Repubblica — pagina 2
La giornata comincia e finisce nello stesso modo: la Rubentus vuole acquisire lo stadio delle Alpi per trasformarlo in un subalpino Old Trafford da 4045 mila posti, corredato da un albergo e varie attività di intrattenimento (negozi, ristoranti). A causa di questi lavori, i bianconeri vogliono giocare per un anno a Monza o Piacenza (hanno già l' autorizzazione delle Lega). Ma in mezzo ci sono tante varianti, più o meno probabili. La prima: il progetto Rubentino potrebbe concretizzarsi in un impianto nuovo di zecca, nella zona nord della città (Basse di Stura, Barriera di Milano). In questo modo l' impianto della Continassa potrebbe essere rilevato dal Torino (la perizia di un anno fa valuta la struttura 18 milioni di euro) che rinuncerebbe all' ipotesi di ricostruire il Filadelfia. Nemmeno l' immaginifico Feydaeu, quello delle spassose commedie scandite da una serie impressionante di colpi di scena, sarebbe riuscito ad offrire ai vari protagonisti un ventaglio così contradditorio di versioni. Risultato? Nessuna certezza, se non che, se la logica ha ancora diritto di cittadinanza, difficilmente il Delle Alpi, indipendentemente dal suo proprietario, nella prossima stagione sarà inagibile. Eppure qualche segnale significativo, nella massima confusione di ieri, è emerso. Ore 11. Puntualissimi arrivano in Comune l' amministratore delegato Rubentino Antonio Giraudo e Lodovico Passerin d' Entreves, direttore delle relazioni esterne IflIfi, ovvero la proprietà Rubentina. È la dimostrazione che tutto il vertice societario è impegnato in questa storia. Cinque minuti dopo giungono il vicepresidente Roberto Bettega, il direttore generale Luciano Moggi e lo «stadium manager» Renato Oppezzi. S' infilano tutti nello studio del sindaco Sergio Chiamparino, dove sono già in attesa gli assessori Renato Montabone (sport) e Paolo Peveraro (Patrimonio). Ore 12,30. Escono i dirigenti bianconeri. Nessuno ha voglia di parlare. Solo Giraudo non si sottrae: «Abbiamo illustrato il nostro progetto all' amministrazione comunale per uno stadio sociale. Ci rivedremo tra una settimana dieci giorni per gli approfondimenti». Il piano prevede un impianto senza pista d' atletica, l' avvicinamento verso la tribuna ovest del terreno di gioco, la costruzione di una più vicina tribuna est e negli spazi liberati la realizzazione di tante attività commerciali e sportive. Ore 12, 35. Ai cronisti si presentano Chiamparino e gli assessori: «Quello presentato dalla Rubentus - sottolinea il sindaco - è un progetto molto interessante. Abbiamo concordato di verificare se la collocazione migliore sia all' interno dello stadio Delle Alpi o in un' altra area, da individuare. Ci sono ampi spazi, soprattutto nella fascia più accessibile dall' anello tangenziale, che possono ospitare l' impianto eventuale. Ovviamente vorremmo evitare che Torino diventi una città di stadi. Per la società può essere interessante e conveniente pensare al Delle Alpi come stadio di proprietà. Noi abbiamo due obiettivi: salvaguardare il patrimonio dell' impianto della Continassa che vogliamo cedere con l' asta pubblica e garantire ad entrambe le società gli impianti». Ore 14,50. Nell' ufficio di Chiamparino arrivano il patron del Torino Franco Cimminelli e il presidente Tilli Romero. Escono mezz' ora dopo: «Concediamo la scelta prioritaria alla Rubentus - dice Romero - e andiamo avanti con lo studio di fattibilità per il nuovo Filadelfia. Abbiamo offerto la disponibilità ad acquisire il Delle Alpi nel caso in cui la Rubentus optasse per l' edificazione di un proprio impianto in un' area da individuarsi. Vogliamo però usufruire dello stadio cittadino per le partite interne». Chiamparino e gli assessori gongolano: è fatta, la soluzione c' è. Ore 15,30. Chiedono udienza al sindaco i capigruppo di maggioranza. Hanno sentito della novità di un' area da destinare per il nuovo stadio. Sono un po' seccati per non essere stati consultati. Il sindaco spiega che non c' è alcun colpo di mano, la discussione è aperta e l' obiettivo è l' utilizzo dello stadio di Italia '90. La trattativa si apre per capire se qualcuno bluffa e cerca pretesti per andare via da Torino. Quasi tutti sono soddisfatti, tranne Comunisti Italiani. Ore 16,30. Sul nuovo sito, la Rubentus puntualizza. «Questa mattina abbiamo presentato un progetto per la ristrutturazione del Delle Alpi. Di un nuovo stadio non si è parlato». Ore 17. «Puntualizza» anche Chiamparino: «Il progetto presentato dalla Rubentus riguarda la ristrutturazione del Delle Alpi, ma abbiamo deciso di sospendere la riunione e ci siamo dati 10 giorni di tempo per verificare se ci sono aree per costruire un nuovo stadio, più adatto del Delle Alpi alle esigenze della Rubentus. Che succederà per il prossimo campionato? Dipende dai progetti delle due società. Se le ritengono, le due squadre possono giocare al Delle Alpi». Ore 17,30. Interviene Diego Novelli, presidente della Fondazione per la rinascita del Filadelfia: «Se il Torino pensa di acquisire il Delle Alpi, tutta la titolarità sul Filadelfia torna alla Fondazione. Ma perché non si pensa a riutilizzare il vecchio Comunale?» . La telenovela continua.
