martedì 10 novembre 2009

09/11/09 - ''Rivogliamo il Fila'' Il popolo si muove

Tutti possono farsi sentire presso l'amministrazione comunale

L'abbiamo detto, lo ripetiamo, ne siamo profondamente convinti: c'è un solo modo per salvare il Filadelfia, e questo modo è non spegnere mai i riflettori che vi puntano sopra. Non abbassare mai la soglia dell'attenzione, non permettere che chi vorrebbe vederne sparire anche il ricordo (la struttura fisica non esiste più da tempo), che a quanto pare ancora dà fastidio a qualcuno, possa farlo nel silenzio, come avvenuto dodici anni fa. Ci sono persone, tifosi del Toro, che da tempo si adoperano proprio per questo, perché la questione rimanga sempre una priorità: ora c'è l'opportunità perchè non solo un gruppo di tifosi -magari più attivi, informati ed impegnati- se ne faccia carico, ma perchè tutti possano farsi sentire. Il mezzo è molto semplice: la posta elettronica. Così semplice che...sarebbe davvero un peccato non farlo.

Iniziative di cui abbiamo dato conto negli scorsi giorni, e che stanno vivendo la fortuna che meritano. Vediamo.
Rivogliamo lo Stadio Filadelfia” è un pensiero collettivo, e tutti coloro che si sentono accomunati da una simile volontà trovano ora la possibilità di riunirsi virtualmente in un grande gruppo. Dove? Su FaceBook (esattamente qui), il più grande social network della rete, dove in due settimane già 2600 persone si sono ritrovate. E dal grande gruppo nasce un grande movimento...di posta. D'altronde, nessuno (permetteteci la digressione) più di chi cura una testata giornalistica online sa che i grossi numeri ormai si muovono in rete. E lo sa anche il Comune di Torino. Non può più non saperlo, se le e-mail che ha ricevuto sono già circa 500, in pochi giorni. Dal capoluogo piemontese, come dal resto del Piemonte, dell'Italia, del mondo intero (il Toro è grande).

Cosa si chiede, a Chiamparino, agli assessori allo sport Sbriglio e all'urbanistica Viano? Nulla più di quanto dovuto: un “concreto interessamento” per la vicenda-Fila, dei chiarimenti riguardo la tempistica con cui il Comune pensa di formulare la propria offerta all'Agenzia delle Entrate per liberare l'area dello stadio dalle ipoteche (visto che stanno trascorrendo molti più giorni di quelli che il buon senso riterrebbe necessario), e poi domande sull'escussione dei milioni derivanti dalle ipoteche sugli immobili Ergom e destinati (con delibera) alla ricostruzione del Filadelfia, fino a richiedere chiarezza su soldi e cimeli che dovrebbero essere custoditi da Diego Novelli.

Domande, prima di tutto, da cittadini, e solo in seconda istanza da tifosi del Toro. Per questo, la nostra opinione è che la questione debba destare l'interesse di tutti coloro che credono che le delibere di Giunta vadano rispettate, che i fondi stanziati vadano utilizzati, che il patrimonio storico vada tutelato e valorizzato. Dunque, che ogni persona che si ritenga parte attiva della società dovrebbe invitare quanti più possibile a farsi sentire presso il Comune di Torino, con l'invio di una e-mail. Un'operazione veloce (basta un copia/incolla) quanto efficace, ma solo se sarà compiuta, e ripetuta, da così tanti cittadini da rendere impossibile, per chi ricopra cariche istituzionali, non rispondere alle domande postegli.

C'è ancora una seconda questione aperta, che riguarda il Toro e la città. Quel che è pressochè l'unico omaggio che l'amministrazione comunale abbia mai fatto ai suoi eroi rischia di diventare grottesco: corso Grande Torino, strada cittadina che venne dedicata ai caduti di Superga, costeggia lo Stadio delle Alpi. E' evidente a chiunque come lasciare tale denominazione alla via che sarà l'accesso alla nuovissima sede delle partite della Rubentus sia quanto meno fuori luogo; si chiede pertanto che l'area compresa tra piazza d'Armi e lo Stadio Olimpico (lato Curva Maratona), ossia quel tratto che fu di corso Sebastopoli e che dal 2006 è diventato area pedonale, assuma l'intitolazione di “piazza (o corso) Grande Torino”, in luogo dell'attuale. Una semplice, in teoria, operazione per la commissione toponomastica.

