sabato 14 novembre 2009

13/11/09 - QUESTIONE DI EQUITA'

TS - pagina 1

ALBERTO MANASSERO

Nell’epoca in cui neanche il più totalitario dei politici evita di pulirsi la faccia riempiendosi la bocca con le parole uguaglianza, integrazione, pari opportunità, a Torino esistono cittadini di se­rie Ae di serie B. Anche per le strade, non solo al­lo stadio. I discriminati sono le centinaia di mi­gliaia che hanno a cuore il Filadelfia, proditoria­mente rasato al suolo nel 1997 e ricostruito mille volte solo nei discorsi (con netto infittimento degli stessi in odor di campagna elettorale). Neanche dal fiume miliardario delle Olimpiadi 2006 sono cadu­ti gli spiccioli necessari a un’opera di dignità sto­rica, sociale e urbanistica. Strano, no? O forse per nulla, essendo quelli là cittadini soltanto quando fa comodo.
E’uno scandalo, certo. E tante cose sono poco chia­re, maleodoranti, sospette. Quantomeno strane. Pur senza reati, per carità: ci bastano quelli della coscienza. La vicenda ipoteche su tutte. Strampa­lato, benché utile, il fatto che quelle ipoteche - le ipoteche che ora bloccano ogni speranza di rico­struzione - poste dal Fisco per la morosità di Cim­minelli, nel 2004-2005 vengano messe e tolte con frequenza ovina e disinvoltura molto osé. Apensa­re male si fa peccato, tuttavia è umano se nel cuo­re proprio del 2005 il quasi secolare Toro viene fat­to fallire. Molto umano, se il Toro che fallisce è quello che s’è accollato l’ultramilionaria ristruttu­razione del Comunale, vitale per le Olimpiadi. Umanissimo pensare male se quelle stesse ipoteche col telecomando diventano da allora inamovibili blocchi di cemento armato al collo del Filadelfia.
Ma di pensare male non ce ne frega nulla. Additar colpevoli ancor meno. A noi preme che anche a Torino torni l’uguaglianza tra i cittadini, che la vi­cenda Filadelfia si concluda come promesso ben prima della demolizione: ricostruito come buon­senso comanda. Non esiste amnistia migliore. Il passato è passato, così sia: ma lo sotterreremo sol­tanto sotto la prima pietra del nuovo Fila. E lo si­gilleremo solamente con l’ultima.

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