domenica 22 novembre 2009

07-05-2002, La Rubentus: entro fine maggio ci serve una risposta sullo stadio

STAMPA, TORINO, pag.39

DOPO LO SCUDETTO LA SOCIETA' VUOLE CHIUDERE UN'ALTRA PARTITA Il presidente Chiusano: «E' la data entro cui dobbiamo sapere se potremo lavorare sull'impianto della Continassa, altrimenti dovremo puntare su soluzioni alternative»

Dopo la conquista dello scudetto la Rubentus vuole conquistarsi anche uno STADIO tutto per se'. Cosi', Umberto Agnelli ha dichiarato: «Mi auguro di avere presto un impianto in cui si possano fare affluire le famiglie torinesi e quelle Rubentine provenienti dalle altre parti d'Italia. Bisogna realizzare l'obiettivo per cui siamo andati in Borsa: dare ai nostri tifosi il loro STADIO». La chiusa del Dottore: «O il Comune ci da' lo STADIO o andremo via da Torino». L'offensiva per lo STADIO e' stata portata avanti da Vittorio Chiusano, presidente del club bianconero. Chiusano e' anche il difensore dell'amministratore delegato, Antonio Giraudo, e del capo dello staff medico della squadra, Riccardo Agricola, imputati nel processo contro la Rube per il doping. Ieri s'e' svolta una nuova udienza, sono stati interrogati come testi alcuni responsabili dei laboratori del Coni. Durante una pausa, i giornalisti gli hanno chiesto di commentare le frasi pronunciate sabato da Chiamparino a Superga, subito dopo aver inaugurato il museo del Grande Torino: «Se dovessi scommettere su come andra' a finire questa storia, punterei qualche euro sul Toro che giochera' nel vecchio Comunale e sulla Rube al Delle Alpi». Il commento di Chiusano: «E' ora che l'affare stadi si risolva una volta per tutte. Non siamo disposti a nuove attese, a nuovi rinvii, entro il 31 maggio aspettiamo una parola definitiva dal Comune. Devono dirci se ci danno, nel senso che ci vendono, il Delle Alpi o no». Avvocato, e' cosi' sicuro che non ci saranno altri slittamenti? E' da anni che si va avanti a passettini e poi punto a capo, si ricomincia tutto da principio. «Eh no, basta, per noi non ci saranno altre proroghe, altre dilazioni. Anzi, presto mandero' una lettera al Comune, in modo che carta canta, che non ci vengano poi a dire che nella prima decade di giugno ci sara' una risposta. La nostra pazienza finisce il 31 maggio». Insomma, e' una sorta di ultimatum. Chiusano annuisce: «E' la data entro cui dobbiamo sapere se potremo lavorare sul Delle Alpi. Intendo dire: vogliamo che l'impianto ci sia ceduto senza vincoli, che non ci siano clausole tipo che non si puo' toccare sino al 2006, sino alle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi. No, sul Delle Alpi, una volta che e' nostro, dovremo essere liberi di farci cio' che vogliamo». Nel caso lo STADIO non venisse venduto, la Rubentus chiede un'area sulla quale edificarne uno tutto suo. «Insomma, le alternative sono chiare: o il Delle Alpi oppure che il Comune ci venda un terreno dove sorgera' la nostra nuova casa. In questo caso, affitteremo lo STADIO per due anni, il tempo necessario per la costruzione. Ripeto, vogliamo sapere entro il 31 maggio». E, il Torino? Nella risposta di Chiusano, un'accusa alla societa' granata. «Si va avanti da anni senza una soluzione anche per via dell'ostruzionismo del Torino che non ha i mezzi finanziari per por mano a un suo impianto e continua a insistere sull'ipotesi FILADELFIA. Gli stessi dirigenti granata sanno che e' una via impraticabile, pero' continuano a insistervi con il risultato di bloccare anche noi».

Claudio Giacchino

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