TS - pag.13
Il presidente, tra scaramanzie e speranze di salvezza, spiega la svolta in Comune
CAIRO «E’ sgorgato da dentro l’impulso di smuovere l’impasse sulla ricostruzione.
A Chiamparino dico: troviamo la soluzione»
«Se si purgano le ipoteche e ci vengono concessi i diritti di superficie, a breve si potrebbe riavere uno stadio che è monumento nazionale: alla città non può non interessare la sua rinascita»
PIERO VENERA
TORINO. «Il Filadelfia? M’è venuto dal cuore andare in Comune per smuovere l’impasse che s’è venuta a creare. Io non ho mai fatto promesse al vento, non ho mai detto: ricostruisco il Fila. Alla fine di una Marcia di tifosi, non vorrei sbagliare ma credo fosse il 6 maggio 2007, dissi che mi sarebbe piaciuto restare presidente del Toro almeno fin quando il Filadelfia fosse rinato. C’è grande voglia di Fila nel popolo granata, c’è disponibilità a collaborare da parte della Regione e della Provincia, sono andato in Comune proprio per cercare di capire se si può smuovere questo stallo che dura ormai da dodici anni. Io mi impegno, senza polemiche. Se si purgano queste ipoteche, se ci vengono concessi i diritti di superficie per un tot di anni, chissà che a breve, tutti assieme, non lo si possa ricostruire il nostro Filadelfia. Non era solo uno stadio, era un monumento nazionale: anche alla Città dovrebbe interessare la sua rinascita, Torino ormai è diventato un posto che calamita l’attenzione di tanti turisti.
Io non ho mai chiesto nulla al Sindaco Chiamparino, il Toro non ha mai disturbato nessuno. Mi piacerebbe che si potesse trovare un’intesa mentre ancora vige il suo mandato: e sono convinto che anche a Chiamparino farebbe piacere rivedere il Toro allenarsi in quella che era la casa del Grande Torino».
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Il presidente, tra scaramanzie e speranze di salvezza, spiega la svolta in Comune
CAIRO «E’ sgorgato da dentro l’impulso di smuovere l’impasse sulla ricostruzione.
A Chiamparino dico: troviamo la soluzione»
«Se si purgano le ipoteche e ci vengono concessi i diritti di superficie, a breve si potrebbe riavere uno stadio che è monumento nazionale: alla città non può non interessare la sua rinascita»
PIERO VENERA
TORINO. «Il Filadelfia? M’è venuto dal cuore andare in Comune per smuovere l’impasse che s’è venuta a creare. Io non ho mai fatto promesse al vento, non ho mai detto: ricostruisco il Fila. Alla fine di una Marcia di tifosi, non vorrei sbagliare ma credo fosse il 6 maggio 2007, dissi che mi sarebbe piaciuto restare presidente del Toro almeno fin quando il Filadelfia fosse rinato. C’è grande voglia di Fila nel popolo granata, c’è disponibilità a collaborare da parte della Regione e della Provincia, sono andato in Comune proprio per cercare di capire se si può smuovere questo stallo che dura ormai da dodici anni. Io mi impegno, senza polemiche. Se si purgano queste ipoteche, se ci vengono concessi i diritti di superficie per un tot di anni, chissà che a breve, tutti assieme, non lo si possa ricostruire il nostro Filadelfia. Non era solo uno stadio, era un monumento nazionale: anche alla Città dovrebbe interessare la sua rinascita, Torino ormai è diventato un posto che calamita l’attenzione di tanti turisti.
Io non ho mai chiesto nulla al Sindaco Chiamparino, il Toro non ha mai disturbato nessuno. Mi piacerebbe che si potesse trovare un’intesa mentre ancora vige il suo mandato: e sono convinto che anche a Chiamparino farebbe piacere rivedere il Toro allenarsi in quella che era la casa del Grande Torino».
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21/05/09 TUTTOSPORT "Fila, partita del cuore" - Venera Piero
http://rassegnastampa.comune.torino.it/orazionet/Rassegne/COMUNE%20TORINO/05/94674621.pdf
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