Tutti coloro che sentissero di voler utilizzare un minuto del proprio tempo per questo gesto di -innanzitutto- grande senso civico, possono copiare ed incollare il testo sottostante, ed inoltrarlo a: segreteria.sindaco@comune.torino.it ; segreteria.assessoratosport@comune.torino.it ; assessorato.urbanistica@comune.torino.it con il consiglio di variare di volta in volta l'oggetto dell'e-mail (evitando magari di utilizzare il termine “Filadelfia”, perché non venga frettolosamente catalogata/cestinata). In alternativa, è possibile chiederne la spedizione a casadelpopologranata@libero.it .
Per lo spostamento di corso Grande Torino, c'è la possibilità di firmare la petizione presso questo indirizzo:
http://www.geneticamentegranata.it/petizione/petizione.html mentre inviando una e-mail a corsograndetorino@libero.it si potranno scaricare lettera da inviare e modulo per raccolta firme.


Intanto ecco, di seguito, il testo per l'amministrazione comunale:

Egregi Signori
Sindaco Sergio Chiamparino
Assessore Giuseppe Sbriglio
Assessore Mario Viano

Sono con la presente a richiedere il Vostro concreto interessamento al fine di risolvere nel minor tempo possibile - considerando che sono trascorsi più di 3 anni da quando il Comune è tornato in possesso dell’area ipotecata - la vicenda delle ipoteche iscritte da Uniriscossioni/Agenzia delle Entrate sul diritto di superficie dello Stadio Filadelfia.

A seguito dell’incontro avuto dall’Assessore Sbriglio il 22 Ottobre con Uniriscossioni e Agenzia delle Entrate - come da comunicazioni da Voi fornite ai mezzi stampa - il Comune di Torino avrebbe dovuto formulare una nuova proposta economica al fine di liberare l’area dalle ipoteche.

Visto che sono ormai trascorsi più di 10 giorni e nessuna ulteriore notizia è stata fornita, ritengo corretto porVi la seguente domanda:
L’offerta è stata effettuata? Quali sono gli sviluppi futuri? Con quali tempistiche?

Nell’attesa di questi sviluppi, Vi domando inoltre:

A che punto è la procedura di escussione dei 4,3 milioni di euro - DESTINATI ALLA RICOSTRUZIONE DELLO STADIO FILADELFIA - derivanti dalle ipoteche iscritte su immobili ERGOM ? (la delibera di Giunta, del 13 Marzo 2007 stabiliva: "di autorizzare la Città a proporre azione avanti il Giudice competente al fine di dare esecuzione alle garanzie ipotecarie prestate dalla Società Ergom Holding s.p.a.)

Vi pongo infine i seguenti quesiti:

Si è proceduto a verificare i conti economici della Fondazione presieduta dall’On. Diego Novelli, visto che pare che le somme residue ammontino a soli 200 mila euro, nonostante i 600 milioni di Lire conferiti dal Comune, i 140 milioni di lire introitati dalla cessione dell'area alla SIS di Cimminelli, il ricavato dalla vendita dei “mattoni” a 100.000 lire cad., il conferimento iniziale dei soci fondatori e gli interessi maturati negli ultimi 12 anni ?
In un suo scritto di qualche mese fa, l’On. Novelli ha inoltre dichiarato che i palloni di pietra del Fila sono stati rubati al momento della demolizione. Dato che lo stesso Novelli in un'intervista del 2006 dichiarava invece che erano custoditi in posto sicuro, pensate di chieder conto anche della situazione reale di tutti cimeli ancora custoditi dalla persona suddetta ?
Mi risulta che una lettera delle Belle Arti chiedesse che detti cimeli fossero tutelati dalla demolizione e conservati: se così non fosse stato, come pensate di agire ?
Visto che del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Stadio Filadelfia di Diego Novelli faceva parte l'ex-assessore Renato Montabone, al fine di tutelare gli interessi del Comune all'interno di questa Fondazione alla quale sono stati elargiti soldi pubblici , ora chi è entrato a far parte di detto consiglio ?

Resto in attesa di un sollecito riscontro e porgo distinti saluti.

(firma)

redazione@toronews.net

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