domenica 22 novembre 2009

10/04/02 - 'Ma il sogno è il Filadelfia'

Repubblica — pagina 3

Va bene essere abituati storicamente, da Superga in poi, a soffrire e a subire. Ma il pensiero di andare a giocare il prossimo campionato al «Silvio Piola» di Novara, oppure a Livorno o a Reggio Emilia, o magari nell' ostile Piacenza (calcisticamente parlando), non piace per niente al Torino. Anche e soprattutto perché vorrebbe dire un salasso in termini di abbonati e di spettatori paganti. Così, in attesa degli eventi, è meglio professare in queste ore un classico ottimismo della volontà. È quello che mostra Attilio Romero, presidente del club granata: «Ho parlato ieri (martedì, ndr) con l' assessore Renato Montabone: ci ha garantito che il Torino giocherà comunque allo stadio delle Alpi. E anche il sindaco Sergio Chiamparino ha affermato che, al di là di come andrà a finire la trattativa con la Rubentus, vi sarà un vincolo per cui verrà garantito l' utilizzo dello stadio per chi voglia fruirne: in questo caso, il Torino». Senza dimenticare che - ma qui siamo nel regno dell' ipotetico o dei sogni - «in Comune si sta esaminando un piano di fattibilità per la realizzazione del nuovo stadio Filadelfia». Il Toro, dunque, aspetta e spera. E non vuole prendere in considerazione l' idea di traslocare per qualche mese o per un anno da Torino. Certo, se proprio non fosse possibile restare in un «Delle Alpi» sconvolto dai lavori di ristrutturazione, il romanticismo di Romero gli suggerirebbe un campo del cuore alternativo: il glorioso Moccagatta di Alessandria. «È chiaro dice - che mi starebbe benissimo, figuriamoci!». È lo stesso presidente, tuttavia, a scartare questa possibilità, dato «che lo stadio dei vecchi grigi ha una capienza del tutto insufficiente e presenterebbe, peraltro, insormontabili ostacoli per quanto riguarda l' ordine pubblico e i parcheggi». «Noi però siamo tranquilli» chiosa Romero, anche in un sussulto scaramantico, «visto che giocheremo a Torino». E il Filadelfia? È un' ipotesi tanto remota? «No. Però - conclude - è presto per pronunciarsi sui tempi, anche perché, ripeto, il progetto di fattibilità è ora all' esame dei tecnici».
- MASSIMO NOVELLI

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