domenica 22 novembre 2009

19-11-2002, Gli stadi ai privati, primo «si'» della Sala Rossa Ma e' polemica sulla variante dell'ex Filadelfia: «Un favore a Cimminelli»

STAMPA, TORINO, pag.39

DELLE ALPI E COMUNALE SUBIRANNO PROFONDI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

«Votavevi voi la variante Cimminelli!». Esibendo questo polemico cartello ieri sera, in una Sala Rossa ristretta dai lavori in corso, i consiglieri di Forza Italia hanno abbandonato l'aula al momento di approvare le due maxi-delibere sul futuro degli stadi sotto la Mole. Dopo aver premesso che l'operazione FILADELFIA «e' qualcosa di inaccettabile, soprattutto da una giunta di sinistra, perche' quello era l'unico polmone verde della zona», il capogruppo degli azzurri in Sala Rossa ha scatenato una levata di 11 scudi (i cartelli, appunto, corrispondenti ai consiglieri presenti) contro «un regalo a base di cementificazione selvaggia al patron del Toro». Il capogruppo di An Ferdinando Ventriglia, il secondo partito di minoranza ha invece commentato: «Non siamo contrari a costruire, ma devono essere offerte le stesse opportunita' a tutti». La maggioranza ha subito risposto, attraverso i capigruppo dei ds Borgogno e della Margherita Borgione che l'area FILADELFIA «e' privata, per cui sarebbe stato possibile anche un intervento edificatorio di tre volte superiore a quello previsto in variante». Secondo la delibera passata ieri in Consiglio fra le vie Tunisi, Giovanni Spano, Giordano Bruno e FILADELFIA (dove un tempo giocavano i granata) nasceranno, insieme con il «nuovo FILADELFIA» nuovi negozi e condomini, ma anche parcheggi interrati, aree verdi e percorsi ciclabili. E' stato dunque targato Forza Italia l'unico colpo di scena di un'affaire-stadi che ieri e' stato licenziato in Consiglio comunale. Le due maxi-delibere (presentate dagli assessori all'Urbanistica Mario Viano e al Patrimonio Paolo Peveraro) per la variante al piano regolatore dell'ex-STADIO FILADELFIA e del Comunale sono state approvate. La prima, con 30 voti favorevoli (An, Rifondazione e Lega non hanno partecipato), la seconda con altrettanti voti favorevoli (Fi, Lega e Rifondazione non hanno partecipato e An si e' astenuta). Scongiurato il mancato appoggio dei Comunisti italiani (fino all'ultimo temuto dal sindaco Chiamparino) ieri la maggioranza si e' ritrovata compatta sul via libera agli stadi. Un «si'» che la citta' attendeva da almeno sei anni. Il capogruppo Gianguido Passoni ieri ha colto l'occasione per ripetere che le sue perplessita' non riguardavano l'aspetto «olimpico» degli stadi, ma la risistemazione del verde di piazza d'Armi. «Bisogna fare in modo - ha detto Passoni - che la gente possa sul serio viverlo questo parco». Apparivano invece profondamente lieti di aver superato una tappa importante della questione-stadi, i ds: «Abbiamo deliberato due documenti fondamentali - ha dichiarato Borgogno - con un accordo sul Comunale ''blindato'': se il Torino non dovesse rispettare quanto previsto, il Comune rientrerebbe nel pieno possesso dello STADIO». Soddisfatto anche il Verde Nigro che ha insistito «sulla necessita' di garantire, la massima fruibilita' dei 300 mila metri quadri di verde di piazza d'Armi». Intanto, mentre i consiglieri discutevano alla bouvette di indici e cubature, l'assessore Viano anticipava, nei corridoi, qualche dettaglio del progetto (fatto realizzare dal Toro) sul Comunale: «A coprire gli spalti ci sara' una tenso-struttura sostenuta da tralicci molto leggeri che permettera' di apprezzare l'architettura del vecchio STADIO». E anche se ieri sera non si e' parlato del «Delle Alpi» (quella variante era gia' stata approvata) vale la pena ricordare gli aspetti salienti dello storico «contratto» firmato il 18 giugno scorso a Palazzo civico. Per i prossimi 99 anni, la societa' bianconera giochera' in uno STADIO «Delle Alpi» di proprieta', da 45 mila posti, (costo 24 milioni di euro), mentre il Torino disputera' le sue partite in un «proprio Comunale» (spesa di 3 milioni e mezzo euro) che coincidera' con il cuore della citta' olimpica. La Rube si impegna a ospitare gli antagonisti sino al luglio 2006, quando il Comunale potra' essere inaugurato. La societa' bianconera avra' a disposizione l'impianto del «Delle Alpi» piu' di 25 mila metri quadri utilizzabili per attivita' commerciali, ricreative e sportive come prevede la variante al Prg gia' approvata in Consiglio. Di qui all'evento olimpico la societa' bianconera potra' realizzare alcuni lavori «senza personalizzare lo STADIO, mentre la curva Maratona del derby continuera' a essere a disposizione del Toro». Passiamo al Torino. Lo STADIO sociale granata sara' il Comunale. Per ristrutturarlo la societa' chiedera' un prestito di 20 milioni di euro (l'investimento sara' certamente superiore) al Credito sportivo. Ci sara' la garanzia di una fidejussione del Comune: nel caso in cui non venissero rispettati i termini dell'accordo lo STADIO tornerebbe a Palazzo civico. La capienza dell'impianto verra' ridotta a 26 mila posti entro il 31 gennaio 2005. Il Torino potra' realizzare un albergo, e rivitalizzare 4.700 metri quadri con un taglio «commercial-ricettivo».

Emanuela Minucci

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