volonta' di far aprire i cantieri erano arrivati, negli anni, sia dalle giunte presiedute da Novelli, sia dalle successive (Cardetti, Magnani Noya), bloccate poi dal progetto del complesso sorto alla Continassa (Vallette) alla vigilia dei Mondiali di "Italia '90". Tra il 1992 e il '93 s'ipotizzo' un intervento del Credito sportivo (10 miliardi), poi il fervore si spense, sino all'inizio di quest'anno, quando l'ex sindaco Novelli riporto' il "nodo-FILADELFIA" in Sala Rossa, affermando che con l'intervento di qualche imprenditore il vecchio tempio del Torino si sarebbe potuto salvare. L'appello fu accolto con favore, sia da Castellani che da Molino (Lega) e da Siniscalco (Alleanza per Torino). E adesso ci sono fondate speranze che l'apertura del cantiere non sia soltanto una chimera.
[g. san.]
LA STORIA CITTA' DA SALVARE
Obiettivo: una nuova inaugurazione nel 50° anniversario della tragedia di Superga
Con il "Si'" pronunciato ieri dalla giunta municipale, il Comune versa 600 milioni ed e' tra i soci fondatori per la rinascita del "FILADELFIA", ossia dello stadio che ospito' il "Grande Torino", quello, per intenderci, dei Gabetto, Mazzola e Bacigalupo. Alla fondazione, voluta "fortemente" dall'ex sindaco Diego Novelli, puo' partecipare chiunque. Sufficiente un contributo finanziario che verra' investito per l'operazione di recupero del glorioso impianto sportivo, nel quale, oltre al rettangolo di gioco e alle tribune, si aggiungera' un complesso in grado di ospitare giovani leve del calcio e attivita' del quartiere. Aperta la strada sul piano finanziario, ora tocca alla societa' granata, che dovra' mettere a disposizione quel patrimonio, che - dice il sindaco Castellani - "sara' utilizzato per la citta' e per esaltare una tradizione sportiva cara ai torinesi". Obiettivo, inaugurare il nuovo complesso nel 1999, a cinquant'anni dalla tragedia di Superga, nella quale morirono i titolari di tanti scudetti, allenatori, tecnici e giornalisti al seguito della squadra dopo una trasferta in Portogallo. La questione, discussa in Consiglio comunale (da cui e' arrivato il primo semaforo verde), e' stata seguita dagli assessori Carlo Baffert, per la parte sportiva, e Giorgio Donna, per quella finanziaria. Con particolare impegno dello stesso Castellani che ora dovra' intervenire per stipulare di fronte ad un notaio l'atto costitutivo della "Fondazione campo FILADELFIA". "La proposta - dice il sindaco - era stata portata all'esame della Sala Rossa da Diego Novelli. L'ho subito valutata come una buona cosa. Importante. Per due motivi: con il FILADELFIA si recupera un pezzo di storia calcistica che appartiene a tutta la citta'. Inoltre, con il restauro viene ridata dignita' ad una struttura che valorizzera' senza dubbio l'ambiente nel quale e' inserita". Come, del resto prevede il piano regolatore appena varato. In altre parole si trattera' di un complesso utile, non solo al mondo che ruota intorno al calcio, ma anche per la gente del quartiere. E da questo punto di vista, dopo il buon esempio ed il contributo concreto offerto da Palazzo Civico, sono attesi interventi finanziari di privati, imprenditori e anche semplici cittadini. Non solo di cuore granata. I costi? Il sindaco non si sbilancia: "Per ora e' soltanto un'idea", dice. Ma alcuni conti sono gia' stati fatti. E se, assieme al restauro, sorgera' pure l'ipotizzato residence con annessi e connessi per le giovani leve del calcio nostrano, dovranno essere raccolti, piu' o meno, 40 miliardi. Il problema del "FILADELFIA", ossia del recupero di questa struttura in "profondo degrado" (cosi' l'ha definita ieri la giunta) e' in piedi da anni. Segnali della volonta' di far aprire i cantieri erano arrivati, negli anni, sia dalle giunte presiedute da Novelli, sia dalle successive (Cardetti, Magnani Noya), bloccate poi dal progetto del complesso sorto alla Continassa (Vallette) alla vigilia dei Mondiali di "Italia '90". Tra il 1992 e il '93 s'ipotizzo' un intervento del Credito sportivo (10 miliardi), poi il fervore si spense, sino all'inizio di quest'anno, quando l'ex sindaco Novelli riporto' il "nodo-FILADELFIA" in Sala Rossa, affermando che con l'intervento di qualche imprenditore il vecchio tempio del Torino si sarebbe potuto salvare. L'appello fu accolto con favore, sia da Castellani che da Molino (Lega) e da Siniscalco (Alleanza per Torino). E adesso ci sono fondate speranze che l'apertura del cantiere non sia soltanto una chimera.
[g. san.]
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