- GINO LI VELI
La giornata comincia e finisce nello stesso modo: la Rubentus vuole acquisire lo stadio delle Alpi per trasformarlo in un subalpino Old Trafford da 4045 mila posti, corredato da un albergo e varie attività di intrattenimento (negozi, ristoranti). A causa di questi lavori, i bianconeri vogliono giocare per un anno a Monza o Piacenza (hanno già l' autorizzazione delle Lega). Ma in mezzo ci sono tante varianti, più o meno probabili. La prima: il progetto Rubentino potrebbe concretizzarsi in un impianto nuovo di zecca, nella zona nord della città (Basse di Stura, Barriera di Milano). In questo modo l' impianto della Continassa potrebbe essere rilevato dal Torino (la perizia di un anno fa valuta la struttura 18 milioni di euro) che rinuncerebbe all' ipotesi di ricostruire il Filadelfia. Nemmeno l' immaginifico Feydaeu, quello delle spassose commedie scandite da una serie impressionante di colpi di scena, sarebbe riuscito ad offrire ai vari protagonisti un ventaglio così contradditorio di versioni. Risultato? Nessuna certezza, se non che, se la logica ha ancora diritto di cittadinanza, difficilmente il Delle Alpi, indipendentemente dal suo proprietario, nella prossima stagione sarà inagibile. Eppure qualche segnale significativo, nella massima confusione di ieri, è emerso. Ore 11. Puntualissimi arrivano in Comune l' amministratore delegato Rubentino Antonio Giraudo e Lodovico Passerin d' Entreves, direttore delle relazioni esterne IflIfi, ovvero la proprietà Rubentina. È la dimostrazione che tutto il vertice societario è impegnato in questa storia. Cinque minuti dopo giungono il vicepresidente Roberto Bettega, il direttore generale Luciano Moggi e lo «stadium manager» Renato Oppezzi. S' infilano tutti nello studio del sindaco Sergio Chiamparino, dove sono già in attesa gli assessori Renato Montabone (sport) e Paolo Peveraro (Patrimonio). Ore 12,30. Escono i dirigenti bianconeri. Nessuno ha voglia di parlare. Solo Giraudo non si sottrae: «Abbiamo illustrato il nostro progetto all' amministrazione comunale per uno stadio sociale. Ci rivedremo tra una settimana dieci giorni per gli approfondimenti». Il piano prevede un impianto senza pista d' atletica, l' avvicinamento verso la tribuna ovest del terreno di gioco, la costruzione di una più vicina tribuna est e negli spazi liberati la realizzazione di tante attività commerciali e sportive. Ore 12, 35. Ai cronisti si presentano Chiamparino e gli assessori: «Quello presentato dalla Rubentus - sottolinea il sindaco - è un progetto molto interessante. Abbiamo concordato di verificare se la collocazione migliore sia all' interno dello stadio Delle Alpi o in un' altra area, da individuare. Ci sono ampi spazi, soprattutto nella fascia più accessibile dall' anello tangenziale, che possono ospitare l' impianto eventuale. Ovviamente vorremmo evitare che Torino diventi una città di stadi. Per la società può essere interessante e conveniente pensare al Delle Alpi come stadio di proprietà. Noi abbiamo due obiettivi: salvaguardare il patrimonio dell' impianto della Continassa che vogliamo cedere con l' asta pubblica e garantire ad entrambe le società gli impianti». Ore 14,50. Nell' ufficio di Chiamparino arrivano il patron del Torino Franco Cimminelli e il presidente Tilli Romero. Escono mezz' ora dopo: «Concediamo la scelta prioritaria alla Rubentus - dice Romero - e andiamo avanti con lo studio di fattibilità per il nuovo Filadelfia. Abbiamo offerto la disponibilità ad acquisire il Delle Alpi nel caso in cui la Rubentus optasse per l' edificazione di un proprio impianto in un' area da individuarsi. Vogliamo però usufruire dello stadio cittadino per le partite interne». Chiamparino e gli assessori gongolano: è fatta, la soluzione c' è. Ore 15,30. Chiedono udienza al sindaco i capigruppo di maggioranza. Hanno sentito della novità di un' area da destinare per il nuovo stadio. Sono un po' seccati per non essere stati consultati. Il sindaco spiega che non c' è alcun colpo di mano, la discussione è aperta e l' obiettivo è l' utilizzo dello stadio di Italia '90. La trattativa si apre per capire se qualcuno bluffa e cerca pretesti per andare via da Torino. Quasi tutti sono soddisfatti, tranne Comunisti Italiani. Ore 16,30. Sul nuovo sito, la Rubentus puntualizza. «Questa mattina abbiamo presentato un progetto per la ristrutturazione del Delle Alpi. Di un nuovo stadio non si è parlato». Ore 17. «Puntualizza» anche Chiamparino: «Il progetto presentato dalla Rubentus riguarda la ristrutturazione del Delle Alpi, ma abbiamo deciso di sospendere la riunione e ci siamo dati 10 giorni di tempo per verificare se ci sono aree per costruire un nuovo stadio, più adatto del Delle Alpi alle esigenze della Rubentus. Che succederà per il prossimo campionato? Dipende dai progetti delle due società. Se le ritengono, le due squadre possono giocare al Delle Alpi». Ore 17,30. Interviene Diego Novelli, presidente della Fondazione per la rinascita del Filadelfia: «Se il Torino pensa di acquisire il Delle Alpi, tutta la titolarità sul Filadelfia torna alla Fondazione. Ma perché non si pensa a riutilizzare il vecchio Comunale?» . La telenovela continua.
- GINO LI VELI